Biblioteca Mario Rostoni - LIUC

Catalogo delle tesi di laurea

Facoltà: Ingegneria Gestionale per la Produzione Industriale - classe 34/S
Collocazione: 4244

Autore: Raffa Giovanni
Data: 25/07/2005

Titolo: IL LUSSO made in Italy, difesa dell'economia nazionale la realtà nel settore MODA

Relatore: Rossi Tommaso
Correlatore: Dallari Fabrizio

Autorizzazione per la consultazione: SI
Le tesi si possono consultare unicamente in sede

Abstract

L’obiettivo del presente lavoro è quello di analizzare l’implementazione dei modelli per la gestione della supply chain, guardando al comparto della moda e, in particolare, ai segmenti di fascia alta. La scelta di analizzare tale settore scaturisce dalla particolare criticità che lo contraddistingue: se da una parte esso risulta ancora essere uno degli assi portanti del sistema produttivo italiano – soprattutto in termini di export – dall’altro risulta caratterizzato dal manifestarsi di performance negative che, come si dirà più avanti, derivano da una serie di fattori che stanno assumendo carattere strutturale. In questo contesto, l’applicazione di modelli evoluti di gestione della catena di fornitura rappresenta, insieme con il rafforzamento delle funzioni di marketing, una possibile risposta al declino di questo mercato, il quale non può solo affidarsi, per la sua sopravvivenza, ad istanze di tipo protezionistico ovvero ad una strategia di internazionalizzazione rivolta alla mera delocalizzazione produttiva. Il primo capitolo della tesi analizza la dinamica del mercato, e si focalizza sulle difficoltà cui sono soggette le imprese italiane in un settore che, storicamente, ha rappresentato un punto di forza della nostra economia. L’affacciarsi sul proscenio di nuovi soggetti caratterizzati da un basso costo del lavoro, primi fra tutti i paesi del Far East, e la crisi economica che ha investito l’Europa a partire dalla fine degli anni novanta, peraltro alimentata da una caduta della fiducia dei consumatori e dal rafforzamento dell’euro, sono fenomeni che hanno avuto pesanti ripercussioni nel comparto del tessile abbigliamento. Tali avvenimenti, peraltro, hanno accentuato un trend già manifestatosi a partire dai primi anni novanta, il quale è riassumibile nella perdita, nel decennio 1991-2001, di oltre duecentomila addetti, pari al 26% della forza lavoro occupata. Se si guarda ai dati più recenti, nel 2004 il fatturato del settore tessile-abbigliamento-moda ha registrato un calo dell'1,4% a 42,5 miliardi. Se si somma questa flessione a quella del biennio 2002-2003 (pari al 10%), la moda italiana ha perso valore per circa 5,2 miliardi rispetto al 2001. Come più sopra accennato, le importazioni di prodotti tessili e di abbigliamento, al contrario delle esportazioni, registrano una crescita continua, e ciò a causa tanto della concorrenzialità in termini di prezzo delle merci interamente prodotte nei paesi del Far East, quanto al fenomeno della delocalizzazione produttiva.

 
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