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Autore
Cerrito, Elio

Titolo
L'efficacia delle politiche fiscali e monetarie, tra teoria e storia. Oltre le aspettative razionali e la teoria quantitativa della moneta
Periodico
Studi storici
Anno: 2017 - Fascicolo: 1 - Pagina iniziale: 143 - Pagina finale: 186

Il saggio è parte di una piú ampia riflessione dell'autore sulla restituzione di efficacia alle politiche economiche ai fini della crescita. Tre lemma radicati nella fenomenologia storica sono dichiarati e appaiono cruciali per un nuovo "consensus": unitarietà delle scienze sociali e interazione strutturale tra preferenze economiche ed extra-economiche; interconnessioni ineludibili tra politica fiscale monetaria, da sostituire a una visione di sostanziale indipendenza dei due strumenti; rendimenti di scala costanti o crescenti. Il saggio passa quindi ad analizzare su basi storiche incoerenze cruciali della nozione di aspettative razionali (postulato di razionalità, assioma di validità della teoria quantitativa della moneta ecc.), sulla quale fondano politiche e istituzioni contemporanee primarie, insieme ad importanti conquiste cui detta nozione ha portato (messa a fuoco degli effetti di fenomeni puramente cognitivi, soluzione dei problemi classici del lag e della "sluggishness" delle politiche economiche). Una migliore comprensione dei fenomeni psichici, piuttosto che meramente cognitivi e razionali, emerge come acquisizione scientifica necessaria per il disegno di politiche economiche efficaci per la crescita. L'attenzione si sposta poi sulla teoria quantitativa della moneta. Si mostrano elementi logici e storici che invalidano la teoria. I dati mostrano anche due importanti fenomeni di "banalità pro tempore" e "non-banalità" diacronica. L'invalidazione della teoria quantitativa ha implicazioni di essenziale importanza per le politiche. Tra queste, la possibilità di politiche economiche espansive senza inflazione, la confutazione della inefficacia delle politiche fondata sulla curva di Phillips verticale, la necessità di una diversa e più robusta teoria per il "price setting" e l'influenza della banca centrale sui prezzi. Si anticipa la nozione di convenzioni come strumento per la spiegazione di molti dei fenomeni illustrati e per la soluzione dei problemi di "policy". Un nuovo e più efficace "consensus" riguardo le politiche economiche per la crescita comporta una importante riforma del trattato di economia dominante. Deve includere consapevolezza riguardo le dinamiche delle convenzioni piuttosto che le aspettative razionali, adesione alla unitarietà delle scienze sociali, inclusione dei processi irrazionali ed emotivi insieme a quelli razionali, abbandono della teoria quantitativa della moneta, dettagli analitici sulle interazioni tra politica fiscale e monetaria e chiarificazione delle loro effettive differenze, sostituzione all'assioma di rendimenti decrescenti del contesto storico prevalente di rendimenti costanti e crescenti.



SICI: 0039-3037(2017)1<143:LDPFEM>2.0.ZU;2-Z
Testo completo: https://www.rivisteweb.it/download/article/10.7375/87508
Testo completo alternativo: https://www.rivisteweb.it/doi/10.7375/87508

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