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Russo Luigi
Carducci senza retorica
Roma; Bari: Laterza, 1999
L'autore libera Giosuè Carducci dalle paludate vesti di «cantore ufficiale» dell'Italia unita, ed enuclea i risultati autentici della sua vena lirica.Vagliato il Carducci critico in un contesto linguistico e stilistico, Luigi Russo si sofferma sulle poesie giovanili e su quelle dell'età più matura, sempre mirando alle opinioni politiche e religiose e al vivace dibattito con la cultura e la società di quel tempo.La schermagliettaStrani quesiti sul Carducci conclude l'opera di un critico dalla vena polemica carducciana. (Da sito Laterza)
Vedi indiceAvvertenza – I. Carducci critico; II. Incontri e scontri del giovane Carducci; III. La fede politica e il nazionalismo letterario del Carducci; IV. Gli scritti giovanili del Carducci; V. Carducci giambico; VI. Carducci e la religione; VII. Il trapasso dai Giambi ed Epodi alle Rime nuove (Crisi amorosa e crisi poetica); VIII. Carducci senza retorica; IX. Il linguaggio poetico del Carducci; X. Lettura critica rapsodica da Rime nuove a Rime e ritmi; XI. Carducci e il paesaggio storico; Strani quesiti sul Carducci; Indice dei nomi; Opere di Luigi Russo
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Timpanaro Sebastiano
La filologia di Giacomo Leopardi
Roma; Bari: Laterza, 2008
Un'immagine inedita di Giacomo Leopardi, attraverso la ricostruzione della sua ricerca filologica, con le difficoltà e i successi raggiunti. Questa sua attività non fu soltanto un tirocinio letterario di iniziazione alla poesia, ma produsse anche risultati di grande valore in sede strettamente filologica, infondendo nuovo vigore a un aspetto allora stagnante della cultura italiana dopo la grande fioritura umanistica del Quattrocento. (Da sito Laterza)
Vedi indicePrefazione alla prima edizione – Prefazione alla seconda edizione; Prefazione alla terza edizione; Avvertenza sulle citazioni; I. I primi lavori eruditi; II. Gli studi filologici nel periodo della «conversione letteraria»; III. Gli studi sulla lingua latina; IV. Roma, 1822-23; V. Dal '23 al '27; VI. Considerazioni sulla filologia leopardiana; VII. La rinunzia del Leopardi alla filologia e le vicende dei suoi manoscritti; Appendici; I. Il Leopardi e la pronuncia del greco; II. Alcuni studi su codici greci Barberiniani compiuti da Giacomo Leopardi nel 1823; Addenda; Indice dei nomi e delle cose principali; Indice lessicale e sintattico
3
Terzoli Maria Antonietta
Foscolo
(Biblioteca universale Laterza. Scrittori italiani)
Roma; Bari: Laterza, 2010
Vedi indicePremessa
1. Da Zante a Venezia: infanzia e adolescenza (1778-1797)
2. Tra Milano e Bologna (1797-1801)
3. Gli anni milanesi e il soggiorno francese (1801-1807)
4. Il carme neoclassico: Dei Sepolcri
5. Tra Milano e Firenze (1808-1815)
6. L'esilio svizzero (1815-1816)
7. L'esilio inglese (1816-1827)
8. Un italo-greco e il Risorgimento italiano
Cronologia della vita e delle opere
Bibliografia
Indice dei nomi
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Chiummo Carla
Guida alla lettura di «Myricae» di Pascoli
(Manuali Laterza. Guide ai classici italiani)
Roma; Bari: Laterza, 2014
Grazie all’edizione critica e ai tanti studi sulla raccolta, gli ultimi decenni hanno registrato una profonda e spesso radicale riconsiderazione di Myricae e del profilo complessivo di Giovanni Pascoli. Carla Chiummo fa il punto su questa rilettura e capovolge il luogo comune del vecchio – e pur a suo tempo meritorio – giudizio critico che definiva Pascoli protagonista di una ‘rivoluzione inconsapevole’, ricostruendo le ragioni poetiche, tematiche e stilistiche per cui sarebbe molto più opportuno parlare invece di una ‘rivoluzione consapevole’. Il volume prende in esame la lunga composizione, dal 1886 al 1911, dell’opera, la sua struttura, i temi e i personaggi, la lingua e lo stile, e guida lo studente a una lettura aggiornata della più nota raccolta poetica di Giovanni Pascoli. (Da sito Laterza)
Vedi indicePremessa, vii
1. L’autore e l’opera, 3
1.1. Un esordio apparentemente tardivo, p. 3 - 1.2. L’ombra carducciana e dannunziana, p. 11 - 1.3. Un poeta virgiliano, p. 25 - 1.4. Dalla Romagna alla Toscana, p. 32 - Nota bibliografica, p. 38
Box: 1. Pascoli e l’internazionale socialista, p. 5 - 2. Pascoli e la metrica barbara, p. 8 - 3. Pascoli e gli studi danteschi, p. 14 - 4. Pascoli e Orazio, p. 27 - 5. Pascoli e Manzoni, p. 30
2. La composizione dell’opera, 43
2.1. Una lunghissima gestazione (1886-1911), p. 43 - 2.2. Il maniero, Rio Salto, Romagna e altri echi di gioventù (1877-92), p. 52 - 2.3. “L’ultima passeggiata”: le proto-myricae (1886), p. 54 - 2.4. Nascita di Myricae e prima edizione ‘virtuale’ (1890-91), p. 55 - 2.5. Dalla seconda alla quarta edizione (1892-97), p. 58 - 2.6. Le ultime edizioni (1900-11), p. 63 - Nota bibliografica, p. 64
Box: 6. Pascoli e le riviste di fine secolo, p. 56 - 7. Pascoli e la forma canzoniere, p. 59
3. La struttura dell’opera, 74
3.1. Dal frammento al canzoniere, p. 74 - 3.2. La Prefazione e Il giorno dei morti: sulla tomba del padre, p. 77 - 3.3. Il trittico finale in risposta al Giorno dei morti, p. 80 - 3.4. “Dall’alba al tramonto”: un giorno, una vita, p. 82 - 3.5. “Ricordi” e “Pensieri”, p. 84 - 3.6. Anonime “Creature” ed “Elegie” private, p. 85 - 3.7. “Le pene del poeta” e “Le gioie del poeta”: ritratto d’artista, p. 88 - 3.8. Tempo e spazio della natura: dall’“Ultima passeggiata” ad “Alberi e fiori”, p. 90 - 3.9. “Finestra illuminata”: un interno cittadino, p. 94 - Nota bibliografica, p. 97
4. Figure e personaggi, 100
4.1. Le humiles myricae, p. 100 - 4.2. La “casa di mia gente”, p. 103 - 4.3. L’orfano e il pellegrino, p. 107 - 4.4. Reginella, p. 113 - 4.5. Il poeta, p. 116 - Nota bibliografica, p. 121
5. I temi e le idee, 123
5.1. Sogno, memoria, visione, p. 123 - 5.2. Reversibilità e dissolvenza, p. 129 - 5.3. Lo sguardo del ‘fanciullino’, p. 133 - 5.4. “Vedere e udire, altro non deve il poeta”, p. 137 - 5.5. Una poetica parzialmente antileopardiana, p. 141 - Nota bibliografica, p. 147
Box: 8. Pascoli e il simbolismo, p. 134
6. La lingua e lo stile, 150
6.1. La rivoluzione consapevole, p. 150 - 6.2. Sublime e antisublime, linguaggi e suoni, p. 159 - 6.3. Una metrica ‘verso’ il Novecento, p. 165 - Nota bibliografica, p. 171
Box: 9. Pascoli e l’espressionismo, p. 153 - 10. Pascoli e l’impressionismo, p. 155 - 11. Pascoli e la critica stilistica, p. 157 - 12. Pascoli e il sublime, p. 160 - 13. Pascoli e la metrica, p. 166 - 14. Pascoli e il verso libero, p. 169
7. Zoom, 174
7.1. Orfano, p. 174 - 7.2. X agosto, p. 176 - 7.3. Il bove, p. 180 - 7.4. Alba, p. 182 - 7.5. Stoppia, p. 184 - 7.6. L’assiuolo, p. 187 - 7.7. Temporale, p. 189 - 7.8. Sogno, p. 191 - 7.9. I gattici, p. 192 - 7.10. Il lampo e Il tuono, p. 194 - Nota bibliografica, p. 198
Indice dei nomi, 199
5
Traversetti Bruno
Introduzione a De Amicis
(Gli scrittori)
Roma; Bari: Laterza, 2011
Ogni volume di questa collana costituisce un ampio capitolo di storia della letteratura universale che illustra la vita e le opere di un autore (antico o moderno, italiano o straniero) inquadrandole storicamente e culturalmente attraverso una puntuale analisi degli scritti, una breve storia della critica, e un'ampia bibliografia. Le singole «Introduzioni» offrono così gli strumenti critici essenziali per intendere l'opera di uno scrittore alla luce delle più recenti prospettive storiografiche. (Da sito Laterza)
Indice non disponibile
6
Jachia Paolo
Introduzione a De Sanctis
(Gli scrittori)
Roma; Bari: Laterza, 1996
Ogni volume di questa collana costituisce un ampio capitolo di storia della letteratura universale che illustra la vita e le opere di un autore (antico o moderno, italiano o straniero) inquadrandole storicamente e culturalmente attraverso una puntuale analisi degli scritti, una breve storia della critica, e un'ampia bibliografia. Le singole «Introduzioni» offrono così gli strumenti critici essenziali per intendere l'opera di uno scrittore alla luce delle più recenti prospettive storiografiche. (Da sito Laterza)
Vedi indiceIntroduzione – I. La giovinezza (1817-1848); II. Un eroe borghese (1848-1870); III. La «Storia della letteratura italiana» (1870-1871); IV. Il realismo: arte e scienza, etica e politica (1870-1883); Cronologia della vita e delle opere; Il dibattito critico; Bibliografia
7
Scappaticci Tommaso
Introduzione a Serao
(Gli scrittori)
Roma; Bari: Laterza, 1995
Ogni volume di questa collana costituisce un ampio capitolo di storia della letteratura universale che illustra la vita e le opere di un autore (antico o moderno, italiano o straniero) inquadrandole storicamente e culturalmente attraverso una puntuale analisi degli scritti, una breve storia della critica, e un'ampia bibliografia. Le singole «Introduzioni» offrono così gli strumenti critici essenziali per intendere l'opera di uno scrittore alla luce delle più recenti prospettive storiografiche. (Da sito Laterza)
Vedi indiceI. La formazione e gli esordi nel giornalismo e nella narrativa – II. Il bozzettismo delle prime raccolte di novelle e l'approdo al romanzo; III. Tra giornali ed esteti nella Roma bizantina; IV. L'ideologia piccolo-borghese e l'ambiguo rapporto con il naturalismo; V. Impegno sociale e narrativa ‘corale': dal «Ventre di Napoli» al «Paese di Cuccagna»; VI. I romanzi psicologico-mondani e il pubblico; VII. L'adesione allo spiritualismo: tra agiografia e difesa dell'ordine; VIII. Dalla narrativa di consumo agli scritti sulla guerra; Cronologia della vita e delle opere; Il dibattito critico; Bibliografia
8
Dardano Maurizio
Leggere i romanzi: lingua e strutture testuali da Verga a Veronesi
Roma: Carocci, 2008
Insegnare a leggere il romanzo moderno in una prospettiva linguistica; insegnare a vedere nel romanzo cose diverse da quelle che si vedono normalmente. È il fine di questo volume, che raccoglie sette studi incentrati particolarmente su Verga, Pirandello, Svevo, Tozzi, Landolfi e su scrittori di questi ultimi anni: Baricco, Del Giudice, Mazzucco, Tabucchi, Veronesi e altri. Studiare l’articolazione del dialogo, la tecnica del descrivere e dell’argomentare, scomporre gli elementi che costituiscono la sintassi del periodo, analizzare lo stile nominale e il discorso indiretto libero non sono soltanto operazioni da linguista, utili alla conoscenza della lingua letteraria del Novecento, ma favoriscono anche una lettura più approfondita dei testi e una maggiore comprensione della nostra modernità. (Da sito Carocci)
Vedi indicePremessa
1. Modelli, strutture, costrutti
Le sorti del romanzo/Testo e paratesto/Le parti della narrazione/Dinamismo/staticità/Tipi di linearità/ Modi di narrare/Condensare, ridurre/Grafie, suoni/Una diacronia attenuata/Prove di plurilinguismo
2. La tecnica del Mastro
I lavori del romanzo/ Lo stile nominale e i suoi tipi/ L’apposizione che giudica/Comporre un quadro
3. Il fu Mattia Pascal
«Certi curiosi casi».../La tecnica compositiva/Strutture narrative/La rappresentazione del parlato/Innovazione e tradizione/Lessico/Linearità e fratture/ Strutturazioni/Paratassi e ipotassi/Il romanzo e la novella
4. La posizione di Svevo
La prosa come coscienza di sé/Le forme del periodo/La causale perché/Ad onta di, ad onta che/Riprese/Connettivi
5. Federigo Tozzi verso il romanzo
I tempi della narrazione/Lo specchio e il sogno/Estetismi e citazioni/Interpunzione e collegamenti/La sintassi del periodo
6. L’aristocratico distacco di Tommaso Landolfi
«La mia penna»/Lessico extravagante/ Mescolanze, testualità, metalinguaggio/I modi della ripresa tematica/Una prevalente linearità
7. Narratori di oggi
Nuovi tipi testuali/ Tabucchi/Baricco/Del Giudice/Mazzucco e Veronesi
Note
Bibliografia
Indice analitico
9
Nencioni Giovanni
La lingua dei Promessi Sposi
Bologna: Il Mulino, 2012
I «Promessi Sposi» è l’opera in cui Manzoni approda alla fondazione di una lingua nazionale. Da un’edizione all’altra, è costante la ricerca di uno strumento narrativo e colloquiale capace di corrispondere alle esigenze comunicative del tempo. Da qui, dopo la prima scelta del toscano letterario tradizionale, l’orientamento sul fiorentino parlato dalle persone colte e la proposta che esso diventasse lingua comune di tutti gli italiani. In questo libro Giovanni Nencioni ha analizzato con maestria i diversi registri della lingua e dello stile del grande romanzo, isolando personaggi ed episodi di grande interesse linguistico. (Da sito Il Mulino)
Vedi indicePresentazione, di Francesco Bruni
I. L'Introduzione
II. Situazione del racconto
III. Il ritratto di Lucia
IV. I pareri di Agnese, di Perpetua e di Renzo
V. La sera del villaggio
VI. L'addio ai monti
VII. Il ritratto di Gertrude
VIII. La natura e Renzo
IX. I soliloqui di Renzo e di don Abbondio
X. La crisi dell'innominato
XI. Il carteggiare dell'analfabeta
XII. Renzo lui e colui
XIII. La libreria di don Ferrante
XIV. I frutti della sommossa e il ritratto della carestia
XV. L'ora crudele del lazzeretto
XVI. Il sublime dal basso
Appendice
Riferimenti bibliografici
Indice analitico
10
Cottignoli Alfredo
Manzoni: guida ai Promessi Sposi
(Bussole)
Roma: Carocci, 2002
I Promessi Sposi sono una delle opere più studiate e significative della nostra letteratura. Il volume si propone come strumento essenziale e rigoroso per accostarsi a questo grande classico; partendo dall’esame della laboriosa officina del romanzo (dal Fermo e Lucia alle due edizioni successive dei Promessi Sposi, rispettivamente del 1827 e del 1840-42), il testo affronta i temi, i personaggi, la lingua dell’opera e ripercorre alcune tra le tappe fondamentali della critica. (Da sito Carocci)
Vedi indice1. Fra teatro e romanzo/La nascita del romanzo/La struttura del Fermo e Lucia/Fra “antichi” e “moderni” /Alla ricerca di una lingua/I silenzi dell’amore/Manzoni, Rousseau e le passioni/Per riassumere
2. Dal Fermo e Lucia ai Promessi Sposi/Fra pessimismo mondano e ottimismo provvidenziale/Il tema della giustizia/La revisione del Fermo e Lucia/Per riassumere
3. Storia interna dei Promessi Sposi/La risciacquatura in Arno/I primi recensori della Quarantana/Dall’Appendice storica alla Storia della Colonna Infame/Per riassumere
4. Personaggi e temi dei Promessi Sposi/Il sistema dei personaggi/Il tema della conversione/Il pane del perdono/Il sugo della storia/Per riassumere
5.Oltre il romanzo/II discorso manzoniano Del romanzo storico/Le prime reazioni critiche al discorso/Per riassumere
6. Fortuna critica dei Promessi Sposi/Le prime interpretazioni/La lettura desanctisiana/Interpretazioni ideologiche novecentesche/La prospettiva antidillica/L’epopea della Giustizia e-o della Grazia/Per riassumere
7. Percorsi della critica/G. Scalvini, “Cristianesimo evangelico e militante”/E. A. Poe, “Manzoni come Lutero”/F. De Sanctis, “La realizzazione dell’ideale”/C. Tenca, “Arte e storia”/A. Momigliano, “La conversione dell’Innominato”/G. Lukacs, “Manzoni e Scott”/L. Russo, “Il poema della Giustizia”/B. Croce, “Oratoria e poesia”/R. Bacchelli, “L’ispirazione tragica dei ’Promessi Sposi’”/E. De Michelis, “Pessimismo mondano e ottimismo provvidenziale”/F. Forti, “Il rifiuto dell’idillio”/A. Marchese, “Il romanzo della Grazia”/E. Raimondi, “Manzoni milanese ed europeo”.
Bibliografia
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Rosa Giovanna
La narrativa degli Scapigliati
Roma; Bari: Laterza, 1997
All'indomani della proclamazione dello stato unitario, si affaccia alla ribalta letteraria una generazione di artisti – dai più famosi, come Dossi, Tarchetti, Boito, ai meno noti, come Bazzero, Sacchetti, Gualdo – che patisce il passaggio dall'atmosfera entusiasmante dell'impegno patriottico all'epoca deludente della mediocrità borghese. Ne nasce una volontà di sperimentalismo rinnovatore e di spregiudicatezza anticonformista cui s'intrecciano, però, titubanze e perplessità profonde. (Da sito Laterza)
Vedi indiceAvvertenza – I. L'avvio della modernità letteraria; II. La Scapigliatura tra romanticismo e positivismo; III. Il pubblico degli scapigliati; IV. Romanzi brevi e racconti d'effetto; V. La narrativa dell'io; VI. Ritratti di giovani artisti; VII. Il dualismo tematico; VIII. Le forme dello stile scapigliato; Nota bibliografica; Indice dei nomi e dei titoli
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Capovilla Guido
Pascoli
(Biblioteca universale Laterza. Scrittori italiani)
Roma; Bari: Laterza, 2000
Vedi indice1. La formazione (San Mauro di Romagna, Urbino, Bologna – 1855-1882)
2. La sperimentazione lirica (Matera, Massa; 1882-1887)
3. Il versante myriceo e il versante latino (Livorno; 1887-1895)
4. I tre scrittoi (Castelvecchio, Bologna, Messina e Pisa; 1895-1905)
5. Veder nuovo e veder d'antico (Bologna; 1906-1912)
6. Pascoli 'raro' e inedito
Cronologia della vita e delle opere
Riferimenti bibliografici
Indice dei luoghi pascoliani
Indice dei nomi di persona e dei toponimi
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Dedola Rossana
Pinocchio e Collodi
Milano: B. Mondadori, 2002
La rivisitazione in chiave psicoanalitica della favola di Pinocchio, che mette in luce il significato simbolico dei suoi personaggi e ne spiega l'inarrestabile successo. Grazie alle sue mirabolanti avventure, il burattino è riuscito persino a eclissare la fama dei suo creatore, Carlo Lorenzini detto Collodi.
Attraverso un approfondito lavoro di ricerca, nella prima parte del libro l'autrice ripercorre la biografia di Collodi, ridando vita a una figura tutt'altro che marginale nel panorama letterario del Risorgimento, fedele agli ideali democratici e dotata di grande umorismo. (Da sito Pearson)
Vedi indiceI. Carlo Lorenzini detto il Collodi
1. Da via Taddea a via de’ Ginori
2. Lo scolaro più svogliato
3. Un ragazzo del ’48
4. Collodi
5. La festa di Firenze
6. Il censore al mercato
7. Nel regno delle fate
8. Giannettino e Minuzzolo
9. In fondo a via Rondinelli
II. Pinocchio: il sogno della Fata
1. Due padri e una vocina
2. Puer e Senex
3. Nel teatro dei burattini
4. Il Gatto e la Volpe
5. La bella Bambina
6. La bonissima Fata
7. Metamorfosi
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Garroni Emilio
Pinocchio uno e bino
Roma; Bari: Laterza, 2010
È lecito leggere Pinocchio come due romanzi in uno. Il Pinocchio I comprende i capitoli I-XV e vede la fulminea «corsa verso la morte» del burattino; il Pinocchio II si svolge dal capitolo I alla fine, ingloba in sé Pinocchio I come suo materiale e cellula primaria, e lo dilata trasformandone via via il senso. Questa duplicità dinamica dell’opera collodiana ne fa uno dei pochissimi casi di libri per l’infanzia in cui la finzione scopre e corrode la mistificazione. (Da sito Laterza)
Vedi indicePrefazione di Giulio Ferroni - Introduzione quasi teorica – I. Come leggere Pinocchio: una breve premessa di metodo – II. Pinocchio primo e secondo – III. Nascita di un burattino - IV. La forma catastrofica di Pinocchio I – V. La transvalutazione di Pinocchio I in Pinocchio II – VI. Per chi è stato scritto Pinocchio? - Nota bibliografica - Postfazione. Pinocchio molteplice di Fabrizio Scrivan
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Raimondi Ezio
Romanticismo italiano e romanticismo europeo
Milano: B. Mondadori, 1997
È stato spesso detto che il romanticismo italiano ha un ruolo marginale rispetto ai consanguinei movimenti letterari delle altre nazioni europee. Con grande chiarezza, questo volume mostra invece che gli intellettuali del primo Ottocento erano pienamente inseriti nella cultura del tempo: come Madame de Staël, Ermes Visconti dialoga a distanza con i pensatori germanici, offrendo a sua volta spunti di riflessione a Stendhal; leggendo Shakespeare e Scott, Manzoni elabora una drammaturgia moderna, insieme storica e intimistica. Quanto poi a Leopardi, polemizzando con Di Breme, riflette schillerianamente sulla coscienza alienata dalla natura. Così inquadrato, il romanticismo italiano può a buon diritto trovare collocazione al centro della civiltà europea dell'Ottocento. (Da sito Pearson)
Vedi indiceIntroduzione
I. Europa romantica
II. Romanticismo a Milano
III. Idee a confronto: Di Breme e Leopardi
IV. Manzoni: lo spazio e il cuore
V. Il dramma, la storia
VI. Il “Conciliatore”: un’eredità nella storia
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Pilato Francesca, Mesiano Luisella
Verga
Roma: Carocci, 2011
Il ritratto di Giovanni Verga si snoda dalla giovinezza catanese al periodo fiorentino dei primi romanzi mondani, dal ventennio milanese fino al ritorno all’Isola, dove i carteggi rivelano uno scrittore attento alle novità del Novecento, sensibile alla tragedia della Grande Guerra, lontano dallo stereotipo del grande vecchio chiuso nel suo conservatorismo. La lettura delle opere evidenzia la nuova tecnica narrativa in Vita dei campi, la «ricerca del meglio» nel Ciclo dei Vinti e la rappresentazione corale nei Malavoglia; nelle Novelle rusticane e in Mastro-don Gesualdo emerge la lacerazione dei personaggi tra individualismo e avidità. (Da sito Carocci)
Vedi indiceIntroduzione
1. Ritratto biografico
«Un qualsiasi galantuomo» (1840-68)
Un siciliano nel continente (1869-75)
Gli anni dei progetti artistici e dei lutti familiari (1876-79)
Il decennio dei capolavori veristi (1880-89)
Il ritorno all’Isola (1890-1922)
Note
2. Una nuova tecnica narrativa
Il valore sperimentale di Vita dei campi
Fantasticheria
Rosso Malpelo
PROSPETTIVE CRITICHE L’artificio della regressione e la scelta ideologica di Verga in Rosso Malpelo
Dedicatoria all’Amante di Gramigna
Cavalleria rusticana: dalla novella al teatro
INTERTESTUALITÀ Cavalleria rusticana: il dramma e il melodramma
3. La «ricerca del meglio» nel Ciclo dei Vinti
Il Ciclo dei Vinti
INTERTESTUALITÀ Il ciclo dei Rougon-Macquart di Zola e il Ciclo dei Vinti di Verga
La rappresentazione corale nei Malavoglia
La famiglia Malavoglia
IL CONTESTO I proverbi dei Malavoglia
PROSPETTIVE CRITICHE Un esempio di discorso indiretto libero: la coralità della coscienza di Mena /L’ottica deformante degli abitanti del villaggio sul dramma dei Malavoglia
L’addio di ’Ntoni
PROSPETTIVE CRITICHE La funzione narrativa dell’ombra del nespolo /Il viaggio di ’Ntoni verso l’ignoto
4. La lacerazione dei personaggi tra individualismo e avidità
Gli aspri conflitti delle Novelle rusticane
La roba
PROSPETTIVE CRITICHE La roba: una favola tragica
Libertà
PROSPETTIVE CRITICHE L’atteggiamento di Verga nella rappresentazione del massacro
Dinamiche sociali e dissidi interiori nel Mastro-don Gesualdo 1
Le dimore: casa Trao, casa Rubiera, casa La Gurna, il palazzo del duca di Leyra
PROSPETTIVE CRITICHE Dinamiche di espansione e contrazione in sé stesso di mastro-don Gesualdo
IL CONTESTO La presenza emblematica degli alveari in casa Trao
Gesualdo alla Canziria
PROSPETTIVE CRITICHE Il silenzio dei personaggi nel Mastro-don Gesualdo
Bibliografia
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Luperini Romano
Verga moderno
Roma; Bari: Laterza, 2007
Una rilettura complessiva dell’opera del più grande autore italiano del secondo Ottocento, che prende in esame per la prima volta il rapporto fra autobiografia e invenzione romanzesca. Ne emerge un profilo originale: Verga non è né il ‘primitivo’ caro alla prima critica idealistica, né un romantico che si smemora alla ricerca delle origini e narra antiche saghe popolari. È uno scrittore che si confronta con la modernità, con il progresso, con la civiltà metropolitana, e da questa soglia si volta a considerare con distacco e malinconia un mondo provinciale già in decomposizione. (Da sito Laterza)
Vedi indiceIntroduzione - Parte prima Verga moderno - La legittimità di raccontare. Il narratore-testimone da «Eva» ai «Malavoglia» - «Immaginarmi il ritorno». Sull’autobiografismo ‘en travesti’ di Giovanni Verga - «I Malavoglia» e la modernità - Gli incontri di Gesualdo - «Rosso Malpelo» trent’anni dopo: lettura storico-ideologica e confronto con «Ciàula scopre la luna» - Verga e l’invenzione della novella moderna - Parte seconda Simbolo e costruzione allegorica in Verga - Simbolo e ‘ricostruzione intellettuale’ nei «Malavoglia» - Un tema: il viaggio, la morte - L’allegoria di Gesualdo - Indice dei nomi