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Autore
Iannella, Mario

Titolo
Condizionalità e diritti sociali: spunti dal caso portoghese.
Periodico
Diritto e società
Anno: 2016 - Fascicolo: 1 - Pagina iniziale: 107 - Pagina finale: 139 - Parte: OSSERVATORIO

L'articolo si propone di analizzare la giurisprudenza portoghese avente ad oggetto la tutela dei diritti sociali nelle misure adottate per fronteggiare la crisi economico-finanziaria del paese. Il prisma in cui si colloca l'analisi è quello di verificare l'influenza che ha svolto la sussistenza di riferimenti sovranazionali nell'interpretazione data dalla Corte Costituzionale portoghese. Il proposito complessivo dell'analisi è sindacare la possibilità di offrire una tutela interna dei diritti sociali in presenza di inerenti di assistenza economica sovra nazionale e delle richieste a questi annesse. L'analisi si compone, quindi, di una prima fase di ricostruzione della provenienza e della natura giuridica delle misure di condizionalità. In queste fase verranno individuate le alternative teoriche possibili e la scelta operata dalla giurisprudenza del TC Portogallo di considerare vincolanti tali impegni, senza ritenerli parte del diritto UE. Il secondo momento della disamina verte invece sugli effetti in termini di tutele dei diritti sociali delle posizioni assunte che la Corte Costituzionale portoghese tende, conseguentemente, a risolvere su un piano asseritamente "interno". Il quadro complessivo della giurisprudenza ripercorre sia le ragioni procedurali, sia le ragioni sostanziali che hanno condotto ad una giurisprudenza ondivaga. L'ambiguità è particolarmente evidente se si considerano le posizioni di minoranza nei giudizi che hanno coinvolto l'applicazione del principio di uguaglianza. In particolare in riferimento a quest'ultimo emergono le maggiori incongruenze applicative. La conclusione cui si perviene è che il TC Portogallo operi nei margini di fattibilità che riesce a ricavare nelle maglie del dettato costituzionale, dovendo constatare l'impossibilità di dare comandi vincolanti al soggetto che, sostanzialmente, dispone del potere economico. Laddove lo Stato si affidi a sostegni esterni per perseguire le proprie politiche, la corte nazionale vede conseguentemente restringersi i propri margini di manovra. Esplorato questo limite, si propone anche un approccio differente, che cerchi di ricostruire un piano di parità tra corti e legislatore, considerando la materia quale diritto europeo.



SICI: 0391-7428(2016)1<107:CEDSSD>2.0.ZU;2-5

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