GLI I N C I D E N T I I N I T A L I A | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Nell’intento di creare una base di riferimento, al lavoro di ricerca svolto, di seguito si riportano dati e statistiche sugli incidenti, verificatisi in Italia nel corso degli anni ’90 e nei primissimi anni di questo nuovo secolo nonché indicazioni sui fattori che più di altri concorrono al manifestarsi di tali eventi. Pertanto, l’ attenzione è rivolta ai comportamenti di guida, ai mezzi e alle strade, ritenendo che è quasi sempre all’ interno di una di queste categorie che conducono le analisi sulle cause e concause di un incidente, coscienti anche del fatto che una migliore conoscenza del fenomeno ed una maggiore consapevolezza possono fare la differenza e indurre ad una guida più sicura ed equilibrata e quindi a ridurre il tasso di sinistrosità. Porre fine alla strage che quotidianamente si compie sulle nostre strade è un obiettivo da perseguire con decisione. I dati più recenti stimano che ogni anno, in Italia, si verificano, più di 200.000 incidenti,che provocano oltre 7.000 morti ed un numero ancor più consistente, valutato nell'ordine delle 300.000 unità, di feriti. I progressi fatti, in termini di sicurezza stradale tra gli anni '80 e '90, non hanno prodotto gli effetti sperati, non essendo stati adeguatamente supportati né da efficaci azioni di controllo e di repressione, né dall'avvio di validi interventi educativi mirati alla prevenzione, sicché la strada ha continuato a mietere vittime, ponendo così l'Italia ,nel campo della sicurezza stradale, ai margini in Europa. A tal proposito eloquenti risultano le cifre che seguono , che permettono un primo raffronto tra la situazione italiana e quella degli altri paesi dell' Unione europea : MORTI E FERITI PER INCIDENTI STRADALI (1990-1995)
Tratta dal rapporto della Conférence Européenne des Ministres des Trasports (CEMT), 1997. L'esame dei dati in tabella ci consente di rilevare che, negli anni in questione, ad un miglioramento conseguito con la riduzione del numero di morti , in misura più ridotta che negli altri paesi europei, segue un incremento del numero di feriti, crescita che raffrontata ai dati europei risulta estremamente significativa. In entrambi i casi, nel nostro Paese non si sono raggiunti i positivi risultati ottenuti nel resto d'Europa, visto che, per il 1995 sul 1990, a fronte di un calo nel numero dei morti, pari a -1,5 %, si è registrata una crescita del 17% del numero dei feriti, mentre negli altri paesi europei il calo è stato pari, rispettivamente, al 17% e 16%. E dire che con l'applicazione del nuovo "Codice della strada" , stando ad uno studio condotto dal Ministero degli Interni (IOVINO,1994), si erano osservati i seguenti valori indicanti una inversione di tendenza sul numero di incidenti, morti e feriti.
I numeri e la cronaca quotidiana ci dicono che la questione è lungi dal trovare una valida soluzione, anzi i livelli di traffico ed inquinamento sommandosi ad altre inefficienze e ai disservizi nel sistema dei trasporti, alle condizioni climatiche, non sempre favorevoli, unitamente al numero delle vittime della strada, rendono la mobilità in Italia ancora più critica e quindi molto distante dai parametri di sostenibilità e di sicurezza, raggiunti negli altri paesi comunitari.La lettura di quanto accaduto nel recente passato, anni 1996-2000, evidenzia ,nel nostro Paese,una crescita media annua del numero di incidenti attorno al 4%, del numero dei feriti nell'ordine del 3.6% e della mortalità attorno al 3%, segno che la gravità dei sinistri è diminuita grazie anche ai miglioramenti realizzati con strumenti di sicurezza attiva e passiva (airbag, abs, barre di rinforzo), alle nuove norme , previste dal codice della strada, in tema di sicurezza (obbligo del casco e delle cinture di sicurezza). Il quadro è riassunto nella tabella che segue
Tratta dal documento: "Incidenti stradali in Italia 2000 " Statistiche in breve sett.2001 (*) Corriere della Sera del 06/04/2004 (-) Incidenti stradali 2003-Distribuzione regionale-Fonte ACI-Istat
tale oneroso tributo è pagato da tutte le regioni italiane,infatti esaminando i dati disaggregati si evidenzia quanto segue:
Per concludere, fatti due conti notiamo che ogni giorno, nel nostro Paese, si verificano circa 580 incidenti stradali che originano 18 morti e 868 feriti. Tali risultati sono accettabili? |