Biblioteca Mario Rostoni - LIUC

Catalogo delle tesi di laurea

Facoltà: Economia Aziendale e Management - Classe LM-77
Collocazione: 10733

Autore: Cognata Chiara
Data: 27/09/2012

Titolo: Miopia organizzativa

Relatore: Rebora Gianfranco
Correlatore: Morelli Chiara

Autorizzazione per la consultazione: NO
Le tesi si possono consultare unicamente in sede

Abstract

La Tesi sulla Miopia Organizzativa si incentra, come evidenzia chiaramente il titolo, su una comune, anche se fin troppo sottovalutata, sindrome che colpisce le organizzazioni, e prende vita dalla mia passione per l’analisi di questo particolare sistema sociale che è l’organizzazione e, in particolare, dalla scoperta di un interessantissimo modello che prova a spiegare i successi e i fallimenti organizzativi adottando un punto di vista culturale, cioè sostenendo che tali fallimenti e successi sono “organizzativamente costruiti” (Catino, 2009). Tale paradigma, tale frame, prende il nome di modello “sistemico e organizzativo”. È proprio di questo frame la concezione dell’incidente o dell’errore come risultato non di un malfunzionamento della tecnologia o dell’errore da parte di un singolo individuo, ma come risultato di più elementi: “tecnologici, umani, organizzativi, in relazione tra loro e con l’ambiente esterno nel quale l’organizzazione opera” (Catino, 2009). Tale modello studia, quindi, il perché degli incidenti, da quelli che colpiscono la singola organizzazione a quelli che colpiscono sia la singola organizzazione sia la collettività, ma anche la maniera per favorire l’apprendimento organizzativo, la rimozione dei fattori di rischio, nonché il miglioramento del grado di sicurezza delle e nelle organizzazioni. Il fattore di insuccesso prende il nome di miopia o anche “failure of foresight” (Turner e Pidgeon, 1997) o “large scale of failures of intellingence” (Wilensky, 1967), il quale a sua volta è legato a una quantità troppo bassa di intelligenza organizzativa. Per intelligenza organizzativa si intende la capacità di un organizzazione di mantenere un grado di attenzione alto che permetta di riuscire costantemente a inquadrare nel flusso costante degli eventi, quelli che potenzialmente potrebbero causare errori od occasioni, riuscire ad avvicinare la propria interpretazione dei fatti con la realtà e prendere decisioni di azione efficaci in tempi brevi. Gli obiettivi che mi propongo sono tre: a) una ricostruzione teorica del tema della miopia, nonché dei suoi presupposti teorici, b) una identificazione dei fattori di miopia condotta attraverso il livello individuale, organizzativo e interorganizzativo, prima a livello teorico e poi a livello pratico con l’analisi di un caso, c) una discussione sulle implicazioni per il design organizzativo, e la possibilità di porre in essere organizzazioni più intelligenti, più affidabili e più sicure.

 
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