Biblioteca Mario Rostoni - LIUC

Catalogo delle tesi di laurea

Facoltà: Economia Aziendale
Collocazione: 3278

Autore: Virelli Elena
Data: 07/04/2004

Titolo: L'EVOLUZIONE ISTITUZIONALE E ORGANIZZATIVA DEL SISTEMA BANCARIO ITALIANO: IL CASO CREDEM

Relatore: Minelli Eliana Alessandra
Correlatore: Rebora Gianfranco

Autorizzazione per la consultazione: SI
Le tesi si possono consultare unicamente in sede

Abstract

La presente ricerca si pone l'obbiettivo di ripercorrere l'evoluzione registrata dal sistema bancario in Italia, dalla data dell'unificazione del Paese (1861), sino ai giorni nostri. La trattazione di questo tema è stata condotta attraverso due direttrici: storico-giuridica, focalizzata sui macro avvenimenti che hanno profondamente inciso sull'assetto del sistema bancario italiano nell'arco di 150 anni di storia (assunto il presupposto che l'attuale scenario non e' altro che la risultante della stratificazione di fatti intervenuti aventi matrice economica, politica, organizzativa e sociale); tecnica, impostata sull'analisi della politica d'impresa seguita da un interessante caso: il Credito Emiliano - CREDEM, banca a vocazione esclusivamente commerciale, ordinaria (S.p.A.), con capitale aperto, quotato alla Borsa di Milano. Il tema centrale della ricerca e' stato quello della verifica della condizione di stabilita' del sistema bancario italiano, associato alle ripercussioni verificatesi per effetto della politica di Vigilanza in tema di concentrazioni bancarie. A questo proposito e' stato osservato che la via piu' frequentemente seguita, per effetto del regime normativo speciale che storicamente governa il sistema bancario e che disciplina le situazioni di crisi delle banche italiane, e' quella delle aggregazioni. Dal generale al particolare si nota che Credem ha portato a termine 30 operazioni di concentrazione conseguendo risultati rilevanti in termini di crescita dimensionale; l'attuazione della politica espansiva, cosiddetta per linee esterne, ha infatti consentito a Credem di evolvere l'originario status di banca interprovinciale (anni 70/80) a quello attuale di banca nazionale (2000). Il raggiungimento di una superiore dimensione, se da un lato ha comportato l'esigenza di gestire un'aumentata complessita', dall'altro ha favorito un meccanismo generale di ricerca dell'efficienza dell'intero processo aziendale. Dal lato delle consistenze si stima che le operazioni di incorporazione abbiano incrementato le masse della banca (raccolta e impieghi) per il 40% circa della loro attuale entita'. Piu' in generale l'analisi ha confermato il superamento di un'antica e consolidata percezione secondo la quale l'istituzione banca ottiene fiducia anche trasmettendo la sensazione di solidita' e stabilita' attraverso un concetto di innovazione e trasformazione lenti e graduali. I fatti hanno dimostrato, specialmente dall'avvento del Testo Unico del 1993, che i nuovi fattori di successo delle banche italiane (meglio noti come i 4 i ) sono altri: Innovazione (capacita' di anticipare gli effetti di quegli accadimenti che e' atteso incidano sensibilmente sullo scenario competitivo di riferimento); Imprenditorialita' (capacita' di coloro che hanno responsabilita' di governo e controllo dell'impresa, di delineare indirizzi strategici coerenti con la massimizzazione del valore per l'azionista); Indipendenza (assenza di ogni forma di soggezione, che si traduce per l'impresa nella possibilita' di operare le scelte piu' coerenti e funzionali al raggiungimento degli obiettivi aziendali); Identita' (percezione generalizzata delle risorse coinvolte di appartenere ad un'iniziativa di cui si condividono valori e obiettivi). Il trend di sviluppo seguito da Credem negli ultimi 20 anni e' ampiamente informato ai principi di cui sopra. Le prospettive per il futuro rimandano ai recenti fatti relativi ai crack finanziari che stanno rapidamente traghettando l'attuale sistema verso nuovi equilibri. Per le banche italiane si penetra l'altro, la necessita' di adottare un sistema interno di misurazione dei rischi che faciliti un'azione di selezione della clientela in tempi ragionevolmente brevi. Si puo' ragionevolmente concludere che gli attori che non sapranno adattarsi agli scenari piu' competitivi e complessi che si stanno velocemente delineando non potranno che consegnarsi ad altri competitor piu' attenti e reattivi.

 
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