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Autore
Di Porto, Andrea

Titolo
Per uno statuto della proprietà dei beni destinati all'uso pubblico.
Periodico
Diritto e società
Anno: 2016 - Fascicolo: 3 - Pagina iniziale: 551 - Pagina finale: 556 - Parte: OSSERVATORIO

Con le note sentenze delle sezioni unite civili della Corte di cassazione sulle valli da pesca della laguna di Venezia (nn. 3665, 3811, 3812,3936-3939 del 14-18 febbraio 2011), la nozione di beni comuni" - come beni, non importa se pubblici o privati, strumentalmente collegati alla realizzazione degli interessi di tutti i cittadini - è entrata nel nostro diritto vivente. Tale nozione non è nuova: la giurisprudenza creativa della stessa Cassazione, antecedente al codice civile del 1942, aveva già individuato una categoria di beni, non soltanto privati ma anche pubblici, destinati all'uso pubblico o, in prospettiva soggettiva, una categoria di diritti di uso pubblico sui medesimi beni, costruendo per tali diritti una disciplina articolata in principii fra i quali spiccava quello della legittimazione popolare. Ma, dopo l'entrata in vigore del codice civile del 1942, ed in particolare dell'articolo 825, che assoggetta al regime del demanio pubblico i beni privati funzionali al "conseguimento di fini di pubblico interesse", la suddetta disciplina era stata confermata soltanto con riferimento a diritti di uso pubblico su beni privati. La nozione di "beni comuni" che si ricava dalle sentenze della Cassazione sulle valli da pesca della laguna di Venezia rimette sullo stesso piano i diritti di uso pubblico su beni privati e i diritti di uso pubblico su beni demaniali. I principii creati dalla giurisprudenza antecedente al codice civile del 1942 potrebbero quindi costituire la base per uno statuto della proprietà, pubblica, privata e collettiva, dei beni destinati all'uso pubblico.



SICI: 0391-7428(2016)3<551:PUSDPD>2.0.ZU;2-#

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