Biblioteca Mario Rostoni - LIUC

Catalogo delle tesi di laurea

Facoltà: Ingegneria Gestionale per la Produzione Industrial
Collocazione: 15403

Autore: Riva Greta
Data: 15/12/2016

Titolo: La tracciabilità dei metalli preziosi nel settore orafo: sviluppo di linee guida e loro applicazione a partire dal caso Bulgari Gioielli

Relatore: Mari Luca
Correlatore: Bezzone Silvia

Autorizzazione per la consultazione: NO
Le tesi si possono consultare unicamente in sede

Abstract

Tutto il mondo si sta impegnando a regolamentare i delicati rapporti che legano l’estrazione dei metalli preziosi, la loro vendita e la commercializzazione dei minerali come materia prima (ad esempio OECD Due Diligence Guidance). La strada già intrapresa nella filiera energetica, alimentare e tessile, ovvero quella di utilizzare materie prime certificate e di provenienza sicura, è diventata una linea guida in molti altri settori, compreso quello orafo, per mantenere un alto livello di responsabilità e di competitività. Questa premessa giustifica la nascita di associazioni internazionali aventi come obiettivo quello di creare certificazioni ad hoc che rispecchino quanto richiesto da organismi sovrannazionali e di certificare le aziende, sempre più numerose, che operano nel rispetto di tali disposizioni. In questo ambito si è sviluppato il mio lavoro di tesi: ho contribuito all’avanzamento del sistema di tracciabilità dell’azienda che mi ha ospitato per nove mesi di stage, Bulgari Gioielli, collaborando sia su progetti legati alla produzione interna che connessi al network di fornitura. Inoltre ho partecipato attivamente al gruppo di lavoro istituito da Federorafi a supporto dello sviluppo del settore orafo e dell’allineamento delle PMI al tema della traccibilità; tale impegno si è concretizzato nella stesura e validazione di uno schema per la tracciabilità. La tesi è strutturata in quattro macro aree di interesse, ognuna corrispondente a un capitolo. Il primo capitolo è incentrato sulle risposte date dalle associazioni: quali sono le principali organizzazioni e le relative certificazioni volte ad attestare la virtuosità di un’impresa. Particolare attenzione è data all’associazione Responsible Jewellery Council che, oltre ad una certificazione preliminare incentrata sui temi generali di etica aziendale sul piano sociale ed ambientale, ha istituito uno standard che attesta la Catena di Custodia vale a dire la tracciabilità, dall’origine alla destinazione finale, dell’oro utilizzato per la produzione. Nel secondo capitolo viene analizzata una realtà aziendale che ha deciso di applicare con successo le disposizioni del RJC, Bulgari Gioielli. In questa sezione, dopo una breve presentazione della storia e della struttura distributiva e produttiva, viene analizzata la politica aziendale che ha permesso di ottenere la certificazione e le scelte gestionali messe in atto per poter garantire la tracciabilità del metallo all’interno della produzione e del network di fornitura. Il terzo capitolo riporta un progetto avviato da Federorafi a supporto delle imprese del settore, con lo scopo di migliorare le pratiche sociali, ambientali e lavorative e di incrementare l’interesse per le certificazioni attenstanti la tracciabilità. A tal scopo Bulgari Gioielli ha redatto uno schema sulla tracciabilità interna alle imprese: questo rappresenta la best practice per garantire la tracciabilità del metallo. A supporto dello schema è stato redatto un questionario per validare l’utilità del lavoro e sono stati condotti test pilota, con esiti positivi, presso due aziende. Nell’ultimo capitolo sono descritti gli sviluppi futuri sia per quanto riguarda Bulgari Gioielli che per il gruppo di lavoro di Federorafi in previsione di una possibile legge europea su tali temi.

 
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