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Autore
Giampieretti, Marco

Titolo
Il principio costituzionale di libera concorrenza: fondamenti, interpretazioni, applicazioni.
Periodico
Diritto e società
Anno: 2003 - Fascicolo: 4 - Pagina iniziale: 439 - Pagina finale: 519

Con l'entrata in vigore della prima legge nazionale antitrast nel 1900 ha avuto inizio una nuova fase della politica economica italiana, caratterizzata da una progressiva riscoperta delle idee liberiste e da una crescente attenzione al problema della concorrenza. La stessa Corte costituzionale, tradizionalmente cauta sull'argomento , appare più incline a riconoscere i vantaggi di un sistema concorrenziale, pur manifestando qualche incertezza sulla possibilità di ricondurre alla Costituzione i valori della concorrenza e del mercato provenienti dal diritto comunitario e recepiti dalla legislazione ordinaria. Come si possono conciliare, infatti, tali valori con i principi costituzionali di solidarietà sociale e governo democratico dell'economia che , a livello formale, non hanno subito alcun cambiamento? Le ragioni che spingono oggi molti governi ad adottare una politica della concorrenza - non tanto la sua maggiore efficienza economica rispetto al monopolio e all'oligopolio , quanto la sua maggiore conformità ai principi del liberalismo democratico - sono già una risposta. Opinione condivisa anche dalla maggioranza dei Costituenti che, nonostante le differenze nel modo di considerare il capitalismo e l'economia di mercato, erano convinti che le concertazioni di potere economico privato rappresentassero una grave minaccia alla libertà e all'eguaglianza dei cittadini , in grado di mettere a rischio la stessa democrazia. Partendo da tali premesse, la dottrina privatistica ( prima ) e quella pubblicistica (poi) hanno cercato di individuare un fondamento costituzionale e del principio di libera concorrenza : riconducibile , secondo alcuni , all'art.41 ,comma 2 e 3 , Cost. Secondo altri , all'art.41 , comma 1, Cost., attraverso un'interpretazione della libertà economica che tenga conto della sua attitudine a operare sia in senso verticale, come limite all'azione dei poteri pubblici ,sia in senso orizzontale , come limite all'azione dei poteri privati. Tesi, questa ,senz'altro preferibile , perché deriva dall'applicazione al caso del generale principio della valenza anche verso i terzi ( Drittwirkung) dei diritti fondamentali ; essa appare inoltre rafforzata dalla presenza del limite della " libertà" all'art.41, comma 2, Cost., e trova una significativa conferma nell'art.1 , comma 1, della legge antitrast. Il fatto che nel testo costituzionale non manchino gli indizi ( artt. 2,3.41 e 43 Cost.) per il riconoscimento del principio di libera concorrenza non vuol dire che tal e principio non possa subire delle limitazioni anche rilevanti. Al contrario : come ritenevano i Costituenti , e come ha più volte sottolineato la Corte, il principio ricavabile dalla Costituzione non è infatti quello di una concorrenza libera, ma quello di una concorrenza regolata e, per questa via, socialmente orientata.



SICI: 0391-7428(2003)4<439:IPCDLC>2.0.ZU;2-B

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