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Autore
De Giorgi, Marco

Titolo
Le prospettive di evoluzione dell'ordinamento verso nuovi modelli di governance delle politiche di integrazione razziale.
Periodico
Diritto e società
Anno: 2004 - Fascicolo: 3 - Pagina iniziale: 389 - Pagina finale: 427

A fronte di una stabilizzazione dei flussi migratori che ha determinato in Italia, fra il 2000 e il 2004, il raddoppio del numero degli immigrati regolari presenti sul territorio, occorre prendere atto che il problema della integrazione multirazziale deve essere affrontato con interventi di tipo strutturale e non più transitorio. Per questo motivo, oggi, la questione della convivenza in una società , che può definirsi multietnica, si pone come una della priorità nell'ambito dell'agenda delle politiche sociali. In un quadro complessivo di profondo mutamento del tessuto demografico del Paese, una strategia che miri a perseguire un grado soddisfacente di coesione sociale non può prescindere da un'efficace azione di contrasto alle discriminazioni razziali ed etniche. Numerose le sollecitazioni che in tal senso sono pervenute dalle Nazioni Unite, dal Consiglio d'Europa e, soprattutto, dalle istituzioni dell'Unione europea. In attuazione della direttiva comunitaria n.2000/43/ CE del 29 giugno 2000 è stato finalmente adottato il decreto legislativo 9 luglio 2003 n.215 che ha introdotto nel nostro ordinamento una nuova disciplina normativa per la lotta alle discriminazioni fondate sulla razza o sull'origine etnica al fine di garantire efficacemente il principio della parità di trattamento. La nuova normativa consente a chiunque si consideri vittima di una discriminazione , diretta o indiretta, o di una molestia, per il motivo della razza o dell'origine etnica, di agire in giudizio , anche per mezzo di un 'associazione o ente, per ottenere una tutela, sia tipo inibitorio che risarcitorio, mediante un procedimento caratterizzato da incisività o snellezza. Lo stesso decreto legislativo ha previsto, inoltre, l'istituzione in Italia di un apposito Ufficio per la promozione della parità di trattamento e la rimozione delle discriminazioni fondale sulla razza o sull'origine etnica con l'obiettivo di costituire un presidio di garanzia che rappresenti un punto di riferimento istituzionale per l'operatività degli strumenti in tutela. Lo scopo fondamentale è quello di pervenire o reprimere ogni comportamento discriminatorio nella piena consapevolezza che la lotta alle discriminazioni razziali costituisce parte integrante della tutela dei diritti umani.



SICI: 0391-7428(2004)3<389:LPDEDV>2.0.ZU;2-F

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