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Autore
Ferrando, Pier Maria

Titolo
Corsi e ricorsi della teoria della creazione del valore
Periodico
ImpresaProgetto
Anno: 2016 - Volume: 2016 - Fascicolo: 1 - Pagina iniziale: 1 - Pagina finale: 10

Venerdì 15 luglio 2016 si è tenuto presso la sede di Milano dell’Università Cattolica un workshop su “La misurazione e valutazione delle performance nelle imprese: stato dell’arte e tendenze evolutive in atto”. Il workshop è stato organizzato nell’ambito del percorso di approfondimento intrapreso da Impresa Progetto su “Le performance dei sistemi organizzati ed il loro monitoraggio” ed approfondisce temi sul cui sfondo sta l’evoluzione della Teoria della Creazione del Valore, nel suo intreccio con le problematiche della responsabilità sociale dell’impresa e della sostenibilità dello sviluppo. L’impresa oggi deve rispondere a sfide rese non eludibili dai processi che hanno reso sempre più complessi, a livello globale, i sistemi economici e sociali, e da questo punto divista la Teoria della Creazione del Valore può rappresentare un’efficace cartina di tornasole dei suoi percorsi evolutivi. Inizialmente concepita come funzione monodimensionale di un’impresa strumento degli interessi del capitale finanziario, la Creazione del Valore si è andata configurando come processo multidimensionale, evolutivo, interattivo, e sociale per la varietà dei suoi impatti oltre che per la mobilitazione di risorse e di attori che la rendono possibile. Nella versione inizialmente proposta da Alfred Rappaport (1986), in sintonia con Milton Friedman per il quale l’unico compito del management era quello di generare profitto a favore dei proprietari, la Teoria della Creazione del Valore era stata declinata in termini di creazione di shareholder value secondo logiche di carattere finanziario e di breve termine. Il contesto era fortemente condizionato dai processi di finanziarizzazione dell’economia scatenati dai provvedimenti di deregulation con cui, nella seconda metà del secolo scorso, erano stati rimossi prima i limiti alla mobilità internazionale dei capitali stabiliti con gli accordi di Bretton Woods (1944) e poi la separazione, risalente al periodo della grande crisi degli anni ’30, tra le attività delle banche commerciali e quelle delle banche d’affari: una duplice rimozione che aveva aperto al capitale finanziario la possibilità di muoversi liberamente a livello globale alla ricerca delle più convenienti condizioni di impiego...



SICI: 1824-3576(2016)2016:1<1:CERDTD>2.0.ZU;2-I
Testo completo: http://www.impresaprogetto.it/sites/impresaprogetto.it/files/articles/ipejm_editoriale_1-2016.pdf

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