Corso Information literacy e storia

Indice

La specificità stessa di Internet, come si diceva, fa sì che non si possa considerare definitivo quanto alla rete appartiene.

Che quello della "instabilità" del web sia di fatto un problema complesso, lo dimostra anche l'interesse che il web stesso ha suscitato come oggetto a sua volta della ricerca storica, interesse che si scontra appunto con la sua natura per molti aspetti "volatile".

Nel già citato articolo di M.Trigari si "presenta una tematica nuova ed interessante: il mega-archivio web come fonte in se stessa per il lavoro dello storico , al di là delle imprese di riproduzione e conservazione di fonti tradizionali. Questa nuova fonte, fatta non soltanto di testi ed immagini, ma anche di forum, blog, chat, servizi all'utenza, ... è quanto di più fragile si possa immaginare, soggetta com'è ad una instabilità costituzionale dei dati e delle relazioni. Come dare a questo patrimonio in movimento una qualche stabilità che consenta allo storico di ricostruire lo stato della rete in un determinato periodo e in rapporto ad un determinato argomento? ... sulla base di linee guida standard dovrebbero essere gli stessi responsabili dei siti ad attivare strategie organiche di sedimentazione, scarto, selezione, versamento, capaci pure di recuperare il web profondo e le transazioni con gli utenti".

Un'operazione che allo stato delle cose ci sembra in tutta onestà difficile da realizzare, dal momento che forse sembrano anche mancare i presupposti e l'interesse per un'operazione forse ancora più necessaria: vale a dire che, almeno in Italia, sarebbe forse ancora più opportuno prima di tutto costruire le condizioni culturali ed economiche, attivare le collaborazioni e le risorse per costruire criteri di realizzazione e quindi una rete di siti storici affidabili, prima di pensare al web stesso come oggetto di indagine storica.