Biblioteca Mario Rostoni - LIUC

Catalogo delle tesi di laurea

Facoltà: Economia Aziendale - classe 17
Collocazione: 10943

Autore: Puppio Manuel Anthony
Data: 12/12/2012

Titolo: L'evoluzione delle teorie organizzative

Relatore: Minelli Eliana Alessandra

Autorizzazione per la consultazione: SI
Le tesi si possono consultare unicamente in sede

Abstract

Il concetto di organizzazione aziendale ha iniziato ad interessare numerosi studiosi di tutto il mondo dal momento stesso in cui è stato introdotto, le teorie classiche che riconoscono il proprio fondatore in Taylor sono state l’inizio di questa particolare scienza. Taylor iniziò con lo studio sperimentale/empirico dell’ambiente, si concentrò sulla metafora uomo- macchina ed esplicitò al mondo il primo, storico concetto di organizzazione. Molto presto lo studio empirico inerente il contesto e gli attori presenti nello stesso si rivelò limitante, da questo punto in poi inizia la dottrina organizzativa di Mayo e di coloro che erano più propensi ad intendere l’organizzazione come un insieme sì combinato di elementi tecnici, ma con una partecipazione attivissima ed importantissima delle risorse umane in ogni aspetto aziendale; valorizzare unicamente l’aspetto meccanico/tecnico così come quello relazionale/organico si rivelò comunque un estremo, sia nella visione prettamente meccanica, sia in quella orientata pressoché esclusivamente all’essere umano come chiave vincente del tutto, per amalgamare la prima corrente di pensiero con la seconda in una visione più equilibrata del sistema organizzativo nacque l’idea di organizzazione socio-tecnica. Se all’inizio l’essere umano viene considerato una parte irrilevante dell’organizzazione, ben presto esso diviene oggetto di studi psico-attitudinali sempre più accurati ed approfonditi, tuttavia non è solo l’essere umano in quanto tale ad assumere rilievo nelle scienze organizzative, bensì l’attenzione degli studiosi inizia a soffermarsi sul contesto così come sulle contingenze, ovvero su quei possibili fattori “Influenzanti” che sono in grado di far sì che l’agire dei soggetti vada in una direzione piuttosto che in un’altra, con conseguenze diverse a seconda appunto delle contingenze e delle previsioni fatte circa le stesse. Anche l’analisi ambientale diviene oggetto di studi molto mirati, si iniziano ad analizzare quali siano precisamente quei fattori degni di nota che con il loro verificarsi o meno, possano incidere sulla realtà organizzativa. Da Taylor e Fayol, da Mayo a Simon, trattando poi le teorie di Laurence e Lorsch fino alle teorie di Hannan e Freeman nonché gli enunciati teorici di Scott e Zucker, il paper analizza le varie teorie organizzative non in chiave di analisi critica, bensì in modo da far emergere gli aspetti salienti e quindi maggiormente importanti di ogni approccio organizzativo; ciascuna delle idee riproposte è passabile di critica o di apprezzamento, tuttavia e fuori dubbio che ciascuna visione illustrata è basata sullo studio approfondito di alcuni elementi dell’organizzazione: uomo o ambiente, macchine o istituzioni oppure su un’analisi a matrice di due o più di questi elementi. Ogni teoria proposta, dalla teoria classica a quella neoistituzionalista (quest’ultima è una delle più recenti teorie organizzative) presenta punti di forza e punti di debolezza, in un intreccio di idee molto dissimili tra loro si riscontra sempre una chiave comune: la ricerca della soluzione migliore dopo una prima fase di studio improntata su almeno uno dei più importanti elementi costituenti un istituto economico.

 
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