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Autore
Bianchi, Paolo

Titolo
Cronaca di una revisione costituzionale: il caso argentino.
Periodico
Diritto e società
Anno: 1996 - Fascicolo: 3 - Pagina iniziale: 383 - Pagina finale: 404 - Parte: ATTUALITA

Nelle pagine che precedono si espone la complessa vicenda delle riforme istituzionali in Argentina, seguendo due distinti profili : quello procedurale e quello contenutistico. Il primo consente di ricostruire la revisione costituzionale argentina come processo essenzialmente extraparlamentare, gestito dai due maggiori partiti al di fuori delle sedi istituzionali. L'elezione della CONVENTCTION incaricata di procedere alle modifiche alla Costituzione si connota come conseguenza dell'accordo sui contenuti di queste ultime , piuttosto che come loro premessa. La convergenza delle due forme politiche più consistenti su un blocco di riforme già concordate ha comportato l'emarginazione dei partiti minori e la scarsa incisività del dibattito alla Convenction, la quale ha finito per ratificare i contenuti del pacto de olivos. Se si esamina la sostanza delle riforma si riscontra accanto alla possibilità di rieleggere il presidente , la tendenza alla limitazione dei sui poteri, attraverso l'istituzione del jefe de gabinete in qualità del responsabile dell'esecutivo e la riduzione della facoltà governativa di adottar e decreti di urgenza. La previsione dei Consejo de l a Magistratura intende assicurare l'indipendenza del potere giudiziario, finora assolutamente inefficace quale contrappeso agli abusi del governo. Il disegno istituzionale si completa con il rafforzamento delle provincie e la previsione di istanze di raccordo tra esse e gli enti minori. Vengono altresì creati novi istituti di garanzia die diritti fondamentali, quali il Defensor del Pueblo, ed assumono rilievo costituzionale strumenti già noti ed applicati, quali il recurso de amparo. Nonostante l'espresso divieto di innovazione in quest'ambio , la riforma costituzionale ha considerevolmente ampliato il catalogo dei diritti fondamentali, giungendo a recepir e costituzionalizzare in blocco i più importanti trattati internazionali in materia di diritti umani. Se da un lato le riforma risultano indubbiamente connotate da un intento marcatamente garantista, quale è dato riconscere nell'ora di articolazione organizzativa dei poteri e nella loro sottopozioni a controlli e limiti, oltre che nell'ampio dispiegarsi di " nuovi diritti" e i strumenti per la loro tutela, dall'altro lato è evidente il carattere compromissorio del disegno riformatore , che trova i suoi limiti nella genericità dei precetti e nell'indeterminatezza che caratterizza le principali innovazioni , rinviando in definitiva all'opera del legislatore ordinario ( si pensa al vago " equilibro" richiesto tra le componenti del Consejo de la Magistratura).



SICI: 0391-7428(1996)3<383:CDURCI>2.0.ZU;2-F

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