Autori: Romeo, Filippo, Di Maria, Roberto
Titolo: I beni confiscati alla criminalità come 'beni comuni': brevi considerazioni tra diritto pubblico e privato.
Periodico: Diritto e società
Anno: 2016 - Fascicolo: 3 - Pagina iniziale: 589 - Pagina finale: 602 - Parte: ATTUALITA

La categoria dei c.d. "beni comuni" - di relativamente recente conio - è ancora oggetto di una non pienamente definitiva qualificazione giuridica; la prospettiva che pare più utile, agli Autori, per addivenire alla premessa definizione è quella "funzionalistica" ovverosia quella per cui i "beni" assumono rilevanza e si connotano in funzione di un particolare fine sociale e, in specie, per l'esercizio dei diritti fondamentali e per il libero sviluppo della persona. Sotto questo profilo, allora, sembra possibile ricondurre entro la suddetta categoria anche i beni confiscati alla criminalità. nonché soggetti ad amministrazione giudiziaria, appunto in ragione della loro "funzionalizzazione sociale": la regolamentazione della relativa procedura è conforme, infatti, con i principi di "partecipazione" e "personalistico", di eguaglianza e solidarietà, con la garanzia dei diritti sociali ed - in particolare - con la "funzione sociale" della proprietà. Ed è proprio alla luce dei premessi principi che si rinviene, dunque, il legame sostanziale con la nozione (astratta) di "bene comune" quale categoria posta alla base di una democrazia partecipativa, espressione dell'impegno e della responsabilità di ogni individuo (potenziale utilizzatore) finalizzata a soddisfare interessi di lungo periodo e bisogni delle generazioni future.




SICI: 0391-7428(2016)3<589:IBCACC>2.0.ZU;2-D

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