Biblioteca Mario Rostoni - LIUC

Catalogo delle tesi di laurea

Facoltà: Ingegneria Gestionale - classe L-9
Collocazione: 17678

Autore: Ferro Raffaella
Data: 17/10/2019

Titolo: Moda e sostenibilità: il caso Ferragamo

Relatore: Lazzarotti Valentina

Autorizzazione per la consultazione: SI
Le tesi si possono consultare unicamente in sede

Abstract

L’ arte dell’uso è un processo che coltiva un’attenzione particolare nei confronti della cura e dell’utilizzo degli indumenti e non solo della loro creazione, facendone uno strumento per la progettazione di forme nuove di pratica della moda” (Fletcher, 2011). Le scelte quotidiane, l’attenzione ai materiali, la riduzione degli sprechi; concetti sui quali Kate Fletcher pone l’attenzione nel suo libro Moda, Design e Sostenibilità coniugando l’estetica, la progettazione e la cura del Pianeta. Consumatori ed aziende vivono uno stretto rapporto di domanda ed offerta che si alimenta in un circolo virtuoso di do ut des, ma perché non rendere tale relazione meno dannosa per l’ambiente e di conseguenza per i suoi soggetti? Le nuove tecnologie e le risorse a disposizione delle grandi aziende permettono loro di elaborare strategie d’azione sostenibili, sia sul piano economico che ambientale. Il settore luxury fashion lentamente sta imboccando la strada giusta nel controllo delle filiere produttive, nelle scelte delle fibre facilmente riciclabili e nell’utilizzo ottimale delle risorse naturali come acqua ed energia. Un percorso difficile ed investimenti importanti nel lungo periodo che comportano sacrificio e rischio. La società si mostra pronta a voltare pagina e più del 50% dei consumatori si è dichiarata favorevole ad un prezzo maggiore per un prodotto eco-sostenibile. (Expontiamo,2018). Persistono tuttavia degli ostacoli sia sul fronte della produzione che su quello della domanda: rendere le PMI – protagoniste soprattutto del panorama italiano - in grado di perseguire i medesimi obiettivi e comunicare in maniera efficace con i clienti per una presa di coscienza dell’emergenza reale che si sta verificando. In Italia, il Gruppo Salvatore Ferragamo veste i panni del Made in Italy e della Green Economy dal 1938, quando l’omonimo fondatore brevettò la zeppa in sughero, recentemente rivisitata per la mostra “Sutainable Thinking” di Firenze. Trasparenza e cura dei dettagli sono le guide lines della Maison che dal 2014 pubblica volontariamente il Bilancio di Sostenibilità. Si è fatta onore ai Green Carpet Fashion Awards 2018 ricevendo il premio “The Art of Craftsmanship Award” da Julienne Moore, la quale indossava un abito firmato Ferragamo in PET, un tessuto interamente ricavato da plastica riciclata. “The big challenges facing the world can only be tackled by working together. This is a prerequisite for making the fashion industry part of the solution rather than part of the problem.” Karl-Johan Persson, CEO, H&M Group

 
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