Biblioteca Mario Rostoni - LIUC

Catalogo delle tesi di laurea

Facoltà: Economia Aziendale e Management - Classe LM-77
Collocazione: 17128

Autore: Gava Lorenzo
Data: 18/12/2018

Titolo: Volatility As A New Asset Class

Relatore: Caggia Antonio
Correlatore: Minelli Eliana Alessandra

Autorizzazione per la consultazione: SI
Le tesi si possono consultare unicamente in sede

Abstract

L'attuale quadro di mercato sta portando ad una diversificazione di portafoglio sempre più difficile con strumenti tradizionali. Questo fenomeno deriva soprattutto da recenti cambiamenti nelle normative che hanno consentito la realizzazione di prodotti più complessi. I movimenti mercato finanziario sono descritti dalla volatilità, nonché la misura di rischio maggiormente conosciuta. Essa è diventata una nuova asset class e consente agli investitori di diversificare i loro investimenti attraverso un'esposizione diretta sulla volatilità del sottostante. Anzitutto, l’obiettivo del paper è capire come viene percepita la volatilità e quali sono i rendimenti attesi che gli investitori vogliono ricevere. La tesi analizza le domande di cui sopra, confrontando vari portafogli con diverse asset class. Il campione è composto da variance swap e futures per quanto riguarda gli strumenti derivati che offrono l’esposizione alla volatilità, e mercato azionario (indice S&P500) e obbligazionario. I variance swap considerano l'esposizione dell’investitore agli scostamenti di varianza sull'indice statunitense, mentre i futures replicano l'esposizione dell’indice VIX. Di conseguenza, l’analisi computa una regressione tra l’indice VIX (variabile dipendente) ed una serie di variabili economiche indipendenti; quali l’indice dei prezzi al consumo e i tassi di interesse a lungo periodo. L'obiettivo della regressione statistica è capire se queste variabili avessero correlazione o potessero aver influenzato la volatilità nei mercati finanziari o meno. La natura di strumenti alternativi quali variance swap e future è basata sulla naturale diversificazione, a causa della correlazione negativa con i mercati azionari. Pertanto, come mostrato nella tesi, l'impatto della volatilità si riflette a breve termine, durante i periodi di turbolenza dei mercati dei capitali. Lo scopo di questo documento è capire quali sono i principali pro e contro nell’utilizzo di strategie di volatilità, sia per la copertura che per la speculazione. I principali risultati trovati possono essere raggruppati in tre punti principali: - Tra i quattro portafogli, il migliore in termini risultato media-varianza, è il bilanciato equity, obbligazionario e i due strumenti derivati. Questo permette una diversificazione che ha effetti positivi sia sul rischio (misurato nell’elaborato con il Value-at-Risk VAR) che sul rendimento. - In quanto avversi al rischio e con obiettivi di copertura, percentuali relativamente basse di variance swap e futures sul VIX hanno un effetto positivo sul rischio e sul rendimento del fondo bilanciato (composto anche da equity e obbligazionario), grazie all’asimmetria positiva dei rendimenti dei due prodotti derivati; - Il metodo dei minimi quadrati (OLS) stima che il VIX dipende dalle aspettative dei mercati azionari, pertanto queste si formano in maniera congiunta sul mercato dei beni (indice dei prezzi al consumo) e sui mercati finanziari (interessi di lungo periodo). Si potrebbe dunque formulare strategie d’investimento e/o copertura del rischio interpretando i movimenti di queste due quantità, così da poter inserire con pesi maggiori variance swap e future anticipando le variazioni dell’indice VIX.

 
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