L'eutanasia/ di Michele Aramini. - Milano: Giuffrè, ©2003 - 201 p. ; 23 cm. | |
Il libro presenta la legge olandese di legalizzazione dell'eutanasia, i approvata nel 2001, nel contesto della storia più che ventennale che la prassi dell'eutanasia ha in Olanda. Lo studio mette in rilievo che le scelte giuridiche operate dal legislatore hanno come scopo principale quello di assicurare la completa non perseguibilità dei medici che praticano l'eutanasia. Tra gli strumenti per conseguire questo obiettivo si devono segnalare la definitiva emarginazione della magistratura e la scarsa o nulla attenzione per la qualità del consenso dato dai malati che chiedono l'eutanasia. Sotto il profilo etico vengono presi in considerazione i principi di autonomia e di beneficenza, che nella società olandese sono considerati i fondamenti etici prima della prassi e poi della legislazione sull'eutanasia. L'analisi mostra un conflitto nell'applicazione di questi principi che, nei fatti, si risolve con l'attribuzione di un potere sempre maggiore alla classe medica. Tale. esito è esattamente il contrario dell'affermazione dei principio di autonomia, che è stato (e viene) posto alla base della richiesta di introduzione dell'eutanasia nell'ordinamento giuridico. In una seconda parte dei lavoro si cerca di discutere il possibile effetto domino di questa legislazione su altri Paesi. Dopo aver presentato l'insegnamento della Chiesa Cattolica, si sostiene che l'effetto domino non è per nulla inevitabile. Per contrastare efficacemente il diffondersi dell'eutanasia è necessario conoscere e diffondere sempre più efficacemente le alternative all'eutanasia, le quali comprendono certamente le cure palliative (non ancora sufficientemente diffuse), ma anche una cultura di attenzione ai malati, considerati come membri significativi della società, e una cultura che sappia considerare la morte e la preparazione ad essa come un appello alla libertà dell'uomo e non come evento insignificante da demonizzare. Lo studio si conclude con una discussione sul concetto di morte cerebrale, particolarmente utile per le decisioni sui casi limite.
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