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Autore
D'Andrea, Luigi

Titolo
Diritto di difesa, procedimento direttissimo per i reati a mezzo stampa e bilanciamento di valori costituzionali.
Periodico
Diritto e società
Anno: 1993 - Fascicolo: 1/2 - Pagina iniziale: 371 - Pagina finale: 397 - Parte: OSSERVATORIO

Lo scritto muove da un esame critico della sentenza n.68 del 1991 della Corte costituzionale , che ha dichiarato la illegittima per eccesso di delega dell'art.223 D.lgs. n. 271 / 1989, prescrivente il rito direttissimo per i reati a mezzo stampa. Se, per un verso, della pronunzia si condivide il dispositivo , per altro verso se ne denuncia l'insufficienza delle parte motiva, dovuta all'assorbimento degli ulteriori ( e sostanziali) profili di costituzionalità denunziati dai giudici a quibus , e tale da ridurre l'ambito di operatività del giudicato costituzionale. In una prospettiva più ampia, si procede ad una ricostruzione della fisonomia assunta nel nuovo codice di procedura penale del rito direttissimo, mostrando la compressione del diritto di difesa rappresenta dall'omissione dell'udienza preliminare , giustificata soltanto per fattispecie ad evidenzia probatoria oggettivamente qualificata: si sottolinea , altresì, la "posizione privilegiata " riconosciuta nel ordinamento della libertà di stampa che esige perciò , nell'operazione di bilanciamento dei valori costituzionali , un maggior rigore anche in ordine alle garanzie processuali , delle quali si rileva l'incidenza sul piano sostanziale.



SICI: 0391-7428(1993)1/2<371:DDDPDP>2.0.ZU;2-Q

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