Biblioteca Mario Rostoni - LIUC

Catalogo delle tesi di laurea

Facoltà: Economia Aziendale
Collocazione: 3983

Autore: Gobbi Matteo
Data: 27/04/2005

Titolo: LE DIFFERENZE STRATEGICO-ORGANIZZATIVE ESISTENTI TRA LE TRADIZIONALI COMPAGNIE AEREE "FULL SERVICE" ED I NUOVI VETTORI "LOW COST": CASI A CONFRONTO

Relatore: Minelli Eliana Alessandra
Correlatore: Turri Matteo

Autorizzazione per la consultazione: NO
Le tesi si possono consultare unicamente in sede

Abstract

Il mondo del trasporto aereo ha, negli ultimi anni, completamente modificato il proprio assetto. A provocare questo cambiamento e’ stata la deregolamentazione del settore che ha abbattuto tutte quelle barriere che da sempre avevano assicurato alle poche grandi compagnie operanti (tutte di proprieta’ pubblica), un rigido monopolio territoriale nell’erogazione dei servizi di trasporto aereo. Un monopolio che aveva consentito alle imprese di trascurare qualsiasi orientamento all’efficienza e, ancor piu’, all’efficacia. Qualsiasi spreco di risorse poteva essere tranquillamente sanato con sussidi governativi; qualsiasi inefficacia non veniva penalizzata dal mercato a causa della mancanza di valide alternative. La stabilita’ della quota di mercato era l’interesse principale di tutti gli operatori e si evitava scrupolosamente qualsiasi azione che potesse in qualche modo minacciarla. Questa situazione non stimolava certo le compagnie ad erogare servizi migliori, ridurre gli sprechi e orientarsi al cliente, bensi’, contribuiva all’espansione incondizionata delle strutture organizzative a supporto di strategie volte all’affannosa diversificazione in business sempre nuovi, spesso assai distanti dall’attivita’ primaria di trasporto aereo, che avrebbero dovuto assicurare una redditivita’ piu’ elevata di quella offerta dal solo settore del trasporto aereo, diversificando contemporaneamente il rischio globale di gestione. Da quando, pero’, le barriere legali alla liberta’ di concorrenza sono state abbattute, tutto cio’ e’ repentinamente mutato. Nella prima parte del lavoro viene inquadrato dunque il settore del trasporto aereo passeggeri utilizzando il modello delle cinque forze di Porter, in modo da offrire una compiuta visione di quelli che sono i fattori che incidono sulla concorrenza all’interno del settore (Cap. I) e le diverse strategie concorrenziali che possono essere adottate dalle compagnie aeree (Cap. III). All’analisi dell’ambiente economico del primo capitolo si accosta l’esame altrettanto indispensabile dell’evoluzione riguardante l’ambiente normativo (Cap. II), ripercorrendo le fasi della deregolamentazione del mercato statunitense prima e di quello europeo poi, fautrice di un ripensamento radicale del processo di pianificazione strategica adottato dalle diverse aerolinee. Nei cieli aperti sono fiorite compagnie capaci di servire mercati in precedenza esclusi dal servizio per gli alti prezzi praticati, sottrarre passeggeri alle compagnie gia’ operanti e rivoluzionare lo stesso concetto di servizio di trasporto aereo. I vettori no frills, orientati alla massima efficienza strutturale, hanno reinterpretato le esigenze del mercato e vi si sono adattate per migliorarne la soddisfazione, costringendo i grandi vettori full service a rivedere le proprie scelte di diversificazione ed a concentrarsi sul core business per tagliare i costi al fine di aumentare la loro competitivita’. Questa controtendenza ha imposto alle compagnie tradizionali la necessita’ di un ridimensionamento delle proprie strutture organizzative determinando un’ulteriore criticita’. Il lavoro procede cosi’, conseguentemente ad un approccio teorico (Cap. IV), con la parallela analisi degli assetti organizzativi, oltre che strategici, su cui si fondano le compagnie tradizionali full service, concentrandosi sul caso Alitalia quale realta’ rappresentativa di una situazione organizzativa travagliata diffusa, che si accinge, ad una revisione e conversione radicale del proprio modello di business a fronte delle mutate condizioni ambientali cui si deve rapportare (Cap. V). In seguito vengono analizzate le strategie competitive adottate dalle low cost, cercando di quantificare i vantaggi e valutarne la sostenibilita’ nel lungo termine. In particolare, vengono introdotte le compagnie aeree low cost, cercando di definire il loro business e stabilire in che tipo di mercato possono svilupparsi questi vettori (Cap. VI). Viene poi preso a riferimento il piu’ maturo mercato americano ed il caso Southwest per provare ad individuare e spiegare approfonditamente le strategie competitive di questi vettori, gli errori ed i pericoli in cui possono incorrere, la potenzialita’ di crescita in termini di quota di mercato, nonche’ dare una quantificazione significativa ed analitica dei vantaggi di costo rispetto alle compagnie tradizionali negli Stati Uniti (Cap. VII). Una volta delineate le caratteristiche di quello che viene chiamato modello classico low cost o modello Southwest, si tenta di valutare la sua applicazione nel piu’ giovane mercato europeo, cercando di stabilire in che misura i vantaggi siano sostenibili nel lungo termine, quale sia il potenziale impatto dei concorrenti specifici presenti in Europa (compagnie tradizionali, charter e treno ad alta velocita’) e quali soggetti hanno possibilita’ di diventare i futuri leaders nel trasporto aereo intra-UE (Cap. VIII). Oltre a quantificare le differenze di costo e di prezzi rispetto a compagnie tradizionali, charter e treni ad alta velocita’, vengono comparate le strategie competitive delle due piu’ importanti low cost europee (Ryanair e EasyJet), per stabilire quale possa affermarsi come leader del trasporto a basso costo in Europa. Nella parte conclusiva del lavoro (Cap. IX), infine, la discussione viene ricondotta all’organizzazione presa come riferimento del cosiddetto modello low cost Southwest, analizzandone le motivazioni organizzative alla base del successo strategico, con particolare enfasi alla reinterpretazione attribuita al personale da costo da minimizzare a risorsa fondamentale da valorizzare per il raggiungimento di un vantaggio competitivo sostenibile. Quanto osservato per Southwest viene rapportato alla struttura organizzativa di SkyEurope, realta’ che verosimilmente sembra rappresentare l’evoluzione futura del modello low cost in ambito europeo (insieme a Ryanair ed EasyJet) in vista dell’estensione ad est dell’Unione e successivamente confrontato con la configurazione organizzativa di Alitalia. Cio’, al fine di evidenziare le discrepanze organizzative tra i due modelli full service e low cost, dettate da radicali differenze insite nelle distanti culture d’impresa. Si osserva come il modello organizzativo a basso costo ritrovi la sua forza maggiore proprio nel gestire in maniera eccellente quelle situazioni e quegli aspetti che per la maggior parte delle altre compagnie aeree tradizionali rientrerebbero nella sfera delle problematiche da evitare.

 
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