Nascondi7
Meneguzzo Marco
Breve storia della globalizzazione in arte (e delle sue conseguenze)
Monza: Johan & Levi, 2012
Da almeno un decennio il sistema dell’arte occidentale deve far fronte all’avanzata, sullo scacchiere mondiale, di nuovi soggetti che minacciano di imporre regole diverse, più congeniali ai loro mercati. Una svolta radicale negli equilibri si respirava già negli anni ottanta, quando l’arte è diventata un’opportunità economica dai potenziali globali. Grazie a linguaggi accessibili a tutti, il Postmodernismo ha conquistato un pubblico sempre più vasto, prosperando verso territori sconfinati: la febbrile impennata del desiderio di arte contemporanea ha preparato il terreno all’ascesa dell’opera a status symbol e ha allargato l’orizzonte a paesi come Cina, Russia e India in cerca di riconoscimenti nel consesso occidentale. L’euforia di quegli anni si è presto smorzata nell’attuale clima di incertezza causato dallo sfaldamento del vecchio assetto e dall’esautorazione delle sue componenti, quella intellettuale (il critico, che legittimava le pratiche artistiche) e quella istituzionale (il museo, che le consacrava per la posterità). Oggi a decretare il successo è lo spirito speculativo – in tutti i sensi – dei nuovi protagonisti che, con l’abilità di chi manovra grossi capitali, fanno il bello e il cattivo tempo nel circuito chiuso galleria-collezionista-casa d’aste-museo. Perfino l’artista, un tempo motore del sistema, rischia di essere ridotto a mero ingranaggio. Cosciente del contesto in cui opera, ha saputo assecondare il depauperamento indotto dalla globalizzazione: se in passato mirava all’innovazione, oggi aderisce a standard linguistici immediatamente riconoscibili in ogni angolo del mondo. Con un approccio storico volto a scandagliare il passato per cogliere le complesse trasformazioni in atto, Marco Meneguzzo individua lo spartiacque tra il prima e il dopo, cioè tra un’arte come fatto esclusivo ed elitario e un’arte come fenomeno popolare e globalizzato. Un breve saggio di ampio respiro per comprendere il tempo che stiamo vivendo e quello che ci aspetta: un futuro in bilico tra un mutamento soffice del sistema dell’arte (e della stessa concezione di arte) e una sua variante apocalittica. (Da sito Johan & Levi)
Vedi indiceParte prima. Il canone occidentale
1. L’arte è una faccenda occidentale?
2. Gli anni ottanta: il turning point
Parte seconda. Nuovi soggetti
3. Perché cercare nuovi soggetti
4. Dove cercarli: una geopolitica culturale
5. L’Occidente incontra la Cina
6. La Cina incontra l’Occidente
7. Contraddizioni indiane
8. Il luogo dei luoghi: internet
Parte terza. Nuovi concetti
9. Echi degli anni ottanta
10. Il concetto di arte alla prova della globalizzazione
11. Estremismo, malattia infantile/senile del consumismo
Parte quarta. Uno scenario possibile
12. La variabile soffice
13. L’ipotesi apocalittica
8
Barbieri Daniele
Breve storia della letteratura a fumetti
Roma: Carocci, 2014
Uscita dall’infanzia visionaria e un po’ ingenua dei suoi primi sessant’anni, la letteratura a fumetti ha raggiunto, nell’ultimo mezzo secolo, una maturità che a molti rimane ancora ignota. La sua storia racconta come un modo di comunicare nato per la società illetterata e multietnica degli Stati Uniti di fine Ottocento si sia trasformato in un linguaggio raffinato e a volte difficile, in cui si esprimono sia autori che si rivolgono al grande pubblico sia autori d’élite. In Nord America e in Giappone, in Argentina e in Europa, le istanze più diverse convergono nella letteratura a fumetti, dalla vignetta satirica, dal racconto illustrato per bambini al cinema, alla pittura e alla narrativa di avanguardia. Questa nuova edizione, oltre a contenere un più ampio corredo iconografico, esplora autori e tendenze degli ultimi anni. (Da sito Carocci)
Vedi indicePremessa
1. Le origini (1895-1926)
I primi eroi: da The Yellow Kid a The Katzenjammer Kids
Il fumetto fantastico: Little Nemo e The Kin-der-Kids
La striscia quotidiana umoristica e il suo successo fino agli anni venti
2. Il fumetto di avventura (1927-1938)
La nascita: da Tarzan a Flash Gordon
Il fumetto poliziesco e Dick Tracy
Il fumetto e il cinema: l’arte di Milton Caniff
3. Il comic book e il fumetto di supereroi (1938-1975)
L’esplosione del comic book: Superman e i primi supereroi
Il caso Eisner
Gli anni cinquanta ed E.C.
Gli anni sessanta e la rinascita dei supereroi
4. Comics e critica sociale: da Felix a Fritz the Cat
La funzione sociale della striscia di costume
Il mondo Disney
Thimble Theatre di Segar e Li’l Abner di Al Capp
La striscia umoristica dagli anni trenta a oggi
Il fumetto underground americano
5. Il manga giapponese
I precedenti storici e la riforma di Osamu Tezuka
Gli stili manga dopo Tezuka
Gli stili gekiga dopo Tatsumi
6. Il fumetto argentino
I precedenti storici
Alberto Breccia
Dagli anni sessanta in poi
Muñoz e Sampayo
7. Il fumetto in Europa sino al 1960
Il fumetto in Gran Bretagna
Il fumetto in Francia e Belgio
Il fumetto in Italia dal “Corriere dei Piccoli” a Diabolik
8. Fumetto e cultura negli anni sessanta e settanta
Gli anni sessanta in Francia
La rivoluzione di “Linus”
Hugo Pratt
Savane e metallo
Progressisti e cannibali
9. Il fumetto anglo-americano nell’era della graphic novel
Will Eisner e il formato graphic novel
La rifondazione dei supereroi: Frank Miller e Alan Moore
Il comic book sino al 2000
10. Fumetto d’autore e fumetto popolare
Il fumetto oggi
Joost Swarte e gli autori della ligne claire
“Frigidaire”, Valvoline e il nuovo fumetto italiano
Altre tendenze negli anni ottanta
“Raw” e Maus
L’Association
Altre voci dagli anni novanta a oggi
Bibliografia e sitografia
Indice analitico
9
De Fusco Renato
Una breve storia dell'arte: dal paleolitico al XX secolo
Venezia: Marsilio, 2009
L'arte, gli stili, il gusto sono concetti che si trasformano nel tempo, concepiti diversamente in ogni età; conoscerli significa intraprendere un viaggio nella vita delle forme artistiche attraverso la storia. Una breve storia non vuole tuttavia essere una mera semplificazione ma il frutto di un'elaborazione, di una riduzione culturale che consenta una conoscenza della storia dell'arte distinta dalle ricerche specialistiche e dalla divulgazione informatica e televisiva. Se «l'arte è tutto ciò che gli uomini chiamano arte» e la realtà presenta opere diverse, uniche e irripetibili, è indubbio altresì che la natura del nostro pensiero intenda e apprenda solo ciò che è, o appare, riconducibile a un denominatore comune. La periodizzazione, le teorie, le note di costume sono pertanto assimilabili all'unica categoria presente in tutti i periodi dell'arte: lo stile. Questo generale principio si traduce nel costruire «ad arte» una serie di linee omogenee che tendono a unificare le diversità proprie degli artisti e delle opere. E il risultato è questo libro in cui le idee dell'autore si snodano comprensibili e memorizzabili dal maggior numero di lettori possibile e la complessità dell'arte viene presentata come un racconto sulla storia della nostra civiltà. (Da sito Marsilio)
Indice non disponibile
10
Negri Arnoldi Francesco, Prosperi Valenti Simonetta
Il disegno nella storia dell'arte italiana
Roma: Carocci, 2003
Il disegno è un momento fondamentale del processo creativo dell’opera d’arte, in particolar modo della pittura; non a caso di questa forma è in genere parte integrante e con essa tende ad identificarsi, seguendone le vicende storiche. Dalle prime espressioni grafiche dell’arte preistorica ad oggi, il disegno ha pertanto assunto caratteristiche assai varie, anche in rapporto alla funzione e alla destinazione di volta in volta assegnategli. Sotto questo aspetto il disegno artistico presenta un enorme interesse; in età moderna è infatti divenuto oggetto di trattazione, di ricerca appassionata da parte di artisti e collezionisti, di approfonditi studi critici e, più recentemente, specifico campo d’indagine in ambito storico-artistico. Questo manuale è indirizzato e limitato all’esposizione dei problemi del disegno in funzione dell’espressione artistica; si propone come utile strumento didattico che raccoglie, in sintesi, la storia di tale pratica nei suoi aspetti principali: tecnico, formale e critico. (Da sito Carocci)
Vedi indiceIntroduzione
Parte prima. Il disegno dall’antichità all’età moderna
1. Il disegno come tecnica, come pratica, come idea
Le tecniche del disegno/L’evoluzione delle tecniche/La pratica del disegno/Disegno preparatorio e disegno di studio/Il disegno tra pratica e teoria/Il concetto di disegno nel Cinquecento
2. Le applicazioni del disegno e le tecniche derivate nel mondo antico e nel Medioevo
Il disegno nell’arte egizia/Il disegno nell’arte greca/Il disegno nell’arte etrusca/Il disegno nell’arte romana/Il disegno nell’arte medievale
3. Il disegno nel processo di rinnovamento dell’arte italiana/La funzione strutturale del disegno
Disegno e apprendistato/Dalla pratica di bottega all’ Accademia del Disegno. Le teorie sul disegno/Nuovi materiali e nuove tecniche/I nuovi modelli/La scuola tosco-romana/La scuola veneta/Il disegno come manifestazione dell’idea/Il trionfo del disegno
4. I centri, le scuole, gli artisti
Il disegno del Trecento in Toscana e in Italia settentrionale/Il Quattrocento a Firenze/Leonardo e il disegno fiorentino del primo Cinquecento/Il disegno umbro del Quattrocento e Raffaello/Michelangelo e il disegno eroico/Il disegno veneto del Quattro e Cinquecento Andrea Mantenga/Il Manierismo fiorentino/Correggio e il Manierismo emiliano/Il Manierismo a Roma/Il disegno del Cinquecento in Italia settentrionale: Cambiaso e il disegno lombardo
Parte seconda. Gli sviluppi del disegno dal Sei al Novecento
5. Nuovi interessi e nuove problematiche nel disegno tra Sei e Settecento
Primato del disegno o del colore/La cultura del disegno tra Sei e Settecento: conoscitori, esperti e collezionisti/Pratica artistica e insegnamento accademico/Nuovi generi
6. Il disegno nell’Otto e Novecento
Il "disegno dei disegnatori" e il "disegno dei coloristi"/Macchiaioli e Impressionisti/La produzione grafica del Novecento/Gli studi sul disegno
7. I centri, le scuole, gli artisti
Il disegno del Seicento a Firenze/Il disegno sei-settecentesco a Bologna/Il disegno sei-settecentesco a Roma/Il disegno sei-settecentesco a Napoli/Il disegno sei-settecentesco a Genova/Il Settecento a Venezia/Il disegno scientifico/Il disegno "caricato"/Il disegno di paesaggio/La scenografia e l’effimero/Il disegno neoclassico e romantico/L’Impressionismo e il primo Novecento/Dal disegno applicato al disegno astratto
Indice delle illustrazioni
Le illustrazioni
Glossario
Bibliografia generale
Fonti e trattati/Testi generali/Le principali collane/Le tecniche, le filigrane e le marche di collezione Inventari delle principali collezioni e cataloghi di mostre
Indice dei nomi
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Andina Tiziana
Filosofie dell’arte: da Hegel a Danto
Roma: Carocci, 2012
Provate a immaginare di entrare in una sala cinematografica in cui viene proiettato un film che parla del tempo, e di accorgervi che il tempo del film coincide con il tempo della vita degli spettatori. Magia? Suggestione? Semplicemente un’opera d’arte: The Clock. Ma cosa vuol dire che è un’opera d’arte? E, soprattutto, quando è arte? Questo saggio discute alcune delle risposte che sono state date dalla tradizione misurandole con le sfide aperte dall’arte contemporanea. (Da sito Carocci)
Indice non disponibile
12
Cavicchioli Sonia
Le metamorfosi di Psiche: la storia della fortuna di un mito classico
Venezia: Marsilio, 2002
La favola di Amore e Psiche, tratta dalle Metamorfosi di Apuleio, è un soggetto che ha affascinato generazioni di artisti europei, da Raffaello a Canova e Thorvaldsen. La finalità del libro è la comprensione dei modi in cui tale favola è stata recepita in tempi e luoghi diversi, mantenendo intatto il proprio potere di seduzione. Dai primi esempi di ricezione nella Firenze medicea e nella Ferrara estense del Quattrocento fino ai Salons parigini di età rivoluzionaria e imperiale, è stato infatti un soggetto privilegiato non solo per pittori e scultori ma anche per letterati e musicisti (Molière, La Fontaine). L’autrice ne ripercorre le tappe, tra capolavori notissimi e opere meno conosciute o inedite. (Da sito Marsilio)
Indice non disponibile
13
Zevi Adachiara
Peripezie del dopoguerra nell'arte italiana
Torino: Einaudi, 2006.
Una storia appassionata, criticamente e ideologicamente orientata che privilegia i momenti di rottura ed eresia linguistica su quelli di reazione e acquiescenza. [...] In questo libro lo snodarsi di movimenti, poetiche e protagonisti dell'arte italiana degli ultimi sessant'anni è esplorato alla luce di fulcri tematici ricorrenti e di figure trainanti. Una storia appassionata, criticamente e ideologicamente orientata che privilegia i momenti di rottura ed eresia linguistica su quelli di reazione e acquiescenza. Artisti e architetti, luoghi, mostre, documenti, dibattito teorico si succedono con ritmo incalzante in un'indagine, allo stesso tempo sincronica e diacronica, condotta in modo sistematico, analitico e spregiudicato, sullo sfondo della temperie politica e culturale di un dopoguerra che si protrae fino ai nostri giorni. (Da sito Einaudi)
Vedi indiceI. «Concetto spaziale» e «Ambiente spaziale»: sintesi come superamento.
II. Il bilico tra pittura e materia: Alberto Burri.
III. Arte e politica 1938-48: la soggezione realista, la resistenza astratta e il compromesso cubista.
IV. L'informale italiano: continuità o rottura?
V. Un contributo originale: i nucleari e Pinot Gallizio.
VI. Oltre la pittura: Enrico Castellani, Piero Manzoni e il cenacolo di «Azimuth».
VII. Roma - New York: nessuna subalternità.
VIII. Una generazione oltre il quadro.
IX. L'opera e lo spazio: espositivo, urbano, territoriale, virtuale.
X. Efficaci antidoti all'epidemia postmoderna.
XI. Dalla virtualità all'impegno.
Bibliografia di riferimento.
Indice dei nomi.
14
Pinelli Antonio
Primitivismi nell'arte dell'Ottocento
Roma: Carocci, 2005
Dopo aver analizzato in un precedente libro quel Neoclassicismo che fondò il proprio progetto di rigenerazione in una programmatica imitazione della bellezza lasciataci in eredità dall’antichità classica, questo volume passa ad indagare quei movimenti artistici che radicalizzarono ulteriormente questo ritorno all’antico, scegliendo modelli a volte ancor più lontani nel tempo e comunque remoti dal presente. Si passano così in rassegna i Primitifs, un gruppo che si staccò dal pittore Jacques-Louis David estremizzandone l’insegnamento, i Nazareni, i Puristi, i Preraffaelliti e tutte quelle conventicole artistiche, per tanti aspetti precorritrici delle avanguardie novecentesche, che ebbero un comune denominatore nella teoria e nella pratica dell’"avanzare regredendo" e nel rifiuto della società industriale, percepita come una minaccia alla sopravvivenza stessa dell’arte. Recuperare l’innocenza di uno sguardo incorrotto, "primitivo", divenne la parola d’ordine di questi gruppuscoli, che in tal modo affermavano l’insopprimibile "alterità" dell’arte nel mondo moderno. (Da sito Carocci)
Vedi indicePremessa
1. Ritorno all’antico o ritorno all’arcaico
2. I Barbus: la prima setta primitivista
3. I Barbus tra Grecia e Oriente
4. Il disegno a puro contorno
5. Boull e Ledoux: l’architecture parlante
6. Boull e: l’Essai sur l’art
7. Arcaismo ed esotismo: la fuga dal presente, l’attrazione per l’altro e l’altrove
8. Il purismo di Ingres
9. Primitivismo e Restaurazione: la "Religione" di Canova
10. Bibbia e pennello: il cenacolo dei Nazareni
11. Nazareni d’Italia: il Purismo di Minardi e Bianchini
12. Arte e Rivoluzione industriale in Inghilterra
13. Negli abissi dell’interiorità: il viaggio dentro il "primitivo" che è in noi
14. Friedrich: "guardare il mondo senza palpebre"
15. Runge: «ridiventare fanciulli»
16. I luoghi del Primitivismo: Svizzera, un’Arcadia al centro dell’Europa
17. 360 gradi di illusione
18. Paesaggi dal Nuovo Mondo: l’Eden perduto e ritrovato
19. Arte e industria: un matrimonio difficile ma non impossibile
20. Nella metropoli industriale, sognando il Medioevo. PRB: la Confraternita preraffaellita
21. Il Socialismo della Bellezza
Conclusioni
Bibliografia ragionata, a cura di Katiuscia Quinci e Chiara Savettieri
Indice dei nomi
15
Brusatin Manlio
Storia dei colori
Torino: Einaudi, 1999
Un libro utile a chi voglia approfondire un tema di fascino: l'universo dei colori. In una trattazione ricca di divagazioni, attenta agli apporti di una scienza - la fisica - al ruolo essenziale svolto nei secoli dalla pittura nell'elaborazione della teoria del colore, Brusatin ci dà una brillante esposizione che, muovendo dal XVI secolo, passa per Newton, Goethe e approda infine a Klee, Wittgenstein e alle piú recenti speculazioni. In questo saggio si troverà inoltre quanto appartiene all'aspetto materiale dei colori: il modo della loro fabbricazione, del loro uso e della loro fortuna attraverso i secoli, fino alla svolta dell'età industriale. Dalle tinte naturali soggette allo scolorire del tempo e al loro fantasma purpureo si giunge cosí alla storia delle tinte chimiche tenaci, violente ed essenziali come veleni. (Da sito Einaudi)
Vedi indicePremessa alla nuova edizione. Introduzione. I. Senso e corpo dei colori. II. Il colore come figura e destino. III. Colori e forma. IV. Disegno, colore, pittura. V. Il colore e il suo ordine. VI. I colori azioni e passioni. VII. Il colore del colore. VIII. Colore e colore. Bibliografia
16
Storia dell'arte italiana
(Grandi opere)
Torino: Einaudi, 1979-1986.
Opera di grandi dimensioni scritta negli anni '80 dai maggiori critici dell'epoca
Indice non disponibile
17
Rossi Pinelli Orietta (et al.)
La storia delle storie dell'arte
Torino: Einaudi, 2014.
Un libro popolato dai protagonisti che nel corso dei secoli, da Vasari ai nostri giorni, in Europa come negli Stati Uniti, hanno contribuito alla costruzione di una nuova disciplina: la storiografia artistica nei suoi molteplici indirizzi di ricerca. [...] Emergono i profili dei tanti metodi messi in campo per analizzare e interpretare le opere, dall'attribuzione all'iconografia e all'iconologia, dalla critica formalista alla storia sociale dell'arte, dalla ricerca ancorata ai documenti a quella ispirata alla storia delle idee, delle religioni, della cultura, fino all'assunzione di modelli attenti all'antropologia come alle scienze naturali. Un volume che mancava ma di cui si avvertiva la necessità perché, tenendo presente che il mestiere dello storico dell'arte è differente da quello del filosofo di estetica e del teorico, sono stati riannodati gli aspetti del lavoro piú squisitamente storiografico con tutte quelle sollecitazioni attivate dagli stessi oggetti di studio. Le autrici hanno ricostruito infatti la proficua simbiosi tra la scrittura e il lavoro sul campo nei musei, nei territori, nel mercato, nelle collezioni private, nelle esposizioni, nelle scelte di tutela e di restauro. (Da sito Einaudi)
Vedi indiceIntroduzione.
Orietta Rossi Pinelli: Le arti del disegno (1550-1590).
Maria Beatrice Failla: Il governo della vista e il primato dell'invenzione (1590-1640) e L'inganno dell'occhio e l'artificio barocco (1640-1680).
Chiara Piva: La Repubblica delle Lettere e il dibattito sul metodo storico (1681-1814).
Susanne Adina Meyer: Epoche, nazioni, stili (1815-1873) e La Storia dell'arte tra Nationbuilding e studio della forma (1873-1912).
Orietta Rossi Pinelli: La disciplina si consolida e si specializza (1912-1945); Diaspore e rinascite intorno al 1945 e Le storie dell'arte dopo il '68.
Indice dei nomi.
18
Arasse Daniel
Storie di pitture
Torino: Einaudi, 2014.
Con l'entusiasmo, l'audacia e l'erudizione che lo distinguono, Daniel Arasse invita il lettore a una carrellata sulla storia della pittura lunga sei secoli, dall'invenzione della prospettiva sino alla scomparsa della figura. Evocando sia le grandi tematiche - la prospettiva, l'Annunciazione, il dettaglio, le fortune e le sfortune dell'anacronismo, il restauro e le condizioni di visibilità e di esposizione - sia quadri e pittori particolari, Arasse fa rivivere con intelligenza e fervore diversi momenti chiave della storia dell'arte: il Rinascimento italiano, il manierismo, Vermeer, Ingres, Manet. La sua analisi si nutre di esempi concreti - La Madonna Sistina di Raffaello, La Gioconda, la Camera degli sposi di Mantegna, Il chiavistello di Fragonard - e si conclude toccando alcuni aspetti dell'arte contemporanea. Il lettore ritroverà il gusto di vedere con occhi nuovi celebri momenti della pittura, grazie a un approccio sensibile e aperto. E sarà sempre sorpreso, sollecitato e infine soggiogato dall'intelligenza e dall'ironia dell'autore. (Da sito Einaudi)
Vedi indiceUna voce per vedere
Daniel Arasse: autoritratto di storico, 25×20
1. Il quadro preferito
2. La Gioconda
3. La pittura come pensiero non verbale
4. L'invenzione della prospettiva
5. Prospettiva e annunciazione
6. La Vergine sfugge a ogni misura
7. Un arcangelo che fa l'autostop
8. Segreti di pittori
9. La regola del gioco
10. Prospettive di Leonardo da Vinci
11. La tesi rubata
12. Dalla memoria alla retorica
13. Uno storico alla Camera degli sposi
14. Per una breve storia del manierismo
15. Vermeer fine e sfumato
16. Fortune e sfortune dell'anacronismo
17. Elogio paradossale di Michel Foucault attraverso «Las Meninas»
18. Da Manet a Tiziano
19. Si vede sempre meno
20. Pittura e dettaglio
21. La pittura vista da vicino
22. Alberti scomparso; il tempo ritrovato
23. Alcune intuizioni personali
24. Il niente è l'oggetto del desiderio
25. Si può diventare storico del proprio tempo?
Bibliografia delle opere citate
Indice dei nomi e delle opere
19
Amaducci Alessandro
Videoarte: storia, autori, linguaggi
Torino: Kaplan, 2014
La straordinaria avventura di cinquant’anni di vita della videoarte viene qui raccontata con la formula di un manuale agile che cerca di coniugare processi storici con analisi linguistiche, guidando il lettore a scoprirne i protagonisti, le tendenze, le estetiche. (Da sito Kaplan)
Vedi indiceIndice
Introduzione
Capitolo 1: Le radici tecnologiche e culturali della videoarte
Capitolo 2: La videoarte fra gli anni Sessanta e Ottanta
Capitolo 3: La videoarte dagli anni Novanta a oggi
Riferimenti bibliografici
Indice dei nomi citati
Nascondi20
Bargna Ivan
Africa
(Dizionari delle civiltà)
Milano: Electa, 2007
È certamente difficile riunire in un libro le tante realtà che costituiscono l'Africa subsahariana. All'autore va riconosciuto il merito di esserci riuscito, adattando la struttura abituale della collana alle esigenze dell'argomento. Una prima ampia sezione è infatti dedicata alle diverse popolazioni ed etnie e alla loro dislocazione sul territorio del continente nero, premessa indispensabile per affrontare poi gli affascinanti temi di questo libro. I lemmi del dizionario spaziano da Società acefale a Schiavitù, da Politeismo africano a Islam nero, da Maschere a Stregoneria, e raccontano attraverso un'iconografia di eccezionale interesse e talvolta mai vista, usi, costumi, culti e credenze, rituali di popolazioni le cui tradizioni vanno via via scomparendo. (Da sito Electa)
Indice non disponibile
21
Guerzoni Guido
Apollo e Vulcano: i mercati artistici in Italia (1400-1700)
Venezia: Marsilio, 2006
L'autore sintetizza i risultati di quindici anni di ricerche su uno dei temi più caldi dell'odierno dibattito economico e storiografico internazionale, ossia la storia dei mercati artistici. Muovendosi tra i dibattiti economici, storico-economici e storico-artistici, propone una lettura ampia e di lunga durata del caso italiano, evidenziando l'esistenza di diverse forme di scambio e di svariati mercati e occupandosi non solo di pittura e scultura, ma anche di architettura, di arti applicate e suntuarie, di eventi performtivi ed effimeri.
Strutturato in capitoli tematici - etica e psicologia del consumo, analisi della domanda, i mercati del lavoro, i servizi, i prezzi, le leggi - che coprono un vasto arco cronologico (dal XV al XIX secolo), toccano differenti realtà geografiche e svariati assetti istituzionali, il libro fornisce un ritratto completo e aggiornato su un tema di sempre maggiore interesse. (Da sito Marsilio)
Indice non disponibile
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Rossi Pinelli Orietta
Arte di frontiera: pittura e identità nazionale nell'Ottocento nord-americano
Roma: Carocci, 2002
Fenomeno culturale quasi del tutto sconosciuto in Europa, la cosiddetta pittura "nativa" americana del XIX secolo si sta rivelando un serbatoio di straordinarie sorprese per la varietà dei suoi protagonisti e l’importanza delle questioni messe in campo. Tra gli anni Venti e gli anni Ottanta dell’Ottocento, infatti, la maggior parte degli artisti americani partecipò ad un progetto culturale che, attraverso una pittura trasparente nei significati e nei messaggi, intendeva costruire un’arte nutrita di valori nazionali e patriottici, fondando una moderna mitologia, capace di offrire modelli di autoidentificazione e autopromozione all’interno del paese. Pittura di immagini, dunque, che, "più potenti dei discorsi", hanno riassunto ed elaborato la cultura nazionale: immagini della quotidianità, della marcia verso Occidente, della vittoria sulle popolazioni indigene, del grazioso paesaggio americano. I personaggi, le istituzioni, i centri culturali, il mercato, i collezionisti popolano le pagine di questo libro e si intrecciano all’analisi squisitamente visiva delle opere: ne emerge un linguaggio figurativo inedito, intriso di un realismo tutto e solo americano, che rimanda ad una "realtà che sta sotto alle apparenze", e che dà voce alla spiritualità nascosta nelle cose e nella natura. (Da sito Carocci)
Vedi indiceIstruzioni per l’uso - Le immagini sono più potenti dei discorsi - I padri fondatori - Centri e istituzioni artistiche - Dentro e fuori la porta di casa - L’“inevitabile destino” - I pittori di indiani - Il paesaggio e lo spirito della nazione – Conclusioni
Note
Indice delle opere
Indice dei nomi
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Grazioli Elio
Arte e pubblicità
Milano: B. Mondadori, 2001
Parte essenziale e caratterizzante del nuovo paesaggio urbano prima, segno stesso della modernità poi, la pubblicità ha incarnato la strategia commerciale del visivo fino a diventare uno dei cardini della società e della cultura di massa, per aspirare infine a essere uno dei luoghi privilegiati della creatività postmoderna. L'arte, da parte sua, attratta dapprima, la respinge in un secondo tempo, per poi assumerla e cambiarla in una sorta di simbiosi che arriva a far dubitare di poterla distinguere sia nelle strategie formali e visive che in quelle mercantili e comunicazionali. Ma l'intreccio è anche più complicato e permette uno sguardo ravvicinato sui fatti e la storia dell'arte e delle società moderne e contemporanee. Teorie ed esempi specifici ricostruiscono il vasto dibattito centrale in un secolo che è stato quello dell'industrializzazione anche della cultura e di passaggio a un'epoca trasformata che ancora cerca la propria definizione. Con 256 immagini in bianco e nero e 32 a colori. (Da sito B. Mondadori)
Vedi indiceIndice dell'opera
1. Gli inizi
2. Le prime avanguardie: Cubismo e Futurismo
3. Dadaismo e dintorni
4. Le avanguardie costruttive: Costruttivismo, Bauhaus, Neoplasticismo
5. Dal Surrealismo alla Seconda guerra mondiale
6. Il dopoguerra
7. Gli anni sessanta: Pop Art e società dell’immagine
8. Gli anni settanta
9. Il Postmoderno e la postpubblicità
10. Web, arte e pubblicità
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Bertram Georg
Arte: un'introduzione filosofica
Torino: Einaudi, 2008.
Come la riflessione filosofica ha da sempre sottolineato, a partire almeno da Platone e Aristotele, le opere d'arte non sono soltanto oggetti della percezione e non riguardano solo la sensibilità, ma sono anche e in primo luogo un problema di natura intellettuale, una questione di pensiero. Non a caso, sin dai suoi esordi, la filosofia si è occupata spesso di questioni legate all'arte, tentando di elaborarne una definizione o almeno di fornire una descrizione dei suoi oggetti e delle sue modalità di funzionamento, fino a che, intorno alla metà del XVII secolo fu fondata la filosofia dell'arte. Soprattutto da allora, l'arte è diventata oggetto di discussione e riflessione filosofica, arrivando a delineare al suo interno un preciso campo e una disciplina, l'estetica, con i suoi metodi, i suoi oggetti, le sue istituzioni. L'obiettivo di questo libro è introdurre in maniera chiara e rigorosa a tali idee, studiando i piú importanti aspetti del concetto filosofico di arte in rapporto alla comprensione dei prodotti artistici e delle esperienze estetiche, offrendo alcuni strumenti per renderle utilizzabili nel dialogo con le opere d'arte, attraverso il confronto con figure fondamentali quali (tra gli altri) Kant, Hegel, Heidegger e Adorno. Ma oltre a ciò, Bertram ci invita a esplorare i meccanismi che reggono e determinano la creazione artistica nonché gli usi che ne fa la società, invitando a interrogarci sui principi presenti nell'atto di creazione, manipolazione e fruizione dei prodotti artistici, partecipando cosí piú consapevolmente ai processi mentali, percettivi, affettivi e cognitivi all'opera in essi. (Da sito Einaudi)
Vedi indiceIntroduzione
I. Ci sono opere d'arte... ma sono davvero opere d'arte?
II. L'arte e le arti
III. Arte come presa di coscienza
IV. Segno o esperienza
V. Il comprendere nell'arte
VI. Materiale e processo
Il valore che l'arte ha per noi: un riepilogo
Bibliografia
Indice dei nomi
25
Curatola Giovanni, Scarcia Gianroberto
Le arti nell'Islam
Roma: Carocci, 2001
Le arti islamiche, nella decorazione architettonica come nell’oggettistica, sono intimamente connesse a una visione complessiva del mondo quale risulta dalla lettura del Corano e della Legge. È in particolare alla base di ogni creazione la giustapposizione fra spazio pubblico, rigorosamente non figurativo-realistico, e spazio privato, ove la rappresentazione iconografica è invece assolutamente libera. Essendo quella islamica una civiltà relativamente recente e di grande estensione spaziale e temporale, essa ha naturalmente subito in maniera notevole l’influenze delle grandi culture artistiche precedenti, sempre però interpretandone e trasformandone in chiave originale il linguaggio. Ne derivano opere che ci sono subito familiari e che rilevano uno schema ornamentale equilibrato e maturo, frutto intelligente di una raffinata sensibilità troppo spesso confusa con un banale esotismo. (Da sito Carocci)
Vedi indicePremessa
Parte prima. Cenni introduttivi
1. Le arti figurative e i fondamenti concettuali dell’ideologia islamica
1.1. La società e l’ideologia 1.2. Le fonti e i contatti 1.3. L’originalità musulmana (la scrittura, la geometria, l’arabesco) 1.4. La musica 1.5. Le tematiche 1.6. Gli argomenti Parte seconda. La decorazione architettonica
2. Mosaici Nota bibliografica
3. Pitture murali Nota bibliografica
4. Stucchi
4.1. Mesopotamia 4.2. Egitto 4.3. Maghrib e Spagna 4.4. Iran 4.5. India 4.6. Anatolia 4.7. Asia centrale 4.8. Yemen Nota bibliografica
5. La decorazione architettonica in ceramica invetriata
5.1. L’inserto ceramico 5.2. Le mattonelle 5.3. Il mosaico ceramico Nota bibliografica Parte terza. Gli oggetti
6. Ceramica
6.1. Tecnica 6.2. Mesopotamia 6.3. Egitto e Siria 6.4. Iran 6.5. Maghrib e Spagna 6.6. Anatolia Nota bibliografica
7. Metalli, armi e gioielli
7.1. Metalli 7.2. Armi 7.3. Gioielli Nota bibliografica
8. Miniature, legature e lacche
8.1. Miniature 8.2. Legature 8.3. Lacche Nota bibliografica
9. Tessuti
9.1. Mesopotamia, Egitto e Sicilia 9.2. Iran 9.3. Spagna e Maghrib 9.4. Anatolia 9.5. India Nota bibliografica
10. Tappeti
10.1. Tecnica 10.2. Anatolia 10.3. Egitto e Spagna 10.4. Iran e India 10.5. Caucaso e Asia centrale Nota bibliografica
11. Vetri, cristalli di rocca e giade
11.1. Vetri 11.2. Cristalli di rocca 11.3. Giade Nota bibliografica
12. Avori e legni
12.1. Avori 12.2. Legni
Nota bibliografica
Glossario
Bibliografia
Appendice fotografica
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Castelnuovo Enrico
Artifex bonus: il mondo dell'artista medievale
(Grandi opere)
Roma; Bari: Laterza, 2004
Dagli scultori longobardi a Giotto, da Simone Martini a Claus Sluter, venticinque profili di pittori, scultori, architetti, miniaturisti e orafi. Una galleria di artisti europei, diversi nel tempo, nello spazio, nelle situazioni e nelle tecniche, che restituisce un volto all’arte medievale. (Da sito Laterza)
Vedi indiceIntroduzione. «Artifex bonus»: il mondo dell’artista medievale di Enrico Castelnuovo – San Luca: il pittore dei pittori di Michele Bacci – Eadfrith: l’arte libraria nelle isole britanniche di Fabrizio Crivello – Ursus «magester»: uno scultore di età longobarda di Francesca Dell’Acqua – Tuotilo: l’artista in età carolingia di Fabrizio Crivello – I miniatori nella Spagna cristiana dell’alto Medioevo di Fabrizio Crivello – Bernoardo di Hildesheim: il committente come artista in età ottoniana di Fabrizio Crivello – Teofilo, «qui et Rugerus»: artista e teorico dell’arte di Marco Collareta – Gerlachus: l’arte della vetrata di Francesca Dell’Acqua – Wiligelmo, Lanfranco, Aimone: i costruttori di cattedrali di Enrica Pagella – Mateo: una firma e una leggenda per i pellegrini di Santiago di Antonio Milone – Bonanno Pisano: il bronzo e la scultura di Antonio Milone – I «Cosmati»: artisti romani per tradizione familiare di Alessio Monciatti – Nicolaus de Verdun: il primato degli orafi di Enrico Castelnuovo – Villard de Honnecourt: il disegnatore sfuggente di Chiara Piccinini – Maestro Honoré: l’arte del libro a Parigi di Michele Tomasi – Mabel: l’arte del ricamo in Inghilterra di Sylvia Greenup – Giovanni Pisano: gli inizi dell’artista moderno di Roberto Paolo Novello – Giotto: la realtà della pittura di Alessio Monciatti – Simone Martini: un pittore «in paradiso», fra potenti e poeti di Maria Monica Donato – Matteo Giovannetti: il pittore dei papi di Enrico Castelnuovo – Teofane il Greco: abilità e saggezza da Bisanzio alla Russia di Michele Bacci – I Parler: nei cantieri del Tardogotico di Chiara Piccinini – Claus Sluter: l’artista e il suo principe di Chiara Piccinini – Gli Embriachi: l’«avorio» per il mercato di Michele Tomasi – Lorenzo Ghiberti: l’artista, l’intenditore, lo storico di Marco Collareta – Gli autori – Referenze iconografiche – Indice dei nomi – Indice dei luoghi
27
Bruno Giuliana
Atlante delle emozioni: in viaggio tra arte, architettura e cinema
Milano: B. Mondadori, 2006
Che cos’è la “geografia emozionale”? È questa la domanda cui Giuliana Bruno risponde attraverso le pagine del suo Atlante delle emozioni, un sapiente e avvincente excursus che va dalla geografia all’arte, dall’architettura al design e alla moda, dalla cartografia al cinema, avventurandosi in un paesaggio vario e incantevole nel tentativo assolutamente originale di condensare in un’unica mappa la storia culturale delle arti visive e dello spazio. Vedere e viaggiare – sostiene l’autrice – sono inseparabili, e lo dimostra grazie a un montaggio evocativo di parole e immagini che trasformano il voyeur in voyageur, rivelando che non solo sight (vista) e site (luogo), ma anche motion (moto) ed emotion (emozione), sono irrevocabilmente connessi.Trasportandoci attraverso movimenti artistici, traiettorie storiche e memorie culturali, Bruno dischiude il mondo delle immagini emozionali. Nel farlo, ci parla del lavoro di artisti come Gerhard Richter, Annette Messager, Rachel Whiteread, Louise Bourgeois; di architetti come Daniel Libeskind e Jean Nouvel; dell’opera di numerosi cineasti tra cui Peter Greenaway e Roberto Rossellini, Chantal Akerman e Jean-Luc Godard, Michelangelo Antonioni e Pier Paolo Pasolini, Wim Wenders e Wong Kar-wai; dell’architettura del cinema e dei suoi precursori: gabinetto delle curiosità, museo delle cere, teatro anatomico, lanterna magica, georama e panorama, design di giardini, vedutismo, le arti della memoria e della mappatura; e dei suoi stessi viaggi in Italia, il paese in cui è nata.L’affascinante e ardito viaggio visivo in cui Giuliana Bruno ci fa da guida propone a ogni svolta viste e interpretazioni inedite. Atlante delle emozioni è una mappa affettiva che ci mette in contatto con i paesaggi mentali e i mondi interiori di quella che l’autrice ha battezzato “geografia emozionale”, una pregnante categoria interpretativa ripresa dagli studiosi di tutto il mondo. (Da sito B. Mondadori)
Vedi indicePrologo
I. ARCHITETTURA
1. Site-seeing: a zonzo per la cine-città
2. Geografia delle immagini in movimento
II. IL VIAGGIO
3. Viaggiare in interni: a “casa” nel cinema
4. Modellare lo spazio del viaggio
III. GEOGRAFIA
5. Architettura d’interni
6. Percorsi tattili: dipinti di vedute e storie pittoresche
IV. ARTE DELLA MAPPATURA
7. Atlante delle emozioni
8. Archivio delle immagini emozionali
V. DESIGN
9. M come mappa: arte, abbigliamento, architettura come Peter Greenaway
10. Cinema e “architexture” museali: digressione con l’Atlante di Gerhard Richter
VI. CASA
11. Vedute da casa
12. Il mio “Viaggio in Italia”
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Pinelli Antonio
La bellezza impura: arte e politica nell'Italia del Rinascimento
(Grandi opere)
Roma; Bari: Laterza, 2004
Arte e potere, un rapporto difficile in bilico tra mecenatismo e asservimento, committenza e manipolazione. Un tema fondamentale per la storia dell’arte, attraverso la rievocazione colta e curiosa di quattro casi esemplari. (Da sito Laterza)
Vedi indiceL’attrazione fatale – Una premessa sui rapporti tra arte e politica – I. Il riposo del guerriero – II. Una repubblica a sovranità limitata – III. Tiranno o difensore della libertà? L’enigma dell’«Alabardiere» – IV. Governo del tempo e dominio dello spazio: l’Italia della Controriforma unificata sulla carta – Note – Referenze iconografiche – Indice dei nomi
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Santoni Rugiu Antonio
Breve storia dell'educazione artigiana
Roma: Carocci, 2008
Nel mondo d’oggi, sempre più tecnologico, lo studio dell’educazione artigiana resta quasi del tutto ignorato. Sono mutati i modelli di comportamento che hanno modificato le mentalità e gli approcci alla realtà, ma non si è ancora superato l’assunto per cui la cultura umanistica sarebbe la via regina al sapere, mentre l’altra, a carattere tecnico-scientifico, arida e meccanica, addestrerebbe a mansioni esecutive, senza tuttavia formare veramente la personalità. In questo volume si raccontano le vicende dell’educazione artigiana dai primi manufatti preistorici al rimpianto che di essa mostrarono grandi nomi della cultura moderna, fino alle più recenti riforme dei vari livelli dell’istruzione tecnico-professionale. (Da sito Carocci)
Vedi indice- Introduzione
1. Le Arti vengono da lontano
- Le radici preistoriche
- I famosi Maestri comacini
- Le origini romane delle Arti
- La solidarietà artigianale
- La pedagogia del letame
- Il commercio non è più peccato
- L’arte è lunga ma la vita è breve
2. Apprendisti, maestri e mercanti
- L’irresistibile ascesa dei mercanti
- A forza di fare si riesce a fare
- Nessuno nasce maestro
- Apprendistato e pederastia
- L’amor fanciullo
- Campanili e torri civiche
- Il tempo è denaro
- Il mercante e il far di conto
- Il magico zero
3. L’artigiano si istruisce e si accultura
- Il volgare contro il latino
- I problemi dello scrivere
- L’istruzione per il mercante
- Si impara solo facendo?
- L’aritmetica è il nuovo che avanza
- Maestri con o senza apprendisti
- Fare, leggere e scrivere non bastano
- L’ambivalenza del mercante
- Messer notaro
- Corporativismo e liberalizzazione
- Accontentare il cliente
- Imitare, rielaborare, superare il maestro
4. Arti e accademie
Il nuovo rapporto maestro-apprendista
- La bottega non è più una gabbia
- Ser Brunellesco col mantello corto
- I maestri della pietra e del legname
- Per «cose ingegnose d’arte e di mano»
- Dalle accademie alle Belle Arti
- Il rivoluzionario cavalletto
- Splendore e tramonto delle accademie
- Braccio e mente divaricati
5. Nuova cultura e nuova educazione
- Belzebù e la stampa meretrice
- Formare spirito e corpo del gentiluomo
- L’apprendimento attraverso il libro
- La pedagogia cavalleresca
- Ar uol dire movimento
- L’arte della guerra
- La democratizzazione dei militari
- Arti, armi e gesuiti
6. Il ciclone industria
- Non più maestri né apprendisti
- Il maestro d’ascia
- Industria e nuovi ingegneri
- Le trasformazioni del musicista
- Formazione una tantum o permanente?
- Anche i frati in elogio dell’ozio
- La pedagogia rivoluzionaria
- Il tramonto dello scrivano
- I maestri di “mascalcìa
- La salute degli animali
7. Rimpianti del fondo d’oro artigianale
- Il rimpianto di Goethe
- Tutti perenni apprendisti
- Anche le unghie nere hanno la loro metafisica
- Mutualità artigiana
- L’arte contro la “nonnullitudine
- I manici d’ombrello
- Perché speciale
- Il latino forma l’ingegnere
- Conclusioni
- Tecnologia e “afflato culturale
- Apprendista od operaio sottopagato?
- Riferimenti bibliografici
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Polidoro Piero
Che cos'è la semiotica visiva
(Bussole)
Roma: Carocci, 2008
La semiotica visiva fornisce gli strumenti per analizzare le immagini (fotografie, dipinti, disegni ecc.). Le domande a cui risponde sono diverse: come facciamo a identificare un insieme di linee e colori come rappresentazioni di un oggetto tridimensionale? Quali convenzioni ci permettono di riconoscere i personaggi e le situazioni descritte in un quadro? Come fanno le immagini a raccontare storie? Linee, spazi, colori possono avere un significato indipendente da quello che rappresentano? Il testo è un’introduzione alle teorie e ai principali strumenti applicativi della semiotica visiva, e mostra l’utilità per l’analisi delle immagini anche di altre discipline, come l’iconografia e la psicologia della percezione. (Da sito Carocci)
Vedi indiceIntroduzione
1. I segni iconici e la rappresentazione della realtà
La semiotica figurativa/La rappresentazione del tempo/Per riassumere..
2. Dare un significato alle immagini
Iconografia, iconologia e semiotica/La connotazione/Testi visivi e meccanismi retorici/Per riassumere…
3. Le strutture narrative nelle immagini
Lo schema narrativo canonico/Il percorso generativo/Le filosofie pubblicitarie e le immagini/Per riassumere…
4. L’enunciazione visiva
La teoria dell’enunciazione/Il punto di vista/Il discorso sull’enunciazione/Per riassumere…
5. La psicologia della percezione e gli effetti di base del linguaggio plastico
Il linguaggio plastico/La psicologia della percezione e la Gestalt/L’equilibrio visivo/
La direzione di lettura delle immagini/Per riassumere…
6. Il linguaggio plastico e l’analisi strutturalista
Le categorie plastiche/L’analisi del contenuto del linguaggio plastico/I sistemi semisimbolici/Per riassumere…
Bibliografia.
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Pirani Federica
Che cos'è una mostra d'arte
(Bussole)
Roma: Carocci, 2010
Come si organizza una mostra d’arte? Quali sono i soggetti coinvolti e quali i problemi che si devono affrontare? Come si è evoluto il concetto di mostra temporanea? Quale rapporto lega, all’interno di un museo, collezione permanente ed esposizione effimera? Il libro risponde a queste domande, fornendo anche le principali nozioni della normativa vigente e proponendo come utile materiale didattico alcune esperienze concrete, che mettono in rilievo aspetti specifici di un’esposizione, come ad esempio la promozione, la mostra itinerante, il catalogo ecc. (Da sito Carocci)
Vedi indiceIntroduzione
1. L’origine delle mostre d’arte: cenni storici
Dai chiostri ai palazzi, dalle gallerie ai musei/Le grandi esposizioni internazionali e nazionali/Le organizzazioni degli artisti/Le rassegne periodiche in Italia
2. Il concetto espositivo
La mostra come racconto/La mostra come prototipo del museo/Musei contro mostre: una possibile antinomia/La "sindrome del blockbuster"
3. I luoghi delle mostre
Musei e contenitori vuoti/Gli allestimenti espositivi/Mostre e territorio/L’esposizione virtuale
4. Come si organizza una mostra d’arte
Valutare un’idea/La scelta dello spazio e del tempo/Capacità manageriali e cura scientifica/Studio di fattibilità e pianificazione/Si realizza la mostra/Completamento e valutazione del progetto
Conclusioni
Appendice
Bibliografia
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Saba Cosetta G.
Cinema video Internet: tecnologie e avanguardia in Italia dal Futurismo alla Net.art
Bologna: Clueb, 2006
Nel quadro dei processi di interrelazione tra istituzioni, industrie culturali, “paesaggi” mediali, forme di consumo, modi di produzione e di rappresentazione, che si sono avvicendati sull’asse della storia del cinema e dei media, ci si propone di tracciare la storia “altra” dell’avanguardia secondo la pertinenza delle tecnologie, ma anche delle tecniche. L’articolazione tematica del volume è pensata attraverso la scansione cronologica delle tecnologie mediatiche di volta in volta emergenti, dalla seconda metà degli anni ’10 alla contemporaneità, in relazione alle evenienze storiche di movimenti, autori, film-maker, videoartisti, infografisti, ecc. che sono riconducibili al concetto (piuttosto controverso) di “avanguardia”. (Da sito Clueb)
Vedi indice- Prefazione, di Paolo Bertetto
- Premessa
0. In luogo di un'introduzione. Coesistenze, intersezioni, interferenze tra forme mediali e forme artistiche, di Cosetta G. Saba
1. Dall' «immaginazione senza fili» al «meraviglioso futurista»: la poetica marinettiana come teoria indiretta, intuitiva, del cinema, di Wanda Strauven
- Documenti:
- Ricostruzione futurista dell'universo (1915)
- La cinematografia futurista (1916)
2. Cinema e «poli espressività». Il secondo Futurismo, di Casetta G. Saba
- Documenti:
- L'aeropittura futurista (1928)
- Manifesto futurista della radio (Radia) (1933)
- La cinematografia (1938)
3. Con (e senza) macchina da presa. Estetica e tecnologia dagli anni '30 agli anni '70, di Bruno Di Marino
- Documenti:
- Cinema sperimentale e mezzi di massa in Italia, di Adriano Aprà (1976)
- Torino sperimentale, di Paolo Bertetto (2002)
4. Cinema-video e ritorno. Trent'anni di ricerca fra arte e tecnologia, di Sandra Lischi
- Documenti:
- Manifesto del movimento spazzale per la televisione (1952)
- Classificazione dei metodi d'impiego del videotape in arte, di Luciano Giaccari (1973)
- Note sul mio uso del video, di Vito Acconci (1974)
5. Avanguardie in Rete, di Cristiano Poian
- Artworks/Cd-Rom: EG Serene; HF CriticaI Mass; AMG Strain di Barbara Lattanzi A New Movie; Conner Times Ten; Duct Tape; Alpha Beta Disco: Godard Remix di Matt Roberts ABCGMUNK; The Third PIace; Destroy Everything; Autopoiesis; Rooms di Niko Stumpo
- Bibliografia
- Archivi, Alessandro Bordina
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Grazioli Elio
La collezione come forma d’arte
Monza: Johan & Levi, 2012
Se ogni epoca ha un suo modo di collezionare, quello contemporaneo è segnato da un reciproco legame con la pratica artistica, tanto che le due attività spesso si sovrappongono fin quasi a confondersi. Gli esempi abbondano: da Joseph Cornell, cacciatore di bizzarrie con cui compone le sue scatole divinatorie, a Claes Oldenburg, che espone come opera propria una raccolta di oggetti d’affezione; da Marcel Broodthaers, per cui il collezionare è all’origine della scelta di diventare artista, a Hans-Peter Feldmann che, sulla scia di Malraux, da anni ritaglia, classifica e incolla immagini per un insolito museo. Il collezionismo non è più solo affare di chi, non artista, raccoglie oggetti in quantità rilevante, ma diventa modalità espressiva di quegli artisti che li radunano per costruire opere d’arte secondo il principio warburghiano del montaggio. D’altro canto, lo stesso collezionista è un artista che accetta di esprimersi tramite immagini dotate di un forte potere simbolico, le quali diventano un’estensione della sua persona. Appena l’occhio li cattura, gli oggetti si caricano di qualità supplementari: spogliati della loro funzione, un sapiente lavoro di accostamenti e rimandi crea fra loro un fertile dialogo, dando vita a un insieme organico che non tollera mutilazioni. La collezione assume così lo statuto di opera d’arte. Eclettismo, trasversalità, soffio personale definiscono una tipologia di collezione agli antipodi rispetto a quella chiusa e preordinata dei musei. A questa dimensione più privata e creativa fa riferimento Elio Grazioli il quale, nel ricostruire il percorso che dalla Wunderkammer porta al collage e all’assemblage, racconta un collezionismo non utilitarista ma passionale, meno vetrina di rappresentanza e più gioco per intenditori che sappiano apprezzare le articolazioni impreviste. Pratica, questa, che ha molto da insegnare a quelle istituzionali: una maggiore libertà e una necessità più sentita. (Da sito Johan & Levi)
Indice non disponibile
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By Regina Lee Blaszczyk
The Color Revolution
MIT Press, 2012
When the fashion industry declares that lime green is the new black, or instructs us to “think pink!”, it is not the result of a backroom deal forged by a secretive cabal of fashion journalists, designers, manufacturers, and the editor of Vogue. It is the
Vedi indiceIntroduction
1 Mauve Mania
2 Anarchy
3 Nationalism
4 Hide and Seek
5 True Blue
6 Entente
7 LEnsemble américain
9 Mood Conditioning
10 Sunshine Yellow
11 Think Pink
Conclusion
Acknowledgments
Abbreviations Used in References
Notes
Index
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De Fusco Renato, Pagnini Valeria
I concetti nella storia dell'arte
Udine: Mimesis, 2012
Vista l’eccezionale diffusione delle immagini artistiche, cui si può accedere con i media di ogni genere, dalle guide turistiche alla rete informatica, la conoscenza della storia dell’arte richiede nuovi canali comunicativi; tale esigenza è avvertita da tutti gli autori o fruitori dell’arte. In questo saggio il nuovo mezzo didascalico e critico s’identifica con i «concetti» che hanno generato le opere e i movimenti artistici in un arco temporale che va dalla preistoria al secolo xx. Esemplificando si parla del concetto di «magia» per l’arte cosiddetta primitiva e di quello della «post-avanguardia» per l’arte a noi più vicina. I concetti sono figure teoriche che rappresentano, descrivono, selezionano, classificano, caratterizzano gli eventi e gli artefatti sui quali l’uomo ferma la sua attenzione cognitiva. Né le proprietà dei concetti si limitano alle funzioni appena citate, essi hanno anche un valore di sintesi e di riduzione, tal che semplificano l’apprendimento e consentono di memorizzare meglio quanto si è appreso. Ciò vale soprattutto nella storia dell’arte le cui opere, proprio per essere solo in parte autoespressive, richiedono un commento linguistico, concettuale appunto, che ne illustri i precedenti, il significato e gli esiti estetico-culturali. Il saggio non è una trattazione divulgativa (aggettivo abusato e per molti aspetti falso), ma è concepito in modo da costituire un punto di partenza comune tanto per il grande pubblico, quanto per gli specialisti; il primo fermandosi laddove è consentito dalle sue esigenze e capacità, gli altri continuando fino al livello più approfondito della conoscenza. (Da sito Mimesis).
Indice non disponibile
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Petruzzelli Giusy
La cultura della pittura
Milano: Marinotti, 2013
La cultura della pittura è un libro in cui si guarda all’arte in modo interdisciplinare, con un occhio alla letteratura, alla filosofia, alla scienza, allargando gli orizzonti oltre gli specialismi di ciascuna disciplina. L’ipotesi di fondo è infatti che le opere siano elementi culturali: dagli studi iconografici, che nutrono questa ricerca, si è compiuto un passo decisivo verso una nuova considerazione dei prodotti artistici intesi quali strumenti di conoscenza storica e sociale dell’epoca cui appartengono. Protagonisti del libro sono i pittori - non solo con i loro dipinti ma anche con le loro scritture - i teorici dell’arte e i trattatisti, in un viaggio lungo tre secoli in compagnia di Raffaello, Pontormo, Canova, Goethe… Il libro restituisce la parola agli artisti (che tacciono di solito per convenzione), creando dei circoli virtuosi fra la pratica artistica e il pensiero, in un fecondo gioco di rimandi fra la letteratura e le immagini. (Da sito Marinotti)
Indice non disponibile
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Torelli Mario
Dei e artigiani: archeologie delle colonie greche d'Occidente
(Grandi opere)
Roma; Bari: Laterza, 2011
Le città e le produzioni della Magna Grecia e della Sicilia durante la colonizzazione greca: una 'cultura delle colonie' fatta di pratiche, consuetudini e simboli che combinano insieme saperi, tecniche e modelli culturali originati nella madrepatria. Il volume affronta il tema, centrale nella vicenda coloniale dell'Antica Grecia, dell'insieme di forme ideali dominanti nel mondo greco attinenti alla sfera della religione, dei culti e delle pratiche della devozione, che i coloni hanno recato con sé dalla madrepatria e hanno via via sottoposto a una serie di modificazioni successive. Ma esamina anche come nelle nuove sedi queste forme religiose si siano articolate secondo specifici rituali, informando edifici, monumenti, immagini e materiali artigianali. Mario Torelli, fra i maggiori archeologi italiani, si confronta dunque non con uno, ma con due 'discorsi sull'antico' fondati su religione e artigianato. Sulla base di una ricchissima documentazione, studia il vasto materiale che la ricerca sul campo ha raccolto in due secoli di scavi. Attraverso quelle produzioni artigianali e architettoniche, destinate di volta in volta ad accogliere e contenere le manifestazioni di radicata ideologia religiosa, può ricostruire alcuni comportamenti sociali come il simposio o cerimonialità di rituali come il matrimonio, le dediche votive o le tradizioni patrie di religiosità domestica o funeraria. (Da sito Laterza)
Vedi indiceIntroduzione, vii
Antefatto
La colonizzazione greca in Italia e in Sicilia, 5
1. Le colonie d’Occidente e il fenomeno coloniale greco, p. 5 - 2. Le colonie e la
madrepatria, p. 8 - 3. I rapporti con il mondo indigeno, p. 12 - 4. Assetti urbani
e territoriali delle colonie, p. 16 - 5. L’artigianato artistico nelle colonie, p. 20 - 6.
Religione e artigianato: due vie ai caratteri originali della storia coloniale greca,
p. 24 - Nota bibliografica, p. 26
Parte prima Archeologia della religione
I. I culti civici: retaggi della madrepatria e ideologia della conquista, 33
1. Madrepatria e colonia: conservazione e adattamenti, p. 33 - 2. I culti delle
acropoli: Locri, Naxos e Imera, p. 36 - 3. Un caso esemplare: Taranto e la madrepatria
Sparta, p. 43 - 4. Un caso controverso: Siracusa, p. 49 - 5. I grandi santuari
extraurbani, p. 57 - 6. Selinunte e il “modello” acheo, p. 59 - 7. I culti della chòra,
p. 68 - Nota bibliografica, p. 75
II. Dalla tradizione all’innovazione, 77
1. Le innovazioni religiose delle città: il caso di Locri, p. 77 - 2. La grande innovazione:
i culti di Demetra, p. 88 - 3. L’esoterismo orfico-pitagorico e gli sviluppi
successivi, p. 94 - Nota bibliografica, p. 98
III. Le altre manifestazioni devozionali pubbliche e private, 99
1. I Greci d’Occidente e i santuari panellenici, p. 99 - 2. I culti eroici, p. 102 - 3.
Offerte e doni votivi, p. 109 - 4. I depositi votivi e i materiali devozionali, p. 112 -
5. La religiosità domestica, p. 123 - 6. I culti funerari, p. 125 - Nota bibliografica,
p. 135
Parte seconda Archeologia della produzione materiale e artistica
IV. Lineamenti dell’architettura delle colonie occidentali, 139
1. Conservazione e adattamenti: eclettismo e ionismi di età arcaica, p. 139 - 2. Le
scelte tardo-arcaiche e classiche, p. 143 - 3. I rivestimenti fittili, p. 144 - 4. I tipi
edilizi ellenistici, p. 145 - Nota bibliografica, p. 157
V. Pittura e ceramografia, 159
1. La “Tomba del Tuffatore” e i pittori greci al servizio dei conquistatori italici,
p. 159 - 2. Le scuole di ceramografia di epoca arcaica, p. 161 - 3. Il trapianto in
Occidente dei ceramografi attici a figure rosse, p. 163 - 4. La committenza delle
ceramiche italiote, p. 164 - 5. Le produzioni sovradipinte, p. 167 - Nota bibliografica,
p. 169
VI. La scultura in marmo e in pietra, 170
1. Un prodotto raro: la scultura in marmo, p. 170 - 2. La scultura architettonica, p.
171 - 3. Le esperienze ellenistiche di Taranto, p. 174 - Nota bibliografica, p. 175
VII. Le arti minori: coroplastica, toreutica e oreficeria, 176
1. L’eccellenza artigianale dell’Occidente greco: coroplastica e bronzistica, p. 176
- 2. La coroplastica, mezzo espressivo dominante, p. 179 - 3. La toreutica e l’oreficeria,
p. 183 - Nota bibliografica, p. 186
Bibliografia e abbreviazioni, 187
Referenze iconografiche, 225
Indice delle divinità, 229
Indice dei luoghi, 231
38
D'Angelo Paolo
Estetica
(Biblioteca essenziale Laterza. Filosofia)
Roma; Bari: Laterza, 2014
L'esperienza estetica è sempre esperienza di una scelta e implica una valutazione che ci mette in gioco.
Partendo da questo presupposto è possibile riallacciare i rapporti, da troppo tempo recisi, tra estetica e critica letteraria e artistica. (Da sito Laterza)
Vedi indiceCapitolo primo – 3
Prologo p. 3
1. Filosofia dell’arte? - 10
2. Sotto il nome di estetica - 15
3. Teoria della sensibilità? - 22
Capitolo secondo - 26
1. I predicati estetici - 26
2. I predicati estetici e le loro basi fisiche - 31
3. Che cosa rende estetici i predicati estetici? - 35
Capitolo terzo - 43
1. Valutazione e scelta - 43
2. Definire l’arte? - 48
3. Definizione e valutazione - 53
Capitolo quarto - 58
1. Fare esperienza dell’arte - 58
2. Conoscenza ed emozione - 62
3. Si può fare a meno dell’esperienza estetica? - 65
Capitolo quinto - 72
1. Emozione, attenzione e apprezzamento - 72
2. L’esperienza estetica come raddoppiamento dell’esperienza - 78
3. Estetica come filosofia dell’esperienza - 83
Capitolo sesto - 88
1. Arte ed evoluzione della specie - 88
2. Esiste un’estetica animale? - 92
3. L’origine dell’arte - 96
Capitolo settimo - 101
1. Si può discutere dei gusti? - 101
2. Soggettività, oggettività, intersoggettività del giudizio estetico - 110
3. Dall’apprezzamento al giudizio. La critica artistica - 117
Capitolo ottavo - 125
1. L’equivoco della bellezza - 125
2. L’estetica come teoria della bellezza e il suo superamento moderno - 130
3. L’errore della neuroestetica - 137
Capitolo nono - 144
1. Opere e cose - 144
2. Ontologie dell’arte - 150
3. Estetica senza ontologia - 155
Capitolo decimo - 162
1. Esperienze, non opere - 162
2. La classificazione tradizionale delle arti - 167
3. Unità e diversità delle arti - 171
Capitolo undicesimo - 178
1. Etica ed estetica non son tutt’uno - 178
2. Autonomia ed eteronomia dell’arte - 183
3. «Ethical Criticism» - 187
Capitolo dodicesimo - 193
1. Progettare o comprendere - 193
2. Due grandi racconti - 198
3. Oltre la fine - 203
Cos’altro leggere - 209
Bibliografia - 215
L’autore - 227
Indice dei nomi - 231
39
Diodato Roberto
Estetica del virtuale
Milano: B. Mondadori, 2005
Roberto Diodato elabora un'estetica e un'ontologia del corpo virtuale inteso come ente evento corpo-immagine insieme interno ed esterno che emerge dall'interazione tra scrittura informatica e corpo umano dotato di protesi tecnologiche. Interroga le nuove forme di arte digitale e di narrativa ipertestuale e ne mostra il significato filosofico, permettendo di ripensare, sulla base dei dibattiti odierni sulla “realtà virtuale”, luoghi classici dell'estetica quali i concetti di mimesis e di rappresentazione, il rapporto illusione-realtà, la natura dell'immagine. (Da sito Pearson)
Vedi indice1. Estetica del corpo virtuale
2. Il mio corpo nell’ambiente virtuale
- “Presenza” in questione
- Quel che insegnano i sogni
3. Forme dell’espressione
- Mimesis?
- Rappresentazione?
- Simulacro?
4. Verso l’immagine
- Corpo-immagine come espressione
- Oltre la coscienza d’immagine
- L’eccedenza virtuale
5. Metaforica del virtuale
- Nota sullo spazio
- Parentesi: la comunità
- Interazione percettiva
- Nota sul tempo
6. Il concetto di virtuale
7. L’attore-spettatore virtuale
8. Per un’estetica dell’ipertesto
40
Pinotti Andrea
Estetica della pittura
(Lessico dell'estetica)
Bologna: Il Mulino, 2007.
Fin dalle sue origini, la filosofia ha deciso che si pensa ragionando con i concetti, e con l'anima che guarda alle idee. E nella città ideale platonica non c'è posto per gli amici delle immagini - i pittori - in quanto produttori di apparenze. Ma da quel primo esilio la pittura non ha cessato di interrogare la filosofia, opponendo alla visione disincarnata delle idee, praticata dall'occhio dello spirito, la visione concreta di linee e colori, praticata dall'occhio del corpo: un pungolo costante, che contenderà per secoli al pensiero il primato dell'autentico vedere e di un diverso pensare. Il libro racconta la storia di quell'interrogazione, e le risposte che via via i filosofi hanno cercato nelle teorie estetiche, individuando i problemi fondamentali che, dall'antichità ai giorni nostri, continuano a riproporsi: imitazione ed espressione, disegno e colore, forma e contenuto, figurazione e astrazione. Fino al Novecento, quando la riabilitazione del corpo e dell'immagine ha profondamente rimescolato le carte in gioco, e i filosofi hanno trovato nei pittori un tempo esiliati una nuova casa per il loro pensiero. (Da sito Il Mulino)
Vedi indice- Introduzione
1. Mimesi del visibile
2. Dipingere l'invisibile
3. Il «cosa» e il «come»
4. La vita in una forma: Simmel e Rembrandt
5. La verità delle scarpe: Heidegger e Van Gogh
6. Pittura ed essere selvaggio: Merleau-Ponty e Cézanne
7. Le parole e le cose (in immagine): Foucault e Magritte
8. Figurativo o astratto? No, figurale: Deleuze e Bacon
9. Ombre, specchi (e ritratti)
10. Icona
11. Ut pictura poësis
12. Il «paragone» fra sorelle
13. La cornice
- Bibliografia
- Indice dei nomi
41
Franzini Elio
Filosofia dei sentimenti
Milano: B. Mondadori, 1997
Di fronte al vuoto sentimentalismo del Kitsch, all'apparente mutevolezza delle passioni, un percorso filosofico può restituire la segreta trama sentimentale, simbolo di una comune natura umana. Nel sentimento si genera l'originario senso espressivo della memoria, dell'immaginazione, del pensiero e dell'azione, di un tempo di vita che non è un'accidentale variabile bensì una forza estetica e comunicativa che fonda la conoscenza e la ragione. (Da sito Pearson)
Vedi indicePremessa
I. L’educazione sentimentale
1. Il sentimento come problema estetico
2. Un’educazione sentimentale
3. Natura artistica dei sentimenti
4. Elogio del sospetto
5. L’età lirica
6. Il rider alto
7. Il labirinto
8. Inattualità del sentimento
9. Il buco nero
10. Il mondo e la vita
II. Giudizio e sentimento
1. Il ruolo della passione
2. Le passioni dell’anima
3. La felicità mentale
4. Sensazione e sentimento
5. Il sentimento e il Giudizio
6. Le forme del sentimento
7. Limiti e confini
8. Al di là del piacere
9. Simbolicità del sentimento
III. Sentimento estetico e natura umana
1. Elogio della variazione
2. Un tema fenomenologico
3. Sentimento, antropologia, cosmologia
4. Sentimento e valore
5. Sentimento e natura umana
6. La natura della natura umana
7. Sul senso comune
8. Chi esercita il senso comune?
9. Noi lo seguiremo
10. La natura umana viaggia
11. I dubbi sulla natura umana
IV. Il mondo della vita
1. Vita e natura umana
2. La denigrata eredità di Husserl
3. La natura umana oltre Hume
4. Centralità del sensibile
5. Sentimento e mondo della vita
6. Estetica e mondo della vita
Estetica e filosofia dei sentimenti
42
Velotti Stefano
La filosofia e le arti: sentire, pensare, immaginare
(Biblioteca essenziale Laterza. Filosofia)
Roma: Laterza, 2012
Può accadere che un'installazione ci catturi, una sinfonia ci incanti, personaggi fittizi ci emozionino. Ma a quali condizioni una ‘cosa' è un'opera d'arte e quali strumenti abbiamo per comprenderla, per farla vivere, per farne esperienza? (Da sito Laterza)
Vedi indicePremessa, v
1. Un paio di scarpe e altri enigmi, 3
1.1. Scarpe, p. 3
1.2. Storici dell’arte e filosofi, 8
1.3. «Cosa» reale, «cosa» dipinta, «cosa» descritta, 16
2. Rappresentazioni, 19
2.1. Rappresentazioni visive, 19
2.2. Che cos’è un dipinto?, 23
2.3. Che cosa vediamo quando guardiamo un dipinto?, 33
2.4. Rappresentare e percepire, 44
3. Il lavoro dell’immaginazione, 62
3.1. Bruciarsi: istruzioni per l’uso, 62
3.2. Percepire e immaginare, 65
3.3. Immaginare di fiorire: Louise Bourgeois, 68
3.4. Immaginazione, 82
3.5. Immaginare come ‘far finta’, 88
3.6. Immaginazione e realtà, 100
4. Apprezzare, interpretare, giudicare, 119
4.1. «Quelli che trascurano di rileggere...», 119
4.2. Definire l’arte?, 131
4.3. Il tabù della valutazione, 140
4.4. Interpretare e giudicare, 152
4.5. «In assenza di standard disponibili»: Leo Steinberg, 163
Cos’altro leggere, 171
Bibliografia, 175
L’autore, 184
Indice dei nomi e delle cose notevoli, 185
43
Miraglia Marina
Fotografi e pittori alla prova della modernità
(Sintesi)
Milano: B. Mondadori, 2012
Il volume si articola in nove saggi – ciascuno dedicato a una tematica o a un personaggio emergente della cultura fotografica e pittorica dell’Ottocento (gli impressionisti; Faruffini; il paesaggio dell’Ottocento; Julia Margaret Cameron; Pellizza da Volpedo...) – raccordati da un’unica chiave di lettura, costituita dal rapporto dialettico fra regola e creatività, scelta come sintesi interpretativa del difficile e sofferto passaggio compiuto dall’arte per superare la sfida della modernità e accedere ai problemi a noi più prossimi, in un continuo bilanciarsi fra regole della tradizione e anticipazioni del Postmoderno. (Da sito Pearson)
Vedi indice1. I “generi” fra regola e creatività
2. Federico Faruffini pittore e fotografo
3. Julia Margaret Cameron, il soft-focus e il Simbolismo
4. Il paesaggio dell’Ottocento nelle ricerche convergentidi fotografia e pittura
5. Domenico Morelli, la fotografia e la revisione dei generinella Firenze dei macchiaioli
6. Gli impressionisti e la fotografia
7. Francesco Paolo Michetti e la crisi naturalisticadella pittura
8. Giulio Aristide Sartorio e l’evoluzione dei rapportifra pittura e fotografia
9. Wilhelm von Gloeden e il Postmoderno
10. Luce, controluce, rifrazione luminosa nelle fotografiedi Giuseppe Pellizza da Volpedo
Ringraziamenti
Bibliografia generale
Indice dei nomi
Elenco delle illustrazioni e crediti fotografici
44
Marra Claudio
Fotografia e arti visive
Roma: Carocci, 2014
Il volume propone un confronto aperto tra la fotografia e le diverse modalità espressive che hanno caratterizzato le arti visive nel Novecento, coinvolgendo le prospettive dell’oggetto, del corpo, dell’ambiente e del concetto, senza limitarsi al semplice rapporto con la pittura. Vengono così discusse alcune questioni fondamentali per la cultura fotografica contemporanea, affrontando aspetti specifici delle arti visive, ma anche scoprendo originali occasioni di intreccio con la letteratura, il cinema e la medialità in genere, con particolare attenzione alla nuova frontiera digitale. (Da sito Carocci)
Vedi indice1. Due note preliminari
2. La fotografia come metafora dell’arte contemporanea
3. Il doppio sole di Nicéphore Niépce. L’esordio concettuale della fotografia
4. In bilico tra modernità e contemporaneità
5. Dalla fotografia al cinema: l’asse Kandinskij/Kracauer
6. Origini post-datate del fotografico
7. Dal cinema alla fotografia: l’asse Pirandello/Sander
8. Secondo Novecento: l’irresistibile ascesa del fotografico
9. Storie autarchiche della fotografia
10. Old media vs new media
11. L’occhio di Dio. La vocazione voyeuristica della fotografia
12. Reazionarieta?estetica dei discorsi sul digitale
Bibliografia
Indice dei nomi
45
Zanchetta Alberto
Frenologia della vanitas: il teschio nelle arti visive
Monza: Johan & Levi, 2011
La morte è il topos più frequentato dall’uomo, un turbamento che dalla notte dei tempi ne contrassegna l’immaginario e le opere. Ogni epoca abbonda di simboli legati all’idea della transitorietà, ma fra tutti ne spicca uno: il teschio, simulacro spesso “pensoso” che ci ammonisce sulla vanità di ogni cosa terrena e ci costringe a riflettere sui fini ultimi dell’esistenza. Emblema della vanitas, il teschio ricorre nelle raffigurazioni medievali a suggello di corpi imputriditi che turbavano gli incauti viandanti. Emancipatasi dalla carne e ridotta a “corpo secco”, la optima pars dello scheletro si avvia, già in pieno Rinascimento, verso il suo apogeo seicentesco. In seguito l’effigie scheletrica conosce alterne fortune. Nel Settecento perde gran parte dell’afflato macabro a vantaggio di rifioriture dei sottogeneri connessi al memento mori, senza esaurire, peraltro, la sua carica dirompente. E se nell’Ottocento conosce una fiacca ripresa, è nel corso del Novecento che riacquista buona parte del suo magistero. La sua esasperata popolarità corrisponde però al crinale del nuovo millennio, quando teschi e scheletri tornano a signoreggiare fra le arti visive. Un vertiginoso incremento, quantitativo più che qualitativo, a cui non corrisponde automaticamente una rinnovata vitalità. Sembra infatti che l’arte si sia a tal punto assuefatta all’effigie del teschio da esserne quasi anestetizzata. Inerte, incapace di incutere paura o di imporre una morale, la testa di morto appare oggi più che mai devitalizzata. È questa la diagnosi cui giunge l’autore di Frenologia della vanitas al termine di un lungo e articolato vagabondare. Un percorso che procede attraverso accostamenti inusuali e connessioni tra contemporaneità e tradizione, tra stili ed epoche. La rinuncia a una cronologia e a ogni altro criterio classificatorio favorisce uno sviluppo rizomatico, sostenuto da una forte apprensione per l’avvenire del teschio. (Da sito Johan & Levi)
Vedi indicePremessa dell’autore - Craniologie, craniometrie & cranioscopie dell’arte
Liber mortuorum - Prolusione allo spazio e al tempo della vita
Mors certa, hora incerta - Vanitas e memento mori
Non omnis moriar - Esiste una clausola invariabile: “e poi morì!”
Tempus erit - Anche in Arcadia c’è morte
Sic transit gloria mundi - Le mostre sono dure a morire
Hic et nunc - Dal corpo verminoso al corpo secco
Reductus in pulverem - L’esilio della carne verso la cenere
Finis vitae, finis mundi - L’Apocalisse, costante ultima della morte
Mors omnia vincit - Tra danze e trionfi
Habeas vitam - Apologia della miseria umana
Cogitata mori - San Girolamo e Cesare Lombroso: viatico tra fede e razionalismo
Panopticon - L’argot criminale
Caput mortuum - All-Hallows-Eve: alla vigilia di Ognissanti
Cogitata species - Essere o non essere, tutto il resto è silenzio
In saecula saeculorum - Finché morte non vi separi (per poi ricongiungervi)
Contemptus mundi - Le nature silenziose
In articulo mortis - Simboli d’opulenza e di lordura
Opus magnum, omnia vanitas - Teschi lumeggianti
Imago mortis - Jan Fabre, l’entomologo
Adoratio mortis - I teschi di cristallo
Similia similibus curantur - Dall’Homo erectus al computer preistorico
R.I.P. (Requiescat in pace) - Effemeridi spiritiche
Conditio sine qua non - Sui cervi volanti
Plus salis quam sumptus - Lusso sfrenato – La posterità di Hirst
Imponderabilia - A proposito di “quel che luccica”
Post hominem vermis, post vermem foetor et horror - L’essere morti non ci dà riposo
Modus vivendi - Autoritratto con teschio
Ars longa, vita brevis - Guardare la morte in faccia
Neapolis - Vedi Napoli e poi muori
Mens sana in corpore sano - Una risata ci seppellirà tutti
Humor melancholicus - Il quarto temperamento dell’alchimia
Ars sine scientia nihil est - (Scheletriche) “prospettive curiose”
Disiecta membra - Sangue chiama sangue
Tempus facit experientiam - La fragile eternità di Quinn
Nomina sunt omina - Equivoco illegittimo: teschio o cranio?
Cogito ergo sum - Pensare (e osare dire) il teschio
Morituri inter mortuos - Polverose epigrafi
De mortuis nihil nisi bonum - Ossari e altri offici funerari
Principium individuationis - Fine Ottocento, primo Novecento
Miraculum mortuorum - Terzo millennio, la legge del rendimento crescente
Mixtum compositum - I plurimi possibili dell’arte contemporanea
Variatis variandis - “Autunno” cinese
Currit ferox aetas - Restano solo le ossa
Respice finem - L’etno-antropologia di Barceló
Josaphat - Bisogni indotti, o della pantomania funebre
Vox populi - L’immaginario popolare
Omnia mors aequat - Dal Jolly Roger al Pericolo di morte
Homo immortalis - Il caso De Dominicis
Viriditas - Bugie e sofismi
De profundis - L’asprezza delle radiografie
Theatrum mundi - La fotografia: temps révolu
Requiem (aeternam dona eis, Domine) - Negli aggregati d’ossa di Jiri Georg Dokoupil
Rara avis - Da furor (teutonico) a cenere
Post mortem - Postmodern
Finis coronat opus - Le ultime parole: commiato
46
Dal Lago Alessandro, Giordano Serena
Fuori cornice
Torino: Einaudi, 2008.
Il mondo dell'arte contemporanea può essere visto come uno stato: con un'economia, un sistema di potere, i confini e, naturalmente, le guardie confinarie. Ma che succede al di là dei confini? Si può fare arte fuori da un sistema consolidato e, in un certo senso, consacrato? [...] Gli autori esplorano tre mondi estranei all'arte ufficiale, ma popolati da artisti e opere che aspettano solo di essere conosciuti e apprezzati: l'arte votiva, l'Outsider Art e la Street Art, solitamente etichettate come dimensioni espressive «popolari», «ingenue» e «dilettantesche». [...] Il libro cerca di ribaltare tale prospettiva, frutto di pregiudizio e di snobismo, e di guardare alle opere estranee all'arte ufficiale «per quello che sono e ci dicono», e cioè come forme di trasfigurazione del mondo e dell'esperienza. [...] In un viaggio che si snoda tra santuari mariani e periferie delle grandi città americane ed europee, il libro offre una prima cartografia delle arti al di là dell'arte: opere di devoti pieni di immaginazione, di postini e manovali che realizzano torri o cattedrali e di giovani che disegnano nuovi scenari urbani, reali e virtuali. (Da sito Einaudi)
Vedi indiceIntroduzione.
I. Ex voto: arte e devozione.
II. Outsider Art? Arte e riconoscimento.
III. Street Art: o dello sconfinamento.
Conclusioni: altri luoghi dell'arte.
Riferimenti bibliografici.
Indice analitico.
47
Dantini Michele
Geopolitiche dell'arte: arte e critica d'arte italiana nel contesto internazionale, dalle neo avanguardie ad oggi
Milano: Marinotti, 2012
La storia postbellica dell’arte italiana è profondamente segnata dagli equilibri geopolitici e culturali della guerra fredda, e da quello che potremmo chiamare il marketing delle identità locali. Come confrontarsi con una tradizione illustre, la propria, se si appartiene a una nazione che si scopre bruscamente periferica? E come ripristinare dialoghi cosmopoliti dopo decenni di isolamento? La “mutazione” si compie tra gli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento: se un artista come Fontana rimane fedele a un mondo la cui capitale è Parigi, e il cui faro indiscusso è Picasso, Manzoni apre a geografie artistiche transatlantiche. Intende la citazione non come mera ripetizione o gioco culturale, ma come pratica distorsiva, satirica e fantastica. “Plagio” e “furto” iconografico, ai suoi occhi, sono modi attraverso cui la Periferia può tornare a parlare di sé e modificare gli svantaggiosi rapporti che la legano al Centro egemonico. I processi di “modernizzazione” culturale introducono, in Italia, l’insidia della subalternità e, per contro, dell’irriflessivo corteggiamento dell’Antico. Negli artisti che oggi ci sembrano più rilevanti la dimensione “internazionale” coabita con fantasmi storico-artistici e eco di illustre tradizione. Al tempo stesso evocazioni e “messe in scena” dell’Antico sono pienamente comprensibili solo in chiave modernista: come allegorie artistiche contemporanee allestite sullo sfondo della scena sociale di un Paese connotato da brusche amnesie, rovinose impasse e conflitti sanguinosi. Critici e curatori qualificati partecipano a pieno titolo al negoziato tra culture artistiche e comunità economiche e politiche. Si tratta pur sempre di destare un’idea di Paese, ritrovarla in questo o quell’artista e rilanciare sul piano sovranazionale. Mostre e interpretazioni modellano fantasie comunitarie e progetti di identità cui gli artisti corrispondono (o cercano di sottrarsi) nei modi più diversi, con repliche figurate e tecniche congeniali. (Da sito Marinotti)
Indice non disponibile
48
Barbieri Daniele
Guardare e leggere: la comunicazione visiva dalla pittura alla tipografia
Roma: Carocci, 2011
La vista ci serve per guardare, ma anche per leggere. Per questo la comunicazione visiva si basa da sempre sul modo in cui viene variamente articolato il rapporto tra ciò che va guardato e ciò che va letto. Il libro indaga in modo sistematico e originale questo rapporto, già presente in pittura e in fotografia e, in modo sempre più complesso, in altre forme di comunicazione visiva quali il manifesto e le insegne, il fumetto, l’illustrazione. Sia le forme di parascrittura delle segnaletiche e dei marchi, sia la scrittura vera e propria non si risolvono in un puro leggere: il guardare è determinante nelle calligrafie espressive, mentre può, al contrario, persino esercitare una funzione di ostacolo alla lettura nei blocchi tipografici di testo. Il campo di questo volume, dedicato a studenti e professionisti, è dunque la comunicazione visiva nel suo complesso, nelle sue molteplici relazioni con la comunicazione d’impresa, con le arti visive e quelle letterarie, e persino con la musica. (Da sito Carocci)
Vedi indiceIntroduzione
1. Guardare
Pittura
Fotografia
Realtà
Schermi
2. Leggere per guardare
Manifesto
Insegne, titoli e didascalie
3. Guardare per leggere
Fumetto
Illustrazione
Prime pagine
Web
4. Leggere
Segnaletiche e marchi
Grafia e calligrafia
Poesia e tipografia
Libro
Note
Riferimenti bibliografici
Indice dei nomi
49
Acton Mary
Guardare un quadro
Torino: Einaudi, 2009.
"Guardare un quadro” costituisce una guida accessibile allo studio e alla comprensione della pittura a partire dall'analisi di singole opere esemplari. L'autrice accompagna il lettore lungo un tragitto che gli permette di sviluppare le proprie capacità visuali, analitiche e storiche, invitandolo a scoprire il sistema di funzionamento di ogni immagine artistica, i suoi caratteri costitutivi e il loro rapporto armonico all'interno dell'opera. Ogni capitolo del volume è dedicato agli elementi di base a disposizione dell'artista nel momento in cui realizza l'opera (Composizione, Spazio, Forma, Tono, Colore). Al contempo viene sottolineata l'importanza del tema, il ruolo della tecnica impiegata e il particolare contesto storico d'appartenenza (destinatario, messaggio, intenzione artistica...). Il volume è illustrato da oltre 100 immagini a colori e in bianco e nero appartenenti alla tradizione europea e americana, da Piero della Francesca a Paolo Uccello, da Caravaggio a Rembrandt, da Van Gogh a Botticelli, da Picasso a Matisse, da Rothko a Kiefer. (Da sito Einaudi)
Vedi indiceIndice delle illustrazioni
Elenco delle tavole fuori testo
Prefazione
Introduzione alla seconda edizione
Introduzione
Guardare un quadro
I. Composizione
II. Spazio
III. Forma
IV. Tono
V. Colore
VI. Soggetto
VII. Il disegno e i suoi scopi
VIII. Guardare le stampe
Conclusioni. L'uso del paragone come aiuto a guardare
Appendice I. Alcune domande da porsi davanti a un quadro
Appendice II. Glossario di alcuni termini artistici
50
Cieri Via Claudia
Introduzione a Aby Warburg
(Maestri del Novecento Laterza)
Roma; Bari: Laterza, 2011
Studioso di Botticelli, Ghirlandaio, Leonardo, Dürer e Rembrandt, ma anche di mitologia e astrologia, Aby Warburg (1866-1929) deve la sua fama all'istituto da lui fondato ad Amburgo e al suo eccentrico progetto Mnemosyne, l'Atlante della Memoria. Da qui si è configurata la sua storia delle immagini, definita una 'scienza senza nomi', che rompe con l'impostazione cronologica ed evolutiva della tradizione storiografica, per imporsi come sistema di pensiero depositato nella costruzione della sua Biblioteca, l'eredità più tangibile che lo studioso ha consegnato alla storia. (Da sito Laterza)
Vedi indiceI. Verso una disciplina moderna, 3
1. Introduzione, p. 3 - 2. Le origini e la formazione intellettuale, p. 4 - 3. La scoperta dell’antico, p. 11 - 4. Il paragone delle arti, p. 15 - 5. Espressione e fisiognomica, p. 19 - 6. Immagine e poesia: Botticelli e le allegorie mitologiche, p. 23
II. Le formule di «pathos», 28
1. Le ricerche fuori dai confini, p. 28 - 2. Antropologia e simbolismo, p. 34 - 3. Morfologia ed estetica, p. 42 - 4. Ornamento e decadenza, p. 46 - 5. La ninfa fra estetica e «pathos», p. 49 - 6. Il ritratto: storia, documenti, contesti, p. 54 - 7. Appunti per una storiografia artistica, p. 59
III. Polarità e orientamento, 62
1. Il ritorno ad Amburgo, p. 62 - 2. Per un comparativismo stilistico-culturale, p. 69 - 3. Gli studi astrologici, p. 74 - 4. Roma e la sopravvivenza dell’antico, p. 76 - 5. La guerra, la riforma, la superstizione e le immagini di propaganda, p. 88 - 6. Il grande buio: Kreuzlingen, p. 92
IV. Lo spazio del pensiero, 96
1. Riflessioni e sintesi: verso l’Atlante della Memoria, p. 96 - 2. Mito e «logos»: «
per monstra ad sphaeram», p. 99 - 3. «Idea vincit»: le immagini viaggianti, p. 102 - 4. Il pensiero attraverso le immagini: le «Metamorfosi» di Ovidio, p. 104 - 5. Rembrandt fra mito, ideologia e dramma, p. 107 - 6. «Mnemosyne»: lo spazio del pensiero, p. 113 - 7. L’Archivio della Memoria: la Kulturwissenschaftliche
bibliothek Warburg, p. 121 - 8. La scoperta delle stelle: da Perseo a Giordano Bruno, p. 126
Cronologia della vita e delle opere, 137
Storia della critica, 145
Bibliografia, 169
I. Scritti editi di Aby Warburg, p. 171 - Traduzioni, p. 172 - Materiali d’archivio, p. 173
II. Bibliografia per argomenti, p. 173 - Studi generali, p. 174 - Biografie,
p. 174 - Studi sulle ricerche fiorentine, p. 175 - Studi sulle «pathosformeln», p. 175 - Studi sulla ninfa, p. 176 - Studi sull’astrologia, p. 177 - Studi sul viaggio in America e sul rituale del serpente, p. 178 - Studi su «Mnemosyne». L’Atlante della Memoria, p. 180 - Studi sulla biblioteca e sull’istituto Warburg, p. 181 - Studi su Aby Warburg e Walter Benjamin, p. 182 - Studi su Aby Warburg ed
Ernst Cassirer, p. 184 - Studi teorico-critici, p. 184
L’autrice 195
51
Bianchi Bandinelli Ranuccio
Introduzione all'archeologia classica come storia dell'arte antica
26. ed. dell'opera pubbl. postuma nel 1976
Roma; Bari: Laterza, 2013.
Un'indispensabile guida introduttiva agli studi archeologici attraverso una trattazione semantica (Winckelmann - L'archeologia filologica - Le scoperte e le grandi imprese di scavo - Ricerche teoriche e storicismo agli albori del Novecento - Problemi di metodo), e insieme l'appassionata polemica di uno degli ultimi «grandi intellettuali» italiani contro le tendenze più recenti della disciplina in cui era maestro. (Da sito Laterza)
Indice non disponibile
52
Mecacci Andrea
Il kitsch
Bologna: Il Mulino, 2014
Usato impropriamente come sinonimo di «cattivo gusto», il kitsch designa una delle categorie estetiche più importanti degli ultimi cento anni. Il profilo ne ricostruisce la genesi e lo sviluppo storico attraverso un percorso in tre grandi tappe. La prima, tra il 1900 e la metà del secolo, vede nel kitsch un problema etico, un male insito nel sistema delle arti che costruisce addirittura modelli di comportamento. Il secondo momento coincide con l’affermazione della cultura di massa, quando il kitsch si proietta nell’esperienza sempre più condivisa del consumo culturale. Nella terzafase si giunge allo stadio finale, nel quale il lessico del kitsch coincide con la stessa definizione del postmoderno e delle pratiche ibride della contemporaneità, dal camp al trash. (Da sito Il Mulino)
Vedi indiceIntroduzione
I. Genesi del kitsch
1. Gusto e cattivo gusto
2. Il dilettantismo
3. Il sentimentalismo
4. Il brutto
5. Il contraffatto
6. Il volgare
II. Un problema etico: il male nell'arte
1. L'età del kitsch
2. L'oggetto kitsch
3. L'antiarte
III. Una questione ideologica: il gusto della massa
1. La parodia della catarsi
2. Avanguardia e kitsch
3. Il midcult
IV. Una categoria estetica: l'esperienza del quotidiano
1. Un'estetica compiuta
2. Postmoderno e neokitsch
3. Il camp
4. Il trash
Letture consigliate
Indice dei nomi
53
Lischi Sandra
Il linguaggio del video
(Bussole)
Roma: Carocci, 2005
Cosa si intende per "video"? L’immagine elettronica non è solo quella della televisione e degli effetti speciali del cinema: contraddistingue anche esperienze e produzioni indipendenti, non narrative, artistiche, sperimentali. Il libro esplora le caratteristiche tecniche e di linguaggio del video anche in rapporto agli altri media e fa il punto sulla storia e la ricerca di linguaggi innovativi: gli spiragli di "television art", gli usi teatrali, poetici e documentari dell´immagine elettronica, infine lo scenario audiovisivo attuale, dalle installazioni all´avvento del digitale. (Da sito Carocci)
Vedi indicePremessa
1. Il video tra i media 1.1. Tra cinema e radio 1.2. La televisione 1.3. L’immagine elettronica: alcune riflessioni 1.4. La scatola luminosa 1.5. Televisione e video Per riassumere
2. Un nuovo linguaggio? 2.1. Video, film, cinema elettronico 2.2. Il video e le arti: musica, pittura, cinema espanso 2.3. Suono e immagine 2.4. Parola e immagine 2.5. Gli effetti Per riassumere
3. La "television art" e il ripensamento dei generi 3.1. La sperimentazione televisiva: gli anni settanta 3.2. Gli anni ottanta e la "television art" 3.3. Il documentario di creazione 3.4. Nuove narrazioni e poesia elettronica 3.5. Il video e la scena 3.6. Videoarte e video d´artista Per riassumere
4. Tra arte e tecnologia 4.1. Le videoinstallazioni 4.2. Centri di produzione e nuove committenze 4.3. L’avvento del digitale 4.4. L’immagine numerica: elementi di riflessione 4.5. Il digitale e il video
Per riassumere
Bibliografia
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Lamberti Elena
Marshall McLuhan: tra letteratura, arte e media
Milano: B. Mondadori, 2000
Marshall McLuhan (1911-1980) è universalmente conosciuto come colui che ha esplorato il modo in cui i nuovi media elettrici riconfigurano il nostro ambiente e condizionano, spesso in modo inconscio, la psiche umana. Il nome di Marshall McLuhan appartiene ormai a una sorta di immaginario comune, inevitabilmente associato a una serie di figure retoriche spesso stereotipate, ma assolutamente predefinite: il profeta, il guru, l'oracolo dei media. Pochi ricordano che, prima di tutto ciò, McLuhan è stato professore di letteratura inglese, lettore appassionato, estimatore della tradizione classica e attento studioso dei grandi autori del modernismo angloamericano: Ezra Pound, Wyndham Lewis, T.S. Eliot e, soprattutto, James Joyce. Proprio la tradizione umanistica è il filo rosso che sottende e collega tutta la produzione di McLuhan: la percezione del processo poetico, la letteratura, le arti, sono così trasformate dallo studioso canadese in strategie privilegiate per far “adattare il lettore al mondo contemporaneo”. È questa, oggi, la traccia che permette di rivalutare la coerenza del percorso “scientifico” intrapreso da McLuhan e spesso messo in discussione da vari “specialisti”, nonché di verificare la solidità epistemologica delle sue intuizioni e scoprire un “modus operandi” che si è rivelato sorprendentemente illuminato a dispetto dell'apparente ingenuità. (Da sito Pearson)
Vedi indice1. Riflessioni sulla forma della comunicazione mcluhaniana
2. Favola dell’uomo e delle sue “estensioni”
3. L’arte come contro-ambiente
4. Il “neotribalismo”: dall’estensione meccanica dell’implosione elettrica
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Poli Francesco
La Metafisica
(Grandi opere)
Roma; Bari: Laterza, 2004
Dalla Ferrara di de Chirico all'Europa: le origini, gli sviluppi e i protagonistidi uno stile che partendo dall'Italia in un solo decennio si rivelò come una delle correnti più importanti dell'arte contemporanea. (Da sito Laterza)
Indice non disponibile
56
Recalcati Massimo
Il miracolo della forma: per un'estetica psicoanalitica
(Sintesi)
Milano: B. Mondadori, 2007
Questo libro propone una nuova visione dei rapporti tra la psicoanalisi e la pratica dell’arte. L’opera d’arte non è il luogo dove si manifesta il fantasma inconscio del suo autore – secondo una tradizione riduttivamente patografica –, né può essere ricondotta meccanicamente alla biografia dell’artista. Piuttosto in essa si manifesta il soggetto dell’inconscio come impossibilità di rendere del tutto decifrabile l’enigma del testo d’arte. Tra la pratica artistica e quella psicoanalitica esiste un punto di prossimità radicale: entrambe sono pratiche di linguaggio che esplorano il limite del linguaggio stesso, il reale impossibile da rappresentare. Il loro problema resta comune: come è possibile dare una forma alla forza (informe) che si manifesta nel reale della pulsione?Questa nuova edizione aggiornata è arricchita da un saggio dedicato a Van Gogh nel quale l’autore sintetizza il suo pensiero originale sulle tendenze fondamentali dell’arte contemporanea. (Da sito Pearson)
Vedi indiceIndice dell'opera
Introduzione alla seconda edizione
Introduzione
I. LA FORMA E L’INFORME
1. La sublimazione artistica e la Cosa
2. Le tre estetiche di Lacan
3. L’ideologia dell’informe
II. POETICHE DEL REALE. TÀPIES, MORANDI, BURRI, POLLOCK, KLINE
4. Il nome come destino. La poetica del muro di Antoni Tàpies
5. L’immagine-segno. Giorgio Morandi e la poetica del vuoto
6. «Un’irriducibile presenza». La poetica della materia di Alberto Burri
7. «Sono ancora quadri?» La poetica dell’atto di Jackson Pollock
8. Creazione e distruzione. La poetica del segno di Franz Kline
APPENDICE. IL TRAUMA DELLA POESIA
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Gerritsen Willem P., Van Melle Anthony G.
Miti e personaggi del Medioevo: dizionario di storia, letteratura, arte, musica e cinema
Milano: Bruno Mondadori, 2006.
Il Medioevo ci ha lasciato un ampio corpus di racconti, epici e romanzeschi, un tempo narrati e amati in tutta Europa. Molti di essi, tramandatisi in epoche successive, continuano ancora oggi a esercitare la propria magia. Nel corso dei secoli, i racconti medievali hanno ispirato scrittori, compositori e artisti, che li hanno rinarrati, rielaborati e rappresentati. Questo volume costituisce una guida preziosa per orientarsi nel retaggio narrativo dell'Europa medievale e nelle forme che esso ha di volta in volta assunto nelle differenti manifestazioni artistiche di ogni epoca. Le gesta di Carlo Magno e dei suoi paladini, di re Artù e dei suoi cavalieri, di Tristano e Isotta si accompagnano ad altre storie forse meno conosciute ma altrettanto affascinanti, dalle versioni medievali delle avventure di Alessandro il Grande ed Enea alla parodia dell'eroismo in Robin Hood, dalle imprese di Attila e di Teodorico ai racconti del Cid. Strutturato come un agile dizionario in singole voci che analizzano le principali figure dell'epoca, reali e immaginarie, il libro ricostruisce la diffusione, le versioni più recenti e le varie declinazioni artistiche della storia narrata, corredandosi di un vasto apparato bibliografico. (Dal sito B. Mondadori)
Indice non disponibile
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Moormann Eric M., Uitterhoeve Wilfried
Miti e personaggi del mondo classico: dizionario di storia, letteratura, arte, musica
Milano: Bruno Mondadori, 2004.
I soggetti mitologici e storici del mondo greco-romano che hanno maggiormente influenzato la cultura antica e tardoantica: 264 figure del mito e della storia, oltre a una sintesi dei racconti, degli aneddoti più caratterizzanti e dei giudizi che ci sono stati tramandati dalle fonti antiche. Di ogni personaggio viene ricostruita la ricezione nella letteratura, nell'arte e nella musica, dall'antichità fino a oggi. Precisi riferimenti alle fonti antiche così come alla letteratura specialistica moderna – con sintetici richiami in margine a ogni singola voce e un'esaustiva bibliografia generale a conclusione del volume – rendono questo testo non solo un dizionario avvincente e di facile consultazione per un vasto pubblico, ma anche uno strumento utile per gli studiosi. (Da sito B. Mondadori)
Indice non disponibile
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Stapper Léon, Altena Peter, Uyen Michel
Miti e personaggi della modernità: dizionario di storia, letteratura, arte, musica e cinema
Milano: Bruno Mondadori, 2006.
I miti e i personaggi che hanno animato la modernità dalle sue origini rinascimentali ai suoi epigoni novecenteschi: Faust, Amleto, Napoleone, Giovanna d'Arco, Robin Hood, Don Giovanni, Don Chisciotte, Dracula, Guglielmo Tell... Cinquantaquattro personaggi, alcuni dei quali storicamente vissuti e mitizzati dai contemporanei o dai posteri, altri semplice frutto della fantasia di scrittori e artisti, vengono presentati attraverso un'introduzione storica e un resoconto completo dei riferimenti culturali, dalla letteratura all'arte, dalla musica al cinema. A corredare il volume, una ricca bibliografia e un rigoroso apparato di indici di orientamento. (Dal sito B. Mondadori)
Indice non disponibile
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Appiano Ave
Musei in tasca: guida all'arte e all'archeologia in Italia
Roma: Carocci, 2002
Obiettivo essenziale di questo volume è rendere accessibile al grande pubblico l’arte museale: il lettore-visitatore sarà guidato lungo un itinerario di ’geografia artistica’ ricco di capolavori di grandi maestri, ma anche di opere meno conosciute e di artisti minori, altrettanto significative e dense di valori culturali. Arricchiscono il libro segnalazioni ragionate di oltre 1.600 musei e schede di approfondimento per quelle opere, curiosità artistiche o per quei dettagli che vengono a porsi come tappe della riscoperta dell’affascinante e diversificato patrimonio artistico del nostro Paese. (Da sito Carocci)
Vedi indicePremessa
Valle d’Aosta
Piemonte
Liguria
Lombardia
Trentino-Alto Adige
Veneto
Friuli-Venezia Giulia
Emilia-Romagna
Repubblica di San Marino
Toscana
Marche
Umbria
Lazio
Città del Vaticano
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
Indice dei luoghi
Indice degli artisti
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Boatto Alberto
Narciso infranto: l'autoritratto moderno da Goya a Warhol
(Grandi opere)
Roma; Bari: Laterza, 2005
Da Van Gogh a Picasso, da David a Boccioni, da Ingres a Bacon, da Turner a Jim Dine, da de Chirico a Clemente, dall’inizio del moderno fino al suo tramonto: l’artista solo di fronte a se stesso. Una maniera inedita e suggestiva per ripercorrere la storia spesso drammatica dell’uomo contemporaneo. (Da sito Laterza)
Vedi indiceIl «chi è» dell’autoritratto - Un interrogativo strettamente personale - Narciso infranto - Da Goya a Warhol - Autoritratti di fondazione - Due volti speculari - La deriva nordica - Un’apparizione luminosa - «Une saison en enfer» - Icone della forma - L’apparizione di un volto di donna - Il vortice espressionista - Strane e meravigliose metamorfosi - L’eleganza è una rete - Il flash fotografico - Iniziazione - Il volto è da reinventare - Corpi virtuali - Sedizione del segno e del colore - L’autoritratto dell’artista da giovane - L’autoritratto dell’artista da vecchio - Epilogo minimo e provvisorio - Elenco delle illustrazioni - Indice dei nomi
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Ferrari Stefano
Nuovi lineamenti di una psicologia dell’arte: a partire da Freud
Bologna: Clueb, 2012
Il libro propone l’utilizzo delle categorie psicologiche e psicoanalitiche alla riflessione sull’arte e la letteratura, con particolare interesse per il tema della scrittura, del ritratto e dell’autoritratto. Questa nuova edizione, che segue di alcuni anni la precedente, oltre a ripresentare con forte convinzione una organica rilettura in chiave storico-critica del contributo freudiano, comprende un capitolo “pre-freudiano” sulla vocazione estetico-letteraria degli studi sull’ipnotismo e la suggestione – corredato da un paragrafo di Chiara Tartarini sull’iconografia fotografica delle malattie nervose nell’Ottocento – e si conclude con un denso saggio di Graziella Magherini, che riguarda le ricerche psicoanalitiche sull’arte posteriori ai contributi di Freud. Anche gli apparati bibliografici, a cura di Maurizio Giuffredi, sono stati aggiornati. Una nuova edizione per confermare come la psicologia dell’arte sia un universo attuale, complesso e articolato, per comprendere il quale occorre, sempre movendo dalle sue origini, spingersi fino a considerare le ipotesi più recenti e suggestive. (Da sito Clueb)
Indice non disponibile
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Pecora Massimiliano
La parola che guarda: figure della descrizione
Bologna: Archetipolibri, 2011
Un’appassionante passeggiata fra i principali momenti in cui la parola letteraria si è piegata alle esigenze della descrizione delle opere d’arte, dall’antichità fino alle manifestazioni contemporanee della critica. Analizzando le scritture di Omero, Filostrato, Vasari, Longhi e Pasolini, il confronto con particolari opere d’arte ha dimostrato che stile letterario e percezione figurativa si compenetrano e condizionano vicendevolmente. In questo senso le rappresentazioni artistiche, sia quelle dell’antichità che del moderno, assumono un ruolo imprescindibile nella definizione di una tecnica descrittiva. (Da sito Clueb)
Indice non disponibile
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Polveroni Adriana, Agliottone Marianna
Il piacere dell’arte: pratica e fenomenologia del collezionismo contemporaneo in Italia
Monza: Johan & Levi, 2012
Come un bacillo virulento che si propaga in modo incontrollato, il collezionismo può indurre chi ne è affetto a veri e propri eccessi, come sgomberare case per lasciare posto alle opere o dilapidare interi patrimoni per una voglia di possesso così forte da diventare difficilmente governabile. Che cosa ne accende la scintilla? Propensione alla speculazione finanziaria, puro piacere intellettuale o il desiderio di diventare “qualcuno” poggiando sull’arte le fondamenta del proprio prestigio sociale? Se molti sono i motivi e gli approcci possibili, da quello militante a quello passionale, mettere insieme una collezione rappresenta comunque un percorso di conoscenza verso la scoperta di sé. Il piacere dell’arte offre un quadro del collezionismo contemporaneo in Italia, che in tempi recenti ha assunto un passo sempre più autorevole non solo per l’intraprendenza delle iniziative, ma anche per la crescente progettualità che caratterizza molte raccolte. Partendo da fondamentali cenni storici, indagando quindi l’humus in cui sono emerse figure di spicco come Giorgio Franchetti, Giuseppe Panza e Marcello Levi e lasciando infine la parola ai protagonisti contemporanei, il libro mira anche a identificare le cause di una “mancata modernità” del collezionismo italiano, imbrigliato da vincoli come la notifica e un’IVA fra le più alte d’Europa. Se tali impedimenti burocratici e fiscali da un lato frenano il dialogo con le istituzioni (a differenza di quanto accade oltreoceano dove le donazioni ai musei sono incentivate da sgravi), dall’altra danno luogo a un forte sviluppo dell’iniziativa privata favorendo l’apertura al pubblico di numerose fondazioni. È questo il tratto più peculiare del panorama italiano, una realtà complessa e ricca di sfaccettature le cui potenzialità risultano tanto più interessanti da indagare quanto più essa presenta una declinazione sociale e un carattere di organicità. (Da sito Johan & Levi)
Vedi indiceparte prima - Il collezionismo contemporaneo in Italia. Cenni storici
1. Anni quaranta. Le origini a Milano
2. Anni cinquanta. La capitale dà spettacolo
3. Anni sessanta. Torino, tra arte nuova e sperimentazione
4. Gli anni settanta tra arte dell’impegno e spazio della festa
5. Anni ottanta. Cresce il sistema dell’arte e il mercato si fa internazionale
6. Dagli anni novanta a oggi. Le nuove geografie dell’arte
parte seconda Fenomenologia
7. I collezionisti: chi e che cosa
8. I modi del collezionare
9. Collezionismo e istituzioni, una relazione pericolosa
10. Dal collezionismo alle fondazioni: un’evoluzione del sistema dell’arte italiano
parte terza Aspetti tecnici
11. Logiche e canali d’acquisto delle opere
12. Diritto di seguito (droit de suite)
13. L’iva sulle arti figurative
14. La notifica, ovvero il procedimento di verifica e di dichiarazione dell’interesse culturale
15. Conservare il contemporaneo: si può o si deve?
16. Deducibilità e successione in Italia: intervista ad Alessandro Danovi
parte quarta Interviste ai collezionisti
Giorgio Fasol
Andrea Accornero
Lidia Berlingieri Leopardi
Ernesto Esposito
Volker Feierabend
Vittorio e Nunzia Gaddi
Paolo Palmieri
Claudio Palmigiano
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De Fusco Renato
Il piacere dell'arte: capire la pittura, la scultura, l'architettura e il design
(Grandi opere)
Roma; Bari: Laterza, 2004
Alcune persone giudicano le opere d’arte importanti e di alta cultura solo se risultano noiose e difficili. Questo libro smentisce un simile malinteso intellettualistico: le arti sono tali se procurano piacere. (Da sito Laterza)
Vedi indiceIntroduzione – I. Ciò che accomuna e distingue le arti – II. Capire la pittura – III. Capire la scultura – IV. Capire l’architettura – V. Capire il design – Referenze fotografiche – Indice dei nomi
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Grazioli Elio
La polvere nell'arte
Milano: B. Mondadori, 2004
L'11 settembre 2001 un artista americano, Wolfgang Staehle, sta lavorando con una web-camera sullo skyline di New York, quando improvvisamente due aeroplani entrano nel suo campo visivo e si schiantano contro le Torri Gemelle. La polvere dei due grattacieli, implosi su se stessi, avvolge la città e trasforma l'opera di Staehle in un inedito “allevamento di polvere”. Tema biblico per eccellenza, la polvere è tornata a essere una delle protagoniste, non solo della storia umana, ma della storia dell'arte occidentale stessa. A partire dall'età moderna, Elio Grazioli ricostruisce la presenza della polvere nei quadri, nelle fotografie, nei dipinti e nelle performance degli artisti, da Leonardo a Marcel Duchamp, passando per le nature morte barocche e i quadri di Chardin, fino ad approdare alle ultime tendenze dell'arte contemporanea che sembra attratta in modo decisivo dal tema della polverizzazione delle cose e del mondo. È un libro che fa i conti non solo con i temi dell'immagine, ma con la critica filosofica e artistica del XX secolo, da Georges Bataille a Rosalind Krauss: la polvere è una delle iscrizioni del tempo; è un ready-made; è l'informe, l'entropia, l'irriducibile, la metafora della nostra stessa dissoluzione. I protagonisti del libro sono le opere di artisti come Man Ray, Giacometti, Dubuffet, Michaux, Rauschenberg, Bacon, ma anche musicisti come Cage, artisti “politici” come Beuys, artisti-architetti come Matta-Clark e icone della postmodernità come Warhol. Oltre che un saggio inedito e singolare, La polvere nell'arte è un'inconsueta guida all'arte degli ultimi decenni: Claudio Parmiggiani, Eva Marisaldi, Gabriel Orozco, Luca Pancrazzi, Gianluca Codeghini. (Da sito B. Mondadori)
Vedi indice1. La polvere tra sostanza e metafora
2. Prime polveri in arte: da Leonardo a Baschenis
3. Polvere del quotidiano
4. Polveri moderne: il reale, l'esotico, il caos
5. L'allevamento di polvere: Duchamp e Man Ray
6. Giacometti e il minimo
7. Polveri informali: la materia e l'infinito
8. La polvere delle neoavanguardie
9. Polvere di polvere: Filliou
10. Pittura da fotografia: Richter e Celmins
11. Polvere e concetto
12. Aloni, ombre chiare e posti vuoti
13. Sporco e pulito, stelle iperready-made
14. Dust memories
15. Altra polvere, altri luoghi
16. Pixel, virtuale e polverizzazione
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Givone Sergio
Prima lezione di estetica
(Universale Laterza. Prime lezioni)
Roma; Bari: Laterza, 2012
Givone Sergio
Vedi indiceParte prima – Da dove cominciare? – L’esperienza estetica – L’arte: fare e/o conoscere? – L’enigma della bellezza – Una questione di luce – Parte seconda – Filosofia e poesia – Filosofia e musica – Filosofia e pittura – Filosofia e cinema – Nota bibliografica
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De Paz Alfredo
Realismo: situazioni e poetiche artistiche dell'Ottocento europeo fra Natura, Società e Storia
Napoli: Liguori, 2009
La nozione di realismo – fondamentale ed al contempo oggetto di non poche controversie – attraversa tutta l'evoluzione della letteratura e dell'arte occidentale in un percorso che dall'Antichità giunge fino ai giorni nostri. Tuttavia, da un punto di vista storico, il realismo nacque verso la metà del XIX secolo in corrispondenza con i grandi moti rivoluzionari del 1848 che, a partire dalla Francia, si diffusero, in modo più o meno sensibile, nel resto dell'Europa. E di tale realismo ottocentesco (a livello delle arti visive ed in particolare della pittura) questo libro ne ripercorre i lineamenti essenziali ponendone preliminarmente in evidenza le origini e i fondamenti nelle teorie estetiche e letterarie dell'epoca. L'itinerario messo a punto dall'autore – in un'ottica di sintesi interpretativa – inizia dal naturalismo prerealista dei paesaggisti della cosiddetta École de Barbizon (Corot, Rousseau, Daubigny...) per poi passare alla tematizzazione delle poetiche (facedone emergere comparativamente analogie e differenze) dei tre grandi protagonisti del realismo francese dell’Ottocento costituiti da Courbet (ideologo e guida del movimento), Millet (maestro venerato da Van Gogh) e Daumier (significativo anticipatore, fra l'altro, dell’espressionismo del XX secolo). Ma, dalla Francia, il libro approda, nella sua parte finale, all'Italia, affrontando i tratti essenziali del movimento toscano dei “macchiaioli” e delle poetiche di alciuni suoi protagonisti (Fattori, Lega, Signorini...), che, concependo le proprie creazioni in un ideale spazio intermedio fra realismo ed impressionismo (diretto discendente del realismo stesso), hanno dimostrato come la lezione realista non fosse passata invano. (Da sito Liguori)
Vedi indiceIntroduzione: Il concetto di realismo nella cultura e nell´arte occidentale. Alcune precisazioni preliminari
Parte prima: La rivoluzione del ´48 e le origini del realismo nell´ambito critico, letterario ed artistico
Capitolo primo: Significati della Rivoluzione del ´48
Capitolo secondo: Realismo e naturalismo nella critica e nella letteratura del XIX secolo
Parte seconda: Percorsi e poetiche da Barbizon ai Macchiaioli
Capitolo primo: I pittori di “Barbizon”
Capitolo secondo: Città di provincia, natura e rivolta ideale nel “materialismo” pittorico di Gustave Courbet
Capitolo terzo: Il realismo come naturalismo contadino nella poetica di Jean-François Millet
Capitolo quarto: Il realismo della vita urbana di Honoré Daumier
Capitolo quinto: I “Macchiaioli” fra realismo e impressionismo
Illustrazioni
Bibliografia
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Riccomini Anna Maria
La scultura
Roma: Carocci, 2014
Il volume è dedicato alla scultura greca, etrusca e romana in marmo e altre pietre, bronzo e terracotta, nel periodo compreso tra il X secolo a.C. e il IV d.C. Le opere di scultura etrusca e greca vengono presentate in modo sincronico, così che il lettore possa sempre confrontarsi con quanto prodotto, nello stesso momento storico, dalle diverse civiltà che si affacciavano sul Mediterraneo. Per la scultura romana si è invece preferita un’organizzazione per temi, che meglio evidenzia la convivenza e l’intreccio di linguaggi figurativi diversi. Accanto alle opere maggiori, particolare attenzione viene riservata alla produzione di serie, importante veicolo di trasmissione di temi e iconografie. Alla discussione delle questioni riguardanti attribuzione, stile, committenza, funzione e significato delle sculture esaminate, si affiancano puntuali osservazioni sulle tecniche artistiche e le pratiche di bottega. Quattro utili appendici trattano nel dettaglio le fonti antiche che più si sono occupate della scultura, l’uso del colore, l’impiego di marmi e pietre colorati, la pratica delle copie. (Da sito Carocci)
Vedi indiceIntroduzione
1. L’età arcaica (VIII-VI secolo a.C.)
1. La piccola plastica di età geometrica
2. Lo stile “dedalico” nella scultura di grandi dimensioni
3. Studio dell’anatomia e prove di movimento: kouroi, korai e altri tipi statuari
4. La scultura architettonica: evoluzione della decorazione frontonale e fregi figurati
Riferimenti bibliografici
2. L’età classica (V secolo a.C.)
1. Lo studio del movimento e dei moti dell’animo: le sculture di Olimpia e altre sculture architettoniche
2. I grandi bronzi superstiti
3. Mirone, Calamide, Pitagora e altre sculture di stile severo
4. Teorizzare la perfezione: Policleto
5. Fidia e il cantiere del Partenone
6. La scultura in tempo di guerra (431-404 a.C.)
7. L’uso politico del mito nella scultura greca di età classica
Riferimenti bibliografici
3. L’età tardoclassica (IV secolo a.C.)
1. L’elaborazione del lutto: stele funerarie e mausolei
2. Il valore del benessere: il Santuario di Epidauro
3. Emozioni e affetti: Scopa e Prassitele
4. Divinità minori e personificazioni protagoniste della scultura
Riferimenti bibliografici
4. L’età ellenistica (III-I secolo a.C.)
1. Caratteri generali dell’ellenismo
2. Scultori di corte: Leocare e Lisippo
3. Enfasi e pathos nel piccolo regno di Pergamo
4. Immagini di genere e crudo realismo nella scultura alessandrina
5. Il tardo ellenismo (ii-i secolo a.C.) tra continuità del “barocco pergameno” e ritorno al classico
6. Il paesaggio nella scultura a rilievo
Riferimenti bibliografici
5. Formazione e sviluppo del linguaggio figurativo romano
1. Maestri greci al servizio dei conquistatori
2. Definizione del linguaggio figurativo romano
3. Il nuovo linguaggio figurativo del principato augusteo
4. L’autorità del modello classico nella scultura della media e tarda età imperiale
Riferimenti bibliografici
6. L’età d’oro dell’impero
1. Narrare la contemporaneità: evoluzione e linguaggio del “rilievo storico”
2. “Divinizzazione” dei defunti: sarcofagi mitologici e statue funerarie
3. Scene di vita: l’interesse per le attività lavorative nei rilievi a carattere privato
Riferimenti bibliografici
7. Verso il Tardoantico
1. A difesa del limes: lo scontro tra romani e barbari
2. Una nuova spiritualità: il linguaggio simbolico dei culti orientali
3. Dall’iconografia pagana all’iconografia cristiana
4. La sapienza come virtù: dalla sapientia principis all’iconografia del Cristo docente
Riferimenti bibliografici
Appendici
A1. Le fonti antiche
A2. La policromia nella scultura greca e romana
A3. L’uso di marmi e pietre colorati nella scultura
A4. Copie e copisti di età romana
Riferimenti bibliografici
Bibliografia
Indice dei luoghi
Indice dei nomi e delle opere
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Agnello Marialaura
Semiotica dei colori
(Bussole)
Roma: Carocci, 2013
Che cosa significano i colori? Di che parlano? Come lo fanno? L’umanità ha provato a rispondere a queste domande, oscillando fra le impalpabili impressioni personali suscitate dall’infinita gamma delle tinte possibili e i numerosi tentativi di studio scientifico delle scale cromatiche. La semiotica supera questa antica disputa fra soggettivismo e oggettivismo dei colori, esaminandoli come altrettante forme di linguaggio attraverso cui le varie culture parlano di sé stesse e del mondo. Il libro affronta i principali problemi che si pongono oggi a uno studio del colore come sistema e processo di significazione, passando in rassegna i modelli di analisi testuale che la semiotica propone per comprendere i significati che il colore, da sempre, ha nel mondo umano e sociale. (Da sito Carocci)
Vedi indiceIntroduzione
1. Dalla percezione alla cultura
Acromatopsia/Cromofobia/Senso comune e pseudopsicologia/La scienza e il problema della percezione
2. Storia e geografia dei colori
Colore e società/Blu, rosso, verde, bianco/Uno schema formale/Giallo, nero/I semicolori
3. Diversità delle lingue
Lingue e colori/Il relativismo linguistico/L’ipotesi riduzionista/Oltre il riduzionismo/Discriminazione e individuazione
4. Il linguaggio dei colori
Verso la semiotica/La figura cromatica/Sistema e testo/Il semisimbolismo/Analisi del packaging di un prodotto alimentare
5. Categorie cromatiche
Figurativo e plastico/Discreto e graduale/Le tinte/Tono, saturazione, luminosità/Analisi di un quadro astratto
6. Effetti di senso
Tre nuovi quesiti/Generi cromatici/Giochi sinestetici/Le tinte del racconto
7. Il caso Kie?lowski
Tre colori/Film blu/Film bianco/Film rosso
Figure
Bibliografia
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Tota Anna Lisa
Sociologie dell'arte: dal museo tradizionale all'arte multimediale
Roma: Carocci 2002
“Sociologie dell’arte” traccia un percorso attraverso le tensioni sociali e politiche, le discriminazioni e le dinamiche conflittuali che investono l’arte nella contemporaneità e mostra allo stesso tempo che cosa significhi fare ricerca sociologica in ambito artistico, quali ne siano gli strumenti, i metodi e le specificità rispetto ad altre discipline. Nella postmodernità l’arte diviene “fabbrica di senso”, laboratorio della società civile, luogo della memoria attraverso cui definire socialmente le identità di genere, le appartenenze etniche e di classe sociale. Dal punto di vista sociologico, l’arte non è mera collezione di oggetti, ma un insieme di atti di consumo che arricchiscono l’opera di molteplici e talora imprevisti significati. Se da una parte è la società a costruire l’arte, dall’altra anche l’arte a sua volta costruisce la società: attraverso i frammenti di memoria individuale e collettiva che riproduce, come attraverso le ritrascrizioni del passato che contribuisce a legittimare. I testi artistici diventano così materiali da costruzione, pezzi di materia simbolica con cui si producono i significati. (Da sito Carocci)
Vedi indiceIntroduzione
Parte prima. Poetiche dell’arte e politiche del consumo culturale
1. Collezioni di oggetti, collezioni di atti di consumo/Arte e sociologia, una relazione difficile/Morte dell’autore, nascita del fruitore/Le teorie della ricezione/Le pratiche sociali dell’arte
2. Stile, egemonia e altri misfatti/La formazione dei canoni artistici nella società mediale/Decostruzione del gusto: linguistica testuale e criticismo post-strutturalista/Arte ed egemonia: il rapporto con l’ideologia/Canoni artistici e classi sociali/La rivolta dello stile: i cultural studies
3. Identità d’autore: le politiche del genio/Verso una nozione costruttivistica di genio/Beethoven e Mozart: vite da genio/Stendhal, uno scrittore imperfetto: le retoriche del plagio/Pattern narrativi nelle professioni artistiche
Parte seconda. L’arte come tecnologia della memoria
4. Il monumento come documento: le forme culturali della memoria/Il ricordo come atto politico di ricostruzione del senso/Una guerra da dimenticare: il Vietnam Veterans Memorial/Quando i monumenti parlano: gli artefatti della commemorazione
5. Verso una sociologia del museo: poetiche espositive e modelli di consumo/Il museo come oggetto/costrutto sociologico/Il museo come tecnologia della memoria/Il museo come tecnologia dell’identità/Il museo come struttura di genere: l’approccio femminista all’analisi museale
6. Etnografia e culture: i narratives delle mostre etniche/Etnografie e politiche della scrittura/La narrazione dell’esotico: l’allestimento museale come tecnologia dell’alterità/«Trovato in traduzione»’ Quando le mostre ci parlano dei loro curatori/Il mitate giapponese, i rasa indiani e l’arte africana
Parte terza. L’arte come pratica testuale
7. Decostruzionismo femminista: iconografia del corpo femminile/Testi sessuati’ L’arte come tecnologia di genere/Tutte le sorelle di Shakespeare: genere e produzione artistica/Il genere del Visitatore Modello: consumo artistico e soggettività/L’esclusione del corpo femminile nero: classe, etnia e genere/Cyborg e ibridi, biopolitiche del corpo e body art
8. Arte ibrida, arte cyborg/La distinzione sociale nel postmoderno/Arte e pubblicità: se Mahler incontra una YIO/Arte elettronica, arte multimediale/Dal museo "reale" al museo virtuale Riferimenti bibliografici
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Pugliese Marina
Tecnica mista: come è fatta l'arte del Novecento
Milano: B. Mondadori, 2012
Che cos’è un collage? E un assemblaggio? Cosa si intende per polimaterismo? Perché gli artisti del Novecento spesso abbandonano pennello e scalpello per incollare, inchiodare e servirsi di materiali extra artistici? La rivoluzione delle Avanguardie passa anche attraverso la tecnica: la scomposizione delle forme nel primo cubismo è potenziata dall’uso del collage e degli assemblaggi così come i colori sintetici permettono a Jackson Pollock di inventare la tecnica del dripping. Si tratta di un’autentica rivoluzione tecnica, che scaturisce anche dall’introduzione di una pluralità di nuovi materiali e approcci: plexiglas, gommapiuma, uova, cioccolato, ma anche il corpo e i suoi escrementi diventano strumento espressivo con cui l’arte contemporanea arricchisce il proprio linguaggio e si appropria del mondo reale per uscire dal vicolo cieco della rappresentazione. Il testo getta per la prima volta lo sguardo sul “dietro le quinte” dell’arte contemporanea, sottolineando le innovazioni creative e formali intervenute nella realizzazione delle opere nell’arco del XX secolo. Alla parte storica seguono dettagliate schede dedicate alle pratiche e ai materiali più significativi nonché una serie di interviste su questioni tecniche e conservative con alcuni tra i maggiori artisti italiani. (Da sito B. Mondadori)
Vedi indicePRESENTAZIONE di Maria Teresa Fiorio
PREMESSA di Marina Pugliese
STORIA BREVE DELLE TECNICHE E DELLE PRATICHE ARTISTICHE NEL XX SECOLO, di Marina Pugliese
Verso l’arte contemporanea: la tecnica degli impressionisti
Collage e assemblaggio nell’arte dei cubisti
Teorizzare la modernità: il Futurismo
Costruttivismo: materiali e procedimenti
Dadaismo, Surrealismo e il genio creativo di Marcel Duchamp
Espressionismo Astratto e Spazialismo: iconologia della materia e dello spazio
Pop Art, Nouveau Réalisme e Fluxus: la realtà come medium
Minimal e Antiform: dalla rigidità all’indeterminazione della materia
Tra opera e traccia: Land Art e Body Art
Gli anni ottanta: tradizione e nuove tecnologie
Mixed media
MATERIALI E PRATICHE
Collage, di Marina Pugliese
- Mario Sironi: Venere dei porti, di Marina Pugliese
Assemblaggio, di Marina Pugliese
- Jannis Kounellis: Senza titolo, di Davide Riggiardi
Fotomontaggio e uso della fotografia in arte, di Marina Pugliese
- Ugo Rondinone: Once Upon a Time, di Marina Pugliese
Uso innovativo di tecniche tradizionali, di Marina Pugliese
- Ardengo Soffici: Una contadina (Donna recante un piatto), di Marina Pugliese
Movimento, di Marina Pugliese
- Dadamaino: Oggetto ottico dinamico, di Laura Baraldi e Marina Torresan
Installazione, di Marina Pugliese
- Mario Merz: Zebra (Fibonacci), di Andrea Toniutti
Performance e uso del corpo in arte, di Danka Giacon
- John Bock: MienGribbohmWien, di Danka Giacon
Video, di Iolanda Ratti
- Grazia Toderi: San Siro, di Iolanda Ratti
Acrilico, di Marina Pugliese
- Valerio Adami: La vasca, di Andrea Carini
Smalti sintetici, di Marina Pugliese
- Enrico Baj: Montagna con sole, di Alessandra Tibiletti
Supporti modificati, di Antonio Rava
- Enrico Castellani: Superficie bianca, di Antonio Rava
Materiali plastici, di Marina Pugliese
- Loris Cecchini: Stage evidence (Fotocopiatrice), di Anna Laganà
Cemento, di Marina Pugliese
- Giuseppe Uncini: Cementarmato, di Chiara Ferrario e Stefania Sansoni
Materiali anomali, di Marina Pugliese
- Piero Manzoni: Uovo con impronta, di Ida Ravenna e Paola Zanolini
Luce, di Marina Pugliese
- Lucio Fontana: Concetto spaziale (Crocifissione-Golgotha), di Barbara Ferriani
Vuoto, di Marina Pugliese
- Arturo Martini: Torso di giovanetto, di Alfio Rabbolini e Marilena Anzani
Suono, di Iolanda Ratti
- Roberto Cuoghi: Mbube, di Iolanda Ratti
IL PUNTO DI VISTA DEGLI ARTISTI
Valerio Adami, di Emanuela Castrovinci, 2006
Stefano Arienti, di Danka Giacon e Iolanda Ratti, 2005
Enrico Baj, di Marina Pugliese, 1997
Alighiero Boetti (Anne Marie Sauzeau Boetti), di Marina Pugliese, 1997
Agostino Bonalumi, di Marina Pugliese, 1997
Loris Cecchini, di Anna Laganà, 2006
Roberto Cuoghi, di Iolanda Ratti, 2006
Dadamaino (Ovidio e Claudia Canesi), di Valentina Molon, 2004
Piero Dorazio, di Paolo Angeri, 2004
Jannis Kounellis, di Eleonora Crippa, 2006
Luigi Mainolfi, di Ilaria De Palma, 2003
Claudio Parmiggiani, di Marina Pugliese, 1998
Concetto Pozzati, di Teresa Bovi, 2005
Mimmo Rotella, di Marina Pugliese, 1997
Giuseppe Spagnulo, di Ilaria De Palma, 2003
Mauro Staccioli, di Marina Pugliese, 1998
Grazia Toderi, di Iolanda Ratti, 2006
Giuseppe Uncini, di Marina Pugliese, 1998
Gilberto Zorio, di Eleonora Crippa, 2005
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Brusasco Paolo
Tesori rubati: il saccheggio del patrimonio artistico nel Medio Oriente
(Sintesi)
Milano: B. Mondadori, 2013
A dieci anni dalla seconda guerra del Golfo, la distruzione e il saccheggio dell’Iraq Museum di Baghdad e di molti siti sumerici, babilonesi e assiri dell’Iraq rappresentano un elemento emblematico del tormentato rapporto tra popoli e identità culturale. L’appropriazione del passato di intere nazioni rischia quindi di portare alla cancellazione di una storia millenaria. Perché musei e siti archeologici sono stati violati? E per quale ragione dalla Tunisia alla Libia, dall’Egitto alla Siria la primavera araba si è trasformata in un autunno dei beni culturali? Nell’affrontare queste complesse vicende, l’autore offre una disamina approfondita dei recenti saccheggi del patrimonio artistico nel Medio Oriente e traccia un quadro inquietante del commercio internazionale dei tesori d’arte, evidenziando le dinamiche sociali e politiche dei vari contesti e le problematiche di tutela. (Da sito Pearson)
Vedi indiceIntroduzione
1. L’Iraq Museum di Baghdad: viaggio nel tempo
-Aprile 2003: il disastro ha inizio
- Una storia travagliata: dal museo di Gertrude Bell a Saddam
-I tesori dell’Iraq Museum: una visita simbolica
2. Il saccheggio dell’Iraq Museum di Baghdad. Recenti sviluppi e problemi
-“Il crimine del secolo”
-Tesori in pericolo: la guerra si avvicina
-Chi ha rubato i tesori dell’Iraq Museum?
-Alla ricerca dei tesori perduti: misure di tutela
-L’intervento degli Stati Uniti
-Database fotografici e stime dei danni
-Il balletto delle aperture: sviluppi recenti
3. A chi appartiene il passato?
-Nuovi orizzonti nella tutela dei beni culturali
-L’Iraq e i beni culturali tra passato e presente
-Le leggi di tutela internazionali
4. Ur e Babilonia: basi militari sul passato
-“La città di Abramo” e “la madre delle prostitute” sotto attacco
-La base aerea di Tallil nella sumerica Ur
5. Siti violati. Carabinieri italiani e British Museum in Iraq
-La distruzione dei siti sumerico-babilonesi e assiri
-Il giardino nell’Eden: la missione “Antica Babilonia” dei Carabinieri italiani ad An-Nasiriyah
-La ricognizione del British Museum nell’Iraq meridionale
-Danni ai siti assiri e sviluppo urbanistico incontrollato
6. Primavera araba e autunno dei beni culturali. I casi di Siria ed Egitto
-«Aleppo è più che in pericolo: Aleppo è distrutta»
-La distruzione del patrimonio artistico della Siria
-Rivoluzione e patrimonio artistico in Egitto
7. Il mercato di antichità mesopotamiche sul web: problemi di tutela e legalità di Paolo Brusasco e Roberta Boero
-Dalle case d’asta ai siti Internet
-Il mercato nel 2010
-Recenti sviluppi nel 2011-2012
8. Iraq 2100: visioni di un “im”-probabile futuro
-Memoria e vita
-Iraq 2100
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Tampieri Tiziana
La vendita di opere d’arte: fra tutela e mercato
Bologna: Clueb, 2006
Indice non disponibile