Biblioteca Mario Rostoni - LIUC

Catalogo delle tesi di laurea

Facoltà: Economia Aziendale - Classe 84/S
Collocazione: 4858

Autore: Lacattiva Claudia
Data: 18/07/2006

Titolo: IL PROJECT MANAGEMENT NELLE IMPRESE CREATIVE. IL CASO FILMMASTER

Relatore: Martone Andrea
Correlatore: Morelli Chiara

Autorizzazione per la consultazione: NO
Le tesi si possono consultare unicamente in sede

Abstract

Il project management nasce intorno agli anni ’50-’60 e solo successivamente viene introdotto negli ambiti aziendali. E’ quindi da considerarsi una branca recente, che viene alla luce come vero e proprio punto di riferimento metodologico e culturale, orientato ai risultati, per la risoluzione di problemi. Con l’avvento del ventesimo secolo, pero’, qualcosa si modifica. Da un lato, questa disciplina inizia ad uscire dall’ambito ristretto delle opere di ingegneria e di impiantistica, liberandosi della sua originaria visione riduttiva ed ampliando i propri orizzonti applicativi. Dall’altro, il suo ruolo all’interno di molte realta’ organizzative diventa da semplicemente “positivo”a “necessario per la sopravvivenza”, rappresentando un elemento vincente in particolare negli scenari tipici di una gestione del cambiamento efficace. Di fronte ad una simile evoluzione sorgono spontanei alcuni quesiti: Fin dove arrivera’ il project management? E’ possibile utilizzarlo in ambiti totalmente nuovi ed apparentemente opposti alla sua natura? Lo scopo ultimo di questo lavoro e’ proprio condurre ad una riflessione in merito alle domande appena poste. Pertanto, si e’ pensato di prendere in esame una azienda appartenente al settore creativo, nello specifico una casa di produzione pubblicitaria, per comprendere quali effetti possa esso sortire su un ambito totalmente slegato dalle regole e dagli approcci meramente oggettivi. Il primo passo, probabilmente il piu’ difficile, consiste nell’affrontare lo stato di incertezza e complessita’ tipico dell’impresa appartenente ad un settore che si occupa di Media. Il punto di perno, in questo contesto, e’costituito dal gruppo di lavoro guidato dal proprio responsabile, gruppo che, grazie alle competenze tecniche e relazionali e all’esperienza acquisita crea, da un ambiente incerto e complesso, uno scenario flessibile. Il secondo stadio e’ rappresentato dalla trasformazione di questa realta’ in un ambiente che si sviluppa sulla base della conoscenza: tutte le abilita’e le attitudini dei soggetti coinvolti raggiungono un’integrazione basilare e totale nella cultura e nel know-how aziendale. Le tecniche e metodologie che permettono questo step sono, tra le altre la WBS, l’OBS,la RAM,il GANTT e la CBS. Attraverso la loro applicazione il progetto, nelle sue attivita’,sottoattivita’ e naturalmente nelle sue milestone, viene sostanzialmente incanalato in schemi. Cosi’, le sue caratteristiche rimangono fissate in una sorta di “fotografia”, la quale, oltre che risultare utile contestualmente, può anche operare a vantaggio di chi in futuro vuole trarre insegnamento dalla conoscenza acquisita e accumulata. Questo caso aziendale e’ considerato solo un tassello della ricerca su “Il Project Management & la Creativita’”; in ogni caso, da questo studio si evidenzia che tale pratica manageriale permette di imparare e migliorare le abilità individuali come pure quelle globali in modo dinamico. Inoltre, si sviluppa e migliora sulla base dell’esperienza: in tal modo il suo approccio si perfeziona continuamente nel tempo ed e’ probabile che in futuro la sua logica verra’ applicata a tutti i campi possibili.

 
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