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Bertram Georg
Arte: un'introduzione filosofica
Torino: Einaudi, 2008.
Come la riflessione filosofica ha da sempre sottolineato, a partire almeno da Platone e Aristotele, le opere d'arte non sono soltanto oggetti della percezione e non riguardano solo la sensibilità, ma sono anche e in primo luogo un problema di natura intellettuale, una questione di pensiero. Non a caso, sin dai suoi esordi, la filosofia si è occupata spesso di questioni legate all'arte, tentando di elaborarne una definizione o almeno di fornire una descrizione dei suoi oggetti e delle sue modalità di funzionamento, fino a che, intorno alla metà del XVII secolo fu fondata la filosofia dell'arte. Soprattutto da allora, l'arte è diventata oggetto di discussione e riflessione filosofica, arrivando a delineare al suo interno un preciso campo e una disciplina, l'estetica, con i suoi metodi, i suoi oggetti, le sue istituzioni. L'obiettivo di questo libro è introdurre in maniera chiara e rigorosa a tali idee, studiando i piú importanti aspetti del concetto filosofico di arte in rapporto alla comprensione dei prodotti artistici e delle esperienze estetiche, offrendo alcuni strumenti per renderle utilizzabili nel dialogo con le opere d'arte, attraverso il confronto con figure fondamentali quali (tra gli altri) Kant, Hegel, Heidegger e Adorno. Ma oltre a ciò, Bertram ci invita a esplorare i meccanismi che reggono e determinano la creazione artistica nonché gli usi che ne fa la società, invitando a interrogarci sui principi presenti nell'atto di creazione, manipolazione e fruizione dei prodotti artistici, partecipando cosí piú consapevolmente ai processi mentali, percettivi, affettivi e cognitivi all'opera in essi. (Da sito Einaudi)
Vedi indiceIntroduzione
I. Ci sono opere d'arte... ma sono davvero opere d'arte?
II. L'arte e le arti
III. Arte come presa di coscienza
IV. Segno o esperienza
V. Il comprendere nell'arte
VI. Materiale e processo
Il valore che l'arte ha per noi: un riepilogo
Bibliografia
Indice dei nomi
2
Stefano Velotti
Che cos'è il giudizio di gusto?
(Lampi)
Roma; Bari: Laterza, 2015
Esistono delle regole per decidere ciò che è bello e ciò che non lo è? Quanto conta il giudizio dei critici e degli esperti? E perché a volte non riusciamo a spiegare come mai un’opera d’arte, un film o un romanzo ci sono piaciuti? La discussione sul canone di bellezza attraverso le tesi di Hume, Leibniz e Kant. (da sito editore)
Indice non disponibile
3
Strati Antonio
Che cos'è l'estetica organizzativa
(Bussole)
Roma: Carocci, 2010
Di che cosa si occupa esattamente l’estetica organizzativa? E’ sufficiente una comprensione di tipo esclusivamente logico-analitico per conoscere e agire in un’organizzazione oppure è necessario tener conto anche delle nostre facoltà percettive? E’ importante il giudizio estetico nelle pratiche lavorative? Quali sono i processi attraverso i quali si crea l’estetica di un prodotto, di un ambiente lavorativo, di una sede di rappresentanza, di un luogo aziendale? In che modo l’arte influenza la creatività in un’organizzazione? Il libro approfondisce alcuni nodi tematici della disciplina presentandone i principali approcci di ricerca. (Da sito Carocci)
Vedi indiceIntroduzione
1. La negoziazione delle estetiche organizzative
Negoziazione, aggregazione e discriminazione/Estetica organizzativa al plurale/Estetica come consapevolezza metodologica/Se l’estetica non viene data
per scontata
2. Giudizio estetico, organizzazione e comunità di pratiche
Estetica ed etica organizzativa/Estetica tra organizzazione e comunità di pratiche/Estetica e potere nell’organizzazione
3. Performance e burocrazia
Principi estetici del teatro e vita organizzativa/Performance artistica e organizzazione/Che cosa rimane della performance organizzativa?
4. Arte, estetica e creatività organizzativa
Creatività dell’organizzare tra arte e design/Estetica organizzativa come emancipazione
5. Sociologia dei sensi e approccio estetico
Sensi e pratica sociale nell’organizzazione/L’odore dell’organizzazione
Conclusioni
Bibliografia
4
D'Angelo Paolo
Estetica
(Biblioteca essenziale Laterza. Filosofia)
Roma; Bari: Laterza, 2014
L'esperienza estetica è sempre esperienza di una scelta e implica una valutazione che ci mette in gioco.
Partendo da questo presupposto è possibile riallacciare i rapporti, da troppo tempo recisi, tra estetica e critica letteraria e artistica. (Da sito Laterza)
Vedi indiceCapitolo primo – 3
Prologo p. 3
1. Filosofia dell’arte? - 10
2. Sotto il nome di estetica - 15
3. Teoria della sensibilità? - 22
Capitolo secondo - 26
1. I predicati estetici - 26
2. I predicati estetici e le loro basi fisiche - 31
3. Che cosa rende estetici i predicati estetici? - 35
Capitolo terzo - 43
1. Valutazione e scelta - 43
2. Definire l’arte? - 48
3. Definizione e valutazione - 53
Capitolo quarto - 58
1. Fare esperienza dell’arte - 58
2. Conoscenza ed emozione - 62
3. Si può fare a meno dell’esperienza estetica? - 65
Capitolo quinto - 72
1. Emozione, attenzione e apprezzamento - 72
2. L’esperienza estetica come raddoppiamento dell’esperienza - 78
3. Estetica come filosofia dell’esperienza - 83
Capitolo sesto - 88
1. Arte ed evoluzione della specie - 88
2. Esiste un’estetica animale? - 92
3. L’origine dell’arte - 96
Capitolo settimo - 101
1. Si può discutere dei gusti? - 101
2. Soggettività, oggettività, intersoggettività del giudizio estetico - 110
3. Dall’apprezzamento al giudizio. La critica artistica - 117
Capitolo ottavo - 125
1. L’equivoco della bellezza - 125
2. L’estetica come teoria della bellezza e il suo superamento moderno - 130
3. L’errore della neuroestetica - 137
Capitolo nono - 144
1. Opere e cose - 144
2. Ontologie dell’arte - 150
3. Estetica senza ontologia - 155
Capitolo decimo - 162
1. Esperienze, non opere - 162
2. La classificazione tradizionale delle arti - 167
3. Unità e diversità delle arti - 171
Capitolo undicesimo - 178
1. Etica ed estetica non son tutt’uno - 178
2. Autonomia ed eteronomia dell’arte - 183
3. «Ethical Criticism» - 187
Capitolo dodicesimo - 193
1. Progettare o comprendere - 193
2. Due grandi racconti - 198
3. Oltre la fine - 203
Cos’altro leggere - 209
Bibliografia - 215
L’autore - 227
Indice dei nomi - 231
5
Francalanci Ernesto L.
Estetica degli oggetti
(Lessico dell'estetica)
Bologna: Il Mulino, 2006.
In un'epoca nella quale il mondo è diventato un unico immenso esperimento merceologico, gli oggetti e le cose - non diversamente dai fenomeni e dagli eventi - tendono a omologarsi in una dimensione estetica diffusa, in cui emerge in misura via via più evidente la sostituzione dei valori contenutistici, peculiari della modernità, con elementi formali e spettacolari caratteristici dell'ideologia postmoderna. Riconducendo la filosofia dall'astratto al concreto, e spaziando dalla letteratura al cinema, dall'architettura alla fotografia, all'arte contemporanea, l'autore analizza alcuni degli oggetti della quotidianità familiare - una sedia, un tavolo, una finestra, una porta, un velo - per individuare la responsabilità del postmoderno nella
trasformazione, non solo percettiva, ma anche politica e ideale del nostro rapporto con la realtà. (Da sito Il Mulino)
Vedi indiceIntroduzione. L'estetica diffusa
1. La sedia
2. Il tavolo
3. La porta
4. La finestra
5. Il velo
Indice dei nomi
6
Pizzella Mario
Estetica del cinema
(Lessico dell'estetica)
Bologna: Il Mulino, 2010.
Considerato a buon diritto l'arte emblematica della modernità, fino alla metà del Novecento il cinema ha avuto tra le diverse forme di spettacolo di massa un chiaro ruolo egemone. La sua storia è divisa fra gli stereotipi del puro intrattenimento, che stimola l'identificazione e lo stupore passivo dello spettatore, e le forme critico-espressive, che vorrebbero indurlo ad approfondire ed elaborare consapevolmente il fluire delle immagini. Nel delineare un'estetica del cinema, il volume da un lato analizza i diversi linguaggi cinematografici sperimentati nel corso del tempo, dall'altro identifica i tratti costitutivi dell'arte cinematografica: la mimesi della realtà, la narrazione, l'immagine, il montaggio. Questa nuova edizione contiene, oltre ad importanti aggiornamenti sullo stato degli studi sul cinema, una utile filmografia. (Dal sito Il Mulino)
Vedi indicePremessa
1. Un'arte della modernità
2. L'immagine mimetica
3. La narrazione e il visibile
4. Il gesto e il montaggio
5. Esempi di analisi
Bibliografia
Filmografia
Indice dei nomi
7
Diodato Roberto
Estetica del virtuale
Milano: B. Mondadori, 2005
Roberto Diodato elabora un'estetica e un'ontologia del corpo virtuale inteso come ente evento corpo-immagine insieme interno ed esterno che emerge dall'interazione tra scrittura informatica e corpo umano dotato di protesi tecnologiche. Interroga le nuove forme di arte digitale e di narrativa ipertestuale e ne mostra il significato filosofico, permettendo di ripensare, sulla base dei dibattiti odierni sulla “realtà virtuale”, luoghi classici dell'estetica quali i concetti di mimesis e di rappresentazione, il rapporto illusione-realtà, la natura dell'immagine. (Da sito Pearson)
Vedi indice1. Estetica del corpo virtuale
2. Il mio corpo nell’ambiente virtuale
- “Presenza” in questione
- Quel che insegnano i sogni
3. Forme dell’espressione
- Mimesis?
- Rappresentazione?
- Simulacro?
4. Verso l’immagine
- Corpo-immagine come espressione
- Oltre la coscienza d’immagine
- L’eccedenza virtuale
5. Metaforica del virtuale
- Nota sullo spazio
- Parentesi: la comunità
- Interazione percettiva
- Nota sul tempo
6. Il concetto di virtuale
7. L’attore-spettatore virtuale
8. Per un’estetica dell’ipertesto
8
Fusillo Massimo
Estetica della letteratura
(Lessico dell’estetica)
Bologna: Il Mulino, 2009.
Negli ultimi anni l'estetica e la letteratura hanno vissuto una fase di profonda trasformazione: l'estetizzazione diffusa che caratterizza il mondo attuale, un immaginario che sempre più si forma sul visuale, la rivoluzione degli studi culturali ne hanno ridisegnato i confini. Il volume racconta questa complessa interazione seguendo tre percorsi: una panoramica storica dei principali movimenti dell'estetica letteraria (l'estetica prima dell'estetica; dalla rivoluzione romantica al modernismo; dopo la modernità); una verifica sul campo della parte storica lungo i principali assi che costituiscono la comunicazione letteraria (autore, genere, testo, lettore); infine una mappa di parole-chiave dell'estetica contemporanea pensata come un piccolo Baedeker utile all'orientamento del lettore. (Da sito Il Mulino)
Vedi indiceIntroduzione. Un'estetica pluralista
Parte prima: Momenti e movimenti dell'estetica letteraria
1. L'estetica prima dell'estetica
2. La rivoluzione romantica e i suoi effetti
3. Oltre la modernità
Parte seconda: La teoria in opera
4. Campi, istituzioni, effetti. L'estetica implicita degli scrittori
5. Una mappa di parole chiave. Per un lessico dell'estetica (letteraria) contemporanea
Bibliografia
Indice dei nomi
9
Fubini Enrico
Estetica della musica
(Lessico dell’estetica)
Bologna: Il Mulino, 2003.
Il volume presenta una chiara e sintetica rassegna dei principali problemi estetici e storici della musica occidentale. L'autore affronta la materia dapprima sotto il profilo teorico e in una prospettiva interdisciplinare, nell'intento di definire l'estetica musicale e di individuarne gli ambiti e gli oggetti d'indagine. Viene poi tracciata una breve storia dell'estetica della musica: dal pensiero musicale dell'antica Grecia al momento in cui l'estetica musicale assume lo statuto di disciplina autonoma (metà del XIX secolo), fino alle esperienze e riflessioni novecentesche. Questa seconda edizione arricchita affronta alcune nuove tematiche relative a musica e affetti, alla teoria della ricezione, a musica e percezione e, infine, agli sviluppi dell'estetica musicale contemporanea. (Da sito Il Mulino)
Vedi indicePremessa
PARTE PRIMA: I PROBLEMI ESTETICI E STORICI DELLA MUSICA
1. I caratteri della disciplina
2. L'Occidente cristiano e l'idea di musica
3. La musica e il senso della sua storicità
4. Musica e percezione
PARTE SECONDA: BREVE STORIA DEL PENSIERO MUSICALE
5. Il mondo antico
6. Tra mondo antico e Medioevo
7. La nuova razionalità
8. L'Illuminismo e la musica
9. Dall'idealismo romantico al formalismo di Hanslick
10. La crisi del linguaggio musicale e l'estetica del Novecento
Conclusioni
Bibliografia
Indice dei nomi
10
D'Angelo Paolo
Estetica della natura: bellezza naturale, paesaggio, arte ambientale
Roma; Bari: Laterza, 2010
Da tempo la riflessione teorica ha trascurato la bellezza naturale, trattandola semplicemente come un riflesso di quella artistica. È necessario perciò comprendere di nuovo quali strumenti ci permettano oggi di avvicinarla, quale storia essi abbiano dietro di sé, quali principi orientino il nostro modo di guardare la natura, ma anche quali ingenuità e quali velleitarismi si nascondano in tante prese di posizione che invocano la difesa dei suoi valori. In questo volume Paolo D’Angelo ricostruisce la storia della bellezza naturale e dell’idea di paesaggio in un percorso che va dall’antichità ai nostri giorni, ma traccia anche le coordinate di un presente che spazia dal pensiero scientifico alle esperienze della Land Art, dalla filosofia della natura alle disposizioni di legge italiane e internazionali. (Da sito Laterza)
Vedi indiceIntroduzione – La posizione del problema – I. Piccola storia del bello naturale – Il dibattito attuale – II. Critica dell’estetica ecologica – III. Il paesaggio come identità – estetica dei luoghi – L’interpretazione – IV. Forme dell’arte ambientale – Gli strumenti – Indice dei nomi
11
Pinotti Andrea
Estetica della pittura
(Lessico dell'estetica)
Bologna: Il Mulino, 2007.
Fin dalle sue origini, la filosofia ha deciso che si pensa ragionando con i concetti, e con l'anima che guarda alle idee. E nella città ideale platonica non c'è posto per gli amici delle immagini - i pittori - in quanto produttori di apparenze. Ma da quel primo esilio la pittura non ha cessato di interrogare la filosofia, opponendo alla visione disincarnata delle idee, praticata dall'occhio dello spirito, la visione concreta di linee e colori, praticata dall'occhio del corpo: un pungolo costante, che contenderà per secoli al pensiero il primato dell'autentico vedere e di un diverso pensare. Il libro racconta la storia di quell'interrogazione, e le risposte che via via i filosofi hanno cercato nelle teorie estetiche, individuando i problemi fondamentali che, dall'antichità ai giorni nostri, continuano a riproporsi: imitazione ed espressione, disegno e colore, forma e contenuto, figurazione e astrazione. Fino al Novecento, quando la riabilitazione del corpo e dell'immagine ha profondamente rimescolato le carte in gioco, e i filosofi hanno trovato nei pittori un tempo esiliati una nuova casa per il loro pensiero. (Da sito Il Mulino)
Vedi indice- Introduzione
1. Mimesi del visibile
2. Dipingere l'invisibile
3. Il «cosa» e il «come»
4. La vita in una forma: Simmel e Rembrandt
5. La verità delle scarpe: Heidegger e Van Gogh
6. Pittura ed essere selvaggio: Merleau-Ponty e Cézanne
7. Le parole e le cose (in immagine): Foucault e Magritte
8. Figurativo o astratto? No, figurale: Deleuze e Bacon
9. Ombre, specchi (e ritratti)
10. Icona
11. Ut pictura poësis
12. Il «paragone» fra sorelle
13. La cornice
- Bibliografia
- Indice dei nomi
12
Masiero Roberto
Estetica dell'architettura
(Lessico dell'estetica)
Bologna: Il Mulino, 1999.
Il dodicesimo volume del "Lessico" diretto da Bodei appartiene alla sezione dedicata al sistema delle arti, dove sono già apparsi i testi di Fubini sull'estetica della musica e di Pezzella sull'estetica del cinema, e offre una prospettiva originale e innovativa sull'architettura e il suo statuto estetico. Il primo trattato di architettura è quello del romano Vitruvio, e l'estetica come disciplina autonoma non nasce che nel Settecento, ma si può ragionare di un'estetica dell'architettura anche prima del Settecento e prima dei romani. L'arte di costruire è infatti legata indissolubilmente alla civiltà dell'uomo. Pertanto l'autore prende le mosse dagli albori della civiltà, dalle radici delle parole che serbano il senso primo affidato al costruire, per mettere poi in luce come nel mondo greco si elabori un'idea del bello architettonico legato alla razionalità, e come con Vitruvio venga nobilitata e sistematizzata un'arte in cui si devono fondere stabilità, utilità e bellezza. Dopo aver mostrato come nel Medioevo l'architettura (con il romanico e il gotico) rientri in un universo intensamente simbolico, Masiero esamina il risorgere dei canoni classici con l'Umanesimo e il Rinascimento (Brunelleschi, Alberti, Leonardo, Michelangelo, Raffaello) e segue poi la sempre più intensa riflessione filosofica sull'architettura nel Barocco e nel Settecento, nell'idealismo e nel frammentato quadro dell'età contemporanea. (Dal sito Il Mulino)
Vedi indiceIntroduzione
1. Dal sacro al bello. La sensibilità arcaica
2. Analogia e simmetria. L'età classica da Pitagora a Platone
3. Euritmia e sublimità. L'ellenismo da Aristotele a Plotino
4. L'universo simbolico. Il Medioevo da s. Agostino a S. Tommaso
5. Il nuovo mondo e la Storia. Nascita della Modernità
6. Ragione e sentimento. Tra Empirismo, Sensismo e Illuminismo
7. Abitare lo Spirito nell'Ottocento. L'architettura nelle estetiche idealiste
8. Empatia e ornamento. L'autonomia «scientifica» della forma
9. Avanguardie e restaurazione. Le estetiche architettoniche tra le due guerre
10. Dopo l'Avanguardia, nella democrazia. Le estetiche del consumo
11. Atopia e Nootecnica. Le estetiche della superfluità dal postmoderno a.
Bibliografia
Indice dei nomi
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Mecacci Andrea
Estetica e design
Bologna: Il Mulino, 2012
L’estetizzazione della merce, il rapporto del design con l’arte, l’industria e la tecnica, il design di massa: il libro introduce alle principali teorie estetiche del design, dai primi accenni ottocenteschi di Baudelaire e Marx alle prospettive contemporanee aperte da Adorno, Baudrillard e Flusser. Dall’oggetto unico (l’opera) all’oggetto collettivo (il prodotto): un secolo e mezzo di estetica e design. L’estetizzazione della merce, il rapporto del design con l’arte, l’industria e la tecnica, la nascita dell’estetica industriale sono i temi centrali del libro, che introduce alle principali teorie estetiche del design, dai primi accenni ottocenteschi di Baudelaire e Marx alle prospettive contemporanee e postmoderne aperte da Baudrillard e Flusser. (Da sito Il Mulino)
Vedi indicePremessa
Introduzione
PARTE PRIMA: L'EMANCIPAZIONE ESTETICA DELL'OGGETTO D'USO
I. La merce
II. L'oggetto industriale
III. Oggetto e società
PARTE SECONDA: L'ESTETICA DELL'ARTE APPLICATA
IV. Forma e funzione
V. Oggetto e ornamento
PARTE TERZA: L'ESTETICA DEL PROGETTO
VI. Critica e cultura del progetto
VII. L'estetica italiana e il design
PARTE QUARTA: L'ESTETIZZAZIONE DEL QUOTIDIANO
VIII. Il design come bello di massa
IX. L'oggetto semiotico
X. L'estetica del neocapitalismo
XI. Al di là dell'oggetto
Indice dei nomi
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Bodei Remo
Le forme del bello
(Lessico dell'estetica)
Bologna: Il Mulino, 1995.
Operando distinzioni appropriate, ricostruendo teoreticamente, geneticamente e linguisticamente le idee di bello e brutto, Bodei delinea i principali modelli della costellazione della bellezza, così come si è venuta configurando nel corso dei secoli. Dal bello come idea di ordine, di misura e di armonia, al bello imponderabile che si esprime nella valorizzazione del gusto; dalle teorie e pratiche della bellezza finalizzata a uno scopo, alla rivendicazione della semplicità del bello, del bello come luminosità e folgorazione o del sublime. L'erosione degli ideali classici conduce infine al completo rovesciamento dei ruoli: il brutto diventa l'autentico bello e assume la parte del protagonista, anche se oggi, da vari sintomi, il suo trono sembra vacillare.
Vedi indiceIntroduzione
1. La bellezza del mondo
2. Tutti i volti del bello
3. Al di là del sensibile
4. L'ombra del bello
Bibliografia
Indice dei nomi
15
Bozal Valeriano
Il gusto
(Lessico dell'estetica)
Bologna: Il Mulino, 1996.
Che cos'è questa attitudine ad apprezzare certe cose e respingerne altre? La facoltà di cogliere e godere il bello appartiene all'uomo, ma il gusto come concetto fondamentale dell'estetica ha una storia relativamente recente, emerge in una riflessione filosofica che da Pascal, attraverso i moralisti francesi e la filosofia inglese, arriva a Kant e alla capitale Critica del giudizio. Bozal ripercorre la formazione del concetto estetico di gusto, ne esamina le definizioni e le connotazioni filosofiche, articolando la sua trattazione in cinque capitoli dedicati all'autonomia dell'arte, al gusto come facoltà, alla distinzione tra piacere del giudizio e della conoscenza, alla intersoggettività della rappresentazione e alle forme del guardare.
Vedi indiceIntroduzione
1. Autonomia
2. Facoltà
3. Piacere
4. Rappresentazioni
5. Categorie
Bibliografia
Indice dei nomi
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Recalcati Massimo
Il miracolo della forma: per un'estetica psicoanalitica
(Sintesi)
Milano: B. Mondadori, 2007
Questo libro propone una nuova visione dei rapporti tra la psicoanalisi e la pratica dell’arte. L’opera d’arte non è il luogo dove si manifesta il fantasma inconscio del suo autore – secondo una tradizione riduttivamente patografica –, né può essere ricondotta meccanicamente alla biografia dell’artista. Piuttosto in essa si manifesta il soggetto dell’inconscio come impossibilità di rendere del tutto decifrabile l’enigma del testo d’arte. Tra la pratica artistica e quella psicoanalitica esiste un punto di prossimità radicale: entrambe sono pratiche di linguaggio che esplorano il limite del linguaggio stesso, il reale impossibile da rappresentare. Il loro problema resta comune: come è possibile dare una forma alla forza (informe) che si manifesta nel reale della pulsione?Questa nuova edizione aggiornata è arricchita da un saggio dedicato a Van Gogh nel quale l’autore sintetizza il suo pensiero originale sulle tendenze fondamentali dell’arte contemporanea. (Da sito Pearson)
Vedi indiceIndice dell'opera
Introduzione alla seconda edizione
Introduzione
I. LA FORMA E L’INFORME
1. La sublimazione artistica e la Cosa
2. Le tre estetiche di Lacan
3. L’ideologia dell’informe
II. POETICHE DEL REALE. TÀPIES, MORANDI, BURRI, POLLOCK, KLINE
4. Il nome come destino. La poetica del muro di Antoni Tàpies
5. L’immagine-segno. Giorgio Morandi e la poetica del vuoto
6. «Un’irriducibile presenza». La poetica della materia di Alberto Burri
7. «Sono ancora quadri?» La poetica dell’atto di Jackson Pollock
8. Creazione e distruzione. La poetica del segno di Franz Kline
APPENDICE. IL TRAUMA DELLA POESIA
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Givone Sergio
Prima lezione di estetica
(Universale Laterza. Prime lezioni)
Roma; Bari: Laterza, 2012
Givone Sergio
Vedi indiceParte prima – Da dove cominciare? – L’esperienza estetica – L’arte: fare e/o conoscere? – L’enigma della bellezza – Una questione di luce – Parte seconda – Filosofia e poesia – Filosofia e musica – Filosofia e pittura – Filosofia e cinema – Nota bibliografica
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Stefano Velotti
Quando è arte?
(Lampi)
Roma; Bari: Laterza, 2015
Indice non disponibile
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Campanelli Vito
Remix it yourself: analisi socio-estetica delle forme comunicative del Web
comunicative del Web
Remix, mashup, sample, loop, cut and paste, embed, edit, post, link, geoposition, tag, quote, retweet, update, share sono alcuni tra i termini tecnici ormai entrati nel linguaggio comune che contribuiscono a delineare un inedito orizzonte: quello delle pratiche creative rese possibili dai media digitali. Tali pratiche hanno saturato ogni frammento di quotidianità e impegnano in un continuum comunicativo gli abitanti di un pianeta sempre più interconnesso e dipendente dalle tecnologie della comunicazione. Se il paesaggio moderno assumeva consistenza in virtù del modello secondo il quale si usa il passato per costruire il futuro, in quello contemporaneo si impongono tratti peculiari che giustificano i tentativi volti a far emergere la mappa di una nuova cultura, quella appunto del remix, che privilegia, più di quanto sia avvenuto in precedenti epoche storiche, modalità compositive basate sul riutilizzo – più o meno – creativo e consapevole di oggetti culturali preesistenti. In una siffatta cornice, i concetti correlati di ‘innovazione’ e ‘ripetizione’ rappresentano le principali coordinate attraverso le quali questo libro prova a far luce sulle più attuali forme comunicative, stringendo in particolare il fuoco su una possibile genealogia del remix, sull’inattualità di categorie moderne quali ‘autore’ e ‘originale’ e sull’erosione dei confini dell’amatorialità; sui contributi della cultura hacker e sull’ereditarietà sociale dei motivi culturali; sulle estetiche della ripetizione e dell’ibridazione alla luce dei contributi macchinici alla creatività e, infine, sulla difficile ricerca di una dimensione etica delle pratiche remixatorie. (Da sito Clueb)
Indice non disponibile
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Diodato Roberto
Vermeer, Góngora, Spinoza: l'Estetica come scienza intuitiva
Milano: B. Mondadori, 1997
Sia nei dipinti di Vermeer, come l'Arte della pittura o la Veduta di Delft, che nelle Solitudini del poeta Góngora, viene rappresentata, nell'intensità di una visione che è insieme e inestricabilmente percezione sensibile e intelligenza, ragione e immaginazione, la dignità delle cose per se stesse. Per afferrare tale intensità è però necessario un ampio giro, che, attraverso l'ispezione di nozioni chiave del pensiero di Spinoza (finito e infinito, tempo ed eternità, unità e molteplicità, corpo e mente, ordine, perfezione, bellezza), giunge a un'interpretazione della scienza intuitiva, cioè di quella particolare modalità dell'esperienza che è insieme conoscenza, gioia, potenza dell'immaginazione. (Da sito Pearson)
Vedi indiceI. L’Arte della pittura
II. I nomi e le cose
III. Immagine dell’assente, una metafora
IV. I rischi dell’immaginazione
V. L’eternità e il tempo
VI. Individui e transfiniti
VII. Scienza intuitiva e conoscenza estetica
VIII. Solitudini
IX. Veduta di Delft
X. Sguardo di giovane donna