Biblioteca Mario Rostoni - LIUC

Catalogo delle tesi di laurea

Facoltà: Ingegneria Gestionale per la Produzione Industrial
Collocazione: 9426

Autore: Cordella Ignazio
Data: 28/04/2011

Titolo: Il processo di trasferimento tecnologico nei distretti: il caso Energy Cluster

Relatore: Manzini Raffaella
Correlatore: Lazzarotti Valentina

Autorizzazione per la consultazione: NO
Le tesi si possono consultare unicamente in sede

Abstract

Lo studio svolto era finalizzato a descrivere i processi di trasferimento tecnologico all’interno dei distretti, in particolare in Energy Cluster, il distretto lombardo dell’energia elettrica. Il lavoro inizia con una breve introduzione riguardo al trasferimento tecnologico, descrivendo tutti i suoi possibili percorsi e, per ognuno di essi, le caratteristiche peculiari. Il passo successivo è stato analizzare il trasferimento tecnologico come un particolare processo di comunicazione, cercando di chiarire l’importanza nel comunicare l’innovazione per la buon riuscita del trasferimento. Dall’analisi è emerso che non sempre i soggetti cedenti e riceventi sono in grado di comunicare, collaborare e dunque istaurare un rapporto in cui confluire tecnologia. In particolare si sono elencate le motivazioni del mancato dialogo tra il mondo della ricerca pubblica e il mondo dell’impresa. Tali motivazioni in realtà sono tipiche della situazione italiana, in cui ancora oggi, i due mondi operano come entità separate tale per cui la presenza di un’interfaccia che svolge l’attività di intermediazione al trasferimento tecnologico risulta indispensabile. La nascita di Energy Cluster, il distretto tecnologico energetico lombardo, cerca di superare gli ostacoli al trasferimento tecnologico, ostacoli che sono stati ampiamente superati in altre realtà quali: il distretto di Cambridge, la Silicon Valley, Israel’s Silicon Wadi ed altri ancora ampiamente descritti in questo studio. Successivamente si sono analizzati i soggetti del trasferimento tecnologico, ovvero i soggetti cedenti e i soggetti fruitori della tecnologia e le istituzioni, introducendo nel contempo metodi di valutazione ad indici per determinare la capacità di assorbimento e diffusione di una tecnologia. Caposaldo di tale studio è stato anche l’analisi spaziale, che ha permesso di determinare i vantaggi ai fini del trasferimento nell’operare nella medesima area, ad esempio in un distretto, ma, che comunque oltre a non essere una condizione sufficiente affinché il trasferimento avvenga, non è un fattore necessario in quei settori in cui vi è un'elevata dinamicità ambientale. A dimostrazione di ciò, si è riportato uno studio eseguito da Mario Coccia riguardo all’analisi spaziale dei Cnr nella Regione Piemonte. A partire da tale analisi sono stati esaminati i parchi scientifici tecnologici, ovvero aree in cui il trasferimento tecnologico è la vera motivazione che ha portato alla nascita di tali parchi o distretti tecnologici; la costituzione di una rete, non solo orizzontale, tipica dei distretti industriali, ma anche con collaborazioni di tipo verticale, è il miglior metodo per dare impulso al technology trasfer. Si è poi dedicato un intero capitolo al neonato cluster energetico lombardo, descrivendo gli attori che ne fanno parte, le attività che sono svolte e in particolare gli obiettivi futuri in termini di trasferimento tecnologico e i progetti ad esso indirizzati.

 
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