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Autore
Cerrina Feroni, Ginevra

Titolo
Democrazia nei Partiti e pari opportunità. Una rassegna comparata.
Periodico
Diritto e società
Anno: 2009 - Fascicolo: 1 - Pagina iniziale: 147 - Pagina finale: 189 - Parte: ATTUALITA

Il saggio affronta il tema delle apri opportunità nei Partiti politici. Per verificare il livello di adeguatezza della esperienza italiana in merito, viene condotta un'analisi di tipo comparatistico su alcuni Paesi europei, essenziale per aver un contesto di riferimento. All'indagine comparata della legislazione elettorale in tema "quote" e del loro impatto, è stata affiancata un'indagine comparata a livello interno ai Partiti politici. La rassegna evidenzia,innanzitutto, che il problema dell'accesso alle cariche pubbliche e a quelle di partito riguarda in modo diverso un po' tutti i Paesi europei. Ed infatti i numeri italiani, ovvero le donne elette al Parlamento nel 2008, sono bassi, ma - a ben guardare - non così distanti da altri ordinamenti. Inoltre vere e proprie legislazioni elettorali in punto di quote sono state previste solo in Francia e Spagna, mentre nulla è contemplato in Germania, Austria, Regno Unito, Svezia, Danimarca e Italia. A detta lacuna supplisce tuttavia la regolamentazione delle apri opportunità a livello interno dei Partiti, che presenta un quadro assai eterogeneo. Compiute autoregolamentazioni sono state introdotte con maggior forza dai partiti della sinistra. Emblematici in Germania il Partito dei Verdi (Bundnis 90/Die Grunen), il PDS/Die Linke e l'SPD; in Austria i Verdi (Die Grunen-Die Grunen Alternativen), il Partito popolare (Osterreichische Volkspartei, OVP) e il Partito Socialdemocratico (Sozialdemokratische Partei Osterreichs, SPO); in Francia i verdi (Les verts) e il Partito popolare Socialista (Parti Socialiste), in Spagna il Partido Socialista Obrero Espanol. In Italia le quote sono state contemplate da alcuni Partiti di sinistra come ad esempio il Partito Democratico, la Federazione dei Verdi e Rifondazione Comunista. L'analisi mostra che i partiti che hanno stabilito regole rigide relative alla parità riescono ad assicurare la partecipazione politica femminile in misura maggiore rispetto ai partiti che hanno direttive in merito non vincolanti e che l'uso di "quotas for womwn" ha avuto un impatto effettivamente positivo sul livello di rappresentanza femminile, sia che esse siano stabilite a livello di legge elettorale nazionale, sia che esse siano sancite a livello interno dei Partiti. Vi sono delle eccezioni rappresentate dai paesi scandinavi nei quali la maggior partecipazione femminile alla politica non dipende necessariamente dalla eventuale introduzione di quote rosa da parte dei Partiti o a livello di sistema elettorale, ma da una serie molto più complessa di fattori storici, culturali, politici, oltre che dalla presenza di un contesto normativo generale che ha realizzato e consolidato da tempo una democrazia paritaria effettiva.



SICI: 0391-7428(2009)1<147:DNPEPO>2.0.ZU;2-2

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