Biblioteca Mario Rostoni - LIUC

Catalogo delle tesi di laurea

Facoltà: Economia Aziendale - Classe 84/S
Collocazione: 5884

Autore: Russo Vito Maria
Data: 24/09/2007

Titolo: ANALISI DI UN CASO DI CARTOLARIZZAZIONE: PATRIMONIO UNO CMBS

Relatore: Sartori Massimiliano
Correlatore: Bollazzi Francesco

Autorizzazione per la consultazione: NO
Le tesi si possono consultare unicamente in sede

Abstract

Solo dopo, la legge 130 del 1999, il mercato della securitization in Italia, ha vissuto un periodo di significativo fermento, testimoniato dai tanti annunci di operazioni di cartolarizzazione avvenuti in quel periodo. Fondamentale è stata la creazione da parte di Borsa Italiana s.p.a. del segmento telematico delle obbligazioni, il Mot, dedicato alla trattazione degli Abs, vale a dire l’EuroMot, il quale ha permesso la negoziazione di questa tipologia di titoli anche ad investitori retail, ampliando, di conseguenza, la domanda di titoli cartolarizzati. In questo lavoro ha avuto come finalità lo studio di un caso legato alla cessione di parte del patrimonio immobiliare (portafoglio di 75 assets ) dello Stato Italiano, ad un Fondo Comune d’Investimento. La cartolarizzazione riguarda il 55 % del valore degli assets, per un valore di 397.8 milioni di euro. Si è successivamente deciso, di suddividere il portfolio in due parti, la parte A, costituita da beni immobili destinati alla dismissione e la B, costituita da beni destinati alla locazione. L’operazione si è conclusa con una sottoscrizione piena dei titoli delle diverse classi, da parte degli investitori, anche perché, questa operazione, segue il processo di dismissione del patrimonio immobiliare pubblico, iniziato nel 1999, con l’operazione SCIP 1, e continuato negli anni con SCIP2, per quanto riguarda la cartolarizzazione degli immobili pubblici. La domanda di ammissione, per la quotazione di questi strumenti finanziari, è stata presentata alla Luxembourg Stock Exchange. L’utilizzo di questo strumento, risponde alle esigenze del settore pubblico, per quanto riguarda, la gestione efficiente dell’attivo patrimoniale, e consente al tempo stesso di ricorrere ad una fonte alternativa di finanziamento. In questo modo si può valorizzare il patrimonio immobiliare, ma soprattutto è possibile sfruttare i flussi di cassa derivanti dalla sua alienazione. Considerando la recente definizione del quadro normativo e la congiuntura favorevole del mercato immobiliare, questa tecnica risulta essere maggiormente attrattiva, rispetto alle altre forme di cessione del credito.

 
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