Autore: Santosuosso, Daniele U.
Titolo: Abuso di eterodirezione e poteri del curatore
Periodico: Il diritto fallimentare e delle società commerciali
Anno: 2020 - Volume: 95 - Fascicolo: 6 - Pagina iniziale: 1255 - Pagina finale: 1268 - Parte: 1

Il saggio muove dal dato sistematico, che emerge dal nuovo Codice della Crisi di Impresa e dell'Insolvenza, dell'ampliamento delle funzioni (e correlativi poteri) del curatore fallimentare (nel nuovo Codice: della liquidazione giudiziale), anche come interprete delle istanze privatistiche legate alla crisi di impresa; ciò in armonia con un principio generale di "buon andamento" delle procedure che, in materia di abuso di direzione e coordinamento, è funzionale ad ottimizzare l'esperimento dell'azio­ne di responsabilità contro la capogruppo. In questo quadro l'A. ritiene che il Codice rechi una importante innovazione rappresentata dall'introduzione della facoltà di esperire non soltanto l'azione dei creditori sociali (art. 2497, ult. comma, c.c.) ma altresì l'azione spettante ai soci. In tale direzione, dopo una ricostruzione degli orientamenti dottrinali e giurisprudenziali in materia, l'A. adduce vari argomenti, che postulano una revisione del concetto di azione di massa: come mezzo di tutela non esclusivamente a favore del ceto creditorio concorsuale, bensì come categoria di azioni che na­scono come individuali ma che, nell'ambito di una procedura concorsuale, diventano "collettive o di classe" in quanto finalizzate alla ricostituzione del patrimonio in senso lato del debitore, incluse le prospettive di reddito. Parole chiave: Liquidazione società, Gruppi societari, Curatore fallimentare, Azione di responsabilità nei confronti del curatore, Liquidazione giudiziale, Fallimento-liquidazione giudiziale The paper starts from a system assumption, which emerges from the new Code of business crisis and insolvency: the extension of the functions (and related powers) of the insolvency administrator, in line with a general principle of "good performance" of procedures; this principle, as for the abuse of direction and coordination in groups of companies, aims to optimise the bringing of liability action against the parent company. In this context, the A. considers that the Code contains an important innovation, represented by the introduction of the power to exercise not only the action of social creditors (Art. 2497 ult. co., c.c.) but also the action due to the shareholders. In this direction, after a reconstruction of the doctrinal and jurisprudential guidelines, the A. adduces several arguments, which call for a revision of the concept of "mass action": as a means of protection not exclusively for the benefit of the class of insolvency creditors, but as a category of actions that arise as individuals but that, in the context of insolvency proceedings, become "collective or class" as aimed at the restoration of assets in the broad sense of the debtor, including income prospects. Keywords: Company winding-up, Groups of companies, Insolvency practitioner, Action for damages against the insolvency practitioner, Judicial winding-up, Bankruptcy




SICI: 0391-5239(2020)95:6<1255:ADEEPD>2.0.ZU;2-2

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