Corso Information literacy e storia

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Uno dei nostri obiettivi, appena inizieremo a usare internet come strumento di ricerca, sarà appunto quello di costruirci il nostro archivio di siti "storici" affidabili, ai quali tendenzialmente rivolgerci immediatamente per informazioni qualificate e/o attendibili, senza per forza dover ogni volta partire o ripartire dai metamotori di ricerca.

I limiti di questi strumenti sono noti: i siti che ci propongono non sono certo selezionati in base alla qualità, ma piuttosto sulla scorta di criteri quantitativi ( come il numero di link che rimandano ad ogni sito, il numero dei “visitatori”) o commercial-pubblicitari; ad essi sfugge tutta quella parte della rete che è detta invisibile e alla quale di solito si accede attraverso sistemi di ricerca interna ai singoli siti. Ciò non toglie che il loro utilizzo non deve e non può essere né demonizzato né tanto meno interdetto, poiché se la storia è ricerca, lo storico non deve aver timore di sporcarsi le mani anche frugando, come detto prima, nella “spazzatura” di internet, e la navigazione attraverso i motori di ricerca può sempre riservare la possibilità di scoperte impreviste e importanti. Lo storico, più che al buon Renzo del pur grandissimo Manzoni, che dalle sue avventure impara soprattutto ad essere prudente e discreto, assomiglia molto di più, ancora una volta, all’Odisseo di Omero e di Dante, a quell’ “uomo dal multiforme ingegno” che si infila nell’antro del Ciclope senza che nessuno l’abbia costretto. E noi ci faremo spaventare dagli incantesimi di Google e compagni?

Tenendo conto di questo, di seguito si proporranno alcuni suggerimenti e indicazioni per la costruzione di un archivio di questo genere. Attenzione, però: come la natura stessa del web impone, l'archivio dei siti che ognuno di noi tenderà a creare, non va considerato come definitivo, bensì al contrario continuamente suscettibile di modifiche, tagli, integrazioni, correzioni; anche perchè esso risente di scelte che comportano un livello di soggettività ( e di errore) di cui ogni storico non deve vergognarsi ma di cui deve assumersi la responsabilità.