Per sviluppo economico si intende "[...] una significativa crescita in un periodo di tempo specifico nella quantità o qualità dei beni e servizi prodotti. Questo deve tradursi nel fatto che i bisogni umani che già esistono devono essere soddisfatti ad un livello più altro di quanto avveniva in precedenza (HASSAN BOUGRINE, "Economic Growth", in P.A. O'Hara (editor), "Enciclopedia of political economy", Routledge, 1999).
Nel misurare lo sviluppo economico esistono diverse modalità, una delle più diffuse impiega il prodotto interno lordo (PIL) o il prodotto nazionale lordo (PNL)pro capite, che esprime quindi sia la produttività che il benessere di un paese. Questa misurazione può essere problematica soprattutto nel caso di confronti tra nazioni. Si utilizzano allora il PIL pro lavoratore, considerando che tra stati ci sono diversi livelli di occupazione, o il PIL per ora lavorativa, considerando che la produttività per ogni ora lavorata varia.
Una alternativa possibile è l'impiego dell'HDI, "Human development index", di cui si dirà, nato ad opera delle Nazioni Unite nel 1990, che tiene conto anche di aspettative di vita, istruzione e altre componenti non considera solo il possesso di beni la necessità di condurre una vita dignitosa.
Allo stato attuale lo sviluppo economico mondiale è integrato al punto che variazioni di questo sviluppo in un paese principale o in un gruppo di paesi comporterebbero cambiamenti significativi nella prospettiva di sviluppo anche negli altri.
Vedremo che esistono una serie di organismi preposti a favorire lo sviluppo e la stabilità delle economie nel mondo, a partire dalla Banca mondiale.
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