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Autore
Ciolli, Ines

Titolo
Sulla natura giuridica dei beni comuni.
Periodico
Diritto e società
Anno: 2016 - Fascicolo: 3 - Pagina iniziale: 457 - Pagina finale: 482 - Parte: SAGGI

Gli studi sui beni comuni hanno avuto il merito di riaccendere la discussione sull'accesso ai beni necessari per la sopravvivenza o strumentali al godimento di diritti, sulla proprietà pubblica in opposizione alle privatizzazioni e alle alienazioni di beni appartenenti al demanio e a tutti i cittadini. Da tempo i giuristi tentano di elaborare una teoria dei beni comuni che sia in grado di legittimare le pretese di un uso collettivo su beni pubblici o privati. Le difficoltà si concentrano sul fatto che si tratta di una categoria che si presenta ambigua e onnicomprensiva. I beni cosiddetti comuni hanno una diversa natura e rispondono a diversi regimi proprietari e d'uso. Secondo alcuni, l'ancoraggio storico di tali beni si deve far risalire alla tradizione romanistica; si è però rivelato complesso rintracciare le categorie che più si confanno a quella del "comune", inoltre, una comparazione diacronica tra beni e situazioni, che risentono di un contesto completamente diverso, resta di difficile soluzione. Persino l'accostamento tra beni comuni e quella che vede nei beni comuni e usi civici, che anche la Commissione Rodotà aveva tentato, mette in evidenza alcune differenze difficilmente superabili. La tesi che si vuole invece sostenere è quella che vede nel beni comuni un particolare genus della species beni pubblici. Si potrebbe includere in essa i beni immateriali, quelli che sono scarsi e non riproducibili, che hanno sia una proprietà, sia un godimento collettivo. Far rientrare i beni comuni nella più ampia categoria dei beni pubblici avrebbe il pregio di garantire a questi ultimi una tutela più stringente, più consolidata e nello stesso tempo rinvigorirebbe la vecchia categoria, svilita da ripetute privatizzazioni e alienazioni in favore di privati. La riforma potrebbe dunque concentrarsi su una modifica dell'art. 42 Cost. non per inserire un tertium genus, ma per garantire una tutela più stringente ai beni pubblici.



SICI: 0391-7428(2016)3<457:SNGDBC>2.0.ZU;2-4

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