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De Paz Alfredo
L'arte contemporanea: tendenze, poetiche e ideologie dall'Espressionismo tedesco alla Postmodernità
2 volumi
Napoli: Liguori, 2007
Questo libro (strutturato in due volumi: il primo contenente il testo, il secondo le illustrazioni e la bibliografia) tematizza l'arte contemporanea – nella fattispecie l'arte del XX secolo – seguendo un percorso per così dire classico, storico-diacronico; un percorso che, partendo dalle incandescenze espressioniste, giunge fino alle poetiche dell'arte più attuale (Bad Painting, Transavanguardia, Citazionismo, Post human...), poetiche sovente “ciniche” e “ripetitive” in rapporto alle creazioni dei movimenti dei primi decenni del Novecento. Tuttavia, parallelamente a tale itinerario manualistico (ma particolarmente sensibile ai concetti delle scienze umane: filosofia, sociologia, psicanalisi...) l'autore fa emergere una preoccupazione teorica che, non dimenticando la magistrale lezione delle avanguardie storiche (Espressionismo, Futurismo, Astrattismo, Dadaismo, Surrealismo...), troppo pesantemente svalutate dalla Postmodernità, pone l’esigenza non marginale di rendere operativa una dimensione critica – oggi spesso obliata – sia a livello creativo (artistico) che a livello interpretativo (della critica d’arte). Secondo l'autore è questo, nella contemporaneità complessa e inquietante che viviamo, agli inizi del Terzo Millennio, uno dei compiti primari della creazione artistica e dell'interpretazione critica, cioè dell’arte in quanto critica del reale (con i propri strumenti specifici) e della critica concepita – nell'ambito di una linea metodologica che dal Romanticismo giunge fino all'ermeneutica decostruzionista – come “forma d'arte”, al di fuori di rigidi schemi disciplinari e storiografici. (Da sito Liguori)
Indice non disponibile
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Rovati Federica
L'arte del primo Novecento
Torino: Einaudi, 2015
Questa storia dell'arte del primo Novecento intende evitare la convenzionale sequenza di «ismi», cronologie, autori e opere celebri alla quale siamo spesso abituati. Deponendo le categorie abituali, l'autrice articola l'esplorazione intorno ad alcune questioni critiche che illuminano da punti di vista differenti uno dei periodi piú straordinari dell'intera storia dell'arte occidentale. (Da sito Einaudi)
Vedi indicePremessa
I. Avanguardia e tradizione
II. Laboratori della modernità
III. Superfici e strutture
IV. La realtà oggettuale
V. Propaganda e impegno
Schede
Bibliografia
Indice dei nomi
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Passaro Maria
L’arte espressionista: teoria e storia
Torino: Einaudi, 2009
Nell'intricato panorama dell'arte del Novecento, il movimento espressionista, e in particolare quello del gruppo raccolto intorno al celebre Blaue Reiter - che vede in prima linea Kandinskij, Marc, Macke assieme ai loro principali interlocutori Feininger, Jawlensky, Klee, Marianne von Werefkin, Gabriele Münter -, costituisce indubbiamente una delle esperienze piú alte, originali e feconde.
L'arte espressionista di Maria Passaro si propone di ricostruire la storia di quegli artisti e dei luoghi di incontro e gestazione del movimento, le mostre, i documenti e i dibattiti teorici, considerando ciascun artista nella sua specificità e nel dialogo con gli altri e analizzando i principali nuclei tematici di una costellazione di formidabile potenza creativa, dal legame con l'arte dei primitivi alle nuove teorie sul colore, dalle suggestioni mistico-religiose alle ragioni dell'abbandono della rappresentazione e dell'inizio dell'astrazione, per gettare infine lo sguardo sulla rinascita americana del movimento. (Da sito Einaudi)
Vedi indiceIntroduzione
I. Il modello primitivo
II. Musica e pittura
III. Avanguardia e misticismo
IV. Kandinskij e Paul Klee. La scienza e l'arte
V. Dall'Europa agli States
Appendici: Schede biobibliografiche
Indice dei nomi
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D'Angelo Paolo
L'estetica italiana del Novecento: dal neoidealismo a oggi
Roma; Bari: Laterza, 2007
Da Croce a Eco, da Gentile a Garroni, da Pareyson a Vattimo, Paolo D’Angelo ricostruisce l’intera storia dell’estetica italiana dai primissimi anni del Novecento a oggi, seguendo l’intreccio che lega la riflessione filosofica sull’arte alla critica letteraria, a quella delle arti figurative e musicali, ai movimenti artistici.
Vedi indice- Prefazione
– Parte prima L’età dell’idealismo
I. L’estetica di Benedetto Croce
II. L’estetica di Giovanni Gentile
III. Al di fuori dell’idealismo
– Parte seconda Dopo l’idealismo
IV. Le vie del rinnovamento post-crociano
V. La crisi dell’estetica filosofica
VI. Il ritorno dell’estetica come filosofia
– Bibliografia
– Indice dei nomi
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De Paz Alfredo
L'età postimpressionista: scienza, soggettività e simbolo da Seurat a Klimt
Napoli: Liguori, 2003
Questo libro analizza, in una prospettiva interdisciplinare, le principali correnti e figure dell'arte europea dell'età postimpressionista che, nella sua identità, per così dire, multidimensionale, pluralistica, polifonica, s'impose alla ribalta della scena artistica europea grosso modo fra il 1886, anno dell’ultima mostra impressionista, e il primo decennio del XX secolo; l'indagine ha tralasciato tuttavia, intenzionalmente, di con-siderare la nascita e l'affermazione di alcuni grandi movimenti d'avanguardia (espressionismo, cubismo, futurismo...), che d'altronde, agli inizi del suddetto secolo, affondano le loro radici di maggior rilevanza (si pensi esemplificativamente ai noti ma importanti abbinamenti espressionismo-Van Gogh e cubismo-Cézanne) proprio nei sentieri percorsi da questa ricerca. Il testo intende, quindi, attraversare, in una direzione che aspira a coniugare al contempo le istanze analitiche e quelle della sintesi complessiva, e nella prospettiva di una interpretazione-rilettura sensibile alla storia delle idee e alle scienze umane (filosofia, sociologia, psicanalisi...), le più rilevanti tendenze artistiche che si sono manifestate dopo l’Impressionismo (dal Neoimpressionismo al Simbolismo, dal Divisionismo all’Art Nouveau) e le principali poetiche degli artisti di quel periodo (tenendo conto, maggiormente possibile, dei più recenti contributi storiografici sull'argomento) in un percorso che da Gauguin giunge fino a Klimt, attraverso artisti celebri come Van Gogh, Toulouse-Lautrec, Munch, Rodin... (Da sito Liguori)
Indice non disponibile
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Marra Claudio
Fotografia e pittura nel Novecento (e oltre)
Milano: B. Mondadori, 2012
Un libro capace di sondare in profondità e con sguardo innovativo il rapporto tra arte e fotografia dal Novecento a oggi. Attraverso un impianto metodologico che sa essere insolito rispetto alle analisi e ai confronti tradizionali, emerge una condizione originale e coinvolgente del mezzo fotografico, dalle avanguardie storiche all’attuale realtà digitale. Pubblicato per la prima volta nel 1999, il volume viene ora riproposto in un’edizione riveduta e aggiornata, con un’ampia apertura sulla scena artistica del terzo millennio e con la presenza di nuovi autori protagonisti della contemporaneità: da Walker Evans a Claude Cahun, da Weegee a Edward Ruscha, da Francesca Woodman a Sophie Calle, da Terry Richardson a Li Wei. (Da sito B. Mondadori)
Vedi indicePremessa
1. In zona Futurismo
1.1 Passatismo antifotografico
1.2 L’esperienza del Fotodinamismo e/o il Fotodinamismocome esperienza
1.3 Il manifesto della fotografia futurista: normalizzazionedi un’avanguardia
1.4 Prove di Body Art e complicità della fotografia
2. Rivoluzione dadaista
2.1 Dadaisticità intrinseca della fotografia
2.2 L’immenso Duchamp e l’incerto Man Ray
2.3 La strada ambigua del fotomontaggio
3. Austerità metafisica
3.1 Impossibilità di una fotografia metafisica?
3.2 Tra citazionismo e congelamento
4. Epopea surrealista
4.1 La vocazione surrealista della fotografia
4.2 Da Atget a Cahun: sette variazioni surrealiste
5. L’astrattismo in versione fotografica
5.1 Da Strand a Weston: sviluppi di un neopittorialismo inconscio
5.2 Neopittorialismo all’europea
6. Sull’onda dell’Informale
6.1 Revisione di un’idea: contro le “foto fatte sui muri”
6.2 Il reportage come modello di fotografia informale
6.3 L’Informale fotografico-pittorico
7. La svolta degli anni sessanta
7.1 La fotograficità implicita della Pop Art
7.2 Icone pop: Arbus, Ruscha, Warhol
8. La grande armata delle neoavanguardie
8.1 L’arte come fotografia: ricerche degli anni settanta
8.2 Corpo, narrazioni, concettualità
9. Oltre le ideologie: cronache dagli anni ottanta
9.1 Mapplethorpe, Newton e la poetica del mescolamento
9.2 Finzioni e oggettività: da Sherman ai Becher
9.3 La new wave italiana e la fotografia del “pensiero debole”
10. Scenari di fine secolo
10.1 Fotografia come partecipazione e come presenza
10.2 L’“Io tecnologico” della Becher School
10.3 Diari privati
10.4 Varianti neo-Body e neo-Narrative
11. Oltre il Duemila
11.1 Artificio digitale: duchampiani 2.011.2 Modello Random
11.3 Le finte verità
Bibliografia
Indice dei nomi
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De Paz Alfredo
Impressionismo: il «sorgere del sole» della contemporaneità
Napoli: Liguori, 2001
L'impressionismo, il movimento forse più celebre ed amato di tutta la storia dell'arte, trasformò, in modo piuttosto radicale, il concetto di pittura legandolo a quello di durata (temporale) e di soggettività, rinnovando inoltre, in maniera sensibile, la visione attraverso la maggior importanza data all'azione dissolvente della luce più che all’evidenza plastica del mondo reale. Come ben si evince dalle poetiche di artisti (assai noti anche al grande pubblico) quali Manet, Degas, Monet, Renoir, Pissarro, Sisley, Morisot, nonché di precursori e compagni di strada di primario rilievo (si pensi a Boudin e Jongkind), l'impressionismo – in rapporto al quale questo libro vuole presentarsi come un'ulteriore rilettura sintetica, anche alla luce dei contributi di ricerca più recenti – è emerso alla ribalta dell'arte occidentale, al contempo, come l'ultima trasformazione del realismo e il punto di partenza da una sorta di irrealismo che, liberando gli artisti dalla soggezione della forma, aprì la via all'astrazione. Tuttavia l'impressionismo, al di là dei suoi meriti estetici e storico-artistici, si presta ad essere interpretato attualmente (in maniera non alternativa ma complementare a tali dimensioni) come un movimento da cui far emergere una singolare ed implicita forma di engagement, di impegno. E ciò nel senso che i pittori impressionisti nel loro celebrare le meraviglie, le intermittenze, le pulsioni e i mutamenti sottili e vibranti della natura che ci circonda, possono essere visti come i precursori di una coscienza contemporanea (ecologica) che assegna alla difesa dell'ambiente e della realtà naturale un ruolo primario. (Da sito Liguori)
Indice non disponibile
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Renato De Fusco
Storia dell'arte contemporanea
(Grandi opere)
Bari; Laterza, 2010.
La linea dell’espressione: La pittura dell’Art Nouveau, L’Espressionismo, Il Futurismo, L’Astrattismo espressionista, L’Informale, La Body Art. La linea della formatività: Il Fauvismo, Il Cubismo, La scultura del primo Novecento, L’Astrattismo, De Stijl, Il Concretismo, Calder e Moore, La Pop Art. La linea dell’onirico: La Metafisica, Il Surrealismo. La linea dell’arte sociale: Realismo espressionista, Il Realismo socialista, L’arte politicamente impegnata, La Pop Art. La linea dell’arte utile: Il Purismo, Gli artisti nel Bauhaus, Il Costruttivismo, L’utile in De Stijl, L’utilitario tra Op e Pop Art. La linea della riduzione: Dadaismo, New Dada, Arte povera, La Minimal Art, L’Arte concettuale, Il Concettualismo comportamentistico, La Tras-avanguardia.
Vedi indiceIntroduzione – I. La linea dell'espressione; II. La linea della formatività; III. La linea dell'onirico; IV. La linea dell'arte sociale; V. La linea dell'arte utile; VI. La linea della riduzione; Indice dei nomi
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De Paz Alfredo
Il tempo delle avanguardie: movimenti artistici, poetiche e visioni del mondo dagli inizi del Novecento all'Informale
2 volumi: v. 1.: Testo; v. 2.: Illustrazioni e bibliografia
Napoli: Liguori, 2012
Questo libro intende rileggere in una prospettiva interdisciplinare - coniugando l’analisi storico-artistica con l’interpretazione filosofica e sociologica - una delle vicende più appassionanti del XX secolo costituita dal noto fenomeno delle avanguardie artistiche (Espressionismo, Cubismo, Futurismo, Astrattismo, Dadaismo, Surrealismo...). La storia delle avanguardie si è declinata nel Novecento dagli inizi del secolo fino agli anni Trenta, ma la loro presenza estetica ed ideale non solo è proseguita in senso forte per almeno due decenni posteriori, cioè fino agli Cinquanta, ma è restata assai viva – nonostante i riflussi indifferenti dell’età postmoderna – anche nell’arte successiva in un percorso che giunge ai giorni nostri. Attraverso il loro rifiuto più o meno radicale dei valori delle società esistenti e dell’arte del passato, nonché tramite la ricerca e la sperimentazione di nuove forme e tecniche espressive, le avanguardie rigettarono romanticamente le regole della classicità. Le istituzioni e il pubblico restarono sconcertati e gridarono allo scandalo. Tuttavia è bene non dimenticare che tali avanguardie non sono state solo un fenomeno estetico, bensì anche, nella loro globalità, qualcosa di più ampio e profondo, nella misura in cui si impegnarono (ora a livello stilistico e formale, ora a livello ideologico e contenutistico) nella ricerca di uno spazio non inquinato dalla miseria morale del proprio tempo. Uno spazio di autentica libertà – contro (come nel presente più attuale) la manipolazione e il livellamento delle coscienze – che auspicava, nelle sue più significative declinazioni, l’unione fra la forma estetica e il mondo storico della vita, tematica che ha attraversato, secondo dinamiche differenti ed ancora aperte e vive, tutta la storia al contempo contraddittoria, appassionante ed enigmatica dell’arte contemporanea. (Da sito Liguori)
Vedi indice- Introduzione
- Una differente visione del mondo. Avanguardie e contemporaneità
1. Drammaticità, spiritualità e rivolta vitalistica del colore. Espressionismo germanico e Fauvismo
2. Il mondo tecnico-scientifico come orizzonte estetico. L´esperienza cubista e futurista
3. Forme e tendenze dell´astrattismo
4. Nichilismo, creatività, progetto. Intenzionalità e pratiche dei movimenti dada e surrealista
5. Sotto il segno delle avanguardie
- Illustrazioni
- Bibliografia
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Vettese A.
L'arte contemporanea
(Farsi un'idea)
Bologna: Il Mulino, 2012
Quadri, sculture, installazioni, video, arte ambientale e pubblica, performance, contributi della tecnologia recente: l’arte visiva ha acquisito nell’ultimo secolo un vocabolario complesso. Nonostante il pubblico la trovi difficile e molti critici l’abbiano dichiarata morta, mai come oggi si dimostra vitale. Nelle sue forme nuove ha infatti invaso il mondo: in una dinamica sempre più internazionale sorgono ovunque mostre, musei e collezioni. Un’espansione solo mercantile, o dobbiamo riconoscere che nell’arte contemporanea c’è ancora poesia? Cosa siamo disposti a definire arte? Come funziona il sistema che le attribuisce valore?
Vedi indicePremessa
1. Cosa intendiamo per arte contemporanea
2. Esprimere se stessi?
3. Ready made e altre storie
4. Perchè sono nate le nuove tecniche?
5. Come distinguere un'opera da una non-opera?
6. Cos'è il sistema dell'arte?
7. Quanto conta il valore commerciale dell'opera?
8. L'Arte contemporanea è più difficile da capire di quella antica?
9. Perchè l'arte contamporanea di ispirazione occidentale ha invaso il mondo?
10. C'è ancora poesia nell'arte contemporanea?
Per saperne di più
Foto
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Pancotto Pier Paolo
Arte contemporanea: dal minimalismo alle ultime tendenze
Roma: Carocci, 2010
Il volume ripercorre lo sviluppo delle arti figurative dalla metà degli anni sessanta del Novecento all’aprirsi del nuovo millennio basandosi, soprattutto, sui dati storici e documentari che testimoniano l’evolversi di questa stagione dalle avanguardie post pop, arte minimal e concettuale, Land art e arte povera, alle formule espressive emerse tra XX e XXI secolo, dalla Young British Art alla molteplicità di orientamenti linguistici che segna la fase attuale. Un arco cronologico, quello preso in considerazione, denso di eventi, figure ed episodi significativi, che lo rendono particolarmente vivace e interessante anche per i non addetti ai lavori. (Da sito Carocci)
Vedi indiceIntroduzione
1. Le ultime avanguardie. Temi e moduli espressivi nella seconda metà degli anni sessanta
Minimal art/Arte concettuale/Process art, Anti-form/Arte povera/Lo studio dello spazio/Nuovi esiti della figurazione/Note
2. Storie trasversali. Alternative linguistiche ai mezzi espressivi tradizionali
Arte del corpo/Arte relazionale/Videoarte/Net-Web art/La fotografia. Sviluppi ed esempi tra XX e XXI secolo/Note
3. Le radici dell’arte odierna. Gli anni ottanta
Il ritorno alla tradizione figurativa/Transavanguardia/Pittura violenta, Neue Wilden/
New image, Bad painting, Graffiti art/Alternative alla tradizione figurativa/Note
4. Una Babele linguistica. Orientamenti espressivi tra XX e XXI secolo
Spazio naturale, spazio architettonico/L’esperienza artistica come esperienza di vita/L’individuo/Tematiche sociali ed economiche/Gli Young British Artists e l’arte inglese al volgere del millennio/Note
Bibliografia
Indice delle illustrazioni e referenze fotografiche
Indice dei nomi
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Zambianchi Claudio
Arte contemporanea: dall'Espressionismo Astratto alla Pop Art
Roma: Carocci, 2011
Fra gli anni quaranta e l’inizio degli anni sessanta si assiste a complessi fenomeni che riguardano non più solo l’arte europea, ma vedono emergere un nuovo fronte artistico, quello americano. Il libro descrive la nascita e l’affermazione dell’Espressionismo Astratto americano, del Neo-Dada e poi dell’arte pop, e, parallelamente, osserva i drammatici eventi artistici e culturali dell’arte europea nel secondo dopoguerra. È il ventennio in cui New York prende il sopravvento su Parigi, in cui la nozione modernista e formalista dell’arte conosce il momento di massimo fulgore, cui segue una profonda crisi. Uno sguardo particolare è riservato alla situazione italiana, da un dopoguerra caratterizzato dal conflitto tra realismo e astrattismo agli anni cinquanta dominati dalle esperienze di Burri e Fontana, alla precoce smaterializzazione dell’oggetto artistico in Manzoni. (Da sito Carocci)
Vedi indice1. L’Espressionismo Astratto
Avanguardia e kitsch
Mark Rothko, Adolph Gottlieb, Barnett Newman: unalettera al “New York Times"
Mural
David Smith I
La caduta di Parigi e i surrealisti a New York
Arshile Gorky
Willem de Kooning
La nascita dei Cefalopodi
Barnett Newman
Clyfford Still
Rothko: 1947-50
Onement I
La grande dimensione nell’Espressionismo Astratto
David Smith II
L’ultimo Gorky
Pollock: il dripping
L’eredità di Jackson Pollock
2. L’arte in Europa fra il 1945 e il 1957
Alberto Giacometti
Francis Bacon
Bram van Velde
Jean Fautrier
Jean Dubuffet
Wols
La situazione italiana nell’immediato dopoguerra
Roma: dagli esiti della Scuola romana a Forma
Milano: il Fronte nuovo delle Arti
Alberto Burri
Origine. Giuseppe Capogrossi ed Ettore Colla
Lucio Fontana
La figurazione e il realismo socialista in Francia
Art brut e CoBrA
L’Informel
L’Imaginaire
Hans Hartung
H.W.P.S.M.T.B.
White and Black
Véhémences confrontées
Da Signifiants de l’Informel a Un art autre
Antoni Tàpies
L’astrazione
Il MAC
Gli Otto
Emilio Vedova
L’ultimo naturalismo
Spazialisti e Nucleari
3. Tra i cinquanta e i sessanta: dal Neo-Dada all’arte pop
L’Independent Group
Robert Rauschenberg, Jasper Johns, Cy Twombly
Allan Kaprow e lo happening
Pop Art
Andy Warhol
Nouveau Réalisme
Ad Reinhardt
L’astrazione post-pittorica
Scultori tra la fine degli anni cinquanta e l’inizio dei sessanta: Smith e Caro
Gli artisti nell’Internazionale situazionista
Roma e Milano nei primi anni sessanta
Bibliografia
Indice dei nomi
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Pancotto Pier Paolo
Arte contemporanea: il nuovo millennio
Roma: Carocci, 2013
Il primo tratto del Duemila è stato segnato da una serie di avvenimenti che hanno ridefinito l’assetto sociale e culturale internazionale. I confini linguistici e operativi che separavano i diversi ambiti territoriali si sono sgretolati, in un processo inarrestabile che ha nella multiculturalità e nel crollo delle ideologie i propri elementi propulsori. Le arti figurative hanno risposto a tale stato di cose mettendo in moto una spiccata poliedricità sintattica ed espressiva da cui deriva un generale eclettismo che costituisce la nota dominante del periodo: in sintesi, una Babele linguistica. L’autore riflette sui principali orientamenti che hanno caratterizzato gli ultimi anni tentando di avviarne una prima, possibile storicizzazione, aperta a futuri approfondimenti. (Da sito Carocci)
Vedi indice1. Gli anni novanta del Novecento. Una Babele linguistica
Epilogo d’un secolo o prologo d’un millennio?
La dissoluzione dell’opera d’arte in esperienza creativa
Nuove articolazioni dell’opera d’arte
2. Dopo il 2000. La Babele è senza limiti
Multiculturalità e globalizzazione
I “Nuovi classici” del XXI secolo
Conferme, non conferme e affermazioni tra passato prossimo e presente
3. Presenze. Gli interpreti della Babele
Lo spazio
L’esperienza artistica come esperienza di vita
L’individuo
Tematiche sociali ed economiche
4. Sguardi incrociati. I testimoni della Babele
Note
Bibliografia
Referenze iconografiche
Indice dei nomi
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Nigro Covre Jolanda
Arte contemporanea: le avanguardie storiche
Roma: Carocci, 2008
Il fascino che ancora oggi le prime avanguardie suscitano tra gli studiosi – e che si ripercuote tanto sul mercato dell’arte quanto sulla produzione di molti giovani artisti – nasce in gran parte dal loro impeto rivoluzionario sospeso, come tutti gli atteggiamenti utopici, tra passato e futuro. Il loro carattere "militante", di guida e di rottura con un passato nemico da superare, da cui nasce il concetto stesso di avanguardia, non impedisce tuttavia il continuo confronto con il secolo precedente. D’altra parte, se si percorre tutta l’arte del Novecento, si ha facilmente la sensazione che, proprio negli anni delle prime avanguardie, tutto fosse già stato detto o, in un certo senso, suggerito.
Questo volume inaugura una serie di Quality Paperbacks diretta da Jolanda Nigro Covre e dedicata ai grandi temi della storia dell’arte contemporanea, dal simbolismo alle ultime tendenze. Un’iniziativa editoriale che vede il coinvolgimento di alcuni fra i più autorevoli studiosi del settore e che si distingue anche per lo sguardo costante e attento ai nuovi strumenti metodologici e critici. (Da sito Carocci)
Vedi indiceIntroduzione
1. I fauves
I fauves, la Brücke e il cubismo/L’esplosione del colore/Verso una nuova strutturazione della forma
2. L’espressionismo della Brücke
Die Brückee l’eredità del romanticismo tedesco/I temi/“Der Sturm? e due austriaci a Berlino
3. Il cubismo
Cubismo e cubismi/Dal protocubismo al cubismo analitico/La Section d’Or e il cubismo sintetico
4. L’orfismo
“Pittura pura" e arte non oggettiva/I pittori dell’orfismo/Kupka, un enigma al di là degli “ismi"
5. Der Blaue Reiter
Monaco tra Francia e Russia/L’Almanacco/Tra simbolismo e astrazione
6. Il futurismo
Lo scenario italiano e problemi critici/I manifesti e gli inizi della pittura futurista/La maturità e la crisi
7. L’avanguardia russa e sovietica
Malevi? e il cubofuturismo/Il suprematismo/Il costruttivismo e altre tendenze in Unione Sovietica
8. Mondrian e "De Stijl"
L’irrazionalismo di Mondrian/Dalle prime avanguardie all’astrazione/“De Stijl" incontri e incomprensioni
9. Gli architetti e gli "smi"
Dove le parallele si incontrano/Tra Mitteleuropa e Deutscher Werkbund/Tra caos tecnicistico e astratta perfezione
Note
Bibliografia
Indice dei nomi
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Poli Francesco
Arte contemporanea: le ricerche internazionali dalla fine degli anni 50 a oggi
Milano: Electa, 2005
Compatto, ampiamente illustrato, documentato come un manuale, il volume fa il punto sulle ricerche internazionali dalla metà degli anni '50, quando si delinea la svolta dell'arte contemporanea, a oggi. Dalla pop art alla recente net art, i 14 saggi esplorano momenti e movimenti chiave di mezzo secolo di creatività: situazionismo, arte minimale, land art, arte povera, concettuale, performance, body art, transavanguardia, video arte e fotografia. Gli autori sono tutti affermati studiosi legati a musei e università, che offrono una sintesi di riferimento completa e aggiornata a uso non solo di studiosi, insegnanti, studenti, ma anche del nuovo pubblico di giovani appassionati di arte contemporanea. (Da sito Electa)
Indice non disponibile
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Schiaffini Ilaria
Arte contemporanea: metafisica, dada, surrealismo
Roma: Carocci, 2011
Metafisica, dada e surrealismo hanno sancito una rottura fondamentale nella tradizione delle avanguardie. Lo scardinamento del rapporto tra segni pittorici e realtà avviato da Giorgio de Chirico e la contestazione purificatrice di dada hanno determinato uno scarto concettuale decisivo, da cui ha preso le mosse in primo luogo l’indagine dell’inconscio del movimento bretoniano. Questo ribaltamento di prospettiva ha aperto la strada a una sperimentazione a tutto campo di tecniche, oggetti e strategie di comunicazione che costituisce un riferimento imprescindibile per le ricerche artistiche successive, fino ai nostri giorni. Il volume offre un’introduzione sintetica ai tre movimenti, delineati nei contesti storico-geografici di appartenenza. Tenendo conto dei contributi critici recenti sono messi a fuoco temi quali il rapporto fra tradizione e modernità, il confronto dell’artista con il mercato e la società dei consumi, il valore politico della protesta dada, il potere dell’immagine fotografica nella comunicazione di massa. (Da sito Carocci)
Vedi indiceIntroduzione
1. Metafisica
La "questione metafisica"
Giorgio de Chirico e la "scoperta" della metafisica
Ferrara 1917: l’incontro con Carlo Carrà
Filippo de Pisis e Giorgio Morandi
"Valori Plastici"
2. Dada
La negazione dada
Zurigo
New York
Berlino, Colonia, Hannover
Parigi
3. Surrealismo
La rivoluzione surrealista
Il manifesto del 1924
Il surrealismo e la pittura
La svolta degli anni trenta
La fotografia
L’oggetto
L’internazionalizzazione del movimento
Note
Bibliografia
Indice dei nomi
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Nigro Covre Jolanda, Mitrano Ida
Arte contemporanea: tra astrattismo e realismo
Roma: Carocci, 2011
Il volume affronta gli incontri e gli scontri tra tendenze astratte e fi gurative dal primo dopoguerra al 1956, a latere delle manifestazioni eroiche del Surrealismo e dell’Informale, includendo in parte anche il dibattito sull’architettura. Vengono prima analizzate tematiche che si muovono tra utopia e realtà, con spunti ironici – ma più spesso tendenti alla malinconia o a un ideale di purezza – cui subentrano, negli anni trenta, un interesse per la materia e un nuovo espressionismo come forme di riappropriazione della realtà. Si ricostruisce poi il vivace clima culturale del secondo dopoguerra – caratterizzato dalla rifl essione sul rapporto tra società e artisti, tra ideologia e arte – dando spazio ai protagonisti del dibattito attraverso manifesti, articoli, lettere per mettere in luce la complessità delle diverse posizioni. (Da sito Carocci)
Vedi indiceIntroduzione di Jolanda Nigro Covre e Ida Mitrano
Parte prima. 1918-1942
Gli eventi, i protagonisti
Una premessa sulla distribuzione dei capitoli
1. Tra utopia e realtà
Astrattismo: un termine o una tendenza in crisi?
Novembergruppe e Bauhaus
Pittori nella cultura del razionalismo
La realtà e la natura. Echi dal nuovo mondo
2. Il classico come purezza e come nostalgia
Il purismo e dintorni
Classicismo, arcaismo, realismo, recupero della tradizione: polivalenza o ambiguità di una terminologia
Il ritorno all’antico e il ritorno alla figurazione
3. Depero e l’ironia, Severini e la malinconia
Depero e alcuni esiti del futurismo
Severini e il rifiuto del cézannismo
4. Nuova oggettività e realismo magico
La Neue Sachlichkeit e la fine dell’utopia: tra nostalgia e rivoluzione
Il tema del doppio e l’incomunicabilità: altri incontri e distanze fra tedeschi e italiani
5. La protesta e la ricostruzione
Verso la realtà. L’architettura razionalista in Italia
Ancora un ideale di purezza: astrattisti dopo il 1930
La via materica e la via espressionista alla realtà
Parte seconda. 1944-1956
Nota preliminare
6. Gli intellettuali di sinistra nell’Italia postbellica
Gli anni della speranza (1944-46)
Gli anni della svolta (1947-48)
Dall’ortodossia al revisionismo (1949-56)
7. Dibattito artistico. Orientamenti e polemiche
Nuovi fermenti culturali
Da L’arte contro la barbarie all’Alleanza della cultura
Dalle Quadriennali di Roma alle Biennali di Venezia
8. Il figurativo tra realismo e astrattismo
Da Corrente a Oltre Guernica
Il Fronte nuovo delle arti
Il Gruppo degli Otto
9. Dal realismo sociale al realismo esistenziale
Il movimento realista e le sue battaglie
Revisionismo critico. Istanze di rinnovamento e "Città aperta"
Dal realismo esistenziale a Il Pro e il Contro
Note
Bibliografia
Indice dei nomi
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Grasso Aldo, Trione Vincenzo (a cura di)
Arte in TV: forme di divulgazione
Monza: Johan & Levi, 2014
Nell’ormai lunga storia della TV italiana l’arte ha avuto fin da subito uno spazio preciso, se si pensa che il 3 gennaio 1954 non solo segna il debutto delle trasmissioni rai ma anche la messa in onda del primo approfondimento culturale, Le avventure dell’arte. E di avventura si è trattato fin da subito: le estreme potenzialità comunicative del nuovo mezzo, che portava letteralmente nelle case degli italiani per la prima volta argomenti elitari, si scontravano presto con la diffidenza, per non dire l’ostracismo, di una parte consistente di critici e intellettuali, ma anche con le difficoltà e le ambiguità insite in ogni traduzione da un medium a un altro. A distanza di sessant’anni lo scenario e i protagonisti di questo racconto sono decisamente cambiati, con la presenza delle emittenti private prima e della pay tv poi – e quindi con il deciso ampliarsi dell’offerta –, tra il passaggio al digitale e l’evoluzione naturale del linguaggio televisivo e dei suoi interpreti, artisti e critici compresi. Ma se il contesto muta, le questioni attorno a cui il rapporto arte-tv si gioca rimangono le stesse, in primis quella della legittimità di un medium a vocazione popolare a veicolare un contenuto alto, e soprattutto quella riguardante le funzioni che il piccolo schermo svolge nei confronti dell’arte, a partire dalla divulgazione che, pur nelle sue varie tipologie, è considerata storicamente la principale e più ovvia declinazione del mezzo. Proprio a quest’ultimo aspetto in particolare è dedicata la serie di saggi raccolti nel presente volume, sia che si muovano dal campo specifico della comunicazione televisiva sia che scelgano di privilegiare l’ambito artistico. Pur nella varietà di metodo, a risaltare è la stretta relazione tra i due mezzi che più hanno influenzato lo scenario visivo della seconda metà del Novecento. (Da sito Johan & Levi)
Vedi indiceIntroduzione
Aldo Grasso e Vincenzo Trione
prima parte – Intermedialità: tra arte e televisione
La strategia dell’assimilazione. Televisione contro arte - Vincenzo Trione
L’arte in quiz - Martina Corgnati, Giuliana Caterina Galvagno
Arte e tv: un gioco a due - Mario Abis
seconda parte – Momenti di una storia
Piccolo schermo e arte, tra divulgazione e good story - Aldo Grasso
L’ossimoro perfetto. I destini dell’arte nella tv commerciale italiana - Massimo Scaglioni
Art entertainment e oltre. Nuovi linguaggi e problemi dell’arte nella tv digitale - Cecilia Penati
terza parte – Figure di una storia
Critici d’arte in tv. Origine, ricerca e divulgazione di nuovi linguaggi - Tommaso Casini
Dentro l’immagine. Come si guarda un quadro in televisione - Anna Luigia De Simone
quarta parte – Artisti in scena
Il critico d’arte dentro il tubo catodico. Fenomenologia e costruzione di una neoicona pop - Massimiliano Panarari
Lo sguardo della critica. Il documentario d’arte nella televisione italiana - Veronica Gaia di Orio
Gli artisti e la televisione. Una “relazione pericolosa” - Rachele Ferrario
Apparati
Teleschermi d’arte. Per una storia dei programmi sull’arte nella tv italiana - Cecilia Penati
Note
Teleschermi d’arte – Infografiche
Profili biografici
Bibliografia selezionata
Indice dei nomi
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Poli Francesco
Arte moderna
Milano: Electa, 2007
Il volume si rivolge innanzitutto a curiosi e studenti che necessitano - su un argomento certamente già noto e non privo di bibliografia - di una sintesi curata da autori che propongono ognuno una lettura personale, come si vede anche dalle scelte iconografiche, accurate ma mai scontate. Il libro è organizzato cronologicamente e abbraccia tutti i movimenti della prima metà del Novecento, dal Postimpressionismo all'Informale, per riallacciarsi così idealmente come seguito di Arte contemporanea. Un capitolo finale è dedicato agli sviluppi della fotografia. Per scelta del curatore, tutti gli autori che hanno contribuito al volume provengono dall'ambito universitario, garantendo così un'altissima qualità dello scritto. (Da sito Electa)
Indice non disponibile
22
Andina Tiziana
Arthur Danto: un filosofo pop
Roma: Carocci, 2010
Prima di diventare famoso per la sua filosofia dell’arte Arthur C. Danto, uno dei maggiori pensatori e critici d’arte del Novecento, era già noto per i suoi studi sulla filosofia della storia, su Nietzsche, sull’epistemologia e sulla teoria dell’azione. Questo libro ricostruisce il sistema dantiano in tutte le sue articolazioni, mostrando come per rispondere a una delle domande filosofiche più antiche – che cos’è un’opera d’arte? – sia necessario mettere in moto tutta quanta la filosofia, perché se si vuole spiegare la realtà, la si deve spiegare tutta insieme, attraverso un solo gesto teorico capace di conciliare la ricerca filosofica più sofisticata con i temi della cultura popolare. In questo senso, ciò che Andy Warhol è stato per l’arte Arthur Danto lo è stato per la filosofia del Novecento. (Da sito Carocci)
Vedi indiceGuggenheim Museum, New York 2010
1. La filosofia analitica nello spazio tra arte e vita
La filosofia analitica secondo Danto/Il volto pop della filosofia analitica/Uno sguardo alla tradizione continentale: Nietzsche filosofo
2. Linee guida di un sistema: i modi in cui rappresentiamo il mondo
Filosofia analitica della storia/Filosofia analitica della conoscenza e dell’azione/Il rapporto mente-corpo/Questioni fondamentali I: le nostre rappresentazioni del mondo/Questioni fondamentali II: i nostri legami con il mondo
3. La filosofia analitica si fa pop e diventa filosofia dell’arte
La rivoluzione copernicana di Danto/Che tipo di cosa è un’opera d’arte? Questioni di ontologia e di interpretazione/L’importanza di Hegel
4. Comprendere la Brillo Box: la cifra morale del pluralismocritico
Il mondo (dell’arte) visto da Manhattan/Andy Warhol, icona americana
Note
Bibliografia
Indice dei nomi
23
Chiantore Oscar, Rava Antonio
Conservare l'arte contemporanea: problemi, metodi, materiali, ricerche
Milano: Electa, 2006
Il restauro dell'arte contemporanea è un campo ancora poco esplorato, in quanto solleva problematiche che esulano dal tradizionale restauro delle opere d'arte. La scarsa conoscenza delle tecniche e dei materiali dell'arte contemporanea - nuovi e in continua evoluzione - e della loro deperibilità ha portato finora quasi sempre alla scelta di non intervenire. Oggi invece si tende a considerare il restauro possibile, se riunite due condizioni fondamentali: la conoscenza di tecniche e materiali e la consapevolezza del significato che questi hanno per l'artista stesso. Questo saggio affronta la problematica sia dal punto di vista metodologico, sia da quello scientifico. L'apparato iconografico illustra esempi che vanno dalla pittura alla fotografia, dalla scultura all'installazione, dal video alla neonata net art. Completano il volume un glossario e gli elenchi di indirizzi di organizzazioni e centri di ricerca. (Da sito Electa)
Indice non disponibile
24
Calvesi Maurizio
Le due avanguardie: dal Futurismo alla Pop Art
Roma; Bari: Laterza, 2015
La prima messa a fuoco e la più organica sistemazione critica di molte vicende dell’avanguardia: la formazione simbolista di Boccioni, gli scambi tra futurismo, cubismo e orfismo, i rapporti fra futurismo Dada metafisica e surrealismo, la proiezione dell’avanguardia storica nei movimenti di oggi, Pollock e Burri, l’Informale, la Pop Art e i ‘fumetti’ di Lichtenstein, il filone del New Dada di Johns e Rauschenberg che introduce alla sconfinante fenomenologia dell’arte degli anni Sessanta. (Da sito Laterza)
Vedi indiceIntroduzione - I. STUDI SUL FUTURISMO - Profilo del futurismo - Il futurismo di Boccioni: formazione e tempi - Postilla a Boccioni - Boccioni e Previati - Balla e Boccioni - Balla, una camera da letto - In morte di Carrà - Il futurista Sant’Elia. Un’analisi del Manifesto - Il futurismo e le avanguardie - Importanza di Marinetti - Cinque sintesi di F.T. Marinetti e il teatro radiofonico - Il problema del secondo futurismo (per Korompav) - Note bibliograficbe - 40 tavole fuori testo - II. INFORMALE NEW DADA POP ART - Iminagine aperta - Informale e dopo - Pollock - Alberto Burri - L’informale in Italia fino al 1957 - Ridimensionamento dei valori - Ricognizione e reportage - Un pensiero concreto - Un confronto: Bacon e Jorn - Morris Louis - Burri e Rauschenberg - Dine, Rosenquist, Segal, Pistoletto e Oldenburg - Per un’immagine oggettuale: Schifano - Colla - I legni di Ceroli - Fontana ’65 - I cannoni di Pascali - Note bibliograficbe - 49 tavole fuori testo - Indice dei nomi
25
Perniola Mario
L'estetica contemporanea
Bologna: Il Mulino, 2011
In età contemporanea l'estetica pare frantumarsi e non essere più riducibile a un'immagine coerente. Eppure, per la mole di testi di estetica prodotti, gli ultimi cento anni possono definirsi il secolo dell'estetica. A partire da quattro campi concettuali - vita, forma, conoscenza, azione - Perniola individua le linee di riflessione estetica che ne derivano e le illustra richiamandosi a diversi autori: da Dilthey a Foucault (estetica della vita), da Wölfflin a McLuhan e Lyotard (estetica della forma), da Croce a Goodman (estetica e conoscenza), da Dewey a Bloom (estetica e azione). Se ne aggiunge poi una quinta, che tocca l'ambito dell'affettività e dell'emozionalità (Freud, Heidegger, Wittgenstein, Lacan e Deleuze). Conclude il volume un ampio capitolo sul pensiero estetico non occidentale. (Da sito Il Mulino)
Vedi indicePremessa
I. Estetica della vita
II. Estetica della forma
III. Estetica e conoscenza
IV. Estetica e azione
V. Estetica e sentire
VI. Estetica e cultura
Bibliografia
Indice dei nomi
Indice degli argomenti
26
Acton Mary
Guardare l’arte contemporanea
Torino: Einaudi, 2008.
Una guida di facile lettura alla comprensione visiva, alla storia e all'analisi dell'arte contemporanea. Nelle sue pagine l'autrice fornisce un prezioso suggerimento al lettore: il modo migliore per comprendere l'arte moderna e post-moderna è osservarla da vicino, considerando i diversi elementi che costituiscono ogni singola opera - composizione, spazio e forma, luce e colore, soggetto. Con una scrittura avvincente ed elegante, Mary Acton analizza i movimenti artistici fondamentali, tra cui l'espressionismo, il costruttivismo, il Bauhaus, il surrealismo, la pop art, l'arte concettuale e la Young British Art, affrontando un ampio spettro di forme d'arte, dall'architettura al design, dalla scultura e dalle installazioni alle opere su tela. Il testo è corredato di una ricca selezione di immagini [...] relative agli artisti, ai designer e agli architetti presi in esame [...]. (Da sito Einaudi)
Vedi indiceCronologia dell'arte moderna e contemporanea
Prefazione e ringraziamenti
Introduzione
I. Picasso e il modernismo
II. La visione dinamica
III. Duchamp e l'arte concettuale
IV. Espressionismo ed espressione di sé
V. Nuovi concetti compositivi
VI. Spazio e forma
VII. Luce e colore
VIII. Soggetti tradizionali
IX. Epilogo: cinema, fotografia e belle arti
Appendice I
Appendice II
Riferimenti bibliografici
Indice dei nomi
27
Di Marino Bruno
Hard Media: la pornografia nelle arti visive, nel cinema e nel web
Monza: Johan & Levi, 2013
Che cos’è la pornografia? Un mero fenomeno sociologico o addirittura una categoria estetica? E soprattutto: com’è cambiata la rappresentazione pornografica negli ultimi anni con l’evoluzione dei media? Con un ampio saggio che abbraccia vari ambiti della realtà contemporanea – dalla fotografia alla televisione, dalle arti visive al cinema, dalle performance al web –, Bruno Di Marino indaga le molteplici sfaccettature della scrittura dell’osceno: un’approfondita disamina storico-critica dall’Origine du monde ci porta, attraverso gli oggetti di Duchamp, le “stagioni” di Man Ray e le performance erotico-politiche, fin dietro le quinte del porno con le fotografie di Sultan e Greenfield-Sanders; approdiamo, quindi, al grande schermo con il fortunato connubio fra cinema sperimentale e mondo X-Rated nelle pellicole calde di maestri come Gioli e Warhol, con il found-footage pornografico e le nuove frontiere della videoarte e dei videoclip; infine, il decisivo passaggio dal privé alla rete, con il dischiudersi dell’universo infinito di YouPorn e la moltiplicazione di pratiche di scambio fra reale e immateriale sempre più ardite. Negli ultimi due decenni si è dunque assistito a un processo di normalizzazione e insieme spettacolarizzazione della pornografia che ha definitivamente violato il suo tabù, anche – anzi, soprattutto – per il pubblico femminile, provocando un aumento incontrollato della produzione amatoriale e, di conseguenza, una crisi dell’hard professionale. Divenuta un archivio ipermediale frammentario e illimitato di forme, codici, linguaggi e immagini, la pornografia è ormai un mondo a cavallo tra fiction e realtà, che rischia di trasformare in una messa in scena perfino aspetti essenziali della quotidianità. (Da sito Johan & Levi)
Vedi indiceLa piccola morte al lavoro. Per un’estetica dell’immagine pornografica
La legittimazione dell’immagine hard
Il porno è un genere?
Il visibile pornografico
Pornografia e desiderio
La scrittura del corpo Barthes/Sade
Produzione e consumo
Note
Pornografie. L’osceno nell’arte contemporanea
In principio era Courbet
Gli oggetti di Duchamp e le “stagioni” di Man Ray
L’immaginario erotico dei surrealisti e oltre
Manichini e falli: l’oscenità tra grottesco e giocoso
La performance tra politica e sessualità
Fotografia e pornografia
Dietro le quinte del porno: Sultan e Greenfield-Sanders
Il porno, il pop e il kitsch
La pittura hard tra iperrealismo e nuovo espressionismo
Note
Pellicole calde e creature in fiamme. Sperimentazione audiovisiva e cinema a luci rosse
Genet, Smith, Warhol
Serialità e ambiguità
Il found-footage pornografico
Le pellicole calde di Gioli
Desiato o l’eros formato Super 8
Kern e il cinema della trasgressione
l paradiso perduto di Roy Stuart
Pornografia, videoarte e videoclip
Quando l’hard diventa sperimentale
L’artcore di Blake e Ninn
Note
Dal privé alla rete. Pratiche pornografiche di scambio tra reale e immateriale
L’immagine dello scambio
Oltre il vetro, dentro lo schermo
L’universo infinito di YouPorn
Atti osceni in luogo pubblico
La messa in scena di un contratto
Macchine celibi
Note
28
Schapiro Meyer
L'impressionismo: riflessi e percezioni
Torino: Einaudi, 2008.
Questo libro offre una visione inedita dell'impressionismo inquadrandolo nella cultura parigina di fine Ottocento ed esplorando il fitto intreccio di temi storico-artistici, economici, politici, filosofici, linguistici e letterari dell'epoca. [...] Ricchissimo di informazioni, idee e osservazioni critiche, e corredato da piú di 100 immagini, questo volume costituisce un contributo fondamentale alla storia dell'arte e della società. (Da sito Einaudi)
Vedi indiceL'impressionismo di Meyer Schapiro
Nota introduttiva
Introduzione
L'osservatore, l'atto di osservare, l'oggetto osservato
I. Il concetto di impressionismo
II. L'estetica e il metodo dell'impressionismo
III. La natura e l'ambiente
IV. La ferrovia
V. La città
VI. Gli attori
VII. La folla, i passanti, e la prospettiva come forma sociale
VIII. Ritrattistica e fotografia
IX. L'impressionista per eccellenza: Claude Monet
X. L'impressionismo e la scienza
XI. L'impressionismo nella storia
XII. L'impressionismo e la letteratura
Conclusione. La reazione all'impressionismo
Indice dei nomi
29
Mecacci Andrea
Introduzione a Andy Warhol
(Maestri del Novecento Laterza)
Roma; Bari: Laterza, 2008
Dai feticci industriali all’indagine sul divismo hollywoodiano, dal tema della morte al travestitismo, dal cinema underground all’arte commerciale, l’estetica warholiana rivela una continua sovrapposizione mimetica con la sua fonte iconica principale, l’America, metafora assoluta di una contemporaneità ridotta a superficie. (Da sito Laterza)
Vedi indiceI. Alla ricerca di un nuovo linguaggio - II. L’assoluto pop (1962-1965) - III. Universo pop (1965-1968) - IV. Il cinema - V. Dal pop al postmoderno: gli anni Settanta e Ottanta - Cronologia della vita e delle opere - Storia della critica - Bibliografia - L’autore
30
Subrizi Carla
Introduzione a Duchamp
(Maestri del Novecento Laterza)
Roma; Bari: Laterza, 2012
«Si possono fare opere che non siano arte?»: con questo appunto del 1913, Marcel Duchamp introduce la sua idea dell’arte come esperienza del possibile, dell’indifferenza, del già fatto e dell’ironia. Queste pagine attraversano l’opera, gli scritti e la vita di uno sperimentatore radicale, per risalire alle radici storiche di ipotesi, procedure e idee ancora al centro del dibattito teorico e critico sui processi di significazione dell’opera d’arte. (Da sito Laterza)
Vedi indiceI. La «bellezza di indifferenza» e gli anni della formazione - II. Verso «La Mariée mise à nu par ses célibataires, même». Mettere l’arte al servizio della mente - III. Usare un Rembrandt come tavolo da stiro - IV. Il «Grande Vetro» e l’abbandono dell’arte - V. Essendo dati - VI. «Modus vivendi»: l’arte si dissolve nella vita - Cronologia della vita e delle opere - Storia della critica - Bibliografia - L’autrice
31
Di Giacomo Giuseppe
Introduzione a Klee
(Maestri del Novecento Laterza)
Roma; Bari: Laterza, 2011
Nell’opera di Paul Klee, uno dei più grandi artisti e teorici del Novecento, riflessione sull’arte e produzione artistica sono strettamente connesse. A differenza della pittura naturalistica volta al visibile, la ricerca di Klee fondata sui puri mezzi pittorici –linee e colori– è tutta incentrata a ‘rendere visibile’ ciò che il visibile stesso occulta, la sua preistoria. (Da sito Laterza)
Vedi indicePaul Klee - I. Gli inizi: tra Berna e Monaco - II. L’insegnamento al Bauhaus - III. Il ritorno a Berna - Cronologia della vita e delle opere - Storia della critica - Bibliografia - L’autore
32
Di Giacomo Giuseppe
Malevic: pittura e filosofia dall’Astrattismo al Minimalismo
Roma: Carocci, 2014
Oltre che un grande pittore, Malevic è stato anche un grande filosofo, che ha saputo porre in termini filosofici la questione dell’Essere. La sua opera abbandona la forma realistica tradizionale per poter continuare ad assolvere alla propria funzione critica: non si tratta di rappresentare il mondo così com’è, ma di far emergere la dimensione del possibile, che Adorno definisce come la funzione utopica dell’arte. In questo senso, per Malevic, l’essenza dell’arte e qualcosa che si affida non al visibile, e quindi al logos, ma piuttosto al sentire e dunque al pathos. (Da sito Carocci)
Vedi indiceIntroduzione
1. Arte astratta
Considerazioni generali
L’inizio dell’astrazione: Kandinskij
L’opera di Kandinskij nel periodo del Bauhaus
L’ultimo Kandinskij
Mondrian e l’inizio del Neoplasticismo
Il Neoplasticismo come vero realismo
Il tragico e la necessita del sensibile
Continuità e trasformazione nella pittura di Mondrian
Confronto con il Cubismo e problema del rapporto figura/sfondo
L’astrazione come espressione di verticalità e orizzontalità
L’ultima produzione di Mondrian a New York
Attualità della pittura di Mondrian e i suoi appunti autobiografici
2. La pittura di Malevic dagli esordi al Suprematismo
Introduzione al Suprematismo
Temi della pittura di Malevic a partire dalla sua autobiografia
Icona, cultura contadina e Cubo-Futurismo
Il Realismo transmentale
L’Alogismo
Il Quadrato nero e il Niente liberato
La fase post-suprematista e il ritorno alla figura
Teoria e pratica pittorica del Suprematismo
Dal rapporto segno-significato al suo superamento
Epifania e rappresentazione in Malevic
Importanza delle superfici-piano
Dall’icona al Suprematismo
L’irruzione del Suprematismo nella storia dell’arte
Icona e manifestazione del pittorico
3. L’arte di Malevic e le sue implicazioni filosofiche
Malevic e Tatlin: il problema del rapporto arte-società
Evoluzione della pittura di Malevic
Tra il dire e il mostrare, tra il visibile e il non-visibile
Spazio e quarta dimensione. Arte e realtà
Cubismo e astrazione
Malevic, Nietzsche, Beckett
Estetica dell’abisso
Suprematismo e ripresa del figurativo
Malevic e Kafka: la speranza
4. Suprematismo, Costruttivismo e Produttivismo
Autonomia ed eteronomia della forma artistica
Tarabukin e la morte dell’arte da cavalletto
Etica ed estetica nelle avanguardie russe
Teoria e prassi nel Costruttivismo di Rodcenko
L’arte e la Rivoluzione d’Ottobre
Difesa e condanna della pittura astratta
5. Considerazioni sul monocromo a partire da Malevic
Caratteri introduttivi
Evoluzione del monocromo
Presenza o assenza di una dimensione spirituale nel monocromo
Yves il Monocromo
Il monocromo in Russia
Il monocromo negli Stati Uniti: Rothko e Newman
Il monocromo negli Stati Uniti: Rauschenberg e Reinhardt
La diffusione del monocromo e la sua presenza nella letteratura
6. Minimalismo e Concettualismo
Suprematismo e Costruttivismo di fronte al Minimalismo
Dall’Espressionismo astratto al Minimalismo
Temporalità e intenzionalità nel Minimalismo
Serialità e ripetizione nella Pop Art e nel Minimalismo
Possibile presenza dell’“aura” nell’arte minimalista
Linee generali del Concettualismo
Pensiero versus visibilità
Antiestetismo e messa in crisi della nozione di autore
Opposizione al sistema e successiva normalizzazione
Bibliografia
Indice dei nomi
33
Pontiggia Elena
Mario Sironi: la grandezza dell'arte, le tragedie della storia
Monza: Johan & Levi, 2015
«L’arte non ha bisogno di riuscire simpatica, ma esige grandezza» ha scritto Sironi. Sono parole che si attagliano anche a lui, pittore di periferie inospitali eppure imponenti come cattedrali moderne. Futurista a partire dal 1913, Mario Sironi (Sassari 1885 – Milano 1961) negli anni venti ha espresso l’aspetto più duro della città e della vita contemporanea, ma insieme ha dato ai suoi paesaggi urbani la forza delle architetture classiche e alle sue figure la solennità dei ritratti antichi. Di una classicità moderna, è stato infatti uno dei maggiori protagonisti tra le due guerre: prima con il movimento del Novecento Italiano, che si forma a Milano nel 1922; poi con il sogno visionario di una rinascita dell’affresco e del mosaico.
Amico personale di Mussolini e fascista della prima ora, Sironi ha dato forma nella sua pittura murale degli anni trenta alla dottrina nazionalistica e sociale del regime – non alle leggi razziali che non ha mai condiviso – ma il suo desiderio di ritornare alla Grande Decorazione antica gli era nato già durante la giovinezza trascorsa a Roma, quando, come diceva, passavano davanti ai suoi occhi «gli splendidi fantasmi dell’arte classica». Del resto la sua arte, potente e dolorosa, non diventa mai un’arte di Stato. La vita non ha risparmiato Sironi: la perdita del padre a tredici anni, le crisi depressive, la guerra; poi la miseria, la contrastata vicenda familiare, le polemiche sulla sua pittura, i ritmi di lavoro massacranti che gli minano la salute; la caduta del fascismo, il crollo dei suoi ideali politici e un’esecuzione sommaria evitata in extremis (grazie all’intervento di Gianni Rodari, partigiano ma suo estimatore); infine la perdita della figlia Rossana, suicidatasi a diciotto anni nel 1948. Tuttavia la sua pittura oppone alle tragedie dell’esistenza e della storia un’ostinata volontà costruttiva. Almeno fino alla stagione ultima quando Sironi, svaniti sogni e illusioni, dipinge città frananti e visioni dell’Apocalisse. (Da sito Johan & Levi)
Vedi indicePrima parte
La stagione romana
1. Una famiglia di architetti
2. Dagli esordi simbolisti alla crisi del 1903
3. Amicizie e incontri: Boccioni, Severini, Balla, Prini
4. I primi viaggi: Milano, Parigi, Erfurt
5. L’adesione al Futurismo. Da Piedigrotta alle tavole parolibere
Seconda parte
Il tempo di guerra
6. Tra i Volontari Ciclisti. La battaglia di Dosso Casina
e L’orgoglio italiano
7. L’incontro con Margherita Sarfatti, la morte di Boccioni, il Servizio P
8. Il congedo e il ritorno a Roma
Terza parte
A Milano, tra fascismo e “Novecento”
9. Il salotto della Sarfatti e il “covo” di Mussolini
10. I paesaggi urbani e la mostra alla Galleria Arte
11. Disegnatore del Popolo d’Italia
12. La nascita del Novecento Italiano
13. Da 6 a 114. La Biennale del 1924 e la mostra del 1926
14. 1928: una Biennale in extremis
15. La carovana delle mostre (1929-1930)
Quarta parte
La scommessa della pittura murale: la lotta al sistema dell’arte moderna
16. Dalla Quadriennale di Roma alla “Mostra della Rivoluzione Fascista”
17. La Triennale del 1933, la mancata Biennale e il mancato processo del 1934
18. Gli affanni della pittura monumentale
19. Le ultime imprese decorative
Quinta parte
La rovina e la solitudine
20. «Non sono rimaste che macerie e paura»
21. Gli anni del dopoguerra
22. La perdita di Rossana, l’isolamento
23. Gli ultimi anni
34
Corgnati Martina
Meret Oppenheim: afferrare la vita per la coda
Monza: Johan & Levi, 2014
Donna, artista, outsider, icona: dal fulminante esordio con Colazione in pelliccia, destinato ad aprirle poco più che ventenne le porte del moma, al lungo e impervio cammino intrapreso per liberarsi di ogni etichetta artistica, ideologica e di genere, Meret Oppenheim (1913-1985) è una delle poche figure femminili della storia divenute leggendarie per aver osato sfidare regole e pregiudizi millenari in nome di una vocazione autentica. Una vocazione artistica ed esistenziale che la porterà a scelte e posizioni di rottura tutt’altro che facili, non solo nei confronti della società benpensante dell’epoca ma anche degli insidiosi pregiudizi cui non può dirsi immune lo stesso milieu artistico e letterario del suo tempo. Musa venerata da Man Ray, pupilla irriverente di Breton, complice e lei stessa protagonista delle più grandi sperimentazioni e delle più appassionanti avventure artistiche del Novecento, Meret Oppenheim si muove lungo il secolo con la libertà e l’originalità disinvolta e a tratti sofferta dei purosangue. Dall’avvicinamento alle teorie di Carl Gustav Jung al folgorante incontro con i surrealisti, dalla lunga lotta con la depressione all’attrazione inesorabile che a soli vent’anni la lega fatalmente a Max Ernst, dall’intenso e profondissimo sodalizio artistico con Alberto Giacometti all’amicizia segreta e finora ignota con Marcel Duchamp, Martina Corgnati traccia un accurato e appassionante ritratto della donna e dell’artista che, contro i facili stereotipi di un’arte tutta al femminile, sulla scia di Virginia Woolf e di Lou Salomé ha avuto il coraggio di gridare alle donne di ogni tempo: «La libertà non ci viene data, dobbiamo prendercela». Il volume è stato realizzato con il sussidio di Pro Helvetia.
(Da sito Johan & Levi)
Vedi indicePrefazione di Lisa Wenger
1. Berlino. 6 ottobre 1913
2. La famiglia di Meret
3. Ritratto dell’artista da cucciola
4. Parigi. 1932-1933
5. Alcune riflessioni sulla morte
6. Il Salon des Surindépendants
7. Nel club surrealista
8. Max
9. La bellezza convulsiva
10. Guanti, braccialetti, orsi bianchi
11. Colazione al moma
12. Marcel
13. Il ritorno dell’incertezza
14. La donna di pietra
15. La bella estate
16. Ménage à quatre
17. Designer surrealista
18. Venti di guerra
19. Un lungo isolamento
20. L’ultima volta di Marcel
21. Guerra e pace
22. Hedera
23. Riemergere dal diluvio
24. Wolfgang
25. Rivedere Parigi
26. A Berna
27. Il ritorno della cometa surrealista
28. Uscire dalla crisi
29. Afferrare i desideri per la coda
30. Diventare se stessi
31. Festa di primavera
32. Un’artista internazionale senza mercato
33. A cinquant’anni
34. Il guado sui fiumi del lutto
35. Casa Costanza
36. Nemo propheta in patria
37. Serpenti, simboli, natura
38. Giochi d’estate, cadavres exquis, spiriti liberi
39. Il segreto della vegetazione
40. Una mostra fondamentale
41. Il Premio d’arte della città di Basilea
42. Una lingua giusta per ogni pensiero
43. Donna, artista
44. Anche le parole trovano le loro pagine
45. Il Premio d’arte della città di Berlino e dintorni
46. La difficile nascita di una spirale. Meret Oppenheim e l’arte pubblica
47. Settantesimo compleanno
48. Oltre le immagini: pensieri, parole, discorsi
49. Bettina e Karoline
50. Il santo della clessidra
35
Gualdoni Flaminio
Piero Manzoni: vita d'artista
Monza: Johan & Levi, 2013
6 febbraio 1963: ad appena trent’anni Piero Manzoni viene trovato morto nello studio di via Fiori Chiari, stroncato da un infarto. Da quel momento in poi è la sua fama di personaggio provocatore e scapestrato ad affermarsi, insieme all’opera più dissacrante, la Merda d’artista, che entra nella leggenda e nell’immaginario collettivo. Ma cosa c’è in realtà prima, dopo e dietro quei trenta grammi di prodotto purissimo d’autore? È ciò che ricostruisce e racconta Flaminio Gualdoni in questa biografia, che traccia il filo rosso della ricerca artistica di Manzoni, mettendo ordine in una congerie di materiali finora frammentari e lasciando da parte qualsiasi ipotesi fantasiosa e non documentata. Le notti di “dolce vita milanese” e le giovanili scorribande in bicicletta, le prime prove sotto il patrocinio di Fontana alla ricerca di una voce personale, il sodalizio con giovani artisti italiani a lui contemporanei, le collaborazioni con i movimenti d’avanguardia internazionali di cui diventa un esponente ricercato e riconosciuto: tutto scorre velocemente, fino a relegare sempre più sullo sfondo il Manzoni privato e a portare in primo piano il Manzoni artista. A imporsi fortemente, pure nel continuo e incessante sperimentare attraverso ogni mezzo – dalla pittura ai progetti per ambienti immersivi –, è infatti il nocciolo duro e compatto di un’avventura estetica attorno all’essenza stessa dell’opera d’arte. Un impegno ostinato, di cui la vita, nel suo duplice connotato di banalmente quotidiana e artisticamente eccezionale, non può che essere parte integrante. «C’è solo da essere, c’è solo da vivere.» (Da sito Johan & Levi)
Vedi indiceRagioni di una biografia
1. Manzoni che…
2. «A Sonzino sol Chermonese»
3. Un diario
4. Domani chi sa
5. Ricerca d’immagine
6. Prolegomeni
7. Bianco
8. Zero
9. Superficie acroma
10. Azimuth
11. Libera dimensione
12. Corpi
13. Altri corpi
14. Socle du monde
15. «Ciao, maestro!»
16. Solo da essere
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Tonelli Marco
Pino Pascali: il libero gioco della scultura
Monza: Johan & Levi, 2010
Pino Pascali ha attraversato la storia dell’arte italiana come una folgorante meteora. Nato a Bari nel 1935 e morto a soli trentatré anni in un incidente automobilistico, è ritenuto con Boetti e Manzoni uno degli artisti d’avanguardia più innovativi del dopoguerra italiano. Malgrado la fulminea carriera, già in vita ottiene un consenso pressoché unanime per la dirompente originalità del suo talento. Nel 1968, a pochi mesi dalla morte, la Biennale di Venezia gli dedica una sala personale e i riconoscimenti postumi non si fanno attendere: si susseguono premi internazionali e mostre nei più prestigiosi musei d’arte contemporanea. Oggi la sua opera ha raggiunto quotazioni milionarie. Questo saggio circoscrive l’ambito d’indagine alla sola opera plastica di Pascali (1964-1968), con rapidi accenni all’attività di grafico pubblicitario, scenografo, disegnatore o performer. Nel definire i processi formali del suo lavoro scultoreo, Tonelli ha voluto prescindere da stratificazioni esegetiche volte a mitizzare l’artista offuscando una conoscenza effettiva della sua poetica. Accantonata la curiosità per l’uomo Pascali e la sua leggenda, l’autore ne scandaglia l’opera lungo un percorso tematico e cronologico, si confronta con le interpretazioni di numerosi critici e si serve delle dichiarazioni dello stesso Pascali per ridefinire un campo d’azione e di senso del suo linguaggio visivo, rintracciandone origini e ascendenti. Se le lezioni di Magritte, Savinio e de Chirico sono ineluttabili per lui, nondimeno Pascali si inserisce in un contesto del tutto contemporaneo, navigando a vista, dissacrando, giocando, anticipando alcune avanguardie dell’epoca e intuendo le relazioni tra spazio espositivo, teatralità della mostra e limiti della scultura. Il volume è quindi un gesto doveroso: liberare Pascali dal mito di Pascali e rettificare un’immagine parziale e sviante. Il lettore scoprirà che l’opera di Pino Pascali è molto meno ingenua, infantile, primordiale e selvaggia di quanto si sia creduto finora. (Da sito Johan & Levi)
Vedi indicePrefazione dell’autore
Rovine in scena
1. Teatrini
2. Strani personaggi
3. “Classicismo ingenuo”
4. Parodia e surrealtà
5. Erotismo
6. Donne
Sabotare la guerra
1. Stile e identità
2. Armi
3. La bomba scultura perfetta
4. Bricolage
5. Oggetti
6. La mostra come spettacolo
Lo spazio a pezzi
1. Spazio astratto
2. Tela bianca
3. Sciamani e serpenti
4. Animali
5. Decapitazioni
Natura in trappola
1. Terra
2. Arte Povera?
3. Acqua
4. p+i+n+o p+a+s+c+a+l+i
Scultura addio!
1. Bachi da setola
2. La giacca di Napoleone
3. Alle origini della civiltà
4. Un selvaggio metropolitano
5. Ideologia e libertà
6. “Odi et amo”
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Vettese Angela
Si fa con tutto: il linguaggio dell'arte contemporanea
(Grandi opere)
Roma; Bari: Laterza, 2010
Il cambiamento del linguaggio dell'arte è un fatto. Non si può fare marcia indietro. Non è né meglio né peggio di quello che era diffuso nel passato. Semplicemente, descrive il nostro presente e forse ci aiuta a intravedere il futuro. Non è vero che l'arte contemporanea non richieda più alcuna competenza tecnica e che si fondi sul principio provocatorio del ready-made. Al contrario, «mai come oggi non soltanto a un artista, ma a chiunque svolga un'attività inventiva, è concesso, anzi decisamente richiesto, di slittare tra competenze diverse: si dà forma a un pensiero con il continuo sovrapporsi di fattori. Il contraltare a questa libertà, tuttavia, è che si disponga di competenze varie e che si agisca in maniera precisa, progettata, realizzando le ipotesi di lavoro più varie con abilità specifiche». Anche per fare una crepa nel pavimento, un sole finto che abbronza davvero, una scatola nera nella quale il nostro corpo si disperde come nel vuoto (per citare tre opere gigantesche presentate alla Tate Modern di Londra, nell'ordine, di Doris Salcedo, Olafur Eliasson, Miroslaw Balka) occorre avere una coscienza e una dimestichezza dei propri mezzi che non è possibile improvvisare. Le nuove tecniche sembrano però avere almeno un aspetto in comune, quello del bricolage, che mette insieme materie e approcci differenti e che non mira alla durevolezza dell'opera. In ciò si rispecchia un'epoca in cui declina l'idea di storia come insieme sensato e in cui tendiamo a percepire il tempo come un flusso elastico, molteplice, dominato dal frammento e dal caso. A partire da questi presupposti, Angela Vettese riflette su come sono cambiati i materiali e i linguaggi dell'arte contemporanea, il rapporto di interazione con il pubblico e il ruolo dell'autore, che sovente non opera più da solo ma insieme ad altri, non centrando la sua attività solamente sull'attività manuale ma operando come un architetto o un regista. (Da sito Laterza)
Vedi indiceIntroduzione. Vernice fresca, v
L’idea non basta, 3
Guardare dentro al giocattolo, 9
La sensazione del precario, 13
L’effetto setta, 19
Il principio del bricolage, 25
Materie, 32
Incollare e comporre, 38
Presentare al posto di rappresentare, 45
Trovare prendere cambiare, 57
L’opera scoppia nello spazio, 65
Dentro la scultura verso l’installazione, 71
Complessità e multifunzione, 76
Scultura sociale e Public Art, 79
Rendere espliciti i procedimenti operativi, 87
Canoni regole ricette, 91
I modi del display, 96
La risposta alle sedi espositive, 100
La critica alle istituzioni artistiche, 103
Luoghi anomali, 106
Dalla partecipazione all’interattività, 109
Il corpo come veicolo, 115
Fotografia tra documento, montaggio e archivio, 120
Immagini in moto, 130
Parole e immagini, 137
Lo studio dell’artista, 142
La ridefinizione dell’autore, 148
Conclusione, 152
Note, 154
Bibliografia, 165
Referenze iconografiche, 172
Indice dei nomi, 173