Titolo
La razionalità in Herbert Simon e le ambiguità tra behavioral economics ed economia cognitivaPeriodico
Università degli studi di Torino. Dip. Di Economia e Statistica Cognetti de Martiis. CESMEP. Working paper seriesAnno:
2010 - Volume:
12 - Fascicolo:
6 - Pagina iniziale:
1 - Pagina finale:
18Behavioral economics ed economia cognitiva sono due programmi di ricerca che emergono rispettivamente negli anni Ottanta e Novanta del Novecento. Entrambi, tuttavia, individuano le loro radici in contributi resi in periodi precedenti:
un momento particolarmente importante viene individuato negli anni Cinquanta. Sebbene spesso le due espressioni vengono utilizzate indistintamente, tra i due programmi esistono delle differenze significative che riguardano le idee stesse di oggetto, metodo e significato dell’economia. Esistono anche alcuni importanti punti di contatto: alcuni
riferimenti condivisi, e in particolare quello al lavoro di Simon; la rilevanza riconosciuta alla psicologia; le critiche
all’economia neoclassica; il metodo sperimentale. Questi punti di contatto generano tuttavia anche alcune ambiguità che
rendono difficile la comprensione delle differenze, e della relazione che lega behavioral economics ed economia
cognitiva. Il presente lavoro si sofferma sul riferimento a contributi comuni come causa di ambiguità, e in particolare su
quello a Simon e ai suoi concetti di razionalità limitata e procedurale. Si mette in evidenza come l’interpretazione del
suo lavoro da parte della behavioral economics prima degli anni Ottanta, sia diversa da quella che è divenuta dominante
nel periodo successivo. Si mostra inoltre che le affinità con l’interpretazione del pensiero di Simon da parte dell’economia cognitiva sono forti nel primo periodo della behavioral economics e più deboli nel secondo
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