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Ruozzi Gino, Anselmi Gian Mario
Animali della letteratura italiana
Roma: Carocci, 2010
Il volume presenta autori e opere della letteratura italiana attraverso l’ottica degli animali. Non è un catalogo enciclopedico ma la proposta di alcuni percorsi esemplari. Nella tradizione esopica gli animali erano allegorie di vizi e virtù; oggi sono anche amici con cui condividere un cammino. (Da sito Carocci)
Vedi indice1. Api, di Nicolò Maldina
2. Aquile, di Emilio Pasquini
3. Asini, di Denise Aricò
4. Cani, di Gian Mario Anselmi
5. Capre, pecore, mucche, di Michele Righini
6. Cavalli, di Andrea Severi
7. Cavalli da corsa, di Alberto Bertoni
8. Centauri, di Daniela Baroncini
9. Draghi, grifoni e altri animali fantastici, di Irene Palladini
10. Farfalle, di Sabine Verhulst
11. Formiche e cicale, di Gino Ruozzi
12. Gatti, di Noemi Billi
13. Leoni, tigri, elefanti, di Stefano Scioli
14. Lepri e tartarughe, di Maria Rosa Pantè
15. Lupi e volpi, di Marco Veglia
16. Mosche, di Francesca Ricci
17. Orsi e cervi, di Francesco Benozzo
18. Passeri e altri volatili, di Stefano Pavarini
19. Pesci, crostacei, ostriche e sirene, di Bruno Capaci
20. Pipistrelli e uccelli notturni, di Giuseppe Ledda
21. Porci e maiali, di Alberto Sebastiani
22. Ragni, di Cinzia Ruozzi
23. Rane, di Marco Marangoni
24. Serpenti, di Fabio Giunta
25. Tacchini e pennuti da cortile, di Eleonora Conti
26. Topi, di Nicolò Maldina
Indice dei nomi
7
Fornaro Sotera
Antigone: storia di un mito
Roma: Carocci, 2012
Dalla messa in scena della tragedia di Sofocle ad Atene, nel V secolo a.C., la figura di Antigone non ha più conosciuto momenti di eclissi nella storia della letteratura, del teatro, del pensiero. Il suo mito ha posto e pone domande inderogabili: qual è il rapporto tra potere e giustizia? Quali sono i limiti della legge? Ci si deve opporre all’ingiustizia perpetrata dallo Stato? Il martirio è una forma utile di resistenza? Può il potere disporre del corpo del nemico? In che cosa consiste la diversità politica e di genere di Antigone? Ogni epoca ha risposto diversamente a tali questioni e ha prodotto un’Antigone sua propria: l’amante, la santa, la terrorista, l’ebrea torturata nei campi di concentramento, la ribelle di una gioventù bruciata. “Antigone” è diventato dunque un nome-simbolo, capace di rappresentare situazioni anche lontanissime dalla cultura occidentale e senza più alcun legame con il contesto in cui Sofocle scrisse e rappresentò la sua tragedia. Le ricezioni dell’Antigone sono perciò infinite: il libro offre una guida alle più significative di esse in ambito europeo, dal teatro greco antico sino ad oggi. (Da sito Carocci)
Vedi indicePremesse
Ancora una volta Antigone?
Il mito
1. Antigone nel teatro attico
Nota introduttiva
Sette contro Tebe di Eschilo
Antigone di Sofocle
Antigone di Euripide
Edipo re di Sofocle
Fenicie di Euripide
Edipo a Colono di Sofocle
2. Prima dell’Antigone
Epos arcaico
Lirica
Storiografia
L’originalità di Sofocle
Il corpo del nemico ucciso
3. Antigone dall’antichità al Medioevo
Dall’ellenismo ai mitografi d’età imperiale
Le Fenicie di Seneca
La Tebaide di Stazio
Antigone nel Medioevo. Dante
Dai romanzi medievali alle soglie dell’età moderna
4. La riscoperta di Antigone (XVI-XVIII secolo)
La Rosmunda di Giovanni Rucellai (1516)
Luigi Alamanni, Lodovico Dolce, Jean Robelin, Giovanni Paolo Trapolini
La pieta di Antigone per Robert Garnier
Altre Antigoni secentesche
Jean Rotrou
La Tebaide di Racine
Le Antigoni operistiche del xviii secolo e il libretto di Marco Coltellini
Polinice e Antigone di Vittorio Alfieri
5. Antigone nel XIX secolo
Il romanzo di Pierre-Simon Ballanche
La predominanza di Antigone
La traduzione di Holderlin
Hegel
La legge scritta e non scritta
La colpa e l’angoscia
6. Antigone nel XX secolo
Ritorno a Holderlin
L’Antigone di Hasenclever
Cocteau
Heidegger
Un’Antigone in abito da sera (Anhouil)
Dopo Auschwitz
L’Antigone di Bertolt Brecht
Dopo Brecht
Retrospettiva sull’Antigone di Marguerite Yourcenar
Il Living Theatre e il film di Straub e Huillet
Ospedale Colono (Elsa Morante, 1968)
7. Antigone, la psicanalisi e la filosofia del secondo Novecento (e oltre)
Jacques Lacan
Maria Zambrano, La tomba di Antigone (1967)
Jacques Derrida
La risposta a Hegel e Lacan di Irigaray e Butler
Adriana Cavarero
Ritorno alla polis: Rossana Rossanda
Martha Nussbaum, Paul Ricoeur e altre letture etiche e politiche
Note
Bibliografia
8
Ieranò Giorgio
Arianna: storia di un mito
Roma: Carocci, 2010
Una principessa aiuta un giovane eroe a combattere un mostro biforme e a ritrovare la strada tra i meandri di un palazzo di morte. Così fa la sua apparizione, sulla scena del mito, Arianna, figlia del re di Creta Minosse: come l’aiutante magica che permette a Teseo di uccidere il Minotauro, il mostro metà uomo e metà toro, e di uscire dal labirinto. La figura di Arianna è legata a mondi misteriosi e archetipici, a partire proprio da quel labirinto di cui ella tiene le chiavi. Nella sua storia millenaria, l’eroina cretese ha rivestito molti ruoli: è stata un’antichissima divinità mediterranea; l’immagine di una femminilità fragile e ambigua; il simbolo di tutte le donne abbandonate, nel suo lamento solitario sulla spiaggia deserta dell’isola di Nasso, dove Teseo l’aveva lasciata. Ma ha incarnato anche il sogno di una felicità sovrumana, diventando la sposa del dio Dioniso, venuto a salvarla dall’abbandono col suo corteo di satiri, baccanti e belve feroci, e la promessa di una vita impareggiabile. Questo libro segue le tracce di Arianna attraverso i secoli, da Omero a Borges, da Catullo a Marguerite Yourcenar, raccontando la storia di una figura mitica il cui enigma affascina da sempre l’umanità. (Da sito Carocci)
Vedi indicePrologo
1. La Signora del labirinto
I misteri dell’isola/L’enigma del labirinto/La danza di Dedalo/Purissima e luminosa
2. La sposa di Dioniso
Un dio ambiguo/L’assassinio di Arianna/La tomba di Arianna e il Dioniso cretese/Un matrimonio felice
3. In viaggio con Teseo
Le astuzie di una principessa/Un playboy mitologico/Da Nasso a Delo/Arianna-Afrodite
4. Abbandonata sulla riva
Idilli e pantomime/Il lamento di Arianna/Tra paganesimo e cristianesimo
5. Apoteosi e ritorno
Il trionfo di Arianna/«Lasciatemi morire»/Nei labirinti del Novecento
Epilogo
Nota bibliografica
9
Baroncini Daniela
Artifici del piacere: donne e seduzione nella modernità letteraria
Roma: Carocci, 2015
Lussuose e lussuriose, traviate e traviatrici, libertine, femmes fatales, donne di spettacolo e di piacere, orientali, androgine, garçonnes, ma anche folli, vampire e diaboliche. Sono le femmine artificiali che proliferano nel clima decadente dell’estetismo, creature maliose e crudeli che hanno affascinato l’immaginario della modernità. Il volume esplora le metamorfosi della donna nella letteratura attraverso l’intreccio di moda e seduzione, com-ponendo una galleria di tipi femminili analizzati nell’orizzonte della cultura europea tra il secolo dei Lumi e l’inizio del Novecento, con particolare attenzione alla Belle Époque. In una costellazione polimorfa di scrittori, da Choderlos de Laclos a Proust, da Baudelaire a d’Annunzio sino ai futuri-sti e Pirandello, senza dimenticare scrittrici come Colette, Annie Vivanti, Amalia Guglielminetti, si indagano le strategie della seduzione, l’erotismo dell’inorganico, l’enigma del fascino artificiale, per rileggere la mutazione antropologica femminile come fenomeno centrale dell’èra moderna. Nella sensualità del corpo vestito, nel feticismo degli ornamenti, nell’esaltazione della bellezza artificiale si manifesta così la complessa evoluzione della femminilità, in un caleidoscopio di immagini e inquietudini che anticipa l’Eva dei nostri tempi. (Da sito Carocci)
Vedi indiceIntroduzione. Il sex appeal dell’artificiale: seduzione femminile, moda e modernità
1. Libertine
2. Femme fatale
3. Donne di spettacolo
4. Donne di piacere, cortigiane e cocottes
5. Folli, vampire, diaboliche
6. Salome vergine funesta
7. Orientali
8. Futuriste
9. Androgine, flappers e garçonnes
Bibliografia
Indice dei nomi
10
Anselmi Gian Mario
Banchetti letterari: cibi, pietanze e ricette nella letteratura italiana da Dante a Camilleri
Roma: Carocci, 2011
Il libro raccoglie circa cinquanta voci dedicate ai cibi nella letteratura italiana, in cui vengono raccontati alimenti, piatti e ricette che hanno una presenza significativa nella nostra letteratura, dal pane di Dante e di Manzoni al risotto di Gadda, dalle salsicce e formaggi del paese di Bengodi del Decameron di Boccaccio al timballo di maccheroni del Gattopardo di Tomasi di Lampedusa. Alcune voci approfondiscono particolari aspetti e momenti storici e gastronomici, come i cibi di guerra e i cibi dietetici, i cibi dei migranti e quelli polizieschi, la cucina kasher e quella futurista, legando il cibo alla cultura del tempo e all’evoluzione dei costumi. Nella ricorrenza del centenario, a sovrintendere e siglare questi banchetti letterari sono la figura di Pellegrino Artusi e la sua magistrale Scienza in cucina e l’arte di mangiar bene. (Da sito Carocci)
Vedi indiceIntroduzione di Gian Mario Anselmi e Gino Ruozzi
Abbuffata (Carlo Varotti)
Acqua (Fabio Giunta)
Aglio (Rossana Vanelli Coralli)
Birra (Francesco Benozzo)
Bistecche e braciole (Alberto Sebastiani)
Burro (Barbara Troise Rioda)
Cacciagione (Andrea Gazzoni)
Caffè, tè, cioccolata e biscotti (Nicolò Maldina)
Cassate, gelatine, sorbetti e gelati (Elisa Curti)
Castagne (Elisa Curti)
Cibi d’inferno (Giuseppe Ledda)
Cibi dei migranti (Fulvio Pezzarossa)
Cibi di guerra (Cinzia Ruozzi)
Cibi di paradiso (Giuseppe Ledda)
Cibi dietetici (Lucia Rodler)
Cibi magici (Sarah Cruso)
Cibi polizieschi (Michele Righini)
Colazione (Gian Mario Anselmi)
Cucina ebraica e cibo kasher (Eleonora Conti)
Cucina futurista (Daniela Baroncini)
Dolci e torte (Eleonora Conti)
Formaggi (Alberto Natale)
Frutta e verdura (Gino Ruozzi)
Latte (Irene Palladini)
Legumi (Stefano Colangelo)
Liquori (Denise Aricò)
«Magnagat», mangiauomini e altri gourmet (Silvia Tomasi)
Merendine (Marco Marangoni)
Minestre e zuppe (Gino Ruozzi)
Olio, olive (Giulio Iacoli)
Pane (Maria Rosa Panté)
Pasta e maccheroni (Bruno Capaci)
Patate (Stefano Scioli)
Pesci (Francesca Ricci)
Piada (Stefano Pavarini)
Pizza (Fabio Giunta)
Polenta (Andrea Severi)
Polpette (Giovanni Baffetti)
Pomodoro (Francesca Florimbii)
Pranzi e cene (Noemi Billi)
Risotti (Giovanna Mosconi)
Sale, pepe, peperoncino e spezie (Nicolò Maldina)
Salumi e insaccati (Nicola Bonazzi)
Tartufi e funghi (Loredana Chines)
Uova e frittate (Cinzia Ruozzi)
Vino (Marco Veglia)
Zucchero (Denise Aricò)
Bibliografia
Indice dei nomi
11
Nisticò Renato
La biblioteca
(Alfabeto Letterario)
Roma; Bari: Laterza, 1999
Dopo aver chiarito il tema dell'indagine in una breve, accessibile premessa di tipo teorico, nella seconda parte si passa ad un'esemplificazione su base storica, con opportune citazioni dalle opere degli autori più significativi, per intendere il rapporto fra la letteratura e il tema del libro e della biblioteca. Si va da Cervantes a Manzoni, da Jarry a Pirandello, da Musil a Borges ad Eco, ed altri. Chiude il volume un'esauriente ma agile bibliografia. (Da sito Laterza)
Vedi indice1. Il tema della biblioteca in letteratura
2. Esempi di biblioteche letterarie: dal prototipo don Chisciotte ai nostri giorni
3. Bibliografia
12
Valtolina Amelia
Blu e poesia: metamorfosi di un colore nella moderna lirica tedesca
Milano: B. Mondadori, 2002
Sotto la scorza simbolica del colore blu, si racconta qui la storia tedesca di un rapporto privilegiato tra poesia e utopia. Partendo dalla premessa che blu sia il colore dell'Occidente e del pensiero occidentale, il libro indaga la particolare avventura di questo colore nella moderna lirica tedesca, inaugurata dal “fiore azzurro” di Novalis che Heine, con la sua ironia, inconsapevolmente salvò per la modernità. Così, il blu supera il suo ruolo di simbolo, fino a creare nuovi cieli nelle Elegie duinesi di Rilke; in forma di «azzurra dissonanza» configura i versi di Georg Trakl ed Else Lasker-Schüler; dischiude la malinconia fino a uno struggente bleu mourant nei versi di Gottfried Benn; delinea un meridiano di speranza nelle poesie di Paul Celan, ogni volta protestando, in nome della poesia, la sua vocazione utopica. (Da sito Pearson)
Vedi indice1. «Tutto azzurro nel mio libro...»
2. «L’azzurro, vago fior delle leggende»
3. Metamorfosi
4. Dissonanze
5.Usque ad finem
6. Controblu
13
Romano Mili
Città della letteratura: immagini e percorsi
Bologna: Clueb, 1996
Parigi, Londra, Pietroburgo, Milano, New York, nell’immaginario e nell’esperienza di scrittori e poeti, dal Romanticismo e dal realismo fino alle avanguardie storiche del Novecento: Wordworth, Mercier, Balzac, Dickens, Huysmans, fino a Joyce, Eliot e Doblin. Il volume riunisce in un unico racconto le principali immagini, pagine e voci, sulle città della letteratura. Non più sfondo, ma sempre di più personaggio, luogo d’azione di una storia in continuo divenire, “cosa umana per eccellenza” al cui cospetto però l’uomo sempre più spesso si sente estraneo, straniero a se stesso, la città erompe nella letteratura moderna, fra realtà e visionarietà, con fascino inesauribile. Miraggio e minaccia, la città è luogo esaltante di forme e ritmi sempre nuovi, eppure spazio di nuove patologie, ossessioni maniacali, malinconie. (Da sito Clueb)
Vedi indice- Presentazione. Qualche parola come introduzione
- Il corpo di Parigi: realisti e visionari – Balzac / Baudelaire / Divagazione su E.A. Poe / Rimbaud e Zola / Huysmans
- Luci ed ombre di Londra – Dickens. / Thomson
- Pietroburgo fra mito e realtà – Dostoevskij / Divagazione su H. Melville
- Milano: dalla città della Scapigliatura alla città futurista
- Dallo scrivere al lasciarsi scrivere. Verso la frammentazione. Bibliografia e note. Qualche parola…
14
Paduano Guido
Edipo: storia di un mito
Roma: Carocci, 2012
Protagonista della più celebre tragedia dell’antichità, l’Edipo di Sofocle vive in termini estremi la separatezza di persona e destino: da un lato incarnazione precipua dei massimi valori umani, la ragione e l’appartenenza sociale, dall’altro trasgressore dei massimi divieti, il parricidio e l’incesto. Agli inizi del Novecento, Sigmund Freud vedrà in queste violazioni il compiersi dei desideri infantili di ogni uomo, reinterpretando in tal senso il dogma aristotelico dell’universalità della poesia. Questo libro vuole rispondere alla domanda sul come — in quali precisi termini di testo e di emozione teatrale — si realizzi il rischioso nesso fra forma tragica e condizione del vivere, nel capolavoro sofocleo ma anche nelle riletture che da esso si irradiano ininterrottamente per tutto il percorso della cultura occidentale, facendo di Edipo la cartina di tornasole dell’avvicendarsi delle diverse civiltà e delle corrispettive e diverse immagini dell’autocoscienza umana. (Da sito Carocci)
Vedi indice1. Freud e Sofocle
2. Sofocle
3. Da Sofocle a Freud
4. Dopo Freu
15
Condello Federico
Elettra: storia di un mito
Roma: Carocci, 2010
Come è nata Elettra? Più che da Agamennone – il re assassinato – e da Clitemestra – la sposa assassina – Elettra nasce da una geniale invenzione tragica che isolò la giovane eroina dalla grande saga degli Atridi, facendone un’autonoma, indimenticabile protagonista, a tratti ben più problematica e inquietante del fratello Oreste. Dopo Eschilo, Euripide e Sofocle, Elettra diventa l’icona del lutto e della memoria, del dolore e della vendetta, dell’incapacità d’amare e dell’amore estremo. Attraverso l’immagine di Elettra, la letteratura occidentale non ha mai cessato d’interrogarsi sui rapporti fra individuo e società, fra giustizia ed eccesso di giustizia, fra necessità e impossibilità del perdono. Di qui le infinite riscritture del suo mito, da Seneca a Voltaire, da Hofmannsthal a O’Neill, alla Yourcenar, a Sartre, per tacere di tanti altri, poeti e psicoanalisti, drammaturghi e cineasti. Una storia che ancora non ha termine, e di cui questo volume ricostruisce lo sviluppo a partire dai più lontani antefatti epici fino ad anni recentissimi. (Da sito Carocci)
Vedi indicePremessa
1. Riscritture antiche
Figli (e figlie) di Agamennone/Definizione del mito: da Esiodo a Pindaro
2. Elettra, tre (e più) volte
Invenzioni teatrali/Cronologie/Sinossi/Elettra secondo Eschilo/Elettra secondo Euripide/Elettra secondo Sofocle
3. Ultime tracce di Elettra
Comparsate fra Grecia e Roma/Elettra e il teatro romano, da Livio Andronico a
Seneca tragico/Le fonti tardo-antiche e il Medioevo
4. Modernità, Romanticismo e seguiti
Rinascite/Elettra nel Settecento/Elettra nell’Ottocento
5. Elettra nel Novecento
Il secolo di Elettra/Anti-Elettra/Elettra nel secondo Novecento
Note
Bibliografia
Indice dei nomi
16
Testa Enrico
Eroi e figuranti
Torino: Einaudi, 2009.
Interi scaffali di libri sono dedicati al personaggio romanzesco, e particolarmente intricata è la sua tipologia. Questo saggio di Enrico Testa si fonda invece su una scelta semplice e radicale: l'analisi di due soli grandi attori che, affrontandosi sulla scena del romanzo, ne determinano modalità e sviluppo. A partire da essi, «eroi» dal profilo assoluto in perenne dissidio con il mondo e «figuranti» che si misurano con la realtà e i suoi compromessi, il libro passa in rassegna gli argomenti del vero, del bene e del male; la riflessione sul linguaggio; il problema della costruzione o debilitazione dell'identità; il rapporto con il nichilismo, invadente presenza di un intero secolo. Muovendo da un'ipotesi critica che della letteratura si avvale per affrontare piú ampie questioni etiche e antropologiche, Enrico Testa offre cosí al lettore sia un'originale interpretazione del romanzo novecentesco, sia un sintetico panorama delle sue figure piú recenti e interessanti: da DeLillo ad Auster, da Saramago a Marías, da Roth a Sebald. (Da sito Einaudi)
Vedi indicePremessa
1. Il personaggio K
2. «Senza nomi propri, non c'è salvezza»
3. Destini in decomposizione
4. Il personaggio relativo
5. La narrazione duale
6. La narrazione dell'ombra
7. La narrazione policentrica
8. Identità, etica, romanzo
9. Kis e Sebald
Epilogo
Nota
Edizioni dei romanzi citati
Indice dei nomi
17
Zenobi Luca
Faust: il mito dalla tradizione orale al post-pop
Roma: Carocci, 2013
Nato in Germania, sviluppatosi per gemmazione dalla oscura biografia di un personaggio storico alla quale si sono sovrapposte saghe popolari e leggende, dalla Riforma luterana alla Seconda guerra mondiale, fino all’epoca della multimedialità, il mito di Faust attraversa la storia della cultura occidentale. La disperata ricerca del piacere, della conoscenza assoluta, di ciò che per l’uomo è inattingibile mediante un patto con le potenze oscure ha trovato nelle diverse discipline artistiche forme e modi di espressione peculiari della modernità e della postmodernità. Il volume ne ripercorre le tappe fondamentali sulla base dei temi chiave del mito faustiano e della rappresentazione che ne hanno dato grandi scrittori, musicisti e registi da Goethe a Thomas Mann, a Gounod, Murnau e Sokurov. (Da sito Carocci)
Vedi indiceIntroduzione. Un mito tedesco?
1. Vitalismo, nichilismo, volontà di potenza
2. Dottor Faustus: mago e negromante
3. Il patto/scommessa con il diavolo
4. Lo spirito che nega e contraddice: Mefistofele & Co.
5. Dimensioni archetipiche del mito: natura, storia, ovvero sabba e idillio
6. Universi femminili nel mito di Faust: eros e amore
7. Salvezza o dannazione
8. Faust in scena
Bibliografia
Indice dei nomi
18
Curi Umberto
Filosofia del Don Giovanni: alle origini di un mito moderno
Milano: B. Mondadori, 2002
Nonostante il gran numero di testi disponibili sulla figura di Don Giovanni, se si prescinde dal celebre saggio di Kierkegaard sono invece quasi inesistenti i lavori di taglio filosofico su quello che può essere sicuramente definito il più importante e ricorrente mito moderno. Dopo aver svolto, in scritti precedenti, l'analisi della tragedia greca e di alcuni grandi miti del repertorio greco-latino, Umberto Curi interpreta ora in chiave filosofica questo mito della modernità, analizzandone le tre versioni classiche, di Tirso de Molina, Molière e Mozart-Da Ponte. Con un'ipotesi interpretativa destinata a far discutere: Don Giovanni non ha nulla a che fare con il seduttore di cui parla l'interpretazione tradizionale. Don Giovanni è piuttosto il simbolo intorno al quale si addensano alcune questioni di grande rilievo filosofico e teologico. (Da sito Pearson)
Vedi indiceI. Il pervertimento dell’agape nel Burlador de Sevilla di Tirso de Molina
1. Esercizi di cristianesimo
2. Il ritorno del morto
3. Il piacere dell’inganno
4. La giustizia di Dio: “Quien tal hace, que tal pague!”
II. Erotica more geometrico demonstrata: il Dom Juan di Molière
5. Vita e avventure di un testo maledetto
6. La filosofia degli “spiriti forti”
7. Amore come guerra
III. L’apparizione del negativo: il Don Giovanni di Mozart-Da Ponte
8. Le origini del dramma giocoso
9. «Konposition è una parola abietta»
10. Il fondo oscuro dell’indicibile
19
Squillace Giuseppe
I giardini di Saffo: profumi e aromi nella Grecia antica
Roma: Carocci, 2014
Strettamente collegate con i raffinatissimi regni d’Egitto, Lidia e Persia, e con terre lontane come Arabia e India, le sostanze aromatiche furono per i Greci elemento di offerta agli dèi prima di diventare parte della toeletta quotidiana. Il volume ricostruisce un universo di spezie, ma soprattutto presenta una gamma di oli fragranti citati da autori come Saffo, Anacreonte, Erodoto e Teofrasto, creati da noti “nasi”, preservati da trucchi e segreti di mestiere. (Da sito Carocci)
Vedi indicePremessa
Introduzione
1. Il profumo di Ettore
Ambrosia e oli profumati nell’Iliade e nell’Odissea
Divinità profumate negli Inni omerici
2. La Ionia profumata
I profumi di Archiloco, Alceo, Saffo, Anacreonte e Ipponatte
Le prime riflessioni sul profumo: Senofane di Elea e Semonide di Amorgo
3. Tra Solone ed Erodoto
Il quadro storico
Solone e la legge contro i profumi
Erodoto e le terre dei profumi
4. I profumi nella drammaturgia attica
Profumi da tragedia
Profumi da commedia
5. Il filosofo di fronte al profumo
Socrate
Platone
Aristotele
Odori e odorato nei Problemi di fisica dello Pseudo Aristotele
6. Tra Oriente e Occidente: Alessandro Magno ‘signore delle spezie’
Il quadro storico
Alessandro e i profumi
Alessandro e i viaggi esplorativi nei paesi delle spezie
Le annotazioni di Aristobulo di Cassandrea e Clitarco di Alessandria
7. Nella bottega del profumiere: le indagini di Teofrasto
La genesi degli odori
Le piante aromatiche
Profumi e arte profumiera nel Sugli odori
Le fonti di Teofrasto
8. I re profumati
Aromi e profumi nell’Egitto dei Tolomei
La grande processione di Tolomeo Filadelfo
Le esplorazioni geografiche
L’Egitto e i profumi
Aromi e profumi nel regno dei Seleucidi
9. L’arte della profumeria in epoca ellenistica
Conclusioni
Cronologia
Bibliografia
Indice dei nomi e dei luoghi
20
Menduni Enrico
La grande accusata: la televisione nei romanzi e nel cinema
Bologna: Archetipolibri, 2012
La televisione è stata descritta come capro espiatorio dei problemi culturali dell’Italia contemporanea: volgare, asservita al commercio o alla politica, nemica della “vera” cultura, capace di impressionare i bambini, o altri soggetti deboli, con la rappresentazione esplicita della violenza, di istigare a comportamenti devianti o di creare dipendenza, come si trattasse di una droga. In prima fila, in queste critiche, gli altri media, anche per ragioni di concorrenza, considerando che si vedono derubati del loro spazio. Dall’analisi delle critiche rivolte alla televisione emergono significative concordanze con la storia degli eventi politici, sociali e con l’attualità. (Da sito Clueb)
Indice non disponibile
21
Casadei Alberto
La guerra
(Alfabeto letterario)
Roma: Laterza, 1999.
Il volume affronta il problema della rappresentazione della guerra in letteratura, e in particolare nella narrativa. L'lntroduzione esamina in che modo la guerra veniva narrata nella letteratura antica, dalla Bibbia a Omero a Cesare, giungendo sino alia Rivoluzione francese. Il capitolo centrale analizza invece il problema della guerra in alcuni grandi romanzi dell'Ottocento (La certosa di Parma, Guerra e pace e La disfatta di Zola), mettendo in rilievo le forti novità rispetto all'epica e alla memorialistica. I romanzi e i diari relativi alla Prima guerra mondiale sono poi confrontati con le 'ideologie della guerra' di fine Ottocento, delle quali costituiscono una tragica smentita. Particolarmente nuova infine la sezione dedicata alla letteratura che si riferisce alla Seconda guerra mondiale. La bibliografia finale, oltre a indicare un'essenziale ma non esigua serie di saggi critici, suggerisce vari percorsi di lettura, adatti a molti livelli didattici. I riferimenti alla letteratura italiana sono sempre ampi, ma il lavoro si distingue per il taglio comparatistico, assai fecondo e chiarificatore. Frequenti sono infine i riferimenti alla tragica attualità della guerra, e al rapporto tra cinema, televisione e letteratura, che, rispetto agli altri due mezzi di rappresentazione, sembra conservare ancora intatto il proprio particolare valore espressivo. (da sito Laterza)
Vedi indicePremessa v
Che cosa è la guerra 3
1. Il «catalogo delle guerre» 3
2. Il modello clausewitziano 9
3. Forme e manifestazioni della guerra 15
4. La guerra nel mondo antico 19
5. L’età dello stato moderno e le sue guerre 25
6. Lotte nazionali e scontri ideologici 32
7. Guerra e filosofia: il dibattito tra modelli 35
Come si fa la guerra 43
1. Guerra ideale/guerra reale 43
2. Il discorso strategico 47
3. La «catena» strategica 52
4. Modelli di guerra 60
5. La strategia supera se stessa 65
Perché si fa la guerra 71
1. Descrivere, spiegare, giustificare 71
2. La logica descrittiva 78
3. Programmi di spiegazione 84
4. Le giustificazioni delle guerre 93
5. Il diritto va in guerra 101
Che cosa significa la guerra 105
1. Un risultato deludente? 105
2. Guerre e regimi politici 111
3. La guerra nella teoria delle relazioni
internazionali 114
4. La guerra come libera manifestazione
di sentimenti 120
5. Grande e impossibile/piccola e possibile 131
6. Ciò a cui la guerra non serve
(ovvero: o politica o guerra) 139
Note 143
Bibliografia 155
L’autore 159
Indice dei nomi 161
22
Chiummo Carla
Guida alla lettura di «Myricae» di Pascoli
(Manuali Laterza. Guide ai classici italiani)
Roma; Bari: Laterza, 2014
Grazie all’edizione critica e ai tanti studi sulla raccolta, gli ultimi decenni hanno registrato una profonda e spesso radicale riconsiderazione di Myricae e del profilo complessivo di Giovanni Pascoli. Carla Chiummo fa il punto su questa rilettura e capovolge il luogo comune del vecchio – e pur a suo tempo meritorio – giudizio critico che definiva Pascoli protagonista di una ‘rivoluzione inconsapevole’, ricostruendo le ragioni poetiche, tematiche e stilistiche per cui sarebbe molto più opportuno parlare invece di una ‘rivoluzione consapevole’. Il volume prende in esame la lunga composizione, dal 1886 al 1911, dell’opera, la sua struttura, i temi e i personaggi, la lingua e lo stile, e guida lo studente a una lettura aggiornata della più nota raccolta poetica di Giovanni Pascoli. (Da sito Laterza)
Vedi indicePremessa, vii
1. L’autore e l’opera, 3
1.1. Un esordio apparentemente tardivo, p. 3 - 1.2. L’ombra carducciana e dannunziana, p. 11 - 1.3. Un poeta virgiliano, p. 25 - 1.4. Dalla Romagna alla Toscana, p. 32 - Nota bibliografica, p. 38
Box: 1. Pascoli e l’internazionale socialista, p. 5 - 2. Pascoli e la metrica barbara, p. 8 - 3. Pascoli e gli studi danteschi, p. 14 - 4. Pascoli e Orazio, p. 27 - 5. Pascoli e Manzoni, p. 30
2. La composizione dell’opera, 43
2.1. Una lunghissima gestazione (1886-1911), p. 43 - 2.2. Il maniero, Rio Salto, Romagna e altri echi di gioventù (1877-92), p. 52 - 2.3. “L’ultima passeggiata”: le proto-myricae (1886), p. 54 - 2.4. Nascita di Myricae e prima edizione ‘virtuale’ (1890-91), p. 55 - 2.5. Dalla seconda alla quarta edizione (1892-97), p. 58 - 2.6. Le ultime edizioni (1900-11), p. 63 - Nota bibliografica, p. 64
Box: 6. Pascoli e le riviste di fine secolo, p. 56 - 7. Pascoli e la forma canzoniere, p. 59
3. La struttura dell’opera, 74
3.1. Dal frammento al canzoniere, p. 74 - 3.2. La Prefazione e Il giorno dei morti: sulla tomba del padre, p. 77 - 3.3. Il trittico finale in risposta al Giorno dei morti, p. 80 - 3.4. “Dall’alba al tramonto”: un giorno, una vita, p. 82 - 3.5. “Ricordi” e “Pensieri”, p. 84 - 3.6. Anonime “Creature” ed “Elegie” private, p. 85 - 3.7. “Le pene del poeta” e “Le gioie del poeta”: ritratto d’artista, p. 88 - 3.8. Tempo e spazio della natura: dall’“Ultima passeggiata” ad “Alberi e fiori”, p. 90 - 3.9. “Finestra illuminata”: un interno cittadino, p. 94 - Nota bibliografica, p. 97
4. Figure e personaggi, 100
4.1. Le humiles myricae, p. 100 - 4.2. La “casa di mia gente”, p. 103 - 4.3. L’orfano e il pellegrino, p. 107 - 4.4. Reginella, p. 113 - 4.5. Il poeta, p. 116 - Nota bibliografica, p. 121
5. I temi e le idee, 123
5.1. Sogno, memoria, visione, p. 123 - 5.2. Reversibilità e dissolvenza, p. 129 - 5.3. Lo sguardo del ‘fanciullino’, p. 133 - 5.4. “Vedere e udire, altro non deve il poeta”, p. 137 - 5.5. Una poetica parzialmente antileopardiana, p. 141 - Nota bibliografica, p. 147
Box: 8. Pascoli e il simbolismo, p. 134
6. La lingua e lo stile, 150
6.1. La rivoluzione consapevole, p. 150 - 6.2. Sublime e antisublime, linguaggi e suoni, p. 159 - 6.3. Una metrica ‘verso’ il Novecento, p. 165 - Nota bibliografica, p. 171
Box: 9. Pascoli e l’espressionismo, p. 153 - 10. Pascoli e l’impressionismo, p. 155 - 11. Pascoli e la critica stilistica, p. 157 - 12. Pascoli e il sublime, p. 160 - 13. Pascoli e la metrica, p. 166 - 14. Pascoli e il verso libero, p. 169
7. Zoom, 174
7.1. Orfano, p. 174 - 7.2. X agosto, p. 176 - 7.3. Il bove, p. 180 - 7.4. Alba, p. 182 - 7.5. Stoppia, p. 184 - 7.6. L’assiuolo, p. 187 - 7.7. Temporale, p. 189 - 7.8. Sogno, p. 191 - 7.9. I gattici, p. 192 - 7.10. Il lampo e Il tuono, p. 194 - Nota bibliografica, p. 198
Indice dei nomi, 199
23
Micali Simona
L'innamoramento
(Alfabeto letterario)
Roma: Laterza, 2001.
Il libro ripercorre la storia del tema nella letteratura occidentale dalle origini classiche (greche e romane) ai giorni nostri, affermandosi soprattutto sulla narrativa dal romanticismo in poi (una scelta dettata dalla convinzione che sono i modelli romanzeschi dal romanticismo in poi a nutrire attivamente il nostro immaginario amoroso, ultimamente grazie soprattutto alla mediazione della musica e del cinema).
Nella prima parte, dopo aver delimitato il tema (definito come «il processo che porta l’individuo dall’indifferenza nei confronti di un altro, alla presa di coscienza del fatto di amarlo») ne viene tracciata una sommaria tipologia: le caratteristiche topiche della scena del primo incontro tra i protagonisti; la distinzione tra innamoramento ‘lento’ e ‘colpo di fulmine’; quella tra innamoramento reciproco, innamoramento non corrisposto e innamoramento ‘per reazione’ (ai sentimenti dimostrati dall’altro); le caratteristiche dell’amore romantico e il concetto di ‘affinità elettiva’; l’innamoramento che nasce da un ostacolo, una differenza, un’impossibilità (e che secondo Denis de Rougement è alla base del modello della passione occidentale); le complicazioni e le ‘perversioni’ del modello letterario di innamoramento, con particolare attenzione al fenomeno che René Girard ha battezzato come «desiderio triangolare».
Nella seconda parte, il saggio si sofferma su dieci testi (Eneide, La vita nuova, Orlando Furioso, I dolori del giovane Werther, La Certosa di Parma, Spirite di Gautier, Il piacere, Un amore di Swann, Per chi suona la campana, L’amore fatale di Ian McEwan) particolarmente significativi nella storia del tema o rappresentativi della sua tipologia e delle tappe della sua evoluzione. (da sito Laterza)
Vedi indice1. L’innamoramento romanzesco – 2. Dieci amori raccontati – 3. Bibliografia
24
Petrocchi Francesca (a cura di)
Leggere lo sport
(Stili di vita)
Bologna: Archetipolibri, 2012
La letteratura si occupa spesso delle avventure di eroi coraggiosi che attraversano luoghi ostili, valicano montagne, solcano mari. Lo sport nasce quando queste narrazioni diventano oggetto di interesse della produzione industriale ed economica. Spogliati così del rapporto con la natura, gli eventi sportivi si ricollegano al mito attraverso il discorso letterario, attraverso l’elaborazione di un proprio linguaggio che costituisce l’oggetto di questo volume. Dalla rappresentazione figurativa delle “arti” sportive lungo i secoli sino alla avanguardia futurista, dalla dinamica del tennis filtrata attraverso testi letterari classici e contemporanei da Shakespeare a Foster Wallace, al discorso letterario sulla boxe di Orio Vergani, dal cricket rappresentato e descritto come risorsa dell’identità diasporica in autori post-coloniali quali C.L.R. James e V.S. Naipaul, al “mito” tragico dell’eroe Pantani, al pugilato femminile visto dalla prospettiva della giovane immigrata Aya Cissoko: il linguaggio dello sport – e il suo messaggio – è letto e interpretato attraverso una ricca campionatura delle sue infinite e mutevoli prospezioni letterarie ed artistiche. (Da sito Clueb)
Indice non disponibile
25
Bertoni Clotilde
Letteratura e giornalismo
(Bussole)
Roma: Carocci, 2009
Letteratura e giornalismo sono campi insieme affini e antitetici, uniti da una fitta rete di contatti e contaminazioni. Il libro ne considera i principali aspetti: l’attività degli scrittori giornalisti e le forme sperimentali di cronaca o di narrativa che possono derivarne; le interferenze vere e proprie, create dalla contiguità materiale (il feuilleton, l’elzeviro), oppure promosse deliberatamente e avvio di nuovi filoni (il new journalism, alcune diramazioni del non fiction novel); il notevole rilievo tematico dato dalla fiction alla stampa periodica, dalle Illusioni perdute di Balzac fino al romanzo contemporaneo. (Da sito Carocci)
Vedi indiceIntroduzione
1. Scrittori giornalisti, giornalisti scrittori
Giornalismo e romanzo alla conquista della modernità/Naturalismo e stampa d’inchiesta/Professione reporter: da Hemingway a Parise/Lo spazio avventuroso: la cronaca nera/Lo spazio duttile: la stampa d’opinione/Giornalisti scrittori: tipologie diverse
2. Dalla terza pagina al non fiction novel
La contiguità di fatto/La svolta del new journalism/L’ibridazione più complessa: il non fiction novel/Letteratura in gara con la stampa
3. Il giornalismo tema letterario
Illusioni presto perdute/Giornalisti senza talento, giornalisti senza riserve/Giornalismo come missione?/Paradossi della professione/Antinomie disgregate e visioni apocalittiche/La voce dei lettori
Bibliografia
26
Russi Roberto
Letteratura e musica
(Bussole)
Roma: Carocci, 2005
Spesso la musica si rivolge alla letteratura proprio per essere più facilmente compresa e decodificata: vengono in mente i libretti d’opera, i testi poetici messi in musica a vario titolo e tutto il sistema di indicazioni, avvertenze, didascalie e commenti posto dai compositori a corredo di ogni partitura. A sua volta la letteratura cerca nella musica un mezzo per creare una nuova rete di corrispondenze tra i modi del racconto e la sua ricezione. Il volume si concentra soprattutto sulla funzione della musica nella letteratura, in quanto campo ancora poco frequentato degli studi comparatistici. (Da sito Carocci)
Vedi indiceIntroduzione
1. Lo studio musicoletterario/I primi passi: Calvin Brown/La triade di Scher/Una proposta italiana: Carlo Majer/Verso l’intermedialità: Werner Wolf/Conclusioni/Per riassumere
2. La musica come metafora/Hoffmann e Beethoven/Le figure retoriche dell’ascolto in letteratura/Musica, memoria e identità nell’Odissea/Tre piani dell’immagine musicale/Musica per andare oltre le parole/Musica e letteratura: due linguaggi che collaborano/La musica come risorsa della letteratura/Per riassumere
3. Raccontare la musica/Ascolto e descrizione nel Decameron/Musica e passione amorosa/Goethe: immaginazione musicale e realtà romanzesca/Descrivere per narrare: la folle musica di Gambara/Per riassumere 4. Il suono di carta/Sguardo e ascolto letterario tra Otto e Novecento/La musica nei racconti di Katherine Mansfield
Per riassumere
Glossario
Bibliografia
27
De Federicis Lidia
Letteratura e storia
(Alfabeto letterario)
Roma: Laterza, 1998.
Questo volume ha per argomento il rapporto di somiglianza e di differenza tra narrazione storica e narrazione romanzesca e si concentra specialmente sulle forme dell'immaginazione e della rappresentazione nei testi letterari che assumono un contenuto anche storico. La storia come tema della letteratura. Punto di partenza cronologico è l'Ottocento, il secolo del romanzo storico. Per ovvi motivi, la trattazione presuppone, senza prenderla in esame, la figura e l'opera di Alessandro Manzoni, che, facendo parte del canone scolastico, riceve attenzione più che adeguata nell'usuale manualistica. È mirata invece sugli sviluppi successivi del romanzo storico e ne segue l'andamento nel nostro secolo, correlandolo ai grandi eventi e ai principali dibattiti culturali, con un'esemplificazione che arriva fino a racconti e romanzi d'oggi (con Sciascia, consolo, Tabucchi, Dacia Maraini). Preliminarmente (nella prima parte) sono toccate alcune questioni teoriche, prendendo in esame libri e nomi esemplari, da Luigi Meneghello a Primo Levi. (da sito Laterza)
Vedi indice1. Dalla narrazione storica alle forme dell'invenzione – 2. Percorsi nella narrativa italiana e qualche scheda di romanzo; 3. Bibliografia
28
Fasano Pino
Letteratura e viaggio
(Alfabeto letterario)
Roma: Laterza, 2006.
In questo libro né si parla del tema del viaggio in letteratura, né del genere «letteratura di viaggio»; ma si esamina il comune carattere di «spaesamento» che alle due esperienze, quella che nasce dalla lettura e quella che nasce dal viaggio, è comune.
L'affascinante vocazione del testo letterario a farsi esso stesso viaggio, trasporto che accomuna autore e lettore in «piccioletta barca», è esplorata dall'Autore in un suggestivo percorso da Omero a Dante a Boccaccio, Ariosto, Sterne, Goethe, Manzoni, sino alla curva moderna di Beaudelaire e Conrad, e alle rivisitazioni novecentesche di D'Annunzio, Gozzano, Calvino. (da sito Laterza)
Vedi indice1. Due spaesamenti – 2. Testi di viaggio e viaggi del testo - 3. Bibliografia
29
Michele Rak
Logica della fiaba: fate, orchi, gioco, corte, fortuna, viaggio, capriccio, metamorfosi, corpo
Milano: B. Mondadori, 2005
Le persone e le storie di un antico libro italiano sono note in tutto il pianeta: Cenerentola e la sua scarpetta, la Bella addormentata nel bosco, Il Gatto sapiente e parlante, i due Bambini abbandonati. Si ritrovano poi in tutta la tradizione della fiaba europea e in tutti i generi e i linguaggi, anche dei fumetti, serial e film. Un letterato di corte ha composto in una raffinata architettura i capricci dei re, i sorrisi delle fate, i corpi stupefacenti delle fanciulle, le avventure dei giovani che, nei boschi, incontrano orchi e combattono draghi. È il Cunto de li cunti (1634-1636) di Giambattista Basile: un mix di teatro, canzoni, letterature, proverbi, scritto per il passatempo nei giardini, nelle stanze, nelle piazze. Da quest’opera letteraria comincia la fortuna della nebulosa del racconto che chiamano fiaba. Nella sua logica i luoghi e i tempi della narrazione si smaterializzano, le fate e gli orchi mettono in contatto con il Sottoterra e il profondo delle tradizioni, i re sono capricciosi e i maghi esperti di macchine. È il viaggio della Modernità verso l’ignoto e le sue prove. Raccontare fiabe è un gioco: con le sue regole è possibile dire una cosa e intenderne un’altra grazie alla scrittura segreta amata dalla cultura barocca. Ma è anche un potente strumento di critica del costume, che rende liberi chi racconta e chi ascolta, veicola etiche, politiche, visioni del mondo e consente di sondare i piaceri e le paure dell’essere. (Da sito B. Mondadori)
Vedi indiceIntroduzione
Un libro di racconti
Un nuovo genere letterario
Da Shahrazàd a Cenerentola. Storia di un’opera
Nella storia della letteratura della Modernità
Un’opera di letteratura
La forma del testo
Come gioco
Un genere forte
Sulla soglia dell’Orco
Di che cosa scrive il Cunto
Miti della Modernità
Materiali per un mondo possibile
Per la storia di un modello del racconto
Un modello generativo
Per la storia di un genere
Un prototipo
Chi racconta, dove, come e perché
I. LOGICA. LA FORMA DEL FIABESCO
Il nome della fiaba
Una nebulosa del racconto
Come riconoscere il racconto fiabesco
Sceneggiature e atmosfere
Aggregati e tradizioni
Un’immagine del tempo e dello spazio
Un genere della Modernità
Del racconto fiabesco
Racconto fiabesco e tecnici della scrittura
Il mito e la leggenda contro il romanzo e l’avviso
Del trattamento del tempo
Tre linee del racconto moderno
Del racconto popolare
Letteratura e altre arti
Gioco e racconto
Il racconto come gioco
Il gioco delle fate
Il gioco del racconto
Un gioco tra gli altri giochi
Racconto e arte della memoria
Giocare al racconto
Il tempo
L’incrinatura della novella umanistica
Far ridere
Come uno scenario
Fossili
La Casa dell’Orco
Il racconto della Corte
Intrattenere il potere
Fasto e racconto
Orrore e piacere
Fortuna, Capriccio, Caso
Nel giardino barocco
Vita di cortigiano
Il potere dei bambini
La conversazione
Pratiche alla moda
Il racconto dell’Orco
Il demone del fantastico
Il volto dell’Orco
Altri demoni
Nelle catacombe dei segni
Morte dell’Orco
Il racconto come follia
Follia e racconto d’amore
La Bella Addormentata
Procedure
II. LABIRINTO. STATUS, VIAGGIO, PROVA, UTENSILI, TEMPO, LUOGO, NUMERI, AZIONE
Specchio, serpente e altre mirabilia
Il primo racconto e la sua immagine speculare
Un’immagine del racconto
Mirabilia
Percorsi trasversali: l’enciclopedia dell’orca
L’azione
Intrecci
Fisso e variabile
La camera delle trasformazioni
Movimenti
Dissoluzione dello status
Viaggio, prova, arte
Il viaggio come morte
Il viaggio nella Casa dell’Orco
Il viaggio nell’avventura
Prova
Strumenti
Ricomposizione
Cronie e discronie
Il trattamento del tempo
Il tempo fiabesco
Uno scenario
Il tempo della conversazione
Come e quando
Il tempo finto
La Casa del Tempo
Topografia del fiabesco
Città e campagna
Come nel Tour dei cavalieri
Passaggi
Nel bosco
Nelle camere dell’Orco: la grotta, il focolare, la cantina, la torre
Orco ed eros
Numeri fissi e falsi
Il discorso vuoto
Il teatro della parola. Per un catalogo dell’artificio
Verità e racconto
Il segreto della scrittura
Racconto e pragma
La letteratura della “lingua grossa”
Invidia, metamorfosi e altri classici
Tertium datur
Tra cronaca e letteratura
Caterina o della libidine
Cenerentola, regina e puttana d’Oriente
Il teatro del racconto
Finzione. Orchi, Narcisi, fate e altri dèi
Gli dèi ulteriori
Sull’orlo della Modernità
I racconti dell’Orco
Le fate
Metafore del dominio
Antimagica
Animali, piante, utensili
Anelli, bastoni, catene e altre macchine
La magia come arte della finzione
La magia dell’arte
Drammaturgia delle ore
Gli dèi del Tempo
III. LA FAMIGLIA DEL RE
I rapporti di parentela nel rapporto fiabesco
Le regole della società dei ranghi. Re e fanciulle
Famiglie
Violenza e piacere
Etica ed etichetta
Vizi e virtù
Di alcuni vizi e virtù
Invidia e ignoranza, le due arti cortigiane
Altri vizi cortigiani
I vizi delle donne
Le virtù dell’antichità
Tra vizio e virtù
Le maniere
Fortuna e Virtù
Il decalogo dell’uomo dabbene
Sapienza, ignoranza, potere
Utensili per l’etica e l’etichetta
Controllo e piacere
Racconto e buone maniere
Serpenti e principesse
I testi della differenza. Passioni e mutamento
Il libro delle metamorfosi. Il rito di passaggio nella società dei ranghi
Il triangolo della scrittura
La corte e alcune storie di re
La società delle bestie
IV. CORPO E RACCONTO
Il corpo fiabesco
Corpo e rango
Dissoluzione
Bellezza e bruttezza
L’icona di Esopo
La materia del corpo
Passaggi
Soltanto dopo il buio
I corpi delle meraviglie
Femmine
Vecchio e giovane
Automi
Ingoiare ed espellere
Attraverso la bocca: fame, racconto ed eros
Mangiare la città
L’orco del ventre e la morte a pranzo
Corpo, cibo e racconto
Il racconto nello specchio
Come in uno specchio
Uno strumento per vedere
Ut imago scriptura
Una macchina letteraria
Conclusioni
30
Anselmi Gian Mario, Ruozzi Gino
Luoghi della letteratura italiana
(Sintesi)
Milano: Bruno Mondadori, 2003.
Una trentina di luoghi e ambienti significativi della letteratura italiana, dal Medioevo a oggi, analizzati nella loro evoluzione nel tempo. Luoghi naturali e artificiali, esterni e interni: l'isola, la montagna, il lago, il fiume, la foresta; la strada, la piazza, il giardino, il podere; la chiesa, il castello, la biblioteca, il caffè, la fabbrica, la scuola, le terme, per giungere al cinema e all'autostrada, emblemi della civiltà del Novecento. Sono luoghi in cui accadono cose, generatori di eventi romanzeschi, teatrali, poetici. Dalla visita ideale di questi luoghi si ricava una storia non solo letteraria ma anche civile dell'Italia, con gerarchie di valori che sono mutate nei secoli. Attraverso l'indagine sulla funzione letteraria dei luoghi e la loro evoluzione cronologica si possono pertanto cogliere alcuni segni distintivi della nostra identità. In quest'ottica spazio e tempo sono strumenti utili per indagare e approfondire la relatività della storia e capire quando, quanto e come siamo cambiati. (da sito Pearson)
Vedi indiceIntroduzione (Gian Mario Anselmi e Gino Ruozzi)
Alcova (Bruno Capaci)
Autostrada (Francesca Gatta)
Bagni, recessi, luoghi di decenza (Fulvio Pezzarossa)
Banca (Gino Ruozzi)
Biblioteca (Daniela Baroncini)
Caffè (Marco Manotta)
Castello (Camilla Giunti)
Chiesa (Samuele Giombi)
Cimitero (Silvia Contarini)
Cinema (Cristina Bragaglia)
Città degli incubi (Michele Righini)
Corte medievale (Paola Vecchi Galli)
Corte rinascimentale e barocca (Denise Aricò)
Fabbrica (Carlo Varotti)
Fiume (Alberto Bertoni)
Foresta (Giovanni Baffetti)
Giardino (Bruno Basile)
Inferno (Claudia Sebastiana Nobili)
Isola (Emilio Pasquini)
Lago (Francesco Benozzo)
Montagna (Gian Mario Anselmi)
Osteria (Marco Veglia)
Paradiso (Maria Cecilia Bertolani)
Piazza (Beatrice Collina)
Podere (Stefano Pavarini)
Porto (Francesco Benozzo)
Salotto (Bruno Capaci)
Scuola (Carlo Varotti)
Stanza della scrittura (Angelo M. Mangini)
Stazione (Vittorio Roda)
Strada (Noemi Billi)
Terme (Loredana Chines)
31
Ciardi Marco
Le metamorfosi di Atlantide: storie scientifiche e immaginarie da Platone a Walt Disney
Roma: Carocci, 2011
Il mito di Atlantide, la civiltà perduta descritta da Platone intorno al 360 a.C., ha affascinato donne e uomini di ogni epoca ed età. È stato discusso da filosofi e scienziati, specialisti e dilettanti, in migliaia di volumi, saggi e articoli. Ha ispirato tutte le forme d’arte, dalla letteratura al cinema, alla musica, ai fumetti, tanto da rendere difficile distinguere gli elementi scientifici da quelli fantastici, le teorie plausibili da quelle inattendibili. L’unico modo di fare chiarezza è ripercorrere la storia delle metamorfosi del racconto di Platone, analizzando come i diversi generi, dalle testimonianze degli antichi fino alle incredibili avventure dell’universo Disney, si sono sviluppati, intersecati o sovrapposti nel corso del tempo. Soltanto alla fine di questo straordinario viaggio potremo tentare di rispondere alla domanda: dov’era Atlantide? (Da sito Carocci)
Vedi indiceIntroduzione. Istruzioni di viaggio per la ricerca di Atlantide
1. Dal mito alla scienza
L’origine del mito
Atlantide nel mondo antico
Il Medioevo: dalla fenice alle scoperte geografiche
L’America e Atlantide
L’ipotesi dell’isola atlantica
Lo spostamento delle Colonne d’Ercole
Atlantide non e mai esistita
2. Dalla scienza alla letteratura
Atlantide e Lemuria
L’origine dell’uomo e della civiltà fra scienza ed esoterismo
Le città perdute dei Maya, la scoperta di Troia e Ignatius Donnelly
Deriva dei continenti, civiltà minoica, diffusionismo
Lo spiritismo e la nascita dell’Atlantide esoterica
Le razze colorate e la città delle porte d’oro
I canali di Marte e gli extraterrestri
3. Dalla letteratura al cinema
Fantascienza e fantasy
Burroughs: John Carter e Tarzan
Il racconto di Aelita
La regina Antinea
Conan Doyle e l’abisso di Atlantide
Da Yambo a Namor, principe di Atlantide
4. Dov’era Atlantide?
Archeologia terrestre e archeologia spaziale
Giornalismo, divulgazione e comics
La fine del continente atlantico
Creta e Santorini
Scettici a oltranza
Disney e dintorni
Conclusione. Martin Mystere e la soluzione dell’enigma
Bibliografia
Indice dei nomi
32
Gerritsen Willem P., Van Melle Anthony G.
Miti e personaggi del Medioevo: dizionario di storia, letteratura, arte, musica e cinema
Milano: Bruno Mondadori, 2006.
Il Medioevo ci ha lasciato un ampio corpus di racconti, epici e romanzeschi, un tempo narrati e amati in tutta Europa. Molti di essi, tramandatisi in epoche successive, continuano ancora oggi a esercitare la propria magia. Nel corso dei secoli, i racconti medievali hanno ispirato scrittori, compositori e artisti, che li hanno rinarrati, rielaborati e rappresentati. Questo volume costituisce una guida preziosa per orientarsi nel retaggio narrativo dell'Europa medievale e nelle forme che esso ha di volta in volta assunto nelle differenti manifestazioni artistiche di ogni epoca. Le gesta di Carlo Magno e dei suoi paladini, di re Artù e dei suoi cavalieri, di Tristano e Isotta si accompagnano ad altre storie forse meno conosciute ma altrettanto affascinanti, dalle versioni medievali delle avventure di Alessandro il Grande ed Enea alla parodia dell'eroismo in Robin Hood, dalle imprese di Attila e di Teodorico ai racconti del Cid. Strutturato come un agile dizionario in singole voci che analizzano le principali figure dell'epoca, reali e immaginarie, il libro ricostruisce la diffusione, le versioni più recenti e le varie declinazioni artistiche della storia narrata, corredandosi di un vasto apparato bibliografico. (Dal sito B. Mondadori)
Indice non disponibile
33
Moormann Eric M., Uitterhoeve Wilfried
Miti e personaggi del mondo classico: dizionario di storia, letteratura, arte, musica
Milano: Bruno Mondadori, 2004.
I soggetti mitologici e storici del mondo greco-romano che hanno maggiormente influenzato la cultura antica e tardoantica: 264 figure del mito e della storia, oltre a una sintesi dei racconti, degli aneddoti più caratterizzanti e dei giudizi che ci sono stati tramandati dalle fonti antiche. Di ogni personaggio viene ricostruita la ricezione nella letteratura, nell'arte e nella musica, dall'antichità fino a oggi. Precisi riferimenti alle fonti antiche così come alla letteratura specialistica moderna – con sintetici richiami in margine a ogni singola voce e un'esaustiva bibliografia generale a conclusione del volume – rendono questo testo non solo un dizionario avvincente e di facile consultazione per un vasto pubblico, ma anche uno strumento utile per gli studiosi. (Da sito B. Mondadori)
Indice non disponibile
34
Stapper Léon, Altena Peter, Uyen Michel
Miti e personaggi della modernità: dizionario di storia, letteratura, arte, musica e cinema
Milano: Bruno Mondadori, 2006.
I miti e i personaggi che hanno animato la modernità dalle sue origini rinascimentali ai suoi epigoni novecenteschi: Faust, Amleto, Napoleone, Giovanna d'Arco, Robin Hood, Don Giovanni, Don Chisciotte, Dracula, Guglielmo Tell... Cinquantaquattro personaggi, alcuni dei quali storicamente vissuti e mitizzati dai contemporanei o dai posteri, altri semplice frutto della fantasia di scrittori e artisti, vengono presentati attraverso un'introduzione storica e un resoconto completo dei riferimenti culturali, dalla letteratura all'arte, dalla musica al cinema. A corredare il volume, una ricca bibliografia e un rigoroso apparato di indici di orientamento. (Dal sito B. Mondadori)
Indice non disponibile
35
Bono Paola, Tessitore M. Vittoria
Il mito di Didone: avventure di una regina tra secoli e culture
Milano: B. Mondadori, 1998
Morta per propria scelta su un rogo sacrificale, principessa fenicia, vedova di Sicheo, fondatrice e regina di Cartagine, amante appassionata di Enea, profugo da Troia, abbandonata in nome della futura grandezza di Roma. La storia, le storie, di Didone, raccontate per più di duemila anni, si intrecciano con il tessuto profondo della cultura occidentale. Ripercorrere questa narrazione multiforme nelle trasformazioni storico-geografiche e nei passaggi da un genere all'altro significa partecipare a un lungo gioco di invarianti e modificazioni, interrogando diversi contesti estetico-ideologici. (Da sito Pearson)
Vedi indice1. Le avventure di una regina
2. “...Sì onesta donna”
3. Una storia per l’imperatore
4. La grande scena di Elisabetta Tudor
5. Alle corti d’Europa
6. Un secolo di cambiamenti
7. Didone abbandonata?
Apparato iconografico
36
Baroncini Daniela
La moda nella letteratura contemporanea
(Campus manuali)
Milano: Bruno Mondadori, 2010.
Il volume esplora la presenza della moda nella letteratura contemporanea, analizzando in maniera specifica un intreccio perlopiù trascurato, e tuttavia fondamentale per definire il senso di una modernità segnata dal profondo rapporto con il corpo e con l’effimero. In un orizzonte non solo italiano, ma anche europeo, l’autrice rilegge opere e scrittori attraverso il tema degli abiti, scoprendo dietro l’apparente frivolezza una sorprendente complessità simbolica e significativi riferimenti socioculturali. Si definisce così una vera e propria letteratura della moda, con un panorama polimorfo di interpreti: da Leopardi e Baudelaire a Wilde, Mallarmé, d’Annunzio e Proust, dai futuristi ai crepuscolari sino a De Pisis, da Pirandello a Joyce e Moravia, da scrittrici come Irene Brin e Gianna Manzini ad attenti indagatori del costume quali Pasolini e Arbasino, capaci di rappresentare le inquietudini e le contraddizioni della contemporaneità anche attraverso la descrizione dell’apparire. (da sito Bruno Mondadori)
Vedi indiceIntroduzione: Moda e modernità letteraria
I. Tra Otto e Novecento: dandy, esteta, femme fatale
Moda e modernità: l’èra dell’artificiale
Dandismo ed estetismo
Mallarmé giornalista di moda
D’Annunzio cronista mondano
Donne fatali
?
II. L’abito d’artista nel primo Novecento
Manifesti futuristi della moda
Fascino liberty e crepuscolare: Guido Gozzano e Amalia Guglielminetti
Abiti e memoria in Proust
L’eleganza secondo De Pisis, Savinio e Panzini
Maschere e vestiti: Pirandello, Bontempelli e Rosso di San Secondo
?
III. Il dominio contemporaneo della moda
Nel guardaroba del voyeur: Joyce e Moravia
Scrittrici e stampa di moda
Modelli di stile: Irene Brin e Gianna Manzini
Pasolini e la rivoluzione dell’abito
Arbasino scrittore alla moda
37
Zatti Sergio
Il modo epico
(Alfabeto Letterario)
Roma; Bari: Laterza, 2000
Questo volume descrive le caratteristiche storiche del genere forse più nobile e prestigioso della letteratura occidentale (che, in esso, inizia, basti pensare a Omero), e si preoccupa anche di cercarne le tracce e le sopravvivenze anche dopo che il genere epico in senso stretto si è esaurito con Tasso e Milton. Queste tracce si ritrovano soprattutto nel romanzo, erede borghese dell’epica nell’età moderna: un impianto e un respiro epico hanno i romanzi storici (come Guerra e Pace) o quei tipi di racconto che all’epica si rifanno allusivamente (es. l’Ulisse di Joyce). Nel ’900 questa eredità è stata ripresa in notevole misura anche dal cinema, che ha valorizzato la sua componente epica soprattutto in generi ormai classici come il western o la fantascienza (es. Guerre stellari). La trattazione è dunque bilanciata fra il resoconto storico-letterario di genere e la individuazione di caratteristiche formali e tematiche che attraversano il genere e i suoi limiti cronologici per indicare una modalità di racconto che sopravvive anche fuori di essi. (Da sito Laterza)
Vedi indice1. Nascita, morte e sopravvivenza dell'epica - 2. I testi epici: storia e morfologia - 3. Bibliografia
38
Amigoni Ferdinando
Il modo mimetico-realistico
(Alfabeto Letterario)
Roma; Bari: Laterza, 2001
Con la generica definizione ‘modo mimetico-realistico’ si vuole indicare tutto ciò che in un’opera d’arte rappresenta in qualche modo la realtà. In questo volume, pensato per un pubblico che comprende studenti degli ultimi anni delle superiori, studenti universitari e insegnanti, vengono analizzate le modalità della rappresentazione realistica nella letteratura e si tenta, nel mondo più chiaro e meno noioso possibile, di dare qualche risposta a domande di enorme portata quali: “Che rapporto c’è, ammesso che un rapporto ci sia, tra gli oggetti nominati dalla letteratura e la realtà?”, “Come può un testo letterario parlare della realtà?”. Nella prima parte del volume vengono discusse le proposte teoriche contenute nella Poetica di Aristotele, proposte che hanno fondato in Occidente l’idea di letteratura, e quelle novecentesche di Auerbach, Lukács e degli strutturalisti, fino alle più recenti teorie. Nella seconda parte si analizzano testi in maggiore o minore misura realistici che vanno dal Decameron di Boccaccio a Rumore bianco (1985) di Don DeLillo, passando attraverso alcuni grandi romanzi tra Settecento e Novecento. Da segnalare la discussione sul realismo in poesia e la ricca e aggiornata bibliografia che chiudono il volume. (Da sito Laterza)
Vedi indice1. Realtà, verosimile, finzione – 2. Storie verosimili – 3. Bibliografia
39
Zanotti Paolo
Il modo romanzesco
(Alfabeto Letterario)
Roma; Bari: Laterza, 1998
Negli ultimi decenni si è assistito a un ritorno d'interesse per la narrativa appartenente al modo (o «genere», come si diceva tempo fa) romanzesco, sia a livello di critica che di produzione letteraria (basti pensare al successo del genere fantasy, alla fantascienza, al romanzo postmoderno, ad autori italiani come Calvino e Stefano Benni). Il presente volume, dunque, si propone di tentare una definizione delle costanti del modo romanzesco, e quindi ripercorrerne la storia a partire dalle sue radici classiche e medievali (il romanzo ellenistico e quello cortese), senza dimenticare il poema cavalleresco italiano. Particolare attenzione viene dedicata ai rapporti tra il modo romanzesco e lo sviluppo del romanzo moderno (da Cervantes a Scott e Manzoni), alla sopravvivenza del romanzesco puro nella letteratura d'appendice (Dumas) e in quella per ragazzi (Collodi, Stevenson), al genere fantasy (Tolkien), alla componente avventurosa e romanzesca dell'opera di Calvino e ai romanzi fantastici e picareschi di Benni. (Da sito Laterza)
Vedi indice1. Intrecci romanzeschi – 2. Il percorso storico del romanzesco; 3. Bibliografia
40
Del Corno Dario, Del Corno Lia
Nella terra del mito
Milano: Mondadori, 2002
L'oro di Micene, le dee di Eleusi, la maga di Corinto, il platano di Cos... un filo indissolubile lega i grandi miti greci ai luoghi che li hanno generati, teatro di affascinanti tradizioni, di eventi straordinari, di memorabili battaglie e di grandi passioni umane. Perché anche lo scorrere dei fiumi, il soffio del vento, la luce ruvida delle pietre, il profilo dei monti danno al mito un significato più vivo e autentico. Luoghi e racconti sono i protagonisti di un libro insolito. Un manuale unico, né turistico né archeologico, che ci guida nei principali siti del mito e della storia dell'Antica Grecia, presentati come li videro e li raffigurarono i poeti e gli anonimi creatori di leggende. Una guida poetica e letteraria che restituisce a ogni luogo la sua dimensione fantastica e aggiunge all'incanto della natura e dell'arte il fascino della fiaba. (Da sito Mondadori)
Indice non disponibile
41
Ceserani Remo
L'occhio della Medusa: fotografia e letteratura
Torino: Bollati Boringhieri, 2011
Da quando, nel 1838, il dagherrotipo irruppe sulla scena della modernità, nulla fu più come prima. Obiettivi, lastre, camere oscure e bagni chimici non configurano soltanto una nuova, rivoluzionaria tecnica per riprodurre la realtà: ebbero effetti pervasivi sui modi stessi di percepirla e di immaginarla, quindi di rappresentarla. Con la pittura, anche la letteratura ne fu investita in pieno, tanto che ancora oggi – dopo una ulteriore rivoluzione, quella digitale – romanzi e racconti continuano a denunciare la potenza attrattiva, nel bene o nel male, del mezzo fotografico. Al rapporto quasi bisecolare tra fotografia e opere letterarie Remo Ceserani dedica qui il primo saggio d'insieme, che attraverso una vastissima ricognizione comparatistica offre un repertorio unico e guidato di presenze tematiche, strategie narrative, orientamenti teorici. Sono censite le tipologie dei fotografi-personaggi e rintracciati i campi metaforici di conio inedito, vengono analizzate le mutate procedure di descrizione ed esplorate le connessioni con gli antichi riti della memoria, mentre a poco a poco si compone di fronte al lettore un quadro di ricchezza insospettata. Da Charles Baudelaire a Italo Calvino, da William Faulkner a Julio Cortázar, da Henry James a Thomas Bernhard, da Marcel Proust ad Antonio Tabucchi, la fotografia dispiega in letteratura tutta la sua preziosa ambivalenza. Se, secondo Roland Barthes, «non sa dire ciò che dà a vedere», le parole per dirlo spettano agli scrittori, sia a chi ne esalta la funzione di verità sia a chi ne apprezza, postmodernamente, il carattere artificioso, sia al folto drappello di coloro che invece insistono sulla sua inattendibilità o sul suo aspetto stregonesco e predatorio, attribuendo all'occhio impassibile della macchina una minaccia di congelamento del tempo che resuscita lo sguardo pietrificante della Medusa. (Da sito Bollati Boringhieri)
Indice non disponibile
42
Anselmi Gian Mario, Ruozzi Gino (a cura di)
Oggetti della letteratura italiana
Roma: Carocci, 2010
Il volume presenta autori e opere della letteratura italiana nell’ottica degli oggetti, simboli di ricchezza e nel contempo vittime di un rapido destino di rifiuti. Non è un catalogo enciclopedico ma la proposta di alcuni percorsi esemplari attraverso cui seguire l’evoluzione dei costumi e della società. (Da sito Carocci)
Vedi indice1. Abiti e accessori femminili, di Tiziana Arvigo
2. Aratro, di Stefano Scioli
3. Barca, di Francesco Benozzo
4. Bicchiere, di Stefano Colangelo
5. Blue jeans, di Alberto Sebastiani
6. Cartolina, di Sabine Verhulst
7. Chiave, di Andrea Franceschetti
8. Lettera, di Loredana Chines
9. Libro, di Stefano Pavarini
10. Maschera, di Marco Marangoni
11. Mutande, di Bruno Capaci
12. Oggetti magici, di Elisabetta Menetti
13. Orologio, di Daniela Baroncini
14. Pianoforte, di Camilla Giunti
15. Profumo, di Cinzia Ruozzi
16. Scacchi, di Michele Righini
17. Scarpe, di Noemi Billi
18. Sigaro, sigarette e oggetti da fumo, di Marco Veglia
19. Specchio, di Jonathan Sisco
20. Spezie, di Denise Aricò
21. Telefono, di Francesca Ricci
22. Televisore, di Fulvio Pezzarossa
Indice dei nomi
43
Boitani Piero
L'ombra di Ulisse: figure di un mito
Bologna: Il Mulino, 2012
Da sempre l’ombra di Ulisse si allunga sull’immaginario occidentale – l’ombra di un viaggio senza fine verso l’altro mondo della nostra esistenza individuale e verso il Nuovo Mondo della storia. Ad ogni momento cruciale della vicenda umana Ulisse congiunge essere e divenire, racchiudendo in sé quella meraviglia che desta nell’uomo filosofia, scienza e poesia, e quel mistero che provoca continua interpretazione e nuovi racconti. Nelle sue incarnazioni dall’Odissea a Dante, dal Vecchio Marinaio al Capitano Cook e ad Achab, fra Tasso e Leopardi, Darwin e Nietzsche, Baudelaire e Poe, Ulisse ci addita esiti diversi e aperti: la metafisica della scemenza e la stupidità della metafisica, l’oscurità e la speranza, la parola, l’enigma, il silenzio. (Da sito Il Mulino)
Indice non disponibile
44
Pecora Massimiliano
La parola che guarda: figure della descrizione
Bologna: Archetipolibri, 2011
Un’appassionante passeggiata fra i principali momenti in cui la parola letteraria si è piegata alle esigenze della descrizione delle opere d’arte, dall’antichità fino alle manifestazioni contemporanee della critica. Analizzando le scritture di Omero, Filostrato, Vasari, Longhi e Pasolini, il confronto con particolari opere d’arte ha dimostrato che stile letterario e percezione figurativa si compenetrano e condizionano vicendevolmente. In questo senso le rappresentazioni artistiche, sia quelle dell’antichità che del moderno, assumono un ruolo imprescindibile nella definizione di una tecnica descrittiva. (Da sito Clueb)
Indice non disponibile
45
Ajello Epifanio
Il racconto delle immagini: la fotografia nella modernità letteraria italiana
Pisa: ETS, c2008
Questo libro ruota dintorno ad un particolare uso narrativo dello sguardo in alcune opere della modernità letteraria italiana e si misura essenzialmente con alcune domande: una fotografia può contenere una fabula sotto il dettato di una intentio lectoris (colui che pensa mentre la guarda)? In una fotografia (non artistica), fatta salva l’intenzione del fotografo di ritrarre con un determinato scopo (sovente il ricordare), l’immagine è in grado di mostrare una sua ulteriore possibilità significativa, coadiuvata beninteso dalla intentio auctoris? È possibile che un particolare testo fotografico ordini, a volte, accanto a sé e in maniera indipendente da ciò che rappresenta, un differente registro significativo a ridosso dell’analogia referenziale dell’immagine? La scrittura costruita a partire da una fotografia, in un rapporto evidentemente non completamente parassita (e non lontani dall’accezione di semplice commento delle immagini), potrebbe dunque andare anche più in là di una sorta di enfasi dell’icona. Non di animare soltanto con coerenza causale e temporale una figura in posa, ma di continuarla altrove. Non dilatandone il senso, ma modificandolo. Ed è così che poesie nascono dalla contemplazione di un dagherrotipo (Gozzano); sul rovescio di una “bella fotografia” (Saba); dallo sguardo di Montale su una gualcita foto del 1938; racconti sgusciano da un oggetto in una istantanea (Moravia), dalle ritrovate fotografie paterne (Romano), da un vagabondare con un fotografo (Celati), da una fotografia tenuta a lungo nel portafogli (Tabucchi); e, infine, per gioco, una immaginazione riesce a confondere mondi possibili e mondi reali attraverso una “fotografia dei Carabinieri di Pinocchio”. (Da sito ETS)
Vedi indiceIntroduzione.
Per effetto di un passaggio di luce, 11
Nota al testo, 31
1. Giovanni Verga. La fotografia della «casa del Nespolo», 33
2. D’Annunzio e Michetti. La «piccola prigione di metallo e di cristallo», 49
3. Carlo Collodi. I carabinieri di Pinocchio, 67
4. Guido Gozzano. Il fotografo dei Tre Magi, 73
5. Guido Gozzano. Il dagherrotipo che non c’è, 83
6. Umberto Saba. Io non mi vedo, 93
7. Alberto Moravia. Una boccetta d’inchiostro, 101
8. Achille Campanile. Tre istantanee del Povero Piero, 111
9. Eugenio Montale. Si era nel ’38, a Siena, 119
10. Alfonso Gatto. Di alcune apparenze, 127
11. Edoardo Sanguineti. Cartoline postali, 137
12. Lalla Romano. Un romanzo di figure, 149
13. Elio Vittorini. La scrittura in cerca delle immagini, 163
14. Italo Calvino. L’album del signor Palomar, 177
15. Gianni Celati e Luigi Ghirri. Un certo uso dello sguardo,
193
16. Antonio Tabucchi. Copertine, 207
Repertorio bibliografico. Letteratura e fotografia, 213
Indice dei nomi 231
46
Mortara Garavelli Bice
Silenzi d'autore
Roma; Bari: Laterza, 2015
Il silenzio personificato come nell’Orlando furioso di Ariosto; il silenzio meravigliato del montanaro che – in una similitudine della Divina Commedia – ‘ammuta’ quando vede per la prima volta la città; il religioso silenzio di Chiara d’Assisi e quello ‘sfavillante’ che Elsa Morante coglie nello stupore infantile; il silenzio ‘di chiostro e di caserma’ di Gozzano e il silenzio ‘che tutto nega e tutto comprende’ di Lalla Romano. Il silenzio come reazione all’indicibile crudeltà in Primo Levi. Quante parole può nascondere un silenzio? Moltissime, soprattutto quando è d’autore, carico di significati che vanno oltre quelli veicolati dalla lingua. Bice Mortara Garavelli attraversa le pagine letterarie più note sul silenzio, dalla classicità greco-latina fino alla letteratura dei nostri giorni, lungo un percorso che rivela ciò che l’assenza di parole può dire. (Da sito Laterza)
Vedi indicePremessa, v
I. Fisionomie del silenzio, 3
1. Dai tragici greci, p. 5 - 2. Notturni virgiliani e senechiani, p. 14 - 3. Il silenzioso dominio delle ombre, p. 18 - 4. Attributi del silenzio, p. 29 - 5. Nel lessico del silenzio: esempi danteschi, p. 35
II. Variazioni sul tema, 40
1. Il silenzio personificato, p. 42 - 2. Eloquenza del silenzio, p. 45 - 3. Sulla natura molteplice del silenzio, p. 55 - 4. «Il silenzio che tutto nega e tutto comprende», p. 68 - 5. Spigolature da un romanzo epistolare, p. 74
III. Di fronte all’indicibile, 79
1. Auschwitz, p. 80 - 2. La «banalità del male», p. 91 - 3. Versi per non dimenticare, p. 96
IV. In religioso silenzio, 99
1. «Nel silenzio di Dio»: dalle lettere di Ignazio di Antiochia, p. 101 - 2. La «taciturnitas»: dalla Regola di san Benedetto da Norcia, p. 104 - 3. Osservazioni marginali su stralci della «Regula Magistri», p. 112 - 4. Testimonianze sul silenzio mistico, p. 114 - 5. Il silenzio, «dimensione interiore e irrinunciabile dell’uomo», p. 118 - 6. «Non ho paura del silenzio», p. 121
Epilogo, 125
Supplemento bibliografico, 133
Indice dei nomi, 139
47
Ceserani Remo
Lo straniero
(Alfabeto letterario)
Roma: Laterza, 1998.
Dall'antichità più remota – si pensi a Mosè per il popolo ebraico, o ad Oreste per quello greco – fino ai film e racconti di fantascienza dei nostri giorni, lo straniero è sempre stato uno tra i più inquietanti e significativi personaggi di opere letterarie.
In questo avvincente saggio, Ceserani, dopo averne definito l'identikit originario, facendo riferimento in particolare alla cultura ebraica e greca, delinea il percorso storico delle sue presenze più artisticamente riuscite, da Boccaccio a Hoffmann, da Baudelaire a Crane a Pirandello. (da sito Laterza)
Vedi indice1. La straniera/Lo straniero – 2. Stranieri e straniamento nella letteratura; 3. Bibliografia
48
Treu Martina
Il teatro antico nel Novecento
(Bussole)
Roma: Carocci, 2009
Nel XX e XXI secolo gli spettacoli classici si diffondono in tutto il mondo: il teatro antico, greco e latino, rivive nell’immaginario contemporaneo, dialoga con gli altri media, affascina registi e drammaturghi, attori e spettatori, lettori, studenti e appassionati. Questo pubblico sempre più numeroso ed esigente, che sente il dramma antico come profondamente attuale, può trovare qui una sintesi dell’ultimo secolo di storia teatrale – condotta per temi, tendenze e casi esemplari – ma anche gli strumenti di comprensione necessari per scoprire o riscoprire il teatro classico e partecipare attivamente a un’esperienza teatrale collettiva in modo più coinvolgente e appagante. (Da sito Carocci)
Vedi indiceIntroduzione. Sei domande essenziali
1. Lo spettacolo come performance e il ruolo del pubblico
Dramma antico e pubblico moderno/Lettori-spettatori/Passato e presente/Scuola e teatro
2. Drammaturgia e messinscena
Il teatro ad Atene: testi, concorsi, spettacoli, spazi/Originali e riscritture/Archeologia e attualizzazione/Classici e musica/Dramma antico e censura moderna
3. Il revival del Novecento tra Edipo e l’Orestea
Edipo: da enigma a complesso/Tra rito e musica/Le molte anime di Edipo/Orestea sulla breccia
4. Teatro antico e conflitti moderni
Il Sessantotto e la tragedia: Antigone, Baccanti, Troiane/Dagli anni settanta ai novanta: Medea/Verso il nuovo millennio: i Persiani
5. Oltre la scena: conclusioni e prospettive
Teatro e altri media/Fedeltà ai modelli e libertà creativa
Cronologia essenziale
Glossario minimo
Bibliografia
Indice dei nomi notevoli
49
Il tema nella letteratura
Dalla rivista "Poétique", n. 64
Palermo: Sellerio, 2003
Dopo un lungo periodo di dominio incontrastato del contenuto nell’analisi letteraria, ciò di cui si racconta e si scrive, ovvero il tema, è stato messo in ombra nelle moderne teorie della letteratura incentrate sull’attenzione alle strutture formali dell’organizzazione narrativa. Secondo la proposta di questo volume «sarebbe tempo di rimettere gli studi sul contenuto al posto che spetta loro nel reticolo delle forme», pur arricchiti, questi studi, da tutti i contributi in questi anni provenuti dalle diverse aree e discipline formalistiche. Il tema, la tematica, che costituisce l’oggetto teorico delle presenti monografie, è affrontato dalle varie domande che se ne possono sollevare. Come si individua il tema di un racconto? Come può esso variare e fino a che punto, senza che la variazione lo cambi come tema? Quali regole presiedono alla presenza e alla conservazione dei temi nella dinamica storica? Le regole sintattiche dei temi: quando si presentano come concetti (l’amore), gruppi di concetti (il ritorno del figliol prodigo) o giudizi (la vita è sogno)? Come si combinano i temi tra loro e come si organizzano temi apparenti e temi impliciti? Sono queste alcune delle molte questioni che questa raccolta di studi affronta. (Da sito Sellerio)
Indice non disponibile
50
Brilli Attilio
Il viaggio in Oriente
Bologna: Il Mulino, 2012
Con i loro resoconti, le opere letterarie, la pittura, tra la fine del Settecento e gli inizi del Novecento i viaggiatori hanno riportato dall’Oriente una profusione di forme e visioni di cui hanno stipato l’immaginario occidentale, raffigurazioni di un mondo esotico ed erotico, dispotico e crudele, elusivo ed enigmatico: l’harem, il bagno turco, il serraglio… Ma il viaggio in Oriente esprime anche l’anelito dell’uomo moderno verso le radici della civiltà, il pellegrinaggio alla culla delle religioni monoteiste, e insieme comporta la violazione e l’appropriazione di un mondo inaccessibile, che siano i deserti dell’Arabia o le città sante della religione musulmana, l’harem del sultano o la segreta intimità delle case. (Da sito Il Mulino)
Vedi indiceIntroduzione. L'Occidente disorientato
I. I veli dell'Oriente
II. Strategie, avventure e miraggi dei viaggiatori
III. I temi dell'orientalismo
IV. Lo sguardo dell'artista
V. L'avventura del viaggio
VI. Storie di viaggiatori
VII. Miti del paese di sabbia
VIII. Il viaggio fra ideologia e letteratura
Note
Bibliografia essenziale
Indice dei nomi