Facoltà: Economia Aziendale e Management - Classe LM-77
Collocazione: 14675
Autore: Anastasio Raffaele
Data: 12/04/2016
Titolo: La gestione strategica delle risorse umane: il caso delle società di calcio
Relatore: Minelli Eliana Alessandra
Correlatore: Paolillo Ernesto
Autorizzazione per la consultazione: NO
Le tesi si possono consultare unicamente in sede
Il seguente lavoro si pone l’obiettivo di analizzare quali siano gli stili di leadership adottati all’interno delle società di calcio ed effettuare un benchmarking tra le società oggetto dell’analisi, A.C. Milan e F.C. Internazionale Milano e quelle che hanno ottenuto e tuttora ottengono performance eccellenti sia in termini di risultati sportivi che economici. L’elaborato è volto a dimostrare che l’applicazione di uno stile di leadership corretto, unito ad un modello di management coerente, può rappresentare un punto di svolta, in quanto consentirebbe la valorizzazione del capitale umano all’interno dell’organizzazione che, in un mercato turbolento e competitivo, è la chiave per un successo duraturo e sostenibile nel tempo. Con l’evoluzione dello sport calcio verso un “business imprenditoriale” è possibile affermare che le aziende si stanno evolvendo e utilizzano modelli sofisticati di gestione delle risorse umane; In particolare l’approccio del manager 3.0, può rappresentare un trait d’union tra indicatori di risultato di tipo sportivo, sociale ed economico; quindi con il seguente lavoro si vuole dimostrare come il perseguimento delle tre dimensioni di risultato sia l’unica fonte di sviluppo per le società di calcio e come il modello del manager 3.0 possa essere d’aiuto per l’integrazione delle tre, generando un miglioramento delle performance. La proposta di tale modello (manager 3.0) nell’ambito sportivo deriva dalla consapevolezza che le società sportive italiane si focalizzano maggiormente sul raggiungimento dei risultati sportivi, investendo soprattutto negli atleti; delle volte nonostante le più floride previsioni tali risultati non sono raggiunti portando ad una crisi organizzativa e alla rottura delle relazioni con i sostenitori, motivo per cui sarebbe opportuno considerare tutte e tre le dimensioni (risultati sportivi, economici e sociali) nelle loro reciproche interazioni.
