Nascondi12
Della Ratta Donatella
Al Jazeera: media e società arabe nel nuovo millennio
Milano: B. Mondadori, 2005
Nel novembre 1996 lo stato del Qatar lancia Al Jazeera, prima rete televisiva all news araba. “L'opinione e l'opinione contraria” è lo slogan dei suoi programmi, che presto le assicurano una reputazione mondiale, accompagnata da numerose polemiche. Spesso accusata di “filoamericanismo” da parte araba, dopo l'11 settembre Al Jazeera diventa, per molta della stampa occidentale, la rete portavoce di bin Laden e del terrorismo di stampo islamico. Questo libro prova ad andare oltre il dibattito pro o contro Al Jazeera, inserendo l'analisi della rete nel contesto mediale, politico e sociale del mondo arabo. Al Jazeera, infatti, è una televisione - non un'organizzazione politica o religiosa - e va interpretata come tale. Studiandola con gli strumenti in uso per l'analisi dei network televisivi (l'economia, i modelli di programmazione, la legislazione, la storia dei media nel particolare contesto storico, sociale e politico dove nascono) si può riflettere su che tipo di televisione è, quali valori comunica, quali obiettivi persegue. E comprendere come possa generare aspettative che vanno oltre il “fare televisione”: l'apertura del dibattito nelle società arabe, la mobilitazione politica, la partecipazione democratica. Quello che di Al Jazeera l'Occidente non riesce proprio a capire e che, per molti nel mondo arabo, è una delle sfide del futuro: può la democrazia nascere dai media? (Da sito Pearson)
Vedi indiceAl Jazeera: rivoluzione o provocazione?
I. I media arabi prima e dopo la guerra del Golfo
1. Prima della guerra: il duopolio Egitto-Arabia Saudita
2. Caratteristiche del sistema dei media arabi
- L’unitarismo arabo o panarabismo
- Il transnazionalismo
- La mobilitazione
3. Ascesa della potenza mediale egiziana e contrattacco saudita
4. Le “periferie” degli imperi mediali arabi
5. L’informazione televisiva prima della guerra
6. Riconfigurazione dei media dopo la guerra
II. L’ascesa regionale di Al Jazeera
1. I nuovi network panarabi
- Middle East Broadcasting Center (MDC)
- Arab Radio and Television (ART)
- Orbit
- La strada verso Al Jazeera: il fallimento dell’informazione sui network panarabi sauditi
- Particolarità del mercato televisivo panarabo
2. Al Jazeera: filosofia editoriale e programmazione
3. Il “doppio gioco” del Qatar: politica estera e strategia mediale
III.Tutti contro Al Jazeera
1. Perché l’Occidente non capisce Al Jazeera
- “L’opinione e l’opinione contraria” come strategia editoriale e politica
- Terminologia e “oggettività contestuale”
- Un’ambiguità pubblico/privato
- Ideologia versus business
- Panarabismo o “panislamismo”?
- La mobilitazione satellitare
2. Perché il mondo arabo non accetta Al Jazeera
3. Usa e Arabia Saudita: chi è il vero nemico di Al Jazeera?
IV. Al Jazeera dopo l’11 settembre
1. La guerra all’Iraq e le ricadute sui media
2. Apertura del mercato regionale alla concorrenza
3. Non solo news: la nuova fase di Al Jazeera
4. La democrazia può nascere dai media?
13
Bianchi Cinzia, Ragonese Ruggero
L’annuncio pubblicitario
(Bussole)
Roma: Carocci, 2013
Quali strumenti teorici sono utili per comprendere l’organizzazione di una campagna pubblicitaria? In che modo descriverne l’evoluzione storica? Come comparare pubblicità di un medesimo periodo riguardanti uno stesso prodotto di consumo, come per esempio le energie rinnovabili? Il libro risponde a queste e altre domande, da una parte concentrandosi su una forma testuale specifica, l’annuncio pubblicitario; dall’altra utilizzando gli strumenti semiotici, in particolar modo quelli provenienti dall’analisi del visivo. L’obiettivo è quello di avvicinare l’indagine testuale di ispirazione semiotica, considerata spesso troppo complicata, a una vasta platea di lettori, dagli studenti dei corsi di comunicazione ai professionisti del settore. (Da sito Carocci)
Vedi indiceIntroduzione
1. Letture retoriche
Roland Barthes e la retorica dell’immagine/Umberto Eco e il messaggio pubblicitario/Tra inventio e inventio
2. Dalla retorica alla narratività
Il percorso generativo del senso/L’enunciazione/Plastico e figurativo/Semisimbolismo/Raccontare per immagini
3. Analisi della campagna pubblicitaria di All Music
La descrizione/Analisi testuali/Il ragazzo con le conchiglie
4. Testi a confronto: analisi semiotica e diacronia
Per una storia visiva degli annunci-stampa Campari/La donna Campari/Uomo e donna: il confronto/Ritorno alla donna come conquista/“Red Passion”: una sintesi
5. Testi a confronto: il taglio sincronico
L’energia rinnovabile/Testo visivo e cultura
6. I consumatori nella e della pubblicità
Il discorso della marca/Enunciazioni e deleghe enunciative
Appendice
Bibliografia
14
Grazioli Elio
Arte e pubblicità
Milano: B. Mondadori, 2001
Parte essenziale e caratterizzante del nuovo paesaggio urbano prima, segno stesso della modernità poi, la pubblicità ha incarnato la strategia commerciale del visivo fino a diventare uno dei cardini della società e della cultura di massa, per aspirare infine a essere uno dei luoghi privilegiati della creatività postmoderna. L'arte, da parte sua, attratta dapprima, la respinge in un secondo tempo, per poi assumerla e cambiarla in una sorta di simbiosi che arriva a far dubitare di poterla distinguere sia nelle strategie formali e visive che in quelle mercantili e comunicazionali. Ma l'intreccio è anche più complicato e permette uno sguardo ravvicinato sui fatti e la storia dell'arte e delle società moderne e contemporanee. Teorie ed esempi specifici ricostruiscono il vasto dibattito centrale in un secolo che è stato quello dell'industrializzazione anche della cultura e di passaggio a un'epoca trasformata che ancora cerca la propria definizione. Con 256 immagini in bianco e nero e 32 a colori. (Da sito B. Mondadori)
Vedi indiceIndice dell'opera
1. Gli inizi
2. Le prime avanguardie: Cubismo e Futurismo
3. Dadaismo e dintorni
4. Le avanguardie costruttive: Costruttivismo, Bauhaus, Neoplasticismo
5. Dal Surrealismo alla Seconda guerra mondiale
6. Il dopoguerra
7. Gli anni sessanta: Pop Art e società dell’immagine
8. Gli anni settanta
9. Il Postmoderno e la postpubblicità
10. Web, arte e pubblicità
15
Grasso Aldo, Trione Vincenzo (a cura di)
Arte in TV: forme di divulgazione
Monza: Johan & Levi, 2014
Nell’ormai lunga storia della TV italiana l’arte ha avuto fin da subito uno spazio preciso, se si pensa che il 3 gennaio 1954 non solo segna il debutto delle trasmissioni rai ma anche la messa in onda del primo approfondimento culturale, Le avventure dell’arte. E di avventura si è trattato fin da subito: le estreme potenzialità comunicative del nuovo mezzo, che portava letteralmente nelle case degli italiani per la prima volta argomenti elitari, si scontravano presto con la diffidenza, per non dire l’ostracismo, di una parte consistente di critici e intellettuali, ma anche con le difficoltà e le ambiguità insite in ogni traduzione da un medium a un altro. A distanza di sessant’anni lo scenario e i protagonisti di questo racconto sono decisamente cambiati, con la presenza delle emittenti private prima e della pay tv poi – e quindi con il deciso ampliarsi dell’offerta –, tra il passaggio al digitale e l’evoluzione naturale del linguaggio televisivo e dei suoi interpreti, artisti e critici compresi. Ma se il contesto muta, le questioni attorno a cui il rapporto arte-tv si gioca rimangono le stesse, in primis quella della legittimità di un medium a vocazione popolare a veicolare un contenuto alto, e soprattutto quella riguardante le funzioni che il piccolo schermo svolge nei confronti dell’arte, a partire dalla divulgazione che, pur nelle sue varie tipologie, è considerata storicamente la principale e più ovvia declinazione del mezzo. Proprio a quest’ultimo aspetto in particolare è dedicata la serie di saggi raccolti nel presente volume, sia che si muovano dal campo specifico della comunicazione televisiva sia che scelgano di privilegiare l’ambito artistico. Pur nella varietà di metodo, a risaltare è la stretta relazione tra i due mezzi che più hanno influenzato lo scenario visivo della seconda metà del Novecento. (Da sito Johan & Levi)
Vedi indiceIntroduzione
Aldo Grasso e Vincenzo Trione
prima parte – Intermedialità: tra arte e televisione
La strategia dell’assimilazione. Televisione contro arte - Vincenzo Trione
L’arte in quiz - Martina Corgnati, Giuliana Caterina Galvagno
Arte e tv: un gioco a due - Mario Abis
seconda parte – Momenti di una storia
Piccolo schermo e arte, tra divulgazione e good story - Aldo Grasso
L’ossimoro perfetto. I destini dell’arte nella tv commerciale italiana - Massimo Scaglioni
Art entertainment e oltre. Nuovi linguaggi e problemi dell’arte nella tv digitale - Cecilia Penati
terza parte – Figure di una storia
Critici d’arte in tv. Origine, ricerca e divulgazione di nuovi linguaggi - Tommaso Casini
Dentro l’immagine. Come si guarda un quadro in televisione - Anna Luigia De Simone
quarta parte – Artisti in scena
Il critico d’arte dentro il tubo catodico. Fenomenologia e costruzione di una neoicona pop - Massimiliano Panarari
Lo sguardo della critica. Il documentario d’arte nella televisione italiana - Veronica Gaia di Orio
Gli artisti e la televisione. Una “relazione pericolosa” - Rachele Ferrario
Apparati
Teleschermi d’arte. Per una storia dei programmi sull’arte nella tv italiana - Cecilia Penati
Note
Teleschermi d’arte – Infografiche
Profili biografici
Bibliografia selezionata
Indice dei nomi
16
Fausto Colombo (a cura di)
Atlante della comunicazione: cinema, design, editoria, internet, moda, musica, pubblicità, radio, teatro, telefonia, televisione
Milano: Hoepli, 2005
Questo volume, il primo del suo genere nel nostro Paese, ma con pochi riscontri anche nello scenario internazionale, si propone come uno strumento insieme di consultazione e approfondimento sui temi in cui si declina la comunicazione oggi; uno strumento rivolto in primo luogo a tutti coloro che coltivano qualche curiosità rispetto alle grandi questioni comunicative nel nostro mondo globalizzato, a partire dalla svolta digitale ma con importanti radici nella storia precedente. Ma anche uno strumento che - grazie alla sua costruzione originale e al taglio originale delle voci - può essere utilizzato dagli specialisti come fonte e suggestione per approfondimenti e confronti con nuovi punti di vista. Più in dettaglio l’Atlante della comunicazione si caratterizza per tre aspetti fondamentali:
- la vastità e complessità delle aree trattate, che comprendono sia i media, vecchi e nuovi (cinema, editoria libraria e periodica, ICT, radio, telefonia, televisione), sia altri campi della comunicazione e della rappresentazione di solito affidati a pubblicazioni più specialistiche, come il design, la moda, la musica e il teatro;
- lo stile della trattazione, che privilegia un punto di vista preciso sulla complessa realtà della comunicazione, come si è andata definendo a partire dagli anni Sessanta e Settanta: la dimensione interpretativa si manifesta in un apparato di voci teoriche (e in mappe concettuali relative ad esse) che inseriscono i fenomeni in un’ampia visione del contesto generale e delle sue dinamiche profonde;
- il materiale illustrativo (tavole cartografiche, grafici, tabelle, istogrammi e altri schemi di varia natura) che fornisce, forse per la prima volta nell’ambito di un’opera editoriale di questo genere, un apparato articolato di strumenti per valutare la portata dei fenomeni comunicativi e mediatici sia su scala mondiale, sia su scala nazionale.
Il primo insostituibile strumento per conoscere e interpretare le grandi questioni legate allo sviluppo dei media e della comunicazione nella società globale. 261 voci tematiche su Cinema - Design - Editoria - Internet - Moda - Musica - Pubblicità - Radio - Teatro - Telefonia - Televisione. (Da sito Hoepli)
Indice non disponibile
17
Fanchi Mariagrazia
L'audience: storia e teorie
Roma; Bari: Laterza, 2014
Cinque capitoli per esplorare i principali modelli di audience, tema oggi cruciale delle politiche culturali dei media. Dalle protoaudience degli anni Trenta – che restituiscono l’immagine di un fruitore di media passivo e inconsapevole – all’affermarsi di un’idea di audience ‘ostile’, poco collaborativa, che prelude alla definizione dei modelli di audience resistente degli anni Settanta; dall’immagine dell’audience come soggetto attivo della comunicazione, propria del dibattito degli anni Ottanta e in parte Novanta, fino ai modelli di audience performativa, responsabile e creativa che caratterizzano la riflessione e le ricerche degli ultimi anni. (Da sito Laterza)
Vedi indiceIntroduzione
Per un’archeologia degli studi sull’audience, v
1. “Divide et impera”: tassonomie e riflessioni sulla nozione di audience, p. v
1.1. Mercato vs./vel pubblico, p. vi
1.2. I limiti dell’audience, p. viii
1.3. Una categoria imperitura, p. xi
2. Da manuale: gli audience studies fra modelli epistemologici e contesti disciplinari, p. xii
2.1. Modelli inclusivi e modelli esclusivi, p. xiii
2.2. Una tradizione (inter)disciplinare, p. xvi
3. Come studiare le audience, p. xvii
4. Guida alla lettura, p. xx
Ringraziamenti, p. xxi
I. Le audience in cattività, 3
1. C’era una volta l’audience, p. 4 - 2. Mesmerismo, schiavi in catene e libri delle pene, p. 6 - 2.1. Ipnosi, sogno, regressione, p. 7 - 2.2. Apparato, testo e altri strumenti del panopticon, p. 9 - 2.3. Dei delitti e delle pene: esclusione e sanzione sociale, p. 12 - 3. Danni collaterali e specie protette, p. 15 - 3.1. Controllo, repressione e altre nequizie, p. 15 - 3.2. Comportamenti antisociali e violenza, p. 18 - 3.3. Mistificazioni e manipolazioni, p. 19 - 3.4. I minori e i media, p. 21
II. Le audience ostili, 24
1. L’ottusità delle audience, p. 25 - 2. L’esuberanza delle audience, p. 27 - 3. Smagliature, ambivalenze e polisemie, p. 31 - 4. Resistere!, p. 34
III. Le audience attive, 38
1. Le fatiche dello spettatore, p. 38 - 1.1. La ferrea regola
dell’utilità, p. 39 - 1.2. Attivo sì, ma con misura, p. 41 - 1.3. Uno sguardo antropologico sul consumo dei media, p. 42 - 2. Lo spettatore intraprendente, p. 43 - 2.1. Se anche i bambini..., p. 44 - 2.2. Questione di feeling: la visione attiva delle soap opera, p. 46 - 2.3. Consumare, interpretare, fare esperienza, p. 49 - 2.4. Audience in 3D, p. 51 - 3. Le audience “in azione”, p. 53 - 3.1. Sei tutto il mio mondo: la coppia come frame del consumo, p. 53 - 3.2. Genitori e figli: le dinamiche intergenerazionali del consumo di media, p. 55 - 3.3. L’economia morale della famiglia, p. 58
IV. Le audience performative, 61
1. Insiders, spettatori aristocratici e iperspettatori, p. 62 - 2. Nella stanza dei bottoni, p. 65 - 3. Fanatici ovvero fruitori-modello: il dibattito sul fandom, p. 68 - 3.1. I mille volti del fan, p. 70 - 3.2. La produttività testuale 2.0, p. 74 - 3.3. Creatività disciplinata, p. 76
V. Le audience responsabili, 79
1. Consumare è partecipare(?), p. 81 - 2. Media, sfera pubblica e cittadinanza, p. 84 - 3. Dall’“ascoltatore partecipe” al “citizen journalist”: istantanee dal fronte del consumo consapevole, p. 89 - 3.1. L’ascoltatore partecipe, p. 89 - 3.2. Lo spettatore perverso, p. 90 - 3.3. Jamming, consumer movement, pranking, p. 92 - 3.4. Citizen journalism, p. 93 - 3.5. Media e attivismo, p. 95
VI. Le audience creative, 98
1. Osteggiate, tollerate, favorite, p. 99 - 1.1. La co-creazione serve all’industria culturale, p. 100 - 1.2. Convergenza, transmedialità ed ecosistemi testuali, p. 103 - 1.3. Amatore ovvero professionista, p. 104 - 2. Luci e ombre dei processi di co-creazione, p. 106 - 2.1. La decentralizzazione della creazione, p. 106 - 2.2. L’organizzazione dell’innovazione, p. 107 - 3. Dall’industria culturale all’industria creativa, p. 110 - 3.1. Produsage ovvero partecipare ai media, p. 111 - 3.2. La co-creazione dinamica, p. 112 - 4. Pratiche creative, processi di vernacolarizzazione, p. 114 - 4.1. Scritture collettive: Manituana, SIC e altri esempi di cultura vernacolare integrata, p. 114 - 4.2. SYN, i community media e il mandato pedagogico dell’industria creativa, p. 116 - 4.3. Crytek e l’interactive value creation , p. 117
VII. Il vecchio e il nuovo: nodi da sciogliere e direzioni di sviluppo, 119
1. Oltre la post-teoria, p. 119 - 2. Il carattere multicentrico della ricerca, p. 121 - 3. Coordinate di un nuovo, possibile, paradigma di ricerca, p. 123 - 3.1. Convergent audience, p. 123 - 3.2. Grounded audience, p. 124 - 3.3. Collaborative audience, p. 126 - 3.4. Remembering audience, p. 127
Riferimenti bibliografici, 129
18
Calvani Antonio
Che cos'è la tecnologia dell'educazione
(Bussole)
Roma: Carocci, 2004
La tecnologia dell’educazione è una disciplina che studia i cambiamenti prodotti dall’utilizzo dei media nel campo dell’apprendimento e che si propone di fornire le conoscenze teoriche e gli strumenti necessari alla progettazione e all’allestimento di sistemi e ambienti formativi in contesti come la scuola, l’azienda, l’università. Il volume costituisce una guida introduttiva a questo settore di studi e si sofferma su temi caratteristici dell’area, quali l’instructional design, l’e-learning, il collaborative learning, la comunità di pratica, e su alcuni tratti tipici del modo di operare dell’esperto di tecnologia dell’educazione. (Da sito Carocci)
Vedi indiceIntroduzione
1. La tecnologia dell’educazione: definizione e profilo storico/L’esperto di tecnologia dell’educazione/L’"abito mentale" dell’educational technologist/La cornice storica/La progettazione curricolare/Cognitivismo/Crisi dei modelli oggettivistici e lineari/Costruttivismo/Per riassumere...
2. Progettazione educativa e Instructional Design/Progettazione educativa/Instructional Design/L’apporto di David Merrill/Instructional Design di orientamento costruttivistico/Critiche agli approcci costruttivistici/Progettazione educativa e Instructional Design/Il problema della definizione degli obiettivi/Per riassumere...
3. Apprendere con i media/Vecchi e nuovi media/I nuovi media nella scuola/Tecnologia dell’educazione e impiego dei media/Tecnologie e contesto/Tecnologia educativa ed ergonomia cognitiva/Interazione/Multimedialità/Standard per l’innovazione tecnologica/Per riassumere...
4. E-learning/Componenti culturali/Tipologie/Università/Quali potenzialità?/Quali profili professionali?/Aspettative e costi/Produzione di un modulo e-learning/Valutazione/Qualità/Per riassumere...
5. Ambienti di apprendimento e di conoscenza/Knowledge Management/Presenza e virtualità/La dimensione collaborativa/Altre comunità di conoscenza/Per riassumere
19
Stringa Paola
Che cos'è un ufficio stampa
(Bussole)
Roma: Carocci, 2007
Le istituzioni pubbliche, le aziende, i festival, le mostre, le fiere nazionali e internazionali, le agenzie di comunicazione: sono molteplici le opportunità sul mercato del lavoro per un aspirante addetto stampa. Al di là dei luoghi comuni, quali sono le competenze richieste per lavorare in un ufficio stampa? Qual è la routine quotidiana di un professionista della comunicazione all’interno di queste strutture? Il libro si pone come una guida utile e preziosa per chi vuole saperne di più sull’ufficio stampa, un ambito particolare nell’ampio universo della comunicazione. (Da sito Carocci)
Vedi indiceIntroduzione
1. Comunicare: nascita e funzioni dell’ufficio stampa
Il quadro normativo italiano/Il tariffario nazionale per l’ufficio stampa/Il codice etico dell’addetto stampa/Per riassumere
2. Retorica, stilistica e strumenti di lavoro
Il comunicato stampa/La gestione dell’intervista e della dichiarazione/La cartella stampa/Le newsletter periodiche/Gli house organ e i siti internet/La mailing list e il recall/La conferenza stampa/La rassegna stampa/Per riassumere
3. L’ufficio stampa di fiere, festival e mostre
Comunicare l’evento/L’ufficio stampa del Cosmoprof/Il Salone internazionale del naturale/Il Festival della Valle d’Itria/Il Festival della mente/Promuovere una mostra temporanea/Per riassumere
4. L’ufficio stampa di enti e istituzioni
L’ufficio stampa di un’istituzione politica/La comunicazione di un gruppo politico/L’ufficio stampa dell’istituzione teatrale/La comunicazione in ateneo/La valorizzazione del territorio/Per riassumere
5. L’ufficio stampa di aziende
Le caratteristiche della comunicazione d’impresa/L’azienda e i rapporti con i media/Occasioni per comunicare/Gestione della crisi/Per riassumere
6. L’ufficio stampa ad personam
Il portavoce di un uomo politico/I compiti dell’addetto stampa di un artista/Essere il portavoce di un capitano d’azienda/Per riassumere
7. L’agenzia di comunicazione
Gestire diversi clienti/La comunicazione con il marchio di fabbrica/La comunicazione punto per punto/Lavorare in team/Per riassumere
Conclusioni
Appendice
Bibliografia
20
Cardaci Maurizio
Ciber-psicologia: esplorazioni cognitive di Internet
Roma: Carocci, 2001
L'odierna esplosione delle tecnologie digitali sta influenzando profondamente il nostro modo di percepire, di comunicare, di agire, di apprendere, di pensare. Questo libro è un'indagine d'insieme sugli effetti psicologici di Internet e della comunicazione virtuale, sulle forme emergenti di e-cognition, sulle metamorfosi dell'identità personale nell'epoca della rete digitale. Completa il volume una utile guida alle numerose sedi della ricerca psicologica on line. (Da sito Carocci)
Vedi indice- Presentazione, di M. Cardaci
1. Ambiente-internet, A. Attardi
- Un sistema in evoluzione. Storia & e controstoria
- La Grande Rete: ragnatela, oceano e spazio virtuale
- Ambiente-internet: correlati cognitivi
- Ambiente-internet: correlati sociali e comunicativi
- Le comunità virtuali
- La Computer-Mediated Communication
- Appendice al capitolo 1
2. Il Self virtuale: l'identità intercambiabile, di B. Caci
- Introduzione
- Ambienti virtuali d'interazione: sperimentare il Self intercambiabile
- L'intercambiabilità del Self tra patologia e autoregolazione
- Conclusioni
- Appendice al capitolo 2
3. Impatto psicologico dell'e-commerce, di R. Misuraca
- Introduzione
- Il panorama mondiale: alcuni dati statistici
- Nuovi scenari on line
- Strategie per lo sviluppo di e-commerce
- L'e-commerce futuribile
- Appendice al capitolo 3
4. Psicologia in Internet, di M. Cardaci, B. Caci
- Introduzione
- Itinerari della psicologia in Rete
- ITINERARIO 1 Psicologia Sperimentale
- ITINERARIO 2 Psicologia del ciberspazio (e-cognition)
- ITINERARIO 3 Psicologia sociale e della comunicazione
- ITINERARIO 4 Psicologia clinica
- ITINERARIO 5 Psicologia dell'e-commerce
- ITINERARIO 6 Psicologia e tecnologie educative.
21
Saba Cosetta G.
Cinema video Internet: tecnologie e avanguardia in Italia dal Futurismo alla Net.art
Bologna: Clueb, 2006
Nel quadro dei processi di interrelazione tra istituzioni, industrie culturali, “paesaggi” mediali, forme di consumo, modi di produzione e di rappresentazione, che si sono avvicendati sull’asse della storia del cinema e dei media, ci si propone di tracciare la storia “altra” dell’avanguardia secondo la pertinenza delle tecnologie, ma anche delle tecniche. L’articolazione tematica del volume è pensata attraverso la scansione cronologica delle tecnologie mediatiche di volta in volta emergenti, dalla seconda metà degli anni ’10 alla contemporaneità, in relazione alle evenienze storiche di movimenti, autori, film-maker, videoartisti, infografisti, ecc. che sono riconducibili al concetto (piuttosto controverso) di “avanguardia”. (Da sito Clueb)
Vedi indice- Prefazione, di Paolo Bertetto
- Premessa
0. In luogo di un'introduzione. Coesistenze, intersezioni, interferenze tra forme mediali e forme artistiche, di Cosetta G. Saba
1. Dall' «immaginazione senza fili» al «meraviglioso futurista»: la poetica marinettiana come teoria indiretta, intuitiva, del cinema, di Wanda Strauven
- Documenti:
- Ricostruzione futurista dell'universo (1915)
- La cinematografia futurista (1916)
2. Cinema e «poli espressività». Il secondo Futurismo, di Casetta G. Saba
- Documenti:
- L'aeropittura futurista (1928)
- Manifesto futurista della radio (Radia) (1933)
- La cinematografia (1938)
3. Con (e senza) macchina da presa. Estetica e tecnologia dagli anni '30 agli anni '70, di Bruno Di Marino
- Documenti:
- Cinema sperimentale e mezzi di massa in Italia, di Adriano Aprà (1976)
- Torino sperimentale, di Paolo Bertetto (2002)
4. Cinema-video e ritorno. Trent'anni di ricerca fra arte e tecnologia, di Sandra Lischi
- Documenti:
- Manifesto del movimento spazzale per la televisione (1952)
- Classificazione dei metodi d'impiego del videotape in arte, di Luciano Giaccari (1973)
- Note sul mio uso del video, di Vito Acconci (1974)
5. Avanguardie in Rete, di Cristiano Poian
- Artworks/Cd-Rom: EG Serene; HF CriticaI Mass; AMG Strain di Barbara Lattanzi A New Movie; Conner Times Ten; Duct Tape; Alpha Beta Disco: Godard Remix di Matt Roberts ABCGMUNK; The Third PIace; Destroy Everything; Autopoiesis; Rooms di Niko Stumpo
- Bibliografia
- Archivi, Alessandro Bordina
22
Bencivelli Silvia, De Ceglia Francesco Paolo
Comunicare la scienza
(Bussole)
Roma: Carocci, 2013
Qual è la situazione della comunicazione scientifica in Italia? Da un lato, vi è un pubblico che esprime una forte domanda di informazione, che ha poi spesso difficoltà a gestire. Dall’altro, vi sono scienziati e istituzioni che non sempre si dimostrano in grado di comunicare con la società. Nel mezzo, un mercato in continua evoluzione in cui i giovani professionisti sono chiamati a cimentarsi con temi e media diversi. Il testo ripercorre le esperienze passate ed espone i trucchi del mestiere di chi fa comunicazione della scienza. (Da sito Carocci)
Vedi indiceIndice
1. Introduzione
Scienza di ieri, scienza di oggi/I modelli di comunicazione della scienza/Com’e cambiata la comunicazione della scienza/La pseudoscienza
2. L’editoria periodica
La tradizione/I tempi e i generi/Chi fa il giornale?/La notizia/Le fonti/L’intervista e la scrittura
3. L’editoria libraria
Una scienza per tutti?/Proporre un libro/Come scrivere un libro di argomento scientifico/I libri per bambini e ragazzi/La promozione
4. La radio
Le origini/La grammatica della scienza alla radio/I protagonisti/La scelta dei temi/Andare in onda
5. Il documentarismo e la televisione
Le origini del documentarismo scientifico in Italia/La scuola in televisione/La realtà italiana di oggi/I generi/L’intervista/Il documentario
6. L’istituzione che comunica e gli eventi
L’ufficio stampa/Farsi conoscere/L’istituzione su Internet/Eventi grandi e piccoli
7. Il Web
La scienza in un clic/Scrivere un articolo per la Rete/Farsi un sito web/Vita da blogger
8. I musei
Le origini/Un nuovo modo di “fare museo”/Avvicinarsi al museo/Lavorare in un museo
Appendice
Bibliografia
23
Paccagnella Luciano
La comunicazione al computer: sociologia delle reti telematiche
Bologna: Il Mulino, 2000
Il nostro vocabolario quotidiano si è arricchito recentemente di nuovi termini: Internet, ciberspazio, posta elettronica, per citarne solo alcuni. Ma che cosa c'è di veramente nuovo nella comunicazione mediata dal computer? Qual è il posto delle tecnologie telematiche nella vita sociale del ventunesimo secolo? Si può parlare di cambiamenti indotti dalla tecnologia, oppure è la stessa tecnologia che deve essere considerata un prodotto sociale, frutto del continuo mutamento della società? Come spesso accade, ci troviamo a disporre di nuovi strumenti prima ancora di avere potuto sviluppare una riflessione sulla loro portata. Questo libro propone una lettura dell'interazione umana nelle reti telematiche che ne mette in luce in uguale misura i limiti e le possibilità: costruire la propria persona on-line e trascorrere parte del proprio tempo in un ambiente virtuale condiviso significa infatti scoprire nuovi punti di vista su se stessi e sul mondo. (Da sito Il Mulino)
Vedi indiceIndice: Prefazione
- 1. Dalle reti di calcolo alle reti di comunicazione
- 2. La riflessione sulla comunicazione mediata dal computer
- 3. Un primo sguardo sull'interazione sociale in rete
- 4. La persona in rete
- 5. Reti di regole
- 6. Comunità virtuali
- 7. Tra on line e off line
- 8. Contraddizioni sistemiche
- Riferimenti bibliografici
24
Cavazza N.
Comunicazione e persuasione
(Farsi un'idea)
Bologna: Il Mulino, 2009
Vi è mai capitato di entrare in un'agenzia di viaggi per prenotare una vacanza poco costosa al mare e di uscirne avendone prenotata una dispendiosa in Giamaica, per un colpo basso del venditore? O di aver risposto a un intervistatore sulle vostre abitudini di lettura e, cosa che non avreste mai voluto, ritrovarvi acquirenti di un abbonamento a una compagnia telefonica? Molti sono i modi e le tecniche per persuadere, utilizzati in tutti i campi, perché tutti hanno qualcosa da offrire e da ottenere. A fini nobili e meno nobili. Questo volume, presentato in edizione aggiornata, fa il punto su quanto si sa delle strategie persuasive nella pubblicità, nella politica, nei media e nelle relazioni interpersonali. (Da sito Il Mulino)
Vedi indiceIntroduzione
Persuadere, un'arte antica
1. L'interesse scientifico per i fenomeni di persuasione
2. La pubblicità
3. La pubblicità sociale
4. La persuasione nella politica
5. La televisione e il suo pubblico
6. La persuasione nelle relazioni interpersonali
Conclusioni
Far pensare e agire diversamente non è poi così facile
Per saperne di più
25
Puggelli Francesca Romana, Sobrero Rossella
La comunicazione sociale
(Bussole)
Roma: Carocci, 2010
Che rapporto intercorre tra la comunicazione commerciale e quella sociale? È giusto investire in campagne sociali, in particolare sui mass media, quando queste iniziative non riescono a raggiungere la soglia minima di attenzione? La comunicazione sociale è sempre etica? Il testo risponde a queste domande affrontando il tema sia da un punto di vista psicologico, sia da un punto di vista pratico attraverso otto case history. (Da sito Carocci)
Vedi indice- Premessa
1. Introduzione
- Dal marketing sociale alla comunicazione sociale
- Breve storia della comunicazione sociale in Italia
- Chi comunica e perché
2. Integrare gli strumenti
- Alcune indicazioni preliminari
- Introduzione alle tecniche e agli strumenti
- Le relazioni pubbliche
- La pubblicità
- Il web
- Dal direct marketing al marketing non convenzionale
- Altri strumenti per il fundraising
- La cassetta degli attrezzi
3. Gli aspetti psicologici della comunicazione sociale
- Introduzione
- La dimensione ideologica della pubblicità sociale
- Le teorie psicologiche applicate alla pubblicità sociale
- Le teorie psicologiche del cambiamento sociale
4. Come costruire una campagna sociale
- Introduzione
- Una comunicazione efficace
- Come progettare una campagna sociale
- Come rendere efficace una campagna sociale
5. Le campagne
- Alcune campagne realizzate in Italia
- Alcune campagne realizzate all’estero
- Conclusioni
- Bibliografia
26
Monaci Sara
La conoscenza on line: logiche e strumenti
(Bussole)
Roma: Carocci, 2008
La moltiplicazione delle informazioni è un carattere peculiare e irreversibile del World Wide Web. Google e Wikipedia rappresentano soluzioni tecnologiche alla complessità del Web e allo stesso tempo emergono quali tendenze dominanti per l’organizzazione dei contenuti in rete. Nell’equilibrio instabile fra monopoli del software e processi sociali di costruzione della conoscenza, il libro vuole mettere in luce la realtà della posta in gioco: non l’accesso alle informazioni, ma la possibilità per i soggetti e i gruppi sociali di intervenire nelle logiche di gestione e organizzazione delle conoscenze on line. (Da sito Carocci)
Vedi indiceIntroduzione
1. Sapere e informazione nel World Wide Web / L’influenza del medium / Il World Wide Web come creazione sociale / Le bias del World Wide Web / Per riassumere…
2. Le tecnologie della ricerca nel World Wide Web / La ricerca come interfaccia culturale / Come funziona un motore di ricerca / Indicizzare il Web / Le interfacce per la ricerca / Per riassumere…
3. Il monopolio della ricerca / Google / Google: l’interfaccia-mondo / Potere dell’algoritmo / Come Google rappresenta le informazioni / Per riassumere…
4. Il sapere aperto / Wikipedia e il movimento open content / Il fenomeno Wikipedia: alcune chiavi di lettura / Il successo di Wikipedia / Perché Wikipedia funziona? / La costruzione sociale delle conoscenze / Un modello Wikipedia?
Per riassumere…
Conclusioni
Bibliografia
27
Arcuri L.
Crescere con la Tv e Internet
(Farsi un'idea)
Bologna: Il Mulino, 2008
Televisione, giochi al computer, internet, cellulari. Sono i nuovi parco-giochi della maggior parte dei teenager che, secondo i dati più recenti, trascorrono di media più di 5 ore al giorno usando qualche strumento di comunicazione. Ma qual è il ruolo dei giovani teleutenti in questo nuovo ambiente dei mezzi di comunicazione di massa? Quali possono essere le loro reazioni di fronte alle notizie dei telegiornali o alle scene di violenza simulate nei film o nei video-giochi? E cosa fanno veramente i ragazzi quando sono collegati alla rete? L'autore analizza tutti gli aspetti di questo nuovo scenario che influenza la vita sociale ed affettiva di bambini e adolescenti, ne mostra i limiti e i rischi e si interroga infine su cosa possono fare la scuola e i genitori perché i ragazzi siano protetti ed informati. (Da sito Il mulino)
Vedi indice1. E'arrivata la tv
2. Violenza dei media e aggressività dei giovani telespettatori
3. Spettacoli e notizie: il ruolo di genitori e istituzioni
4. La nuova era di Internet
5. Cosa accade ai piccoli navigatori
6. Nuovi scenari. reti, teenager e adulti
Pe rsaperne di più
28
Gui Marco
A dieta di media: comunicazione e qualità della vita
Bologna: Il Mulino, 2014
Lavoro, studio, svago, informazione: tra computer, televisione, smartphone o tablet la quantità di tempo che passiamo quotidianamente con gli occhi puntati su uno schermo è enorme. Ma esiste un pericolo di «obesità mediale», analoga a quella alimentare, nell’era digitale? Il libro sviluppa questo parallelo indicando, per la «cura», quattro punti chiave: limitarsi nella quantità del consumo; scegliere la qualità dei contenuti e delle relazioni fruite; concentrarsi contro i rischi del multitasking e della perdita dell’attenzione; relazionarsi gestendo con accuratezza i rapporti personali tra offline e online. (Da sito Il Mulino)
Vedi indiceIntroduzione
I. Caratteristiche dell'«obesità di media»
1. Il ruolo crescente dei media nelle scienze sociali
2. Le tre ere mediali della modernità
3. La digitalizzazione: novità radicali o continuità?
4. La gestione dell'abbondanza mediale
5. Perché viviamo un periodo di «obesità di media»
II. Limitarsi
1. Il tempo passato con i media
2. Il sovraconsumo di TV
3. Il sovraconsumo di internet
4. I disagi fisici tipici della fruizione digitale
III. Scegliere
1. La crescita dell'offerta
2. Il telecomando: una sfida tecnologica alla nostra capacità di scelta
3. La scelta del contenuto in TV
4. La scelta del contenuto su internet
IV. Concentrarsi
1. Una premessa personale
2. In che senso i nuovi media sono distraenti
3. Il multitasking
4. Le interruzioni
5. Nuovi media e apprendimento
6. La lettura: un'attività insidiata dagli stimoli mediali
V. Relazionarsi
1. Relazioni e qualità della vita
2. Il ruolo della televisione
3. Uso di internet e vita sociale
4. I social network
5. Cosa fanno le relazioni online a quelle offline?
Conclusioni
1. Nuove competenze mediali
2. L'obesità mediale come problema sociale
Riferimenti bibliografici
29
Antelmi Donella
Il discorso dei media
(Bussole)
Roma: Carocci, 2006
I tratti che accomunano diversi tipi di testi mediali - informativi, di intrattenimento, pubblicitari - vanno ricercati nelle relazioni che i media istituiscono tra testo e contesto socioculturale, che determinano rappresentazioni del reale e identità dei soggetti coinvolti nel processo comunicativo. L’Analisi del discorso costituisce un metodo qualitativo di indagine che mira a rendere esplicito il sistema di significati inscritti nel testo, considerando tanto gli aspetti linguistici quanto il contesto di produzione e consumo. Il volume, che affianca teoria e applicazioni, si rivolge a lettori interessati ai problemi della comunicazione: studenti e ricercatori di linguistica, sociologia, psicologia sociale e scienze sociali in generale. (Da sito Carocci)
Vedi indice1. Introduzione/Analisi (critica) del discorso/Foucault: l’“ordine del
discorso”/Ideologia/Van Dijk: l’approccio sociocognitivo/Il linguaggio come
semiotica sociale/Per riassumere… 2. Comunicazione mediale/I media studies/Testo, contesto, discorso/Qualche nota metodologica/Per riassumere… 3. Varietà di lingua/L’italiano nei media/Linguaggio o linguaggi?/Giornalese e dintorni/La lingua che diverte/Inglese affettivo-inglese straniante/Per riassumere…
4. Generi del discorso e tipologie testuali/Generi/Genere del discorso/Comunicato stampa come genere testuale/Contaminazioni e commistioni/Talk show come “macrogenere”/Intertestualità/Per riassumere…
5. La costruzione della realtà mediata/L’organizzazione della rappresentazione/ L’organizzazione ai fini informativi/ Multimodalità: rappresentazione e informazione/ Partecipanti, categorizzazione e coesione testuale/Per riassumere…
6. Dire senza dire/Atti indiretti e impliciti/Presupposizioni/Presupposizioni e linguaggio giornalistico/Espressioni figurate e ideologia/Narrare e commentare/Per riassumere…
7. La costruzione di identità e relazioni/ Centro deittico e pronomi/Struttura enunciativa/ Mitigazione, modalità, hedging/Polifonia/Conduttore, esperto, pubblico/Per riassumere…
Bibliografia
30
Sartori Laura
Il divario digitale: Internet e le nuove disuguaglianze sociali
Bologna: Il Mulino, 2006
New economy, società dell'informazione, network society, società postindustriale, economia della conoscenza, e-society. Tante etichette che, nell'evocare la grande portata delle trasformazioni storiche in atto nell'era contemporanea, ne sottolineano un elemento decisivo: le nuove tecnologie della comunicazione elettronica. Le enormi possibilità che si sono spalancate davanti a noi, in particolare grazie ad Internet, sono tuttavia accompagnate anche da nuove disuguaglianze. E' il segretario generale dell'Onu a dichiarare, parlando dei paesi in via di sviluppo, che oggi essere tagliati fuori dai servizi di telecomunicazione è una difficoltà grave quasi quanto la mancanza di cibo, lavoro, abitazione, assistenza medica e acqua potabile. Ma anche nei paesi sviluppati, dove le privazioni materiali sono più contenute, le disparità di accesso alle nuove tecnologie della comunicazione incidono fortemente. Su tale fenomeno, chiamato divario digitale, si moltiplicano le indagini, le discussioni, gli interventi e le politiche. Questo volume ne presenta un quadro complessivo ricco di informazioni e di dati. (Da sito Il Mulino)
Vedi indiceIntroduzione. Che cos'è il divario digitale?
1. Dall'accesso all'uso: ipotesi e classificazioni
2. Alla scoperta del digital divide: le differenze tra paesi
3. Il divario sociale: le differenze tra individui e famiglie
4. Le disuguaglianze nell'uso
5. La «governance» di Internet e le disuguaglianze digitali
Riferimenti bibliografici
31
Richeri Giuseppe
Economia dei media
Roma; Bari: Laterza, 2012
I media sono stati molto osservati dal punto di vista sociale, culturale e politico, ma poco dal punto di vista economico, nonostante siano ormai diventati un settore industriale di primo piano. Questo libro offre strumenti per capire l'economia dei media e i suoi rapporti con il settore più ampio delle comunicazioni, comprese le telecomunicazioni e l'informatica. Oltre all'analisi di aspetti generali del processo produttivo e del mercato, i suoi capitoli approfondiscono i caratteri e l'evoluzione attuale dei principali media, con particolare attenzione all'Italia. (Da sito Laterza)
Vedi indiceParte prima
I. I caratteri distintivi dell’economia dei media, 4
1. Introduzione, p. 4 - 2. I media e il campo delle comunicazioni, p. 4 - 3. I caratteri economici distintivi, p. 9 - 4. Le fasi della creazione del valore economico, p. 23 - 5. La
fase del consumo, p. 30 - 6. La fase della regolazione, p. 34
II. I fattori di trasformazione delle imprese mediali, 37
1. Introduzione, p. 37 - 2. L’integrazione delle attività, p. 37 - 3. La crescita delle dimensioni, p. 39 - 4. La globalizzazione delle attività, p. 42 - 5. La concentrazione della
proprietà, p. 44 - 6. L’intervento pubblico, p. 45
III. I mercati dei media, 57
1. Introduzione, p. 57 - 2. I caratteri nazionali, p. 57 - 3. La struttura diversificata, p. 58 - 4. Evoluzione del mercato italiano, p. 61 - 5. Vincoli al consumo dei media degli italiani, p. 70 - 6. Il mercato dei media in Italia, p. 75 - 7. Il Sistema integrato delle comunicazioni, p. 78
IV. La pubblicità e l’audience, 83
1. Introduzione, p. 83 - 2. Il mercato della pubblicità, p. 84 - 3. Pubblicità, economia e società, p. 85 - 4. L’audience come prodotto, p. 92 - 5. Il mercato pubblicitario italiano, p. 99
Parte seconda
V. L’industria del cinema, 106
1. Introduzione, p. 106 - 2. La produzione, p. 106 - 3. La distribuzione, p. 111 - 4. L’esercizio delle sale, p. 114 - 5. L’intervento pubblico nell’industria cinematografica, p.
118 - 6. La grande trasformazione, p. 120 - 7. L’industria cinematografica di Hollywood e l’Europa, p. 123 - 8. I film blockbuster, p. 125 - 9. Le finestre di sfruttamento dei film,
p. 127
VI. L’industria dei giornali, 133
1. Introduzione, p. 133 - 2. La produzione, p. 133 - 3. La distribuzione, p. 139 - 4. Le edicole e i punti vendita, p. 143 - 5. Il mercato della stampa quotidiana in Italia, p. 144
- 6. Dimensioni e struttura del mercato dei quotidiani in Italia, p. 149
VII. L’industria dei libri, 153
1. Introduzione, p. 153 - 2. La produzione, p. 154 - 3. La confezione e la distribuzione, p. 158 - 4. La vendita, p. 160 - 5. La lettura di libri in Italia, p. 165
VIII. La televisione 168
1. Introduzione, p. 168 - 2. La produzione, p. 168 - 3. La trasmissione, p. 173 - 4. La vendita, p. 176 - 5. Perché un’impresa televisiva pubblica?, p. 179 - 6. Caratteri del
mercato televisivo in Italia, p. 180
IX. I nuovi media, 186
1. Introduzione, p. 186 - 2. Le reti-mercato, p. 187 - 3. La frammentazione, p. 194 - 4. L’interattività, p. 197 - 5. L’autonomia del pubblico, p. 199 - 6. La tracciabilità dei
consumi, p. 201 - 7. «User-generated content», p. 203 - 8. Nuovi rapporti tra media e pubblicità, p. 206 - 9. Il caso della televisione digitale terrestre, p. 208
Riferimenti bibliografici, 213
32
Buonanno Milly
L'età della televisione: esperienze e teorie
Roma; Bari: Laterza, 2006
Tv digitale, sistema multi-canale, mobile tv sul telefono cellulare. In una fase di grande mutamento dell’ambiente televisivo, questo libro fa il punto sulla presenza della televisione nella vita quotidiana, ponendo al centro dell’analisi l’esperienza umana e i modi in cui il medium elettronico l’ha significativamente trasformata. Connessione, mobilità, pluralità, immaginazione: la televisione favorisce la formazione di comunità immaginate, offre l’opportunità di viaggi indiretti, contribuisce alla pluralizzazione dei mondi della vita, asseconda la fantasia di trascendere i limiti dello spazio e del tempo. Il volume riprende concetti e paradigmi classici dei television studies e li rielabora criticamente, da nuove prospettive teoriche. (Da sito Laterza)
Vedi indiceI. L’età della televisione. Vedere lontano, andare lontano
II. Teorie del medium. Flusso, occhiata, sguardo
III. Cerimonie televisive. La duplice incoronazione di Madre Teresa di Calcutta
IV. La «rivoluzione digitale». Altri modi di vedere la televisione
V. Raccontare storie. Le realtà multiple della fiction televisiva
VI. Il paradigma dell’indigenizzazione. Oltre il «media imperialism»
VII. Narrative in viaggio. Flussi televisivi internazionali: da minaccia a risorsa VIII. Fermare il tempo. «Strategie di vita» nelle formule seriali televisive
Bibliografia
Indice dei nomi
33
Fiacco Axel M.
Fare televisione: i format
Roma; Bari: Laterza, 2013
La televisione sta cambiando; anzi, è già cambiata. In questo cambiamento i format hanno svolto e continueranno a svolgere un ruolo sempre più strategico.
Axel Fiacco affronta in modo completo e approfondito questo tema e spiega nel dettaglio come è fatto il mondo dei format, sia tradizionali che crossmediali, in tutte le sue molteplici implicazioni. (Da sito Laterza)
Vedi indiceIntroduzione, v
1. Il contesto, 3
1.1. L’intrattenimento e i suoi generi, p. 3 - 1.1.1. Aree di contenuto, p. 4 - 1.1.2. Generi e sottogeneri, p. 10 - 1.2. Il format, p. 23
2. Primi principi, 32
2.1. Cosa significa progettare format, p. 32 - 2.2. Le sette regole di base, p. 34 - 2.3. Le cose da non fare, p. 54
3. Il game show, 60
3.1. L’essenza del gioco, p. 60 - 3.2. I fattori critici e i meccanismi base, p. 69 - 3.2.1. I fattori critici, p. 69 - 3.2.2. I meccanismi base, p. 76 - 3.3. Le regole del gioco, p. 80 - 3.4. Il coinvolgimento, p. 86 - 3.4.1. Coinvolgimento indiretto: l’immedesimazione con i concorrenti, p. 86 - 3.4.2. Coinvolgimento diretto: giocare in prima persona, p. 93
4. I format d’emozione, 104
4.1. Formattizzare le emozioni, p. 104 - 4.1.1. I rituali, p. 106 - 4.1.2. La semplificazione/compressione, p. 112 - 4.1.3. Gli shock emozionali, p. 115 - 4.2. I generi dell’emozione, p. 124 - 4.2.1. I reality, p. 124 - 4.2.2. Il factual, p. 133 - 4.2.3. Il talent, p. 140
5. Informazione e show, 147
5.1. L’asse della non-formattizzazione, p. 147 - 5.2. I format di risata e i format di parola, p. 151 - 5.2.1. I format di risata, p. 152 - 5.2.2. I format di parola, p. 157
6. I format evoluti, 162
6.1. Format crossmediali, transmediali e iperformat: definizione e classificazione, p. 162 - 6.2. Le sette regole dei format crossmediali, p. 171
7. La finalizzazione, 179
7.1. La scrittura, p. 179 - 7.1.1. La «bibbia», p. 189 - 7.2. Il pitch, p. 192
8. L’adattamento, 199
8.1. I format esteri, p. 199 - 8.2. Perché si adatta, p. 203 - 8.3. Tecniche di adattamento, p. 210 - 8.3.1. Prima fase: comprensione, p. 211 - 8.3.2. Seconda fase: adattamento, p. 213 - 8.3.3. Terza fase: rifinitura, p. 218
Bibliografia, 221
34
Buonanno Milly
La fiction italiana: narrazioni televisive e identità nazionale
Roma; Bari: Laterza, 2012
Dallo sceneggiato alle serie poliziesche, dalle storie di mafia alle biografie religiose e i drammi storici, dal fenomeno di popolarità de La Piovra, risposta italiana al serial statunitense Dallas, alla nascita di un'industria seriale con Un posto al sole, la prima soap opera nostrana: Milly Buonanno, da anni impegnata negli studi sul television drama, indaga la storia, l'evoluzione e i caratteri distintivi della narrazione televisiva italiana. Con una scoperta: la formazione del carattere 'tipicamente nazionale' della fiction è spesso il frutto di processi di commistione fra elementi culturali domestici e stranieri, nativi e di importazione, locali e globali, nella tensione costante fra identità nazionale e influssi internazionali. (Da sito Laterza)
Vedi indiceIntroduzione, vii
1. Alle origini del dramma televisivo italiano, 3
1. Definire il genere, p. 3 - 2. Palcoscenico domestico, p. 5 - 3. Adattamento letterario, p. 7 - 4. Biblioteca elettronica, p. 9 - 5. Il principio dell’implicazione, p. 12 - 6. Le fonti straniere di un genere nazionale, p. 15 - 7. Letteratura e storia, p. 18
2. L’americanizzazione dell’offerta televisiva, 20
1. Le distanze dal cinema, p. 20 - 2. La svolta cinematografica, p. 27 - 3. La nascita della miniserie, p. 32 - 4. L’ondata delle importazioni americane, p. 34 - 5. Il nuovo corso del dramma domestico, p. 39
3. «La Piovra». La risposta italiana a «Dallas», 43
1. Un fenomeno di popolarità, p. 43 - 2. Una potente simbologia del male, p. 45 - 3. Trame mafiose, p. 48 - 4. Melodramma sociale, p. 50 - 5. Il fascino del perdente, p. 55 - 6. Evento televisivo, p. 58
4. «Un posto al sole». La prima soap opera italiana, 64
1. Fuga dalla fiction, p. 64 - 2. Dalla scarsità all’abbondanza, p. 67 - 3. L’incontro ravvicinato tra locale e globale, p. 70 - 4. Un ‘senso del luogo’ italiano, p. 74 - 5. Una storia seminale, p. 76
5. Genesi ed evoluzione del poliziesco televisivo, 80
1. La stagione del giallo, p. 80 - 2. Storie di mare, p. 81 - 3. Storie di terra, p. 84 - 4.
Il poliziesco umoristico e la formula all’italiana, p. 87 - 5. Eroi mimetici, leader ironici, p. 90 - 6. Una trilogia speciale, p. 93 - 7. Poliziesco corale, p. 95 - 8. Le voci
unite del marinaio e del contadino, p. 98
6. Le ragazze con la pistola, 101
1. Un mondo ‘maschiocentrico’, p. 101 - 2. Donne armate, p. 103 - 3. Un genere accogliente, p. 106 - 4. Il poliziesco femminile, p. 108 - 5. Donne al comando, p. 111
7. Storie di mafia tra cronaca e immaginario, 117
1. Un ciclo ventennale, p. 117 - 2. La centralità di Cosa Nostra, p. 120 - 3. La cronaca irrompe nella fiction, p. 122 - 4. Protagonisti e antagonisti, p. 125 - 5. Un genere maschile e le sue eccezioni, p. 128 - 6. Una irresistibile ambivalenza, p. 133
8. Le fiction biografiche, 135
1. La rinascita del «biopic», p. 135 - 2. Il genere biografico e la mutevole definizione della fama, p. 136 - 3. Una enclave eroica, p. 141 - 4. L’ascesa del «biopic» religioso. Il Progetto Bibbia, p. 145 - 5. Un cattolicesimo plurale, p. 152
9. Il ritorno al passato, 157
1. La svolta temporale, p. 157 - 2. Passato e presente, p. 160 - 3. La televisione come ‘storico’, p. 163 - 4. Memoria divisa, negata, condivisa, p. 166 - 5. «Ma noi non siamo come loro», p. 172
Riferimenti bibliografici, 177
Indice delle fiction italiane citate, 189
Indice dei nomi, 193
35
Iovane Giorgia
La fiction televisiva
(Bussole)
Roma: Carocci, 2009
Che differenza c’è tra soap opera e telenovela, tra serial e miniserie? Che cos’è esattamente una short-com? E una docu-fiction? Nonostante la sua capillare diffusione nei palinsesti televisivi fin dagli esordi del mezzo, la fiction resta uno dei generi più misconosciuti della tv e si continua a far confusione tra formati, generi e stili produttivi. Il libro fornisce le coordinate per orientarsi nel complesso sistema della fiction, non solo italiana, ed evidenzia le profonde implicazioni economiche, culturali, narrative di un prodotto che più di altri influenza l’immaginario collettivo e che restituisce al pubblico una società ideale. Un “mondo d’invenzione? che assorbe bilanci aziendali e aspettative dell’audience, un mondo dove nessuna scelta è casuale. (Da sito Carocci)
Vedi indiceIntroduzione
1. Un macrogenere culturale
Fiction: la parola e la cosa/Perché si vede/La tv bardica
2. La storia del genere nei media di massa
Il feuilleton/Il radiodramma/Lo sceneggiato: verso la fiction contemporanea
3. Dentro il genere
I formati non seriali/I formati seriali/Nuovi formati e ibridazioni
4. La fiction come prodotto industriale
Un genere tra identità e marketing/I modelli produttivi/Le ultime tendenze: formati e contenuti
5. La fiction come oggetto d’analisi
Un modello d’analisi/Come parla la nostra fiction?
Appendice
Glossario
Bibliografia
36
Grignaffini Giorgio
I generi televisivi
Roma: Carocci, 2012
Reality e talk show, sitcom e tv movies, varietà, quiz e fiction: ormai tutti gli spettatori hanno imparato a districarsi tra questi e molti altri termini che costellano i palinsesti televisivi. Il libro, in questa nuova edizione rivista e aggiornata, ricostruisce la nascita del concetto di genere, i suoi sviluppi nella storia della televisione e le sue caratteristiche. Attraverso l’illustrazione di quattro macrogeneri (fiction, intrattenimento, informazione ed educazione), si offrono al lettore gli strumenti per comprendere meglio presente e futuro della televisione. (Da sito Carocci)
Vedi indiceIntroduzione
1. Breve storia delle teorie dei generi
L’evoluzione del concetto di genere/Qualche coordinata teorica sui generi/Proposta per una classificazione dei generi/ Perché studiare i generi della televisione?
2. I generi nella storia della televisione italiana
Gli anni cinquanta (le origini)/Gli anni sessanta/Gli anni settanta/Gli anni ottanta/Gli anni novanta/Il nuovo millennio: presente e futuro
3. La mappa dei generi televisivi
Introduzione/Generi extratelevisivi, promozione e pubblicità/Generi, format e formati/I programmi prodotti per la tv: le quattro macroaree/Le contaminazioni di genere
4. La fiction
Criteri per una segmentazione/I formati della fiction/Fiction e cartoon/I generi narrativi
5. I generi dell’intrattenimento
Il varietà/Il game show/Il reality show/Il talk show
6. L’informazione
Caratteristiche generali/I telegiornali/I reportage e le inchieste/I magazine informativi (infotainment)/I talk show a contenuto informativo/I programmi di servizio pubblico
7. Cultura ed educazione
Caratteristiche generali/I documentari/I magazine documentaristici/Talk show e cultura/Programmi dedicati ad argomenti specifici/Didattica ed educational
Bibliografia
37
Agostini Angelo
Giornalismi: media e giornalisti in Italia
Bologna: Il Mulino, 2012
Imprese editoriali, identità professionali, opinione pubblica, rivoluzione digitale: il volume propone un’analisi aggiornata dello sviluppo del giornalismo italiano offrendo al contempo un’utile chiave di lettura degli eventi più rilevanti che hanno segnato la vita politica, sociale e culturale del nostro paese negli ultimi quarant’anni. Uno scenario che oggi vede da un lato la radicalizzazione del giornalismo italiano, con il successo di testate fortemente identitarie, dall’altro il rischio di impoverimento e marginalizzazione della professione giornalistica, con lo sfoltimento delle redazioni e la precarizzazione totale delle nuove generazioni. (Da sito Il Mulino)
Vedi indicePrefazione
Parole e potere
I. La modernità compressa
II. In redazione
III. Orizzonti digitali
IV. I giornalismi nel nuovo secolo
Riferimenti bibliografici
Indice dei nomi
38
Staglianò Riccardo
Giornalismo 2.0: fare informazione al tempo di Internet
Roma: Carocci, 2002
Che cos’è un giornale online e quanto è diverso da uno tradizionale’ Quanto conta la multimedialità e come cambiano i concetti di periodicità, archivio e personalizzazione’ E in che modo deve evolvere la scrittura per il mezzo elettronico’ Sono solo alcune delle domande che è lecito porsi ragionando intorno al mestiere di informare al tempo di Internet. Perchè, tra le tante categorie professionali investite dal tifone digitale, quella giornalistica ha accusato un colpo tra i più forti. La quantità di informazioni direttamente disponibili al grande pubblico non è mai stata così grande, ma il filtro dei professionisti contro l’information overload è sempre più essenziale. E il web impone ai cronisti di aggiornare le proprie competenze per affrontare le sfide che derivano da un’interazione senza precedenti con i lettori. Un’occasione da non perdere per migliorare il modo di fare giornalismo, inaugurando una nuova fase più scrupolosa e democratica. (Da sito Carocci)
Vedi indiceIntroduzione
Ringraziamenti
1. Storia del giornalismo online/Dal videotext a Internet, la parabola dei giornali elettronici/Sbagliando si impara: HotWired, USA Today e altre storie/I giornali italiani scoprono la rete/La rete sdoganata tra i mass media/Per riassumere
2. Elementi caratteristici: la forma/ Un’intrinseca multimedialità/Ripensare i formati e la periodicità/Ripensare la localizzazione geografica e il pubblico minimo/ Imperativo personalizzazione, pregi e difetti del daily me/Per riassumere
3. Scrivere per il web/Come scrivere/Come raccontare una storia online/Per riassumere
4. I contenuti e l’agenda setting: la sostanza/Cosa non va online: la regola del PENC e cosa ci insegna/Cosa va online: le solite 3 S/Per riassumere
5. Chi paga? Modelli economici a confronto/Tutto a pagamento/A pagamento solo i servizi a valore aggiunto/Tutto gratis (paga la pubblicità)/Le prime crepe nell’assioma del gratis/Per riassumere
6. Il futuro di una professione/I giornalisti al tempo di Internet/Gli one-man newspapers: Matt Drudge e altri guastatori/Quelli di Internet, tra avanguardia e parenti poveri/Per riassumere
7. Nuove problematiche legali e deontologia/Che cosa può dirsi giornale online/Vecchi reati sul nuovo mezzo: la diffamazione/Vecchie abitudini: dai redazionali al transactional content/Nuovi reati: deep linking e collegamenti a rischio/Per riassumere 8.Il futuro vicino/1999, fuga dalla carta/ 2000, lo spettro dei licenziamenti/2001, i lettori protagonisti/Dopo l’11 settembre è il momento del personal journalism/Problemi in corso ma il meglio ha da venire/Per riassumere
Indice dei nomi/Indice degli argomenti
39
Tonello Fabrizio
Il giornalismo americano
(Bussole)
Roma: Carocci, 2005
Questo libro potrebbe essere l’ultimo in cui l’espressione giornalismo compare al singolare: i confini di questa professione, fino a ieri precisi, sono diventati improvvisamente incerti e mutevoli. Se le grandi organizzazioni che si incaricano di raccogliere, selezionare e diffondere notizie (dal New York Times alla CNN) sono sempre al loro posto, il loro status è assai più difficile da definire di quanto non fosse dieci o vent’anni fa. È nato un giornalismo politicizzato che, negli Stati Uniti, semplicemente non esisteva, insieme a migliaia di organizzazioni paragiornalistiche, talvolta composte da una sola persona, che mettono in rete notizie o riflessioni personali. (Da sito Carocci)
Vedi indiceQuesto libro potrebbe essere l’ultimo in cui l’espressione giornalismo compare al singolare: i confini di questa professione, fino a ieri precisi, sono diventati improvvisamente incerti e mutevoli. Se le grandi organizzazioni che si incaricano di raccogliere, selezionare e diffondere notizie (dal New York Times alla CNN) sono sempre al loro posto, il loro status è assai più difficile da definire di quanto non fosse dieci o vent’anni fa. È nato un giornalismo politicizzato che, negli Stati Uniti, semplicemente non esisteva, insieme a migliaia di organizzazioni paragiornalistiche, talvolta composte da una sola persona, che mettono in rete notizie o riflessioni personali. (Da sito Carocci)
40
Valeriani Augusto
Il giornalismo arabo
(Bussole)
Roma: Carocci, 2005
Quando l'emiro del Qatar decise di creare Al Jazira, nel 1996, probabilmente non aveva idea della rivoluzione che si sarebbe prodotta nel sistema dei media arabi. Che cos'era il giornalismo d'informazione prima di Al Jazira e che cosa è diventato dopo? Il volume ripercorre la lunga storia dell'affrancamento dell'informazione in Medio Oriente dall'onnipresente censura politica, partendo dai poeti delle corti dei sultani, passando attraverso lo sviluppo della stampa panaraba, per arrivare all'affermazione delle antenne satellitari. La stagione delle parabole apre infatti una nuova era per il giornalismo arabo, nella quale anche gli autoritari governi medio-orientali devono, giocoforza, trovare nuove forme di relazione con i media. (Da sito Carocci)
Vedi indiceIntroduzione
1. Guerrieri e poeti. Breve storia del giornalismo arabo/Il souq dell'informazione/Una storia di dominazioni/Dall'indipendenza alle prime oasi di libertà/La stagione delle fughe in Europa/Per riassumere
2. Ritorna Sheherazade. Arriva la televisione/Mobilitazione o intrattenimento?/ Nasser e la radio panaraba/Ulama contro faraoni. La produzione televisiva/Cuscussiere come antenne/Per riassumere
3. Il nuovo giornalismo arabo/L'emiro del Qatar e la rivoluzione di Al Jazira/Immagini, investigazioni e dibattiti/Al Jazira e le altre/Al Arabiya, la rivale di Al Jazira/Per riassumere
4. Oasi di informazione nel deserto di notizie/L'antico amore per la politica/L'invasione femminile dello spazio pubblico/Un ponte verso casa. Televisione e diaspora araba/Il mercato a difesa della società civile?/Per riassumere
5. Il giornalismo come prodotto culturale/Notiziabilità araba/Identità di rete. Tra marketing, politica e società/Ripensare l'oggettività/L'Occidente e la perdita del monopolio della verità/Per riassumere
6. Mass media, potere politico e relazioni internazionali/E io ti stacco la spina. Media e potere/Algeri al buio. La fine di un modello?/Soft power e relazioni internazionali/Il futuro è la media diplomacy/Per riassumere
Bibliografia.
41
Tonello Fabrizio, Giomi Elisa
Il giornalismo francese
(Bussole)
Roma: Carocci, 2006
Nonostante i miti legati al ruolo di Émile Zola nel caso Dreyfus, il giornalismo francese si è progressivamente avvicinato al modello americano. Il libro evidenzia come i recenti sviluppi dell’economia dell’informazione, con le concentrazioni in grandi gruppi multimediali, la ricerca di profitti più alti e, infine, la crescita dell’infotainment abbiano trasformato la realtà francese. (Da sito Carocci)
Vedi indiceIntroduzione
1. Il giornalismo dalle origini al 1918/La stampa dopo il 1789/Il giornalismo della Terza repubblica/Il caso Dreyfus/Il mito dei grandi inviati/Guerra e censura/Per riassumere…
2. Il giornalismo 1918-68/L’abominevole venalità della stampa/La radio/La guerra 1939-44/La rinascita del 1944/La nascita della televisione/Per riassumere…
3. Evoluzione del mercato 1975-2006: la stampa/La stampa parigina/La mediocre stampa regionale/I periodici/Per riassumere…
4. Evoluzione del mercato 1975-2006: radio e televisione/La fine del monopolio radiotelevisivo/I grandi gruppi multimediali/I telegiornali/Giornalismo politico e nascita dell’infotainment/I canali tematici all news/Per riassumere…
5. I giornalisti: problemi e prospettive/ La credibilità del giornalismo/Evoluzione della categoria/Per riassumere…
Conclusioni
Personaggi principali
Bibliografia
42
Sarti Mauro
Il giornalismo sociale
(Bussole)
Roma: Carocci, 2007
Che cos’è il giornalismo sociale? In che modo è stato influenzato da Internet? Partendo dalla storia del giornalismo sociale in Italia, il libro raccoglie le più importanti esperienze che hanno visto protagonisti in questi ultimi trent’anni l’associazionismo, il volontariato e i settori più sensibili del mondo dell’informazione: dai giornali di strada alle agenzie di stampa, dall’informazione multiculturale e dal carcere al mediattivismo che ha mosso i primi passi a Genova, durante la protesta contro il G8 del 2001, dalla femminilizzazione della professione alle norme della deontologia giornalistica nate per tutelare i ’soggetti deboli’, minori, disabili, malati. Il testo affronta inoltre i temi dell’accessibilità del giornalismo on line, a cominciare da un’analisi del digital divide. (Da sito Carocci)
Vedi indiceIntroduzione
1. Il giornalismo sociale in Italia
Che cos’è il giornalismo sociale/Il problema delle fonti/Superare l’autoreferenzialità/Anni ottanta: le prime ricerche/Anni novanta: la “cronaca grigia?/Duemila: agenzie del sociale e altri media/Per riassumere…
2. Cronache dal basso
L’abusivo del sociale/Kapuscinski, il capostipite del giornalismo sociale/La femminilizzazione della professione/I giornali free-press e la scommessa mancata/Le storie di vita e il giornalismo di denuncia/Il giornalismo civico/Per riassumere…
3. Nuovi pubblici per i giornalismi del sociale
I giornali etnici/I media multiculturali/I giornali del carcere/Gli street-papers: i giornali dei senza fissa dimora “hp-Accaparlante, informazione sulle differenze/Per riassumere…
4. Le agenzie del sociale
L’agenzia di stampa Redattore Sociale/misna, l’informazione dal Sud del mondo/Il G8 2001, Indymedia e l’informazione alternativa/Segretariato sociale rai: un codice per i disabili/La deontologia e i soggetti deboli/Per riassumere…
5. Sociale on line: il giornalismo dell’accessibilità
Mediattivismo: da Gutenberg al Web/Le caratteristiche del giornalismo on line/ Vero o falso? Bufale sociali in rete/Digital divide: un computer in ogni villaggio?/Più computer per tutti/Il Summit mondiale della società dell’informazione/Per riassumere…
Conclusioni
Bibliografia
43
Baldassari Roberto
Giornalismo, informazione e comunicazione
(Elementi)
Venezia: Marsilio, 2014
Società frenetiche, dinamiche, assassine del tempo, tecnologicamente Avanzate, si presentano al consumatore mediale del XXI secolo. Nuove forme di produzione di informazione originano nuove forme di percezione, accesso e consumo dei testi e delle informazioni. Incastrato in questo scenario in continua mutagenesi il giornalista cerca di riposizionarsi rincorrendo e anticipando il ritmo incessante dei New Media. Giornalista e utente compiono così azioni di produzione e consumo mediale interconnessi al sistema di informazione, al contesto sociale e ai nuovi strumenti tecnologici concorrendo a generare un inedito ciclo della notizia e di contenuti: il Newswebing User Model. (Da sito Marsilio)
Indice non disponibile
44
Menduni Enrico
La grande accusata: la televisione nei romanzi e nel cinema
Bologna: Archetipolibri, 2012
La televisione è stata descritta come capro espiatorio dei problemi culturali dell’Italia contemporanea: volgare, asservita al commercio o alla politica, nemica della “vera” cultura, capace di impressionare i bambini, o altri soggetti deboli, con la rappresentazione esplicita della violenza, di istigare a comportamenti devianti o di creare dipendenza, come si trattasse di una droga. In prima fila, in queste critiche, gli altri media, anche per ragioni di concorrenza, considerando che si vedono derubati del loro spazio. Dall’analisi delle critiche rivolte alla televisione emergono significative concordanze con la storia degli eventi politici, sociali e con l’attualità. (Da sito Clueb)
Indice non disponibile
45
De Angelis Enrico
Guerra e mass media
(Bussole)
Roma: Carocci, 2007
I mass media possono influenzare il corso di un conflitto? E fino a che punto hanno la capacità, e la volontà, di rappresentare la realtà di una guerra’ Il libro ripercorre la storia del rapporto tra mass media e conflitti, analizzando il ruolo che giornali, radio, televisioni hanno svolto nelle guerre del XX secolo, considerando i diversi contesti, la trasformazione nelle strategie belliche e lo sviluppo delle tecnologie della comunicazione. Il testo, inoltre, evidenzia come dalla guerra totale all’ultima guerra del Golfo, passando per il Vietnam, le guerre umanitarie e i conflitti ’etnici’ i mass media siano stati a volte passivi strumenti di propaganda, a volte attivi partecipanti, a volte colpevolmente assenti. (Da sito Carocci)
Vedi indiceIntroduzione
1. I mass media e la guerra totale/L’incontro tra i mass media e la guerra/Informazione e propaganda nella Grande guerra/I reporter, la propaganda e l’avvento del cinema/I mass media e la seconda guerra mondiale/Per riassumere…
2. I mass media e i conflitti limitati/Media e conflitti durante la guerra fredda/I miti sulla colpevolezza dei media/L’avvento della televisione/L’offensiva del Tet e la breccia nel consenso/Per riassumere…
3. Guerre invisibili, terrorismo e media diplomacy/Le guerre cieche/Mass media e terrorismo/I media come peace-makers/Per riassumere…
4. I media e le ’guerre degli altri’/Media e nuove guerre/Le guerre nei Balcani/Il Rwanda e i limiti dell’informazione globale/Guerre dimenticate e ’CNN effect’/Per riassumere…
5. Le guerre del Golfo e l’11 settembre/L’apogeo della guerra come forma di comunicazione/La prima guerra in diretta/La guerra globale permanente/I media globali in guerra: Iraq 2003/Per riassumere…
6. La guerra di informazione per la Palestina/Immagini di un conflitto/La prima Intifada e il processo di pace/I miti di Camp David/La seconda Intifada/Per riassumere…
Bibliografia
46
Ziccardi Giovanni
Hacker
Venezia: Marsilio, 2011
Essere hacker oggi ha di nuovo senso. Sono migliaia i dissidenti digitali attivi ogni giorno in tutto il mondo che rischiano la vita per opporsi a forme di governo liberticide e a politiche votate al controllo dei comportamenti dei cittadini. Dediti allo sviluppo di tecniche per aggirare divieti e per nascondere, cifrare, rendere anonime e svelare informazioni, sono costantemente sorvegliati da gruppi di potere. Muniti di telefoni cellulari, macchine fotografiche, telecamere e computer portatili, trasmettono in tempo reale gli orrori della società. Si attivano per eliminare filtri; si battono per squarciare veli di omertà e per eludere sistemi di censura; rifiutano l'idea di segreto nelle questioni d'interesse pubblico e la consacrano nell'ambito del loro privato; mirano a erodere monopoli mediatici e a smentire false verità di Stato. Allestiscono siti web che pubblicano documenti riservati o aggiornano blog al solo fine di rendere il loro (e il nostro) mondo più trasparente e più libero. Sviluppano codice informatico di grande complessità e affinano le loro competenze con in mente un unico scopo: opporsi. (Da sito Marsilio)
Indice non disponibile
47
Di Marino Bruno
Hard Media: la pornografia nelle arti visive, nel cinema e nel web
Monza: Johan & Levi, 2013
Che cos’è la pornografia? Un mero fenomeno sociologico o addirittura una categoria estetica? E soprattutto: com’è cambiata la rappresentazione pornografica negli ultimi anni con l’evoluzione dei media? Con un ampio saggio che abbraccia vari ambiti della realtà contemporanea – dalla fotografia alla televisione, dalle arti visive al cinema, dalle performance al web –, Bruno Di Marino indaga le molteplici sfaccettature della scrittura dell’osceno: un’approfondita disamina storico-critica dall’Origine du monde ci porta, attraverso gli oggetti di Duchamp, le “stagioni” di Man Ray e le performance erotico-politiche, fin dietro le quinte del porno con le fotografie di Sultan e Greenfield-Sanders; approdiamo, quindi, al grande schermo con il fortunato connubio fra cinema sperimentale e mondo X-Rated nelle pellicole calde di maestri come Gioli e Warhol, con il found-footage pornografico e le nuove frontiere della videoarte e dei videoclip; infine, il decisivo passaggio dal privé alla rete, con il dischiudersi dell’universo infinito di YouPorn e la moltiplicazione di pratiche di scambio fra reale e immateriale sempre più ardite. Negli ultimi due decenni si è dunque assistito a un processo di normalizzazione e insieme spettacolarizzazione della pornografia che ha definitivamente violato il suo tabù, anche – anzi, soprattutto – per il pubblico femminile, provocando un aumento incontrollato della produzione amatoriale e, di conseguenza, una crisi dell’hard professionale. Divenuta un archivio ipermediale frammentario e illimitato di forme, codici, linguaggi e immagini, la pornografia è ormai un mondo a cavallo tra fiction e realtà, che rischia di trasformare in una messa in scena perfino aspetti essenziali della quotidianità. (Da sito Johan & Levi)
Vedi indiceLa piccola morte al lavoro. Per un’estetica dell’immagine pornografica
La legittimazione dell’immagine hard
Il porno è un genere?
Il visibile pornografico
Pornografia e desiderio
La scrittura del corpo Barthes/Sade
Produzione e consumo
Note
Pornografie. L’osceno nell’arte contemporanea
In principio era Courbet
Gli oggetti di Duchamp e le “stagioni” di Man Ray
L’immaginario erotico dei surrealisti e oltre
Manichini e falli: l’oscenità tra grottesco e giocoso
La performance tra politica e sessualità
Fotografia e pornografia
Dietro le quinte del porno: Sultan e Greenfield-Sanders
Il porno, il pop e il kitsch
La pittura hard tra iperrealismo e nuovo espressionismo
Note
Pellicole calde e creature in fiamme. Sperimentazione audiovisiva e cinema a luci rosse
Genet, Smith, Warhol
Serialità e ambiguità
Il found-footage pornografico
Le pellicole calde di Gioli
Desiato o l’eros formato Super 8
Kern e il cinema della trasgressione
l paradiso perduto di Roy Stuart
Pornografia, videoarte e videoclip
Quando l’hard diventa sperimentale
L’artcore di Blake e Ninn
Note
Dal privé alla rete. Pratiche pornografiche di scambio tra reale e immateriale
L’immagine dello scambio
Oltre il vetro, dentro lo schermo
L’universo infinito di YouPorn
Atti osceni in luogo pubblico
La messa in scena di un contratto
Macchine celibi
Note
48
Capecchi Saveria
Identità di genere e media
(Bussole)
Roma: Carocci, 2006
Cosa si intende oggi per ’femminilità’ o per ’identità femminile’? E per ’mascolinità’ o ’identità maschile’? Quali sono i modelli di donna e di uomo prevalentemente diffusi dai media? Il volume offre una panoramica delle ricerche e dei dibattiti in corso relativi al tema ’genere e media’ (immagini di donne e uomini nei contenuti; carriere femminili e maschili; interpretazioni e usi dei pubblici). Ne emerge un quadro complesso, che attesta la difficoltà delle donne ad occupare spazio e rilevanza nell’arena culturale mediatica. (Da sito Carocci)
Vedi indiceIntroduzione
1. Questione di sguardi/Il modello della parità tra i sessi/Il modello della valorizzazione femminile/Il modello postgenere/Per riassumere…
2. Donne e uomini nella pubblicità di ieri e di oggi/La mistica della femminilità/Stereotipi e controstereotipi di genere/Per riassumere…
3. La donna in carriera nelle soap opera/Le soap e i loro pubblici diventano oggetti di studio/Le ricerche nell’ambito degli Audience Studies/Ridendo e sognando (con le soap)/Per riassumere…
4. L’effetto-vetrina delle giornaliste in tv/Giornaliste: potere e sguardo femminile/Le donne nei contenuti dell’informazione/Il dibattito in Italia/Per riassumere…
5. L’ideale di ’bellezza = snellezza = giovinezza’/I significati del corpo snello femminile/Icone femminili postmoderne/Per riassumere…
6. Cinema e pubblico femminile/La Screen Theory: lo sguardo maschile sulle donne/Le gratificazioni offerte alle spettatrici/Film che decostruiscono gli stereotipi di genere/Per riassumere…
7. Donne nella Rete: fine dell’isolamento sociale?/Il rapporto delle donne con la tecnologia/Usi femminili delle tecnologie della comunicazione/La sperimentazione in Rete dell’identità di genere/Per riassumere…
Glossario
Bibliografia.
49
Marfé Luigi
Introduzione alle teorie narrative: gli autori e i testi
(Prismi)
Bologna: Archetipolibri, 2011
Quali sono le regole dell’immaginazione narrativa? Come funzionano i romanzi, le novelle, e tutte le storie che ci scambiamo ogni giorno? Che cosa ci lega a determinati personaggi, dettagli o episodi del mondo scritto, tanto da farceli sembrare più veri di quelli del mondo reale? Domande come queste sono diventate, negli anni Sessanta, l’oggetto di un’autonoma disciplina, la “narratologia”, che aveva l’ambizione di definire la logica interna del racconto. Questo libro racconta la storia, le sfide e le trasformazioni di un campo di studi che nel tempo è profondamente mutato, e si confronta oggi con forme di narrazione proteiformi, che si pongono oltre la testualità tradizionale e chiamano in causa sempre nuovi mezzi d’espressione. Un viaggio nella storia della teoria narrativa, al termine del quale poter ripensare in maniera più consapevole quella speciale arte dell’intaglio che, secondo Walter Benjamin, è l’arte di raccontare. (Da sito Clueb)
Indice non disponibile
50
Gualdo Riccardo
L'italiano dei giornali
(Bussole)
Roma: Carocci, 2007
I quotidiani sono ancora un modello di lingua scritta? La lingua dei giornali in Italia sta cambiando? Come li leggiamo e come funzionano i testi che troviamo al loro interno? La storia linguistica della scrittura dei quotidiani negli ultimi anni permette di rispondere a queste domande e di capire meglio, con strumenti adeguati, come leggere il giornale e come scrivere per il giornale in modo chiaro, responsabile e corretto. Il volume offre ai lettori non specialisti una guida semplice alla scrittura giornalistica e alle sue forme più caratteristiche, con esempi di analisi di testi. (Da sito Carocci)
Vedi indiceIntroduzione. Lingua dei quotidiani e lingua quotidiana
1. Breve storia della scrittura giornalistica
Dalle origini al secondo dopoguerra/Dal miracolo economico agli anni ottanta/La stampa nell’era della TV e di Internet/Per riassumere
2. Com’è fatto il giornale
Formato e impaginazione/I titoli/Testo e immagine/Per riassumere
3. Testi misti e testi ’speciali’
Tipologie di articoli/Le sezioni tematiche del giornale/Forme brevi e forme espanse/Scrittura brillante e scrittura grigia/Frasi fatte e parole alla moda/Per riassumere
4. La scrittura giornalistica
Dall’agenzia di stampa alla pagina/L’articolo di cronaca/L’articolo di approfondimento/L’intervista/Recensioni e altri testi argomentativi/Per riassumere
5. I giornali in rete
Due canali diversi ma non troppo/I paradigmi della scrittura/Ipertesti e lingua/Regole per la scrittura digitale’/Per riassumere
Bibliografia.
51
Perego Elisa
La traduzione audiovisiva
(Bussole)
Roma: Carocci, 2005
La traduzione audiovisiva costituisce un vasto dominio di ricerca a carattere interdisciplinare che si presta a essere analizzato da molteplici angolature. Questo lavoro predilige la dimensione linguistica e si propone di mettere in luce le caratteristiche salienti della sottotitolazione attraverso esempi in lingue diverse. Il libro illustra lo sviluppo e la diffusione a livello europeo delle molteplici metodologie di traduzione audiovisiva, permettendo al lettore di venire a conoscenza di procedimenti poco noti (sopratitolazione per il teatro, voice-over, commento, narrazione, descrizione audiovisiva) in un paese che per ragioni storiche e culturali da sempre predilige il doppiaggio. (Da sito Carocci)
Vedi indice1. Che cos’è la traduzione audiovisiva/Definizione/Un campo di ricerca complesso/Il traduttore audiovisivo/Traduzione audiovisiva come disciplina universitaria/L’Europa audiovisiva/Sottotitolazione e doppiaggio in Europa/Le metodologie di trasferimento linguistico/Per riassumere
2. Dalla traduzione audiovisiva alla sottotitolazione/La sottotitolazione: dal cinema muto al sonoro/Influenza dei media sulle tecniche di sottotitolazione/La sottotitolazione nell’ambito della traduzione/Alcuni concetti chiave nella teoria della traduzione/I tratti distintivi della sottotitolazione/La dimensione polisemiotica/Aspetti salienti dei sottotitoli/I sottotitoli: tipi e ambiti applicativi/Per riassumere
3. Le fasi di realizzazione dei sottotitoli/La riduzione testuale/La trasformazione diamesica/Le strategie di sottotitolazione/Per riassumere
Bibliografia
52
Bertoni Clotilde
Letteratura e giornalismo
(Bussole)
Roma: Carocci, 2009
Letteratura e giornalismo sono campi insieme affini e antitetici, uniti da una fitta rete di contatti e contaminazioni. Il libro ne considera i principali aspetti: l’attività degli scrittori giornalisti e le forme sperimentali di cronaca o di narrativa che possono derivarne; le interferenze vere e proprie, create dalla contiguità materiale (il feuilleton, l’elzeviro), oppure promosse deliberatamente e avvio di nuovi filoni (il new journalism, alcune diramazioni del non fiction novel); il notevole rilievo tematico dato dalla fiction alla stampa periodica, dalle Illusioni perdute di Balzac fino al romanzo contemporaneo. (Da sito Carocci)
Vedi indiceIntroduzione
1. Scrittori giornalisti, giornalisti scrittori
Giornalismo e romanzo alla conquista della modernità/Naturalismo e stampa d’inchiesta/Professione reporter: da Hemingway a Parise/Lo spazio avventuroso: la cronaca nera/Lo spazio duttile: la stampa d’opinione/Giornalisti scrittori: tipologie diverse
2. Dalla terza pagina al non fiction novel
La contiguità di fatto/La svolta del new journalism/L’ibridazione più complessa: il non fiction novel/Letteratura in gara con la stampa
3. Il giornalismo tema letterario
Illusioni presto perdute/Giornalisti senza talento, giornalisti senza riserve/Giornalismo come missione?/Paradossi della professione/Antinomie disgregate e visioni apocalittiche/La voce dei lettori
Bibliografia
53
Petrucci Armando
Libri, editori e pubblico nell'Europa moderna: guida storica e critica
Roma; Bari: Laterza, 2003
I rapporti tra editoria, commercio librario e lettura nei primi secoli della stampa. Una storia della cultura e della società atraverso la storia del libro. (Da sito Laterza)
Vedi indiceIntroduzione di Armando Petrucci
- Stampa e lettura fra il 1450 e il 1550 di Rudolph Hirsch
- «Mercanzia d'onore»/«Mercanzia d'utile». Produzione libraria e lavoro intellettuale a Venezia nel Cinquecento di Amedeo Quondam
- La circolazione del libro in Europa ed il ruolo di Parigi nella prima metà del Seicento di Henri-Jean Martin
- La librairie del regno di Francia nel XVIII secolo di François Furet
- Letteratura popolare e commercio ambulante del libro nel XVIII secolo di Geneviève Bollème
- Libri e società negli Stati sardi del Settecento di Adriana Lay
- Indice dei nomi
54
Alfieri Gabriella, Bonomi Ilaria
Lingua italiana e televisione
(Bussole)
Roma: Carocci, 2012
Che cosa unisce l’italiano sciolto e spregiudicato della televisione di oggi e quello sobrio e garbato della televisione delle origini, e che cosa li separa? Quali strumenti ha lo spettatore per riconoscere nella selva di programmi un linguaggio da fare proprio? La tv fu buona ed è cattiva maestra di lingua? Questo libro intende offrire un contributo alla conoscenza descrittiva dell’italiano trasmesso per televisione e delle sue differenti varietà di parlato. (Da sito Carocci)
Vedi indiceIntroduzione
1. L’italiano della televisione
Trasmesso televisivo e italiano contemporaneo/La testualità televisiva/Cenni di storia linguistica della televisione
2. Dall’italiano serio-semplice alla tv delle parole
Premessa/Informazione: l’anima nobile della tv/L’infotainment/Varietà della divulgazione scientifico-culturale
3. L’italiano ibridato dell’intrattenimento
L’intrattenimento come macrogenere/Generi e stili tra paleo e neotelevisione/L’italiano leggero del varietà/Il parlato curato dei game show/Un paragenere: la pubblicità
4. L’italiano oralizzato della fiction
La fiction come macrogenere/Fiction italiana e fiction all’italiana/La fiction tradotta
5. L’italiano brillante dello sport
Lo sport in tv/L’italiano brillante delle telecronache/Tra informazione sportiva e infosportainment
6. L’italiano educativo-ludico della tv per bambini e ragazzi
Un macrogenere trasversale/I programmi contenitore/L’informazione: da gt ragazzi a Screensaver/Le serie animate
Conclusioni
Bibliografia
55
Menduni Enrico
I linguaggi della radio e della televisione: teorie, tecniche, formati
Roma; Bari: Laterza, 2015
Audience, infotainment, qualità televisiva, reality show, TV digitale, web radio, multimedialità. In questo manuale il complesso delle culture, delle teorie e delle tecniche della radio e della TV, nell’intreccio con le tecnologie delle telecomunicazioni fino ai loro più recenti sviluppi, ai nuovi formati, alle tecnologie e piattaforme emergenti, ad Internet 2.0. (Da sito Laterza)
Indice non disponibile
56
Lischi Sandra
Il linguaggio del video
(Bussole)
Roma: Carocci, 2005
Cosa si intende per "video"? L’immagine elettronica non è solo quella della televisione e degli effetti speciali del cinema: contraddistingue anche esperienze e produzioni indipendenti, non narrative, artistiche, sperimentali. Il libro esplora le caratteristiche tecniche e di linguaggio del video anche in rapporto agli altri media e fa il punto sulla storia e la ricerca di linguaggi innovativi: gli spiragli di "television art", gli usi teatrali, poetici e documentari dell´immagine elettronica, infine lo scenario audiovisivo attuale, dalle installazioni all´avvento del digitale. (Da sito Carocci)
Vedi indicePremessa
1. Il video tra i media 1.1. Tra cinema e radio 1.2. La televisione 1.3. L’immagine elettronica: alcune riflessioni 1.4. La scatola luminosa 1.5. Televisione e video Per riassumere
2. Un nuovo linguaggio? 2.1. Video, film, cinema elettronico 2.2. Il video e le arti: musica, pittura, cinema espanso 2.3. Suono e immagine 2.4. Parola e immagine 2.5. Gli effetti Per riassumere
3. La "television art" e il ripensamento dei generi 3.1. La sperimentazione televisiva: gli anni settanta 3.2. Gli anni ottanta e la "television art" 3.3. Il documentario di creazione 3.4. Nuove narrazioni e poesia elettronica 3.5. Il video e la scena 3.6. Videoarte e video d´artista Per riassumere
4. Tra arte e tecnologia 4.1. Le videoinstallazioni 4.2. Centri di produzione e nuove committenze 4.3. L’avvento del digitale 4.4. L’immagine numerica: elementi di riflessione 4.5. Il digitale e il video
Per riassumere
Bibliografia
57
Arcangeli Massimo
Il linguaggio pubblicitario
(Bussole)
Roma: Carocci, 2008
Come si legge un messaggio pubblicitario e in che modo il testo coopera con l’immagine ai fini persuasivi? E la creatività nel settore è realmente tale o è invece il frutto di abili strategie di marketing che attingono alle tendenze espressive e comunicative del momento? Il volume affronta alcuni dei temi portanti della pubblicità odierna, confrontandoli con quelli del passato lontano e recente, e delinea possibili scenari per il futuro; offre, inoltre, un’utile rassegna di tipologie comunicative relative ai vari ambiti (dalle automobili ai cosmetici, dai prodotti per la casa ai telefoni cellulari). (Da sito Carocci)
Vedi indicePremessa
1. Dai pionieri della persuasione ai pubblicitari di professione
Gli antefatti/Dalla prima rivoluzione industriale alla Belle époque/Dagli anni ruggenti (1920-29) al secondo dopoguerra/L’era di Carosello e dei “persuasori occulti/L’“edonismo reaganiano e l’avvento dei creativi/Anni ’90: frammentazione del target e shoptainment/La pubblicità oggi: fra provocazione e ambiguità
2. Dal prodotto al messaggio
Pianificazione e comunicazione pubblicitaria/La relazione fra testo e immagine in un annuncio/La struttura di una pubblicità a stampa
3. L’italiano della pubblicità
Grafie, suoni, forme/Lessico e formazione delle parole/Sintassi e testualità/Retorica e tecniche di persuasione
4. I generi pubblicitari
Automobili e motocicli/Prodotti per la casa ed elettrodomestici/Prodotti per la cura e la pulizia del corpo/Indumenti, accessori, gioielli/Cibi e bevande/Nuove tecnologie: cellulari e computer (e accessori)
Conclusioni
Bibliografia
58
Lamberti Elena
Marshall McLuhan: tra letteratura, arte e media
Milano: B. Mondadori, 2000
Marshall McLuhan (1911-1980) è universalmente conosciuto come colui che ha esplorato il modo in cui i nuovi media elettrici riconfigurano il nostro ambiente e condizionano, spesso in modo inconscio, la psiche umana. Il nome di Marshall McLuhan appartiene ormai a una sorta di immaginario comune, inevitabilmente associato a una serie di figure retoriche spesso stereotipate, ma assolutamente predefinite: il profeta, il guru, l'oracolo dei media. Pochi ricordano che, prima di tutto ciò, McLuhan è stato professore di letteratura inglese, lettore appassionato, estimatore della tradizione classica e attento studioso dei grandi autori del modernismo angloamericano: Ezra Pound, Wyndham Lewis, T.S. Eliot e, soprattutto, James Joyce. Proprio la tradizione umanistica è il filo rosso che sottende e collega tutta la produzione di McLuhan: la percezione del processo poetico, la letteratura, le arti, sono così trasformate dallo studioso canadese in strategie privilegiate per far “adattare il lettore al mondo contemporaneo”. È questa, oggi, la traccia che permette di rivalutare la coerenza del percorso “scientifico” intrapreso da McLuhan e spesso messo in discussione da vari “specialisti”, nonché di verificare la solidità epistemologica delle sue intuizioni e scoprire un “modus operandi” che si è rivelato sorprendentemente illuminato a dispetto dell'apparente ingenuità. (Da sito Pearson)
Vedi indice1. Riflessioni sulla forma della comunicazione mcluhaniana
2. Favola dell’uomo e delle sue “estensioni”
3. L’arte come contro-ambiente
4. Il “neotribalismo”: dall’estensione meccanica dell’implosione elettrica
59
Marini Rolando
Mass media e discussione pubblica: le teorie dell'agenda setting
Roma; Bari: Laterza, 2011
La teoria dell’agenda setting definisce i mezzi di comunicazione di massa quali attori in grado di influenzare il modo in cui gli individui strutturano le proprie immagini della realtà. Ma chi, o cosa, influenza i media? Un filone di studi contiguo all’agenda setting indaga le modalità con cui le questioni prioritarie della discussione pubblica vengono imposte all’attenzione dei media da una fitta rete di gruppi di pressione, movimenti sociali, partiti, istituzioni o singoli cittadini. La funzione dei media ne risulta fortemente ridimensionata, a favore del riconoscimento di un quadro più complesso di interazioni competitive. (Da sito Laterza)
Vedi indiceIntroduzione – 1. L’agenda setting come effetto dei media sul pubblico – 2. La ricerca empirica sull’agenda setting – 3. Gli sviluppi dell’ipotesi dell’agenda setting – 4. L’agenda setting come processo: l’agenda building – 5. Arene e mezzi d’informazione nell’approccio sistemico all’agenda building – Bibliografia
60
Cola Marta, Prario Benedetta, Richeri Giuseppe
Media, tecnologie e vita quotidiana: la domestication
(Bussole)
Roma: Carocci, 2010
Quale posto occupano i media e le tecnologie nella vita quotidiana? In che modo essi entrano a far parte delle nostre abitudini e delle nostre routine? Il libro risponde a queste domande attraverso il concetto di domestication, uno strumento di analisi che permette di mettere in luce gli aspetti più complessi del rapporto tra media, individui e famiglie in un contesto tecnologico in costante trasformazione. (Da sito Carocci)
Vedi indiceIntroduzione
1. Origini del concetto di domestication
Introduzione/Le TIC nell’ambiente domestico/L’unità domestica come economia morale/Il significato di domestication
2. Domestication e metodologia della ricerca
Lo studio etnografico del consumo delle TIC/La scelta e il reclutamento delle famiglie/La prima fase della ricerca/La seconda fase della ricerca/Gli strumenti della ricerca/I risultati della ricerca
3. Evoluzione del concetto di domestication
Introduzione/L’evoluzione della domestication in ambito britannico/L’evoluzione della domestication in Norvegia/Altri studi sulla domestication/Evoluzione dell’unità domestica/Domestication e televisione: un nuovo approccio
4. La domestication e il nuovo scenario della frammentazione televisiva
Elementi di un nuovo scenario/Che cosa cambia?/Il rilievo della frammentazione/Domestication e frammentazione: altri nuovi media/La frammentazione televisiva: alcuni effetti verosimili/Una riflessione sui servizi interattivi
Conclusioni
Bibliografia
61
Peverini Paolo
I media: strumenti di analisi semiotica
(Bussole)
Roma: Carocci, 2012
Avvicinare il panorama dei media nella prospettiva semiotica significa osservare un mondo complesso e in continua evoluzione cercando di cogliere, dietro la molteplicità di linguaggi, generi e formati, una serie di logiche di fondo. Quali sono i meccanismi sui quali si basa l’efficacia di forme comunicative che appartengono alla nostra esperienza comune? In che modo scomporre e analizzare testi consolidati come uno spot pubblicitario,un quotidiano, un programma televisivo di approfondimento? Il libro propone un primo approccio ai testi mediali attraverso percorsi di analisi, schede, esempi, domande. (Da sito Carocci)
Vedi indiceIntroduzione
1. I testi mediali
Lo sguardo della semiotica sui media/Le architetture dei testi mediali/I linguaggi/I generi/I formati/La scomposizione e l’analisi
2. Lo spot pubblicitario
L’advertising televisivo: un genere pervasivo/La segmentazione del testo/Punti di ascolto e punti di vista/La posizione del narratore/L’enunciazione: il prodotto e la marca/Il ritmo e la tessitura audiovisiva/Le strategie promozionali/La retorica pubblicitaria
3. Il quotidiano
Il giornale: un testo complesso/L’ingresso di un nuovo soggetto editoriale/La struttura e la prima pagina/L’apparato iconografico/Le strategie enunciative/La dimensione narrativa
4. Il talk show a contenuto informativo
Un macrogenere in costante trasformazione/Il formato e la collocazione/Il set televisivo/I partecipanti: caratteristiche e ruoli/La struttura/Il dibattito/Il quadro partecipativo e l’enunciazione televisiva
Appendici
Bibliografia
62
Esposito Elena
La memoria sociale: mezzi per comunicare e modi di dimenticare
(Libri del Tempo. Teoria sociale)
Roma; Bari: Laterza, 2001
La nostra società ha perso del tutto il senso esteso di memoria delle società antiche e premoderne, che dava un ordine al cosmo e forniva direttive per agire e pensare. Le forme e la potenza della memoria sociale dipendono dai mezzi di comunicazione disponibili: dalla scrittura alle recenti tecnologie elettroniche. Ma qual è, allora, la memoria della nostra società informatizzata e telematica? Quanto deve essere in grado di dimenticare per mantenere un orientamento in un ordine caotico e autoreferenziale, per essere cioè ancora capace di ricordare? (Da sito Laterza)
Vedi indiceIntroduzione
– 1. La riflessività della memoria
– 2. La memoria divinatoria
– 3. La memoria retorica
– 4. La cultura come memoria
– 5. La rete
– Bibliografia
– Indice degli argomenti
63
Hallin Daniel C., Mancini Paolo
Modelli di giornalismo: mass media e politica nelle democrazie occidentali
Roma; Bari: Laterza, 2014
C’è un unico modello professionale di giornalismo o se ne possono individuare diversi a seconda dei vari contesti politici? Un’indagine comparativa tra le democrazie liberali dell’Europa occidentale e del Nordamerica, sulle interrelazioni tra sistemi politici e sistemi di comunicazione e sulle loro conseguenze per la vita democratica. (Da sito Laterza)
Indice non disponibile
64
Menduni Enrico
Il mondo della radio: dal transistor ai social network
Bologna: Il Mulino, 2012
Già brillantemente sopravvissuta all’avvento della Tv, la radio non ha mancato l’appuntamento con Internet e i social network, sperimentando nuove forme culturali, diverse funzioni e usi sociali. Questo libro racconta la nuova radio e il suo pubblico, documentando la rivincita della dimensione sonora in un’epoca di immagini. La diffusione del suono digitale sul web e la trasmissione radio in rete, in un ambiente ormai multimediale, rappresentano ulteriori estensioni delle possibilità espressive della radio, dalla musica on demand alla sua ricezione in tutto il mondo. (Da sito Il Mulino)
Vedi indicePrefazione
PARTE PRIMA: IL LUOGO DEL SUONO
I. In sintonia con lo spirito del tempo
II. Suoni e immagini
III. Dallo spazio pubblico allo spazio privato, personale, mobile, on-demand
IV. L'uso elettivo della radio
V. La rivincita dell'oralità
VI. L'oralità sonora
VII. Effetti radiofonici
PARTE SECONDA: L'ITALIA IN ONDA
VIII. Flussi e formati
IX. L'universo radiofonico
X. Privati e nazionali
XI. Nella concessionaria pubblica
XII. Locali e comunitarie
XIII. Produrre e informare
PARTE TERZA: L'ORECCHIO DI INTERNET
XIV. La radio digitale e il Web 2.5
Bibliografia
65
Feyles Giuseppe
Il montaggio televisivo
(Bussole)
Roma: Carocci, 2010
Quali sono i meccanismi che regolano il montaggio dei prodotti televisivi? Che cos’ha quest’ultimo in comune con il montaggio cinematografico e quali sono, invece, le sue specificità? L’evolversi delle tecniche e dei linguaggi influenza tali specificità? Il testo, nel rispondere a queste domande, offre una panoramica delle problematiche legate al montaggio televisivo, affrontando i temi della digitalizzazione, della convergenza delle piattaforme e del multichannel, e sottolineando il ruolo sempre più centrale dell’editing nei processi di produzione televisiva. (Da sito Carocci)
Vedi indiceIntroduzione
1. Pratiche del montaggio televisivo
C’era una volta la moviola/La sintassi del montaggio tra cinema e tv/Specifiche del montaggio televisivo: fruizione/Specifiche del montaggio televisivo: prodotto/Il montaggio nei generi televisivi/Tre casi particolari: interviste, promo e videoclip
2. Sonorizzazione e postproduzione
Sonorizzazione/I parlati/Effetti sonori/Musiche/Il missaggio/Effettistica video/Titoli e grafica/Gestione del montaggio
3. Tecniche del montaggio televisivo
Editing digitale/Strutture per la postproduzione/Elementi tecnici/Il ciclo delle immagini/Tipologie di montaggio/Le vecchie procedure: il montaggio lineare/Le nuove procedure: il montaggio non lineare
Bibliografia
Indice analitico
66
Riva Giuseppe
Nativi digitali: crescere e apprendere nel mondo dei nuovi media
Bologna: Il Mulino, 2014
Oltre 6 milioni di italiani tra i 13 e i 24 anni sono utenti di Facebook e l’80% dei ragazzi tra i 19 e i 24 anni possiede uno smartphone. Qual è l’impatto di queste tecnologie sulle nuove generazioni? Cosa cambia quando parliamo ad un amico guardandolo negli occhi o quando postiamo un messaggio sulla sua bacheca di Facebook? La virtualità dei nuovi media ci aliena dalla realtà o, al contrario, ci aiuta ad affrontare le sfide della modernità? E le strutture educative in che modo possono formare i nativi digitali? Il volume illustra gli effetti delle nuove tecnologie sul modo di pensare, sentire e relazionarsi dei giovani che sono nati e cresciuti con esse. (Da sito Il Mulino)
Vedi indiceI. Che cosa sono i media digitali e perché ci stanno cambiando
1. Il rapporto dei nostri figli con i media digitali
2. I media come generatori di cambiamento
3. Le fasi del cambiamento tecnologico
4. Che cosa rende i nuovi media diversi dai media precedenti
II. Chi sono e quanti sono i nativi digitali
1. Le quattro generazioni di nativi digitali
2. La generazione «text» (interfaccia testuale)
3. La generazione web (interfaccia web)
4. La generazione social media (interfaccia web 2.0)
5. La generazione «touch» (interfaccia «touch-screen»)
III. La mente dei nativi digitali
1. Gli effetti dei media digitali sui processi cognitivi
2. I nuovi media modificano gli schemi cognitivi di interpretazione della situazione e di organizzazione dell'azione
3. I nuovi media modificano la capacità di riconoscere e sperimentare le emozioni
4. Gli effetti dei nuovi media sulle menti dei baby nativi digitali
IV. L'identità dei nativi digitali
1. Dal Sé all'identità
2. L'identità sociale
3. Come i nuovi media cambiano l'identità del nativo digitale
V. Le relazioni dei nativi digitali
1. Le caratteristiche dell'esperienza sociale
2. Il concetto di comunità
3. Le reti sociali digitali: il cyberspazio
4. Social media e innamoramento, dal digitale al reale
5. L'influenza delle reti
VI. Educare il nativo digitale
1. Che cosa significa «apprendere»?
2. Apprendimento e tecnologia
Conclusione
Riferimenti bibliografici
67
Caniglia Enrico
La notizia: come si racconta il mondo in cui viviamo
Roma; Bari: Laterza, 2009
Come è possibile che la mattina quando sfogliamo il giornale o la sera guardando il telegiornale comprendiamo in modo ovvio, naturale e immediato le notizie? Perché la nostra comprensione è il risultato del ricorso a una stratificazione di pratiche, di risorse e di competenze socialmente condivise tra chi elabora e chi fruisce l’informazione. Questa la tesi di Enrico Caniglia che ribalta la tradizionale interpretazione: non sono i media a produrre senso comune ma è il senso comune che rende possibili i fenomeni mediatici. «Lo scopo del libro non è quello di proporre una nuova teoria dei media o del giornalismo, ma di illustrare e di mettere alla prova un approccio alternativo, più attento agli aspetti pratici, per l’analisi empirica dei fenomeni mediatici». (Da sito Laterza)
Vedi indiceIntroduzione Le notizie come fenomeno sociale - 1. Comprendere le notizie - 2. Le notizie come descrizioni - 3. Le notizie come storie - 4. Come le notizie spiegano quello che è successo - 5. Neutralità e obiettività - 6. Le notizie diffondono stereotipi e pregiudizi? - Riferimenti bibliografici
68
Barra Luca
Palinsesto: storia e tecnica della programmazione televisiva
Roma; Bari: Laterza, 2015
Il palinsesto è la sequenza di tutto ciò che viene trasmesso in televisione nella giornata, nella settimana, nel mese. Ma è anche un mosaico di contenuti eterogenei, è un processo di composizione sempre presente per gli addetti ai lavori, è l’elemento che definisce l’identità e il ‘sapore’ dell’offerta per gli spettatori. Luca Barra affronta per la prima volta in modo sistematico il tema del palinsesto: gli strumenti e le regole del buon programmatore, le logiche che sottostanno alla sua composizione, l’evoluzione storica dei palinsesti italiani, gli effetti del digitale e del multichannel. Un volume fondamentale -per comprendere l’elemento principe della grammatica televisiva e i suoi sviluppi futuri. (Da sito Laterza)
Vedi indiceIndice
Introduzione, v
1. Definizioni, 3
1. Un oggetto molteplice, p. 6 - 1.1. Macro-testo, mosaico, ordine, p. 8 - 1.2. Discorso, dispositivo, interfaccia, p. 10 - 1.3. Strumento, arte, potere, p. 11 - 2. Questioni di flusso, p. 13 - 3. Questioni di tempo, p. 17 - 4. Il testo invisibile, p. 21
2. Tecniche, 24
1. Contenuto: i materiali del palinsesto, p. 25 - 1.1. Programmi: le distinzioni, p. 26 - 1.2. Programmi: le segmentazioni, i vincoli, p. 30 - 1.3. Pubblicità, p. 32 - 1.4. Promozione, p. 35 - 2. Forma: il tempo del palinsesto, p. 38 - 2.1. Stagioni, p. 41 - 2.2. Settimane e giorni, p. 43 - 3. Logiche editoriali: l’identità del palinsesto, p. 48 - 3.1. Presupposizioni e criteri, p. 50 - 3.2. Modelli di business, tipologie editoriali, p. 52 - 3.3. Le logiche della generalista, p. 54 - 3.4. Le logiche della tematica, p. 56 - 4. Logiche commerciali: il valore del palinsesto, p. 59 - 4.1. La disponibilità di risorse, p. 61 - 4.2. Il flusso del pubblico, i comportamenti della concorrenza, p. 63 - 4.3. La valutazione dei risultati, le previsioni sul futuro, p. 68 - 5. Logiche professionali: il mestiere del palinsesto, p. 71 - 5.1. Aggiustamenti progressivi, p. 72 - 5.2. Tutti gli uomini del palinsesto, p. 75 - 6. Tattiche e strategie: gli strumenti del palinsesto, p. 78 - 6.1. In verticale, p. 80 - 6.2. In orizzontale, p. 82 - 6.3. Con(tro) gli altri, p. 83
3. Storie, 87
1. Un palinsesto alla prova: la tv dei primi anni, p. 89 - 1.1. I modelli, la parola, p. 91 - 1.2. Un palinsesto statico, discreto, basato su appuntamenti, p. 93 - 1.3. «La nuova settimana televisiva 1958», p. 95 - 2. Un palinsesto «politico»: la direzione di Bernabei, p. 99 - 2.1. Il Secondo Programma, p. 100 - 2.2. Un articolato sistema di potere, p. 102 - 2.3. Moderato allargamento, p. 106 - 3. Un palinsesto in fermento: la riforma e le tv locali, p. 108 - 3.1. Le conseguenze della riforma, p. 110 - 3.2. Arrivano le private, e la terza rete, p. 114 - 4. Un palinsesto «in guerra»: la nascita dei network, p. 117 - 4.1. Il pizzone, il palinsesto rigido, la pubblicità, p. 118 - 4.2. Il palinsesto come tecnica, p. 121 - 4.3. Il palinsesto come campo di battaglia, p. 125 - 4.4. Le reazioni della Rai, la neo-televisione e l’oscuramento, p. 127 - 5. Un palinsesto commerciale: la stabilizzazione del sistema, p. 129 - 5.1. Il palinsesto come mestiere, p. 130- 5.2. Nel frattempo, la Rai, p. 135 - 6. Un palinsesto trionfante: il generalismo, p. 136 - 6.1. La rinascita di Raitre, p. 137 - 6.2. Questioni di regolamentazione, p. 140 - 6.3. Tendenze della generalista, p. 142 - 7. Un palinsesto moltiplicato: le televisioni tematiche e digitali, p. 146 - 7.1. La televisione musicale, p. 147 - 7.2. Palinsesti a pagamento, p. 149 - 7.3. «Switch-off», p. 153
4. Prospettive, 156
1. Tendenze centrifughe, p. 158 - 1.1. Tecnologie, p. 158 - 1.2. Testualità convergenti, p. 160 - 1.3. Consumi, e ancora tecnologie, p. 162 - 2. Ridefinizioni digitali, p. 165 - 2.1. Giornate e stagioni, p. 167 - 2.2. Il fascino discreto della replica, p. 169 - 2.3. Accordi e blocchi di palinsesto, p. 171 - 2.4. Concorrenza «a bassa intensità», p. 175 - 3. Restare centrali, p. 178
Bibliografia, 183
69
Chirumbolo Antonio, Di Lorenzi Claudia
La persuasione pubblicitaria
(Bussole)
Roma: Carocci, 2012
Attraverso quali percorsi agisce la persuasione? Quali processi psicologici sono implicati? La pubblicità subliminale è davvero efficace? È possibile convincere le persone a fare ciò che non vogliono senza che ne siano consapevoli? Quali sono i fattori che influenzano l’effetto degli stimoli subliminali? Nel rispondere a queste domande il testo presenta in modo chiaro e sintetico teorie e modelli della persuasione legati al linguaggio pubblicitario, approfondendo in particolare il controverso tema della persuasione e della pubblicità subliminale. (Da sito Carocci)
Vedi indiceIntroduzione
1. La persuasione: teorie e modelli
- Introduzione
- Gli approcci di stampo comportamentista
- I primi contributi della psicologia sociale
- La dissonanza cognitiva e la teoria dell’impegno
- La prospettiva cognitivista della persuasione
- I modelli basati sul processo duale
- Teorie e modelli elaborati in ambito pubblicitario
2. La pubblicità: i suoi linguaggi e i suoi strumenti
- Introduzione
- I livelli del messaggio pubblicitario
- Il linguaggio della pubblicità
- Le immagini nella pubblicità
- La musica nel contesto pubblicitario
3. Persuasione subliminale e pubblicità
- Introduzione
- La percezione subliminale
- Le tecniche subliminali
- La persuasione subliminale, una leggenda metropolitana
- I meccanismi della persuasione subliminale
- Un approccio realistico alla pubblicità subliminale
- Uso e abuso della persuasione subliminale
- Bibliografia
70
Roidi Vittorio
Piccolo manuale del giornalismo: che cos'è, come si fa
Roma; Bari: Laterza, 2009
«Abbiamo bisogno di notizie, come dell’acqua e del cibo. Il commercio di queste informazioni deve rispondere ai bisogni della collettività, ma in quale misura la libertà e l’indipendenza dei media – requisito primo del giornalismo – possono essere accompagnate da precetti e regole di comportamento?» In questo volume, Vittorio Roidi si propone di ‘insegnare’ al lettore non solo ‘che cos’è’, ma anche ‘come si fa’ il giornalismo, stilando un piccolo manuale in cui racconta la storia, le pratiche e i segreti di una professione in continua evoluzione. (Da sito Laterza)
Vedi indiceIntroduzione
Parte prima La teoria
1. Natura ed evoluzione del giornalismo
2. Il sistema giuridico
3. Professionalità e organizzazione
4. L’etica, la deontologia, l’autonomia
Parte seconda La pratica
5. Il giornale di carta
6. L’informazione radiofonica
7. Potere e pericoli della televisione
8. L’affermazione del web
Bibliografia
Piccolo glossario del giornalismo
Indice degli argomenti
71
Grasso Aldo
Prima lezione sulla televisione
(Universale Laterza. Prime lezioni)
Roma; Bari: Laterza, 2014
Lo scenario è a 10 chilometri da Manhattan, dove si stende una grande area chiamata Flushing Meadows, che prima era una palude infestata dalle zanzare.
È il 30 aprile del 1939. Si apre l'Esposizione Universale di New York. La Rca, la società che possiede la catena radiofonica Nbc, presenta l'ultima meraviglia delle meraviglie, una 'cosa' chiamata tv e, poco dopo, il presidente degli Stati Uniti Franklin Delano Roosevelt viene inquadrato mentre pronuncia il discorso di inaugurazione. Comincia così la storia della scatola magica più diffusa al mondo: Aldo Grasso spiega come è cambiata e perché la nostra cultura dal momento in cui ci siamo fermati a guardarla. (Da sito Laterza)
Vedi indiceIntroduzione, v
1. Le origini della televisione, 3
1.1. Un’invenzione “plurale” e internazionale, p. 5 - 1.2. I “padri”, p. 10
2. Piccola storia della televisione italiana, 19
2.1. Un processo di modernizzazione, p. 19 - 2.2. Il trapasso, p. 23 - 2.3. Il crollo del monopolio, p. 25 - 2.4. Una proposta di periodizzazione, p. 30
3. Pensare la televisione, 39
3.1. Che cos’è la televisione?, p. 39 - 3.2. La televisione è un servizio pubblico?, p. 46 - 3.3. Il ruolo della critica, p. 53
4. I generi della televisione, 63
4.1. La serialità americana, p. 63 - 4.2. Lo sport, p. 82 - 4.3. I generi neotelevisivi, p. 91 - 4.4. L’informazione, p. 108
5. Televisione e convergenza, 122
5.1. La televisione italiana nello scenario della convergenza, p. 128
Bibliografia essenziale, 135
Indice dei nomi, 139
72
Menduni Enrico, Catolfi Antonio
Produrre TV: dallo studio televisivo a Internet
Roma; Bari: Laterza, 2009
La realtà attuale del comparto televisivo in Italia: ideazione dei contenuti, produzione, organizzazione, regia, distribuzione anche sulle nuove piattaforme tecnologiche, società di produzione, aziende del settore, potenziali carriere. Tanti consigli e suggerimenti nel primo testo di analisi e di riferimento tecnico-professionale per chi lavora in TV e con il video e per chi si prepara a farlo. (Da sito Laterza)
Vedi indiceIntroduzione
I. Produrre, assemblare, ma anche distribuire
II. I soggetti della produzione
III. Organizzare un prodotto video
IV. Ideazione e produzione
V. La costruzione del video
VI. La produzione video e le reti digitali di distribuzione
Bibliografia
Glossario
Principali Case di produzione e altre aziende del settore
Indice dei nomi
73
Battocchio Fabrizio
La produzione televisiva
(Bussole)
Roma: Carocci, 2003
La televisione è un mezzo familiare, pienamente inserito nella nostra quotidianità, ma pochi conoscono i reali meccanismi di funzionamento di una produzione televisiva. Come nasce e perché? Chi ci lavora e con quali strumenti? Su quale modello economico si fonda? Questo libro fornisce le coordinate d'insieme del settore televisivo e analizza in particolare il percorso della produzione, secondo le prospettive di tre principali figure professionali: il produttore, l'autore e il regista. Un viaggio, dall'interno, nella macchina delle emozioni. (Da sito Carocci)
Vedi indicePremessa
1. Il contesto/Il contenuto/L'organizzazione/La distribuzione/L'utenza/Gli altri attori/Per riassumere...
2. Produrre/La produzione/Progettare e vendere contenuti/Money e time budget/ Questioni etiche/Per riassumere...
3. Scrivere/La neotelevisione/Il coinvolgimento dello spettatore/Il racconto/I generi/Per riassumere...
4. Dirigere/La fotografia/L'inquadratura/La ripresa/Il montaggio/Per riassumere...
Bibliografia
74
Catolfi Antonio
Le professioni del video
(Bussole)
Roma: Carocci, 2002
Lavorare nel mondo della televisione nell’epoca dello sviluppo del digitale è un’aspirazione condivisa dalla maggior parte dei giovani. Il libro illustra i principi essenziali della comunicazione video, descrivendo il variegato arcipelago delle attività collegate al mondo multimediale e fornendo le informazioni, anche di tipo pratico, necessarie per entrare da protagonisti nel sistema delle professioni dell’immagine. (Da sito Carocci)
Vedi indiceIntroduzione
1. Lavorare con le immagini in movimento/C’era una volta il cinema e la tv/Dal cinema alla tv digitale/Le immagini brevi della pubblicità/La tv tematica/ L’ideazione di contenuti video/Produzione, pianificazione e realizzazione/Distribuzione/ Per riassumere...
2. Un po’ di numeri/Dati economici del settore in un mondo globalizzato/I dati dell’occupazione/La dinamica dei nuovi lavori/Per riassumere...
3. L’ideazione nel video/Creatività vs. budget/Scrivere per il video/La realizzazione del prodotto audiovisivo/Per riassumere...
4. I mestieri del cinema e della televisione. Atto I/Il produttore televisivo/Lo sceneggiatore e l’autore/Il programmista e il regista/Il direttore della fotografia/Il direttore di produzione/Lo scenografo/Il costumista/Il montatore/L’organizzatore e l’ispettore di produzione/L’aiuto regista e l’assistente ai programmi/Il telecineoperatore-giornalista e l’operatore di ripresa/Le figure tecniche/Per riassumere...
5. Effetti speciali. I mestieri del video. Atto II/Lo sceneggiatore di fiction seriale/I creativi/ I promo e gli spot/La ripresa e la regia digitali/ Il montatore Avid/Il grafico multimediale/ Postproduzione ed effetti speciali 3D/Il web surfer e il web master/Il videomaker/Per riassumere...
6. Mettersi a produrre/Il nuovo studio system/Dal vecchio centro di produzione al loft/I luoghi della produzione/La postproduzione/La messa in onda/Fine del cinema e della TV come arti di Stato/One man band/Per riassumere...
Bibliografia
Link e siti Internet
Glossario
75
Fabbri Lorenzo
I quotidiani: politiche e strategie di marketing
(Bussole)
Roma: Carocci, 2007
Le apocalittiche previsioni, più volte formulate, sulla crisi dei giornali hanno trovato smentita nei fatti recenti, che evidenziano la realtà di un comparto editoriale in salute. In Italia, molti passi avanti sono stati compiuti per recuperare posizioni rispetto al resto della stampa occidentale, anche attraverso nuove strategie di marketing nate negli ultimi anni per valorizzare il potenziale di marca delle diverse testate. Il quotidiano è oggi un sistema articolato di prodotti e di servizi al lettore, tenuti insieme dall'identità propria di ciascuna testata. Il libro descrive le principali strategie di marketing dei giornali italiani, soffermandosi sull'evoluzione dei modelli giornalistici e imprenditoriali e sui più recenti progetti di diversificazione editoriale. (Da sito Carocci)
Vedi indiceIntroduzione
1. Il marketing editoriale/Il marketing nell'industria della comunicazione/L'informazione: bene pubblico o privato?/Le strategie di differenziazione sul mercato/Le strategie di versioning/Le strategie di bundling/Le strategie di comunicazione/La determinazione dei prezzi/Strategie multimediali e sviluppo tecnologico/Per riassumere…
2. Il settore dei quotidiani/Il quadro del mercato/Le vicende del settore/Le aree di business/I lettori/Per riassumere…
3. I gruppi strategici nel settore dei quotidiani/La differenziazione/Classificazione dei quotidiani/I giornali nazionali/I giornali specializzati/I quotidiani omnibus/La stampa locale/Per riassumere…
4. Le politiche di marketing dei quotidiani/Il marketing di prodotto: il quotidiano/Il marketing di prodotto: oltre il quotidiano/Progetti per i giovani/Le politiche commerciali/Per riassumere…
Bibliografia
76
Fenati Barbara, Scaglioni Alessandra
La radio: modelli, ascolto, programmazione
(Bussole)
Roma: Carocci, 2002
Allo sviluppo della radio non ha corrisposto in Italia un'adeguata produzione di studi al di fuori di quelli di carattere storico. Questo libro si propone quindi di trattare tutti i temi centrali per un'analisi complessiva del mezzo: i modelli e il loro contesto sociale, la differenziazione dei formati, le logiche della programmazione e della produzione, le abitudini di ascolto, i meccanismi della pubblicità. (Da sito Carocci)
Vedi indice1. La radio pubblica/La nascita della radio pubblica in Europa e in Italia/Televisione e cambiamento/Il servizio pubblico senza monopolio/Gli anni novanta e i tentativi di rilancio/La radio pubblica oggi: nuova offerta e sistema misto/Per riassumere...
2. La radio commerciale/Il modello americano/Dalle radio libere alla radiofonia commerciale/La nuova spinta al nazionale/Per riassumere...
3. La radio comunitaria/Le realtà della radio comunitaria/La radio comunitaria in Italia: chiese e movimenti/Per riassumere...
4. Dalla radio generalista alla format radio/La segmentazione dell’ascolto e dell’offerta/La filosofia della format radio/Musica e parlato nella format radio/Evoluzione e frammentazione dei format/I format parlati/La filosofia della format radio nella radio italiana/Per riassumere...
5. La programmazione/Dal formato alla programmazione/Gli elementi della programmazione/Coerenza e identità/Fasce orarie, giorno della settimana, stagionalità/ Rinnovare la programmazione/Per riassumere...
6. Produzione, organizzazione e ruoli/La macchina produttiva/I ruoli funzionali/La diretta e la postproduzione/Le produzioni esterne e i format di programma/La distribuzione/Professionalizzazione e tecnologia/Per riassumere...
7. I pubblici della radio/Lo studio del pubblico/La radio come medium personale/L’ascolto della radio in Italia/Per riassumere...
8. La pubblicità/Programmazione e pubblicità/Quale pubblicità per quale radio/Pubblicità locale e pubblicità nazionale/I modi della pubblicità in radio/L’autopromozione e la pubblicità/Per riassumere...
Bibliografia
77
Vecoli Fabrizio
La religione ai tempi del web
(Biblioteca essenziale Laterza. Religione)
Roma; Bari: Laterza, 2013
Credere in Dio al tempo della rete: il ritorno al politeismo, la religiosità diffusa nei mondi virtuali, la nuova dimensione del reale che modifica le nostre ansie, i nuovi messianismi elettronici, i rischi e le opportunità per le fedi tradizionali. [...] Fabrizio Vecoli fornisce al lettore una presentazione chiara delle questioni aperte, degli interrogativi posti dalla realtà virtuale, delle riflessioni che il nuovo intreccio tra Internet e religione ha suscitato. Come misurare, ad esempio, l’impatto del cambiamento sulle religioni tradizionali? Come coglierne l’influenza sui nuovi culti? Come comprenderne le conseguenze sul modo di concepire e vivere quel che, malgrado tutto, si dovrà ancora chiamare con il nome di religione? (Da sito Laterza)
Vedi indicePremessa, vii
1. L’universo rete, 3
Dall’universo alla rete, 3
La complessità tecnologica, 8
Che cosa è Internet?, 14
Lo studio della religione in Internet, 17
Terminologia: digitale, virtuale e cyberspazio, 23
2. Una religiosità collegata alla rete, 28
Internet messia elettronico?, 28
Internet come nuova dimensione metafisica, 33
Utopia e singolarità tecnologica, 41
Tecnologia e religione, 51
Il caso dei cybersciamani, 53
3. «Online religion» e «religion online», 60
La religione in rete e il presunto fallimento delle tesi sulla secolarizzazione, 60
Strumento o ambiente?, 63
Oltre la rigidità delle categorie, 67
NMR e la rete, 70
Religioni tradizionali e la rete, 76
Missione cristiana nella realtà virtuale, 82
L’autorità, 86
4. Dalla fantascienza alla religione, 92
Allusioni e riferimenti, 92
Il «matrixism», 94
Irriverenza religiosa sul web, 96
Il «jediism», 99
Strutture di plausibilità, 103
5. La pratica religiosa e la questione della presenza in rete, 108
La questione del «disembodiment», 108
Il rito digitale, 116
La comunità digitale, 128
Il Gohonzon virtuale, 133
Una ridefinizione della religione?, 136
Conclusioni, 139
L’autore, 145
Indice dei nomi, 149
78
Campanelli Vito
Remix it yourself: analisi socio-estetica delle forme comunicative del Web
comunicative del Web
Remix, mashup, sample, loop, cut and paste, embed, edit, post, link, geoposition, tag, quote, retweet, update, share sono alcuni tra i termini tecnici ormai entrati nel linguaggio comune che contribuiscono a delineare un inedito orizzonte: quello delle pratiche creative rese possibili dai media digitali. Tali pratiche hanno saturato ogni frammento di quotidianità e impegnano in un continuum comunicativo gli abitanti di un pianeta sempre più interconnesso e dipendente dalle tecnologie della comunicazione. Se il paesaggio moderno assumeva consistenza in virtù del modello secondo il quale si usa il passato per costruire il futuro, in quello contemporaneo si impongono tratti peculiari che giustificano i tentativi volti a far emergere la mappa di una nuova cultura, quella appunto del remix, che privilegia, più di quanto sia avvenuto in precedenti epoche storiche, modalità compositive basate sul riutilizzo – più o meno – creativo e consapevole di oggetti culturali preesistenti. In una siffatta cornice, i concetti correlati di ‘innovazione’ e ‘ripetizione’ rappresentano le principali coordinate attraverso le quali questo libro prova a far luce sulle più attuali forme comunicative, stringendo in particolare il fuoco su una possibile genealogia del remix, sull’inattualità di categorie moderne quali ‘autore’ e ‘originale’ e sull’erosione dei confini dell’amatorialità; sui contributi della cultura hacker e sull’ereditarietà sociale dei motivi culturali; sulle estetiche della ripetizione e dell’ibridazione alla luce dei contributi macchinici alla creatività e, infine, sulla difficile ricerca di una dimensione etica delle pratiche remixatorie. (Da sito Clueb)
Indice non disponibile
79
Faccioli Alessandro
Schermi di regime: cinema italiano degli anni trenta: la produzione e i generi
(Elementi)
Venezia: Marsilio, 2010
Un'analisi per generi della produzione cinematografica italiana degli anni trenta, aggiornata alle più recenti ricognizioni teoriche. L'obiettivo è rompere la griglia ideologica e critica tradizionale entro la quale il cinema fascista è stato costretto in passato, per mettere a fuoco indirizzi estetici e narrativi, tendenze culturali e l'intensa sperimentazione di forme e pratiche provenienti da mezzi di comunicazione differenti: dal teatro di prosa e di rivista all'avanspettacolo, dalla radio ai rotocalchi e ai periodici illustrati. (Da sito Marsilio)
Indice non disponibile
80
Lorusso Anna Maria, Violi Patrizia
Semiotica del testo giornalistico
(Libri del tempo. Serie di semiotica)
Roma; Bari: Laterza, 2013
Nel sistema complesso dei media di oggi, l’identità dei quotidiani italiani è gradualmente cambiata. I giornali non sono più la fonte delle notizie, ma l’occasione per il loro commento; hanno rinunciato al sogno di un’informazione neutra per presentare, invece, forme sempre più diversificate di sapere, racconti, passioni. Ma cosa rende un articolo credibile? E perché certi giornali sembrano più oggettivi di altri? Come succede di sentirsi partecipi delle emozioni degli eventi che leggiamo? Per la semiotica si tratta di effetti di senso, giochi di simulacri e costruzioni narrative, risultato di precise strategie discorsive che non restituiscono la realtà ma costruiscono impressioni di realtà. È di quelle strategie –delle loro differenze e delle loro modalità– che questo libro si occupa. (Da sito Carocci)
Vedi indiceIntroduzione - 1. La struttura del giornale - 2. La voce del giornale - 3. Il racconto del giornale - 4. La gestione del sapere - 5. L’informazione appassionata - Riferimenti bibliografici
81
Riva Giuseppe
I social network
Bologna: Il Mulino, 2010
Facebook, MySpace, Twitter, LinkedIn sono ormai termini entrati nel lessico quotidiano e sempre più spesso capita di sentire persone che ci chiedono se abbiamo una pagina su Facebook o se siamo iscritti a questo o quel gruppo. I social network sono dunque una moda o qualcosa di duraturo? Se non sono una moda, che effetti hanno sui nostri comportamenti relazionali? Sono utili o costituiscono in definitiva una perdita di tempo? Questo volume affronta il complesso mondo dei social network, illustrandone le caratteristiche: come sono nati e come si sono evoluti, quali effetti hanno prodotto sulle relazioni e sull'identità delle persone. Un'opera accessibile e informata per comprendere a fondo un fenomeno ormai così diffuso da non poter essere ignorato. (Da sito Il Mulino)
Vedi indicePremessa
I. Che cos'è un social network
II. La storia del social network: dal calcolatore al Web 2.0
III. I social network come spazi sociali ibridi
IV. Le opportunità fri social network
V. Il lato oscuro dei social network
Epilogo. Le due facce dei social network
Riferimenti bibliografici
Indice analitico
82
Natale Paolo
Il sondaggio
Roma; Bari: Laterza, 2014
Una guida chiara e rigorosa alla realizzazione di un sondaggio, che descrive con semplicità le principali tecniche e i corretti criteri scientifici di ciascuna sua fase. Un vademecum per chi intende effettuare o commissionare un sondaggio, o ne voglia comprendere, interpretare e comunicare correttamente i risultati. (Da sito Laterza)
Indice non disponibile
83
Stringa Paola
Lo spin doctoring: strategie di comunicazione politica
(Bussole)
Roma: Carocci, 2009
Con il termine spin doctoring, preso a prestito dal linguaggio del baseball, si indicano le strategie di comunicazione messe in atto dai sistemi politici per presentarsi all’opinione pubblica, per promuovere idee, persone, programmi e scelte. Da ieri a oggi, dalle monarchie alle repubbliche, passando attraverso le dittature, il libro analizza con sistematicità le tecniche di persuasione e di marketing adottate dai politici di tutti i tempi e il rapporto complesso e controverso con i mass media, gli eterni rivali, ora cani da guardia del sistema, ora preziosi alleati dei governi. (Da sito Carocci)
Vedi indiceIntroduzione
1. Comunicare in politica
Origini della comunicazione politica/Breve storia dello spin doctoring/La comunicazione politica nell’era post-moderna/Comunicare in politica negli Stati Uniti/La comunicazione politica negli altri paesi europei
2. Giornalismo e politica in Italia
Il quadro normativo italiano/Gli editori impuri/L’editoria assistita/Analisi di alcuni fogli politici/La funzione sociale di partiti e giornali ieri e oggi
3. Il discorso politico
Una comunicazione di settore/La dichiarazione politica e il suo linguaggio/Il discorso riportato/La dichiarazione politica nei giornali italiani/La dichiarazione politica nei giornali anglosassoni
4. Le tecniche dello spin doctoring
Distrarre l’avversario e l’opinione pubblica/Controllare l’informazione e sondare/Pianificare in anticipo/Valorizzare l’immagine del leader
5. Dopo la personalizzazione della politica
Dalla retorica classica alle tecniche di marketing/Analisi del caso Berlusconi/Analisi del caso Blair/Analisi del caso Bush/Analisi del caso Sarkozy
6. I momenti dello spin
Lo spin in campagna elettorale/Lo spin permanente/Lo spin nei momenti di crisi o di guerra
7. Internet: una forma di potere democratico
I blog fermeranno il potere dei media e della politica?/La campagna elettorale francese del 2007/Le elezioni americane del 2008/L’esperienza della politica in Rete in Spagna/Web e campagne elettorali in Italia
Conclusioni
Appendici
Bibliografia
84
Castronovo Valerio, Tranfaglia Nicola
La stampa italiana nell'età della TV: dagli anni Settanta a oggi
Roma; Bari: Laterza, 2008
Le vicende che hanno caratterizzato negli ultimi decenni il settore dell’informazione scritta e radiotelevisiva, i profondi mutamenti introdotti da Internet e dal giornalismo on-line, l’influenza della televisione sulla stampa e sul mercato pubblicitario: una storia completa, e aggiornata agli ultimi sviluppi, delle condizioni e dei problemi del sistema dell’informazione in Italia. (Da sito Laterza)
Vedi indice- Premessa alla presente edizione
- Prefazione all’edizione 2002
I. I quotidiani negli ultimi venticinque anni. Crisi, sviluppo e concentrazioni di Paolo Murialdi e Nicola Tranfaglia
II. Il sistema editoriale e l’industria dell’informazione di Valerio Castronovo
III. La televisione italiana 1974-2002: dall’«anarchie italienne» al duopolio imperfetto di Peppino Ortoleva
IV. Struttura, organizzazione e modelli evolutivi del mercato Tv di Marco Gambaro
V. Radio pubblica ed emittenti commerciali di Franco Monteleone
VI. La lingua dei media di Maurizio Dardano
VII. La pubblicità dei mezzi di comunicazione di Antonio Pilati
VIII. La stampa quotidiana locale di Mario Isnenghi
IX. I settimanali di Ugo Volli
X. La stampa sportiva di Gian Paolo Ormezzano
XI. La stampa femminile di Laura Lilli
XII. La stampa satirica e i vignettisti di Adolfo Chiesa
XIII. L’informazione economica di Gerolamo Fiori
XIV. Come si fa informazione di Furio Colombo
XV. L’immaginario collettivo di Alberto Abruzzese
XVI. I lettori della stampa quotidiana e periodica di Marino Livolsi
XVII. La difficile identità dei giornalisti di Giovanni Bechelloni
XVIII. La proprietà dei quotidiani e delle televisioni nazionali di Mario Grandinetti
- Indice dei nomi
- Indice delle testate
85
Landi Sandro
Stampa, censura e opinione pubblica in età moderna
Bologna: Il Mulino, 2011
Nella formazione dell'Europa moderna, la stampa e la censura hanno svolto un ruolo cruciale nello sviluppo dell'opinione pubblica. L'autore ripercorre criticamente la storia del libro, soffermandosi su un tema come la nascita della libertà di stampa, rilegge l'evoluzione della censura valutandone le conseguenze culturali e civili, ed esponendo il processo di formazione di un'opinione pubblica in Europa si interroga sulle ragioni della prolungata assenza della stampa nel mondo arabo-musulmano. Una sintesi illuminante anche per capire le trasformazioni odierne della sfera pubblica. (Da sito Il Mulino)
Vedi indicePremessa
I. La rivoluzione della stampa
II. Tra continuità e mutamenti
III. Il mondo oltre la stampa
IV. Le logiche della censura
V. L'opinione pubblica in età moderna: discorsi, pratiche, rappresentazioni
Riferimenti bibliografici
Indice dei nomi
86
Grasso Aldo
Storie e culture della televisione
Milano: Mondadori, 2013
Cosa è successo quando è apparsa la televisione in Italia? L'hanno capita prima i cattolici o i comunisti? Ha ancora senso l'idea di servizio pubblico? Che rapporti ha intrecciato con il cinema e la letteratura? Come è diventata il medium egemone inglobando altre forme espressive? Le nuove tecnologie ne sanciranno la fine o ne trasformeranno la natura e le sorti? Aldo Grasso, il nostro maggior esperto in materia, ha radunato i più importanti studiosi di media, italiani e stranieri, per disegnare uno scenario inedito sul più diffuso e popolare strumento di comunicazione. L'intento è quello di inaugurare un nuovo metodo di osservazione nei confronti di un universo finora ingabbiato in letture ideologiche o settoriali. La storia della televisione italiana viene invece qui affrontata nei modi saettanti e curiosi della Kulturkritik, con una coralità di voci che si rispondono, intessendosi l'una all'altra, incaricandosi di riflettere con competenza e autorevolezza sui molteplici aspetti della questione. Alla televisione italiana mancava un libro così, un libro che, con precisione filologica e visionarietà teorica, ne raccontasse le storie, i risvolti, le potenzialità. (Da sito Mondadori)
Indice non disponibile
87
Agostini Angelo, Zanichelli Marta
Studiare il giornalismo
(Prismi)
Bologna: Archetipolibri, 2011
Questo volume, volutamente agile, semplice, didattico, risponde a tre scopi. Vuole offrire una sintesi dei migliori lavori sul giornalismo, dentro una cornice coerente che dia conto dell’evoluzione tanto dell’offerta d’informazione quanto degli studi sul suo impatto con la sfera sociale, politica, economica e culturale. Vuole rispondere ai nuovi ordinamenti universitari, privilegiando la completezza delle prospettive nel rispetto dei carichi di lavoro dei corsi di laurea triennale. Vuole aiutare gli studenti ad aprirsi una strada dentro un mondo che per molti tra loro sarà una vera scoperta. Questo volume è un’antologia, maneggevole, organica e coerente. Un’ampia introduzione disegna i contorni del campo di studi. (Da sito Clueb)
Indice non disponibile
88
Valentini Paola
Televisione e gioco: quiz e società italiana
(Stili di vita)
Bologna: Archetipolibri, 2013
Spesso frettolosamente liquidato nell’innocua vacuità televisiva, il quiz merita un’attenta riconsiderazione a partire dal legame viscerale che intrattiene con il gioco e con la complessità di tale esperienza, ormai riconosciuta nei diversi ambiti della vita umana, dalla psicologia all’economia, dalla matematica alla storia. Il libro ripercorre la parabola del quiz televisivo dalle origini ad oggi mostrandone il carattere di genius loci dell’identità televisiva, in particolare per la società italiana, evidenziando la sua innata dialettica tra reality e tv della realtà, tra localismo dei concorrenti e globalizzazione del format e la sua natura di luogo cruciale di confronto con la cultura non solo televisiva statunitense nonché con il circostante paesaggio mediale. (Da sito Clueb)
Indice non disponibile
89
Monteleone Franco
Televisione ieri e oggi
(Elementi)
Venezia: Marsilio, 2006
L’origine e lo sviluppo dei generi televisivi, le caratteristiche essenziali, le differenti logiche di funzionamento offrono le chiavi di lettura per decifrare
la forma culturale della tv nel suo rapporto con il paese, con la società, con l’industria produttiva. Nel tracciare una fenomenologia della televisione il libro chiarisce in che modo i generi contemporanei trovino spiegazione in processi di lungo corso e come formule creative, personaggi e stili di rappresentazione siano da considerarsi innovativi. (Da sito Marsilio)
Indice non disponibile
90
Menduni E.
Televisioni
(Farsi un'idea)
Bologna: Il Mulino, 2009
Le televisioni oggi sono tante e molto diverse tra loro: nessun mezzo di comunicazione ha raggiunto nella storia una diffusione e un'influenza così grandi. Anche in Italia sono ormai lontani i tempi del duopolio Rai-Mediaset, poiché nuovi competitori, come Sky, controllano quasi un terzo delle risorse del sistema televisivo. Questo libro traccia l'evoluzione della Tv in Europa e nel mondo, e dà conto del suo forte impatto sui consumi culturali e sui comportamenti sociali, pubblici e privati. In particolare questa nuova edizione fa il punto sulle caratteristiche tecnologiche e culturali che la televisione ha assunto con il digitale: aumento e diversificazione dei canali, circolazione transnazionale dei contenuti su diverse piattaforme e reti di diffusione, fitto scambio col pubblico più giovane attraverso i cellulari, YouTube e gli altri social network di Internet. (Da sito Il Mulino)
Vedi indice1. Il mondo in ogni casa
2. Via etere
3. E' arrivata la televisione
4. Forme e poteri del piccolo schermo
5. Dal servizio al mercato
6. La centralità dei contenuti
7. La tv della crossmedialità
Per saperne di più
91
Miconi Andrea
Teorie e pratiche del web
Bologna: Il Mulino, 2014
L’ormai ampia mole di analisi di cui si dispone sul web viene esplorata in questo volume secondo due linee di fondo: la prevalenza della spiegazione - della teoria - rispetto alla misurazione quantitativa; la continuità della «network society» rispetto ai nodi problematici su cui le scienze sociali si interrogano da tempo. Emerge una realtà in cui non tutto è davvero nuovo, in cui gli utenti non sono poi così attivi. E la rete, in sé, si rivela un mezzo tutt’altro che democratico. Perché quello che sappiamo della società di Internet, in fondo, dipende anche dalla scelta di guardare più in superficie o più in profondità. (Da sito Il Mulino)
Vedi indiceIntroduzione
I. La dimensione macro e la teoria della network society
1. Definizione e processi fondativi
2. Spazi e identità
3. Continuità e discontinuità: il capitalismo «informazionale»
4. Le economie del lavoro e del dono
5. La natura neoliberista della società in rete
6. Potere, contropotere, politica
II. La dimensione micro: relazioni, vita quotidiana, capitale sociale
1. L'individualismo in rete
2. Un nuovo «sistema operativo sociale»?
3. I legami in rete
4. Modelli di capitale sociale
5. I valori profondi
III. Il campo della cultura
1. Quantità e qualità
2. Apertura e chiusura
3. Il software conta
4. Centralizzazione e decentralizzazione
Riferimenti bibliografici
Indice dei nomi
92
Sorrentino Carlo
Tutto fa notizia: leggere il giornale, capire il giornalismo
Roma: Carocci, 2007
Questo libro è una guida alla comprensione dei meccanismi che presiedono il lavoro giornalistico: qual è la sua funzione e la sua storia, quali sono i suoi ambiti in un mondo come quello attuale, in cui l’informazione ha acquistato un ruolo sempre più rilevante, contaminando e lasciandosi contaminare da nuove forme di comunicazione o di intrattenimento (informazione televisiva, blog, free press, giornali on line) che stanno ridefinendo il campo stesso del giornalismo, estendendone incredibilmente la portata. Allo stesso tempo il libro conduce il lettore ’dietro le quinte’ di un giornale, illustrandone i ruoli professionali, i linguaggi, i processi produttivi e commerciali, nella speranza che ciò serva al lettore da stimolo a un’esposizione più critica e consapevole alla carta stampata. (Da sito Carocci)
Vedi indiceIntroduzione. Perché ho scritto questo libro
1. L’informazione sono io/Perché informarsi/Il giornalismo come bussola nella modernità/Condivisione, ricorrenza e rilevanza
2. Ogni giornalismo è figlio della propria storia/Il giornalismo nell’Italia repubblicana/ La scarsa rilevanza dei media in Italia/Il giornalismo cambia/L’era televisiva/ Raccontare una società complessa
3. Il mercato dell’informazione/Il consumo mediale/Le dimensioni del mercato giornalistico/Cosa succederà in futuro?
4. I criteri di notiziabilità/Semplificare la realtà/Il newsmaking
5. Una giornata in redazione/Come si distribuiscono le notizie/Riempire gli spazi/ L’organizzazione redazionale/La raccolta delle informazioni/In prima pagina
6. Gli ambiti giornalistici/La cronaca/La politica/La cultura
7. Quale futuro per il giornalismo?/ Contaminazione/Disintermediazione/Per concludere
Bibliografia
93
Miodini Lucia
Uliano Lucas
Milano: B. Mondadori, 2012
Uliano Lucas, nato a Milano nel 1942, è tra i maggiori fotogiornalisti italiani. Con le sue immagini ha documentato oltre quarant’anni di mutamenti sociali, politici e culturali del nostro paese. Freelance, ha lavorato a lungo in Africa seguendo la decolonizzazione e le guerre di liberazione; ha documentato la vita degli emigranti in Europa, la contestazione studentesca, ha raccontato il mondo del lavoro e le sue trasformazioni, i cambiamenti nel costume e nel tessuto territoriale e sociale. (Da sito Pearson)
Vedi indicePremessa
L’inizio, le storie. Per capire
Un freelance. Gli inizi di una storia
Cinque anni a Milano
Un reporter racconta la sua storia africana
Emigranti in Europa
Altri sguardi. La storia, le storie dei centri di salute mentale
L’informazione e la comunicazione visiva. Gli anni settanta
Un lungo racconto nei luoghi del lavoro e della vita quotidiana
Tra un’immagine e l’altra
L’informazione e la comunicazione visiva. Gli anni novanta
Territorio e spazio urbano. Trasformazioni e geografie dello sguardo
Punti di vista sul nuovo millennio
Archivio, archivi
Bibliografia
94
Testa Annamaria
Le vie del senso: come dire cose opposte con le stesse parole
Roma: Carocci, 2004
È vero che le immagini non possono mentire? È vero che la stessa frase può voler dire una cosa e il suo contrario? È vero che le immagini emozionano e le parole informano? È vero che un’immagine vale più di mille parole? Ed è vero che manipolando parole e immagini si possono alterare i dati della realtà? Qual è il trucco? E come si fa a svelarlo? Annamaria Testa compone un ideale manuale di cucina della comunicazione mostrando come ogni ingrediente può essere usato per ottenere i risultati desiderati. Il lettore può così ricostruire tutte le scelte che portano alla realizzazione di un messaggio e trovare una chiave che lo aiuti a decifrare i segnali mediatici o a partecipare con consapevolezza al grande gioco della comunicazione. (Da sito Carocci)
Vedi indicePrefazione di Tullio De Mauro
Che senso ha?
1. Intervenire sulla struttura del testo/Spostare/Aggiungere/Punteggiare
2. Intervenire sull’espressione del testo/Cancellare/Deformare
3. Intervenire sulla forma del testo/Corpo e relazione col campo/Caratteri/Colore
4. Aggiungere indicazioni di contesto/Campo/Situazioni e paratesti/Oggetti
5. Costruire un format/Definizione/Esempi e regole
6. Variazioni nel format/Parole diverse, stessa immagine/Immagini diverse, stesse parole/Cambiare immagini e parole
7. Non solo parole