Biblioteca Mario Rostoni - LIUC

Catalogo delle tesi di laurea

Facoltà: Ingegneria Gestionale per la Produzione Industrial
Collocazione: 12981

Autore: Pisasale Cristian
Data: 20/12/2013

Titolo: Incidenza energie rinnovabili non programmabili nella Borsa Elettrica italiana

Relatore: Puddu Emiliano

Autorizzazione per la consultazione: SI
Le tesi si possono consultare unicamente in sede

Abstract

L’obiettivo principale di questo elaborato è stato lo studio degli effetti della politica energetica nazionale dell’ultimo decennio a sostegno soprattutto degli impianti da fonti rinnovabili non programmabili (Fotovoltaico ed eolico) nella Borsa elettrica italiana e quindi nella formazione del PUN (Prezzo Unico Nazionale). Dopo un’introduzione su quelli che sono i trend energetici globali, livello di benessere e numerosità della popolazione, si è passati più nello specifico al contesto italiano e alla sua evoluzione, dal monopolio della filiera elettrica dei primi anni sessanta fino alla liberalizzazione con il DLgs n°79 del 16/03/1999, meglio conosciuto come decreto Bersani, che ha portato nel 2005 alla nascita della Borsa elettrica italiana. Successivamente è stato dato ampio spazio alla struttura del mercato, dagli attori coinvolti al funzionamento della borsa elettrica che, articolata in tre sotto mercati sequenziali, può essere definita come una piattaforma virtuale in cui convergono domande ed offerte di energia elettrica. In una qualsiasi ora della giornata, il prezzo d’equilibrio è stabilito seguendo una prassi ferrea. Per agevolare gli impianti da fonte rinnovabile, le offerte dei produttori sono accettate dal Gestore del mercato elettrico seguendo una logica predeterminata che privilegia gli impianti con costi variabili minori, fino ad esaurimento del fabbisogno elettrico. Il prezzo sarà poi fissato dall’ultimo impianto chiamato a coprire la richiesta energetica in quella determinata ora e varrà come remunerazione per tutte le altre offerte accettate. Storicamente l’impianto che è chiamato con più frequenza in ultima istanza, per il profilo del fabbisogno elettrico del nostro Paese e il mix a copertura dello stesso, è il ciclo combinato e quindi il gas naturale risulta essere il driver di costo principale nella formazione del PUN. Per tali ragioni è stato dedicato un intero capitolo a questa commodity che è fortemente legata all’andamento del prezzo del barile di petrolio per ragioni meramente contrattuali con accordi di fornitura di lungo periodo con clausole Take or Pay indicizzati proprio sull’oro nero. Gli ultimi due capitoli, infine, sono dedicati alle previsioni del PUN per il 2020 e comprendono un ipotetico scenario caratterizzato dal ritorno al nucleare, oltre ovviamente a degli spunti di miglioramento per il sistema elettrico italiano che potrebbero far diminuire il Prezzo Unico Nazionale e quindi il costo dell’energia al dettaglio.

 
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