C'era una volta il diritto fallimentare

/ Nicola Rondinone. - Torino : Giappichelli, c2025. - ix, 256 p. ; 25 cm. - ISBN 979-12-211-1322-8. Collocazione: L 346.45078 RON CER


Negli ultimi venti anni il diritto fallimentare, incentrato sul rigore del fallimento e sul primato della tutela dei creditori, è stato soppiantato dal diritto della crisi, ispirato alla rescue culture e connotato da un'ampa gamma di istituti direti a favorire la conservazione dell'impresa e il fresh start di ogni debitore, con le procedure liquidatorie relegate ad approdo residuale. Senza dubbio, la rivoluzione posta in essere si radica su un solido movimento culturale e politico, tributario del modello nordamericano e secondato dal legislatore unionale. Sennonché, realmente il moderno diritto della crisi può dirsi più valido dell'antico diritto fallimentare per quanto attiene al quadro valoriale sottesovi e all'assetto degli istituti? In aprticolare, lo scambio a credito e il credito commerciale hanno perso, nella partica degli affati, quella rilevanza che i grandi fallimentaristi del passato assunsero a base delle teorizzazioni che influenzarono la disciplina recata dal r.d. 16 marzo 1942, n. 267? Immaginariamente, se essi potessero commentare il Codice della crisi dell'einsolvenza, quali giudizi formulerebbero? In loro vece, le risposte a queste domande verranno affidate al giurista che ebbe a presiedere il comitato per la redazione della legge fallimentare. Le sue opinioni parranno a volte datate, ma in molti casi ci restituiranno quell'insegnamento dato dalla "memoria del passato" che i fautori delle riforme avrebbero fatto bene a non trascurare.

 

INDICE

Introduzione1
CAPITOLO 1. UCRONIE E COMPARAZIONI: DAL MODELLO NAZIONALE AL MODELLO "AMERICANO"
Caratteri e scopi dell'esperimento1
I due diversi momenti storici: tessuto economico, quadro politico, sistema valoriale2
I concetti di impresa e di imprenditore dalla genesi della legge fallimentare al Codice della crisi6
L'influenza degli orientamenti sovranazionali12
La (scarsa) utilità dei dati statistici16
Principali elementi differenziali nelle linee di policy dei due provvedimenti normativi a confronto19
Cultura giuridica nazionale o sudditanza culturale?21
CAPITOLO 2. L’ECLISSI DEL FALLIMENTO E L'OMBRA DEL CREDITO COMMERCIALE
Il fondamentale ruolo del "credito" (nel fallimento) del commerciante dal codice di commercio del 1882 alla legge fallimentare del 194225
Le funzioni del fallimento in rapporto alle caratteristiche proprie delle imprese commerciali33
La posizione sistematica della nuova liquidazione giudiziale e l'affievolimento delle c.d. funzioni preventive44
Osservazioni critiche in tema di libertà personali, esdebitazione e second chance50
Il depotenziamento della revocatoria concorsuale e l'annacquamento delle sue finalità ex ante57
Sull'assetto degli organi nella liquidazione giudiziale63
Sulla (relativa) innovatività delle regole sulla circolazione dell'azienda e sull'esercizio provvisorio dell'impresa69
Il concordato nella liquidazione giudiziale e la riallocazione sul mercato dei valori dell'impresa77
CAPITOLO 3. L'"AZIENDALIZZAZIONE" DEGLI STRUMENTI REGOLATORI DELLA CRISI
Sull'attuale favore per gli strumenti preordinati alla conservazione dell'impresa "risanabile"83
Il dibattito sugli istituti preventivi del fallimento dal codice di commercio del 1882 sino al settembre 193987
Dal progetto Asquini di codice di commercio al r.d. 16 marzo 1942, n. 26792
La "socializzazione" dell'impresa dai provvedimenti sull'amministrazione straordinaria alla riforma organica della legge fallimentare. Sull'abrogazione dell'amministrazione controllata97
La "rescue culture" nel Codice della crisi: critiche di ordine generale105
Sull'attuale disciplina del concordato preventivo e specificamente sul favor per il concordato in continuità110
Disfunzioni e rischi del sistema delle classi122
Considerazioni sui vari tipi di accordi e piani di natura prevalentemente privatistica128
 
CAPITOLO 4. LA (IN)TEMPESTIVA DELLE INIZIATIVE PER LA RISOLUZIONE DELLA CRISI135
L'anticipazione degli strumenti risolutivi della crisi dalle riforme della legge fallimentare al Codice della crisi140
Il presupposto oggettivo degli strumenti alternativi al fallimento dal codice di commercio del 1882 al r.d. 16 marzo 1942, n. 267143
Avvento ed evoluzione della nozione dello «stato di crisi» fra incertezze e rischi di abuso150
"Pre-crisi" e favor per la composizione negoziata della crisi150
Assetti organizzativi e sistemi di allerta. Il problema del pregiudizio al credito commerciale155
L'impatto dell'esteriorizzazione della crisi sull'erogazione del credito bancario alla luce delle norme prudenziali160
CAPITOLO 5. ASCESA E COSTI DEL "CONCORSO CIVILE"
Il dibattito sul concorso civile dal codice di commercio del 1882 alla legge fallimentare del 1942169
Le istanze di tutela del "bisogno di concorsualità" dei debitori non fallibili, e la loro concretizzazione nella 1. n. 3/2012 indi nel Codice della crisi. L'attuale assetto ordinamentale176
Elementi di giudizio delle politiche legislative sulla concorsualità civile: diritto comparato, studi empirici, tutela dei creditori, efficienza della giustizia186
(Segue). Conseguenze positive e negative a parte debitoris e per l'econo-mia nazionale191
Sulla discutibile posizione sistematica degli imprenditori agricoli e minori197
CAPITOLO 6. DIRITTO COMMERCIALE VS. DIRITTO DELLA CRISI
Difetti di ordine sistematico e formale del Codice della crisi201
L'autonomia del diritto della crisi, la scissione dal diritto commerciale e i rapporti con il diritto societario203
La parabola discendente della categoria delle "procedure concorsuali"207
Appunti sul metodo legislativo contemporaneo211
Sugli indirizzi della dottrina contemporanea e delle associazioni impren-ditoriali. Historia neglecta214
Congedo216
INDICE BIBLIOGRAFICO221