Autore: Carnevale, Paolo
Titolo: Riflessioni sul problema dei vincoli all'abrogazione futura: il caso delle leggi contenenti clausole di 'sola abrogazione espressa' nella più recente prassi legislativa.
Periodico: Diritto e società
Anno: 1998 - Fascicolo: 2/3 - Pagina iniziale: 407 - Pagina finale: 473

l saggio affronta la complessa tematica delle leggi insuscettibili di abrogazione in via implicita perché contenenti una specifica " clausola di sola abrogazione espressa" , resa di attualità dal più frequente ricorso a simili clausole nella legislazione più recente ed in leggi di notevole rilievo ( es.1 n. 142 del 1990, l.n.13 del 1991, l.n.109 del 1994, l.n.335 del 1995). L'analisi si diparte dall'esame di talune delle formule utilizzate per evidenziare una certe qual tendenza alla ridondanza concettuale, in particolare laddove il divieto di intervento ablatorio della normativa recata dalle leggi in questione viene espresso attraverso il congiunto riferimento a termini quali abrogazione, modificazione ,integrazione , sostituzione, passando poi ad analizzare la ratio delle clausole de quibus , individuabile nella necessità di salvaguardia di un'esigenza di certezza del diritto applicabile , sotto il duplice profilo, di un obbligo alla piena consapevolezza della intenzione di limitare l'efficacia di discipline pregresse, a carico del legislatore, e di una corrispondente riduzione dello spazio di apprezzamento rilasciato all'interprete. Sono, quindi, questi ultimi - legislatore ed interprete- i destinatari delle previsioni legislative di " sola abrogazione espressa", per il primo risolvendosi esse nella prescrizione di un " onere" a dichiarare esplicitamente il proprio animus abrogandi in presenza di una volontà di disciplina , altrimenti in sé insufficiente; per il secondo , traducendosi in un obbligo alla disapplicazione della legislazione posteriore antinomica non accompagnata dalla clausola di esplicita abrogazione. Ci si chiede, però, se quest'ultimo effetto possa conseguirsi in assenza di una specifica " copertura costituzionale" e, quindi, solo in forma di quanto previsto dalla legge ordinarie contenente la clausola. L'A. dimostra, tuttavia, come tale copertura debba in generale escludersi, e ciò anche nel caso della legge n. 142 del 1990 sulle autonomie locali , in cui essa è risultata più frequentemente invocata, stante l'esplicito richiamo alla previsione dell'art. 128 della Costituzione. Dopo aver sondato le ragioni del prevalente orientamento dottrinario favorevole all'ammissibilità delle clausole in parola a fondamento solo legislativo, essenzialmente sulla base del riconoscimento del basso grado di incidenza sul sistema gradualistico delle fonti del " rafforzamento " delle leggi che le contengono, ed aver dimostrato l'ammissibilità al novero ( ed alla problematica) delle leggi ad abrogazione " condizionata" ratione materiae, il lavoro si rivolge d ultimo ad affrontare la questione delle conseguenze del mancato rispetto del vincolo discendente dalle clausole de quibus. Respingendo, sia la tesi della ininfluenza , sia quella diametralmente opposta della invalidità legge in fraudem vinculi, l'A. attraverso una complessiva ricostruzione del regime proprio delle norme sulla normazione , propone di ritenere semplicemente inefficaci le norme adottare non nel rispetto del previo vincolo di " sola abrogazione espressa".




SICI: 0391-7428(1998)2/3<407:RSPDVA>2.0.ZU;2-P

Esportazione dati in Refworks (solo per utenti abilitati)

Record salvabile in Zotero

Biblioteche ACNP che possiedono il periodico