Autore: Razzano, Giovanna
Titolo: Principi fondamentali, supremi, essenziali e inviolabili nella giurisprudenza costituzionale
Periodico: Diritto e società
Anno: 2006 - Fascicolo: 4 - Pagina iniziale: 587 - Pagina finale: 621

Il presente saggio muove da uno studio della giurisprudenza costituzionale fondata sul criterio - principio di ragionevolezza e sui sommi principi che informano l'ordinamento giuridico, qualificati ora fondamentali, ora supremi, ora essenziali, ora inviolabili. Dall'analisi di questi giudizi, risulta che la Corte talvolta ricorre a parametri che in realtà sono postulati, con riguardo ai quali manca l'identificazione del loro contenuto di valore in relazione ad altre norme costituzionali( ad es. l'ordine pubblico) ; molte volte, invece, costituisce le relative motivazioni basandosi su presupposti, ossia su ragionamenti di carattere logico che il giudice ritiene accettabili universalmente per evidenza o per la stessa comune e tradizionale vigenza di un principio( ad es.la divisione dei poteri). Dal punto di vista storico emerge, una certa discontinuità. Nel " primo dodicennio" di attività della Corte, prevalgono giudizi fondati su presupposti, nel senso anzidetto; successivamente la giurisprudenza costituzionale, impegnata a configurare l'ordinamento interno n rapporto a quello comunitario e a quello canonico, è invece soprattutto basata su postulati ; infine , a partire dalla sent.1146/ 1988, si riscontra una molteplicità di decisioni nuovamente basate su presupposti , che vedono la Corte costituzionale impegnata ad identificare principi e a spiegare la stessa " ragionevolezza". Il fenomeno del ricorso della Corte a valori comuni e al comune valore della ragione, per la sua consistenza, invita a riconoscere l'insopprimibile necessità processuale del ricorso a criteri logici e ad argomentazioni razionali. Al riguardo si profilo due paradossi. Da un lato, il dato che emerge contrasta con la crisi della razionalità , del senso e dell'universalità che caratterizza il pensiero contemporaneo. Dall'altro, la risposta di certezza che si vorrebbe offrire attraverso procedimenti, schemi tests e regole con cui rendere prevedibili i giudizi di costituzionalità, contrasta a sua volta con il fatto che le stessa scienza fisico- matematiche che rifiutano oggi un sistema di segni " chiuso" , privo di presupposti concettuali esterni al sistema stesso e ai suoi assiomi ( teorema di Godel). Inoltre lo stesso giudizio di analogia, cui la Corte è costretta a ricorrere con frequenza , ha i suo fondamento oltre la logica formale; a loro volta le regole e i criteri ricorrenti e ripetibili pongono il problema della loro prima determinazione e del relativo fondamento. Vale inoltre osservare che talune soluzioni operate dalla Corte e dalla stessa dichiarate valevoli pro futuro( cfr. ad es. sent. n. 303/2003) , non solo sono state fortemente criticate dalla dottrina proprio sul terreno dei valori( ad es. l'autonomia) ma sono stata anche smentite dalla giurisprudenza costituzionale immediatamente successiva ( cfr.sent.n.151/2055). Il problema della certezza sembra quindi trovare sol



SICI: 0391-7428(2006)4<587:PFSEEI>2.0.ZU;2-O

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