Autore: Gemma, Gladio
Titolo: Ratio della rappresentanza politica: il buongoverno.
Periodico: Diritto e società
Anno: 2014 - Fascicolo: 4 - Pagina iniziale: 699 - Pagina finale: 734 - Parte: SAGGI

Lo scritto mira a confutare quella concezione democratica radicale secondo cui il potere decisionale diretto del popolo costituisce l'optimum della democrazia e, in via subordinata, la democrazia rappresentativa comporta una subordinazione dei rappresentanti alla volontà ed agli orientamenti politici popolari. Contro tale concezione vengono avanzati diversi argomenti. Anzitutto è infondata la configurazione antropomorfica del popolo inteso quale soggetto simile ad un essere umano. In verità il popolo non esiste come entità unitaria ,essendo composto da tanti individui e gruppi aventi divergenti interessi ed opinioni , e quindi non sussiste alcuna volontà popolare che presenti qualche somiglianza con la volontà individuale. In secondo luogo, le costituzioni e le leggi, che pur proclamano la sovranità popolare, non conferiscono poteri sovrani del popolo. Ciò è comprovato dalle attribuzioni costituzionali dei rappresentanti, i quali detengono potestà supreme con la possibilità perfino di determinare la composizione e le funzioni del popolo stesso. Infine la politologia ha costantemente comprovato che non può esistere un autogoverno popolare nella realtà effettiva. Data la differenza degli essere umani circa la loro capacità e, ancor più. circa le loro risorse di potere, sussisterà sempre una diversa distribuzione del potere politico a favore di minoranze, cioè di élites, ed a sfavore della maggioranza dei membri della società. Tale analisi critica viene accompagnata dalla dimostrazione che, nell'elezione dei rappresentanti, il copro elettorale non formula mai, o per incompetenza o per disinteresse, un indirizzo di governo .Sicché , in sede politica, non sussiste, in concreto, nessuna rappresentanza di volontà. Lo scritto, nella parte finale, mira a dimostrare che la vera finalità di un ordinamento liberaldemocratico è costituita non dall'autogoverno, ma dal buongoverno. Scopo di un regime costituzionale dev'essere la soddisfazione al massimo grado delle esigenze del maggiore numero di individui ,viventi e futuri , con l 'inclusione nelle esigenze anche il bisogno fondamentale di libertà. Dalla necessità di perseguire il buongoverno scaturiscono varie conseguenze, quali la realizzazione della governabilità , cioè istituzioni di governo efficienti, di una partecipazione dei cittadini alla vita pubblica ma funzionale al perseguimento dei obiettivi di interesse generale ( e non particolare) e , infine, una prevalenza delle istanze della democrazia rappresentativa nell'interpretazione della normativa costituzionale.




SICI: 0391-7428(2014)4<699:RDRPIB>2.0.ZU;2-6

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