Biblioteca Mario Rostoni - LIUC

Catalogo delle tesi di laurea

Facoltà: Economia Aziendale
Collocazione: 3182

Autore: Restivo Eliana Fatima
Data: 05/04/2004

Titolo: OCCUPAZIONE FEMMINILE E DIVARI REGIONALI NEL CONTESTO ITALIANO

Relatore: Feliziani Daniela
Correlatore: Minelli Eliana Alessandra

Autorizzazione per la consultazione: SI
Le tesi si possono consultare unicamente in sede

Abstract

L'obiettivo che si pone questa tesi è quello di creare una linea guida di best practices finalizzate alla riduzione della segregazione occupazionale, attraverso un'analisi dettagliata della struttura dell'occupazione femminile nei diversi scenari regionali italiani. A tal scopo, si è passati gradualmente da un'analisi del contesto europeo in materia di occupazione femminile e contrassegnato da dinamiche occupazionali piuttosto positive nei paesi nordici come Svezia, Finlandia ed Inghilterra ad un'analisi dettagliata della struttura dell'occupazione femminile in Italia, ancora oggi irrigidita da un uso ancora poco diffuso delle forme di lavoro atipico. Analizzando la distribuzione settoriale attraverso l'utilizzo dei principali indicatori di segregazione è il Nord, nel 2003, a fare registrare una più elevata segregazione di genere, portando così ad affermare che non esiste una correlazione positiva tra aumento dell'occupazione femminile e diminuzione della segregazione. Al fine di analizzare al meglio la situazione occupazionale in Italia si è proceduto all'analisi del mercato del lavoro per singole regioni. Per le regioni del Nord-Ovest, tra il 1995 e il 2003, si è riscontrato una diminuzione del gender gap occupazionale. Considerando la distribuzione settoriale è il Piemonte ha registrare un maggiore grado di eterogeneità tra i settori. Mentre, la regione che mostra una maggiore femminilizzazione dei contratti atipici è la Lombardia. Nel Nord-Est la regione che presenta il più alto tasso di occupazione femminile è l'Emilia Romagna mostrando al tempo stesso una minore segregazione settoriale. Per le regioni del Centro-Italia, soprattutto per l'Umbria e per le Marche, si è evidenziato un trend decrescente della disoccupazione femminile ed al tempo stesso, insieme anche alla Toscana, hanno mostrato una più equa distribuzione settoriale. Nel Meridione la regione che più si è distinta per le sue performances è l'Abruzzo, registrando il più basso gender gap occupazionale ed una minore segregazione settoriale. In ultima analisi, nelle regioni esaminate si riscontra una uniformità generale nelle politiche attive intraprese. La regione che si distingue tuttavia per aver adottato un'iniziativa in linea con le nuove esigenze di flessibilità richieste sia dall'offerta che dalla domanda di lavoro è L'Emilia Romagna con il progetto "Donna Futura", per la sua originale capacità di sfruttare al meglio gli strumenti di flessibilità messi a disposizione dalla legislazione in atto.

 
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