LIUC Papers n. 92, supplemento a ottobre 2001 - Etica, diritto ed economia, 2

A survey on the nature, reasons for compliance and emergence of social norms

Gianluca Grimalda

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Sommario

Lo scopo del paper é quello di offrire un resoconto ed una valutazione critica dello "stato dell'arte" nella letteratura sull'evoluzione e l'affermazione di norme sociali. L'analisi viene impostata sulla distinzione tra ragioni all'azione inerenti al sé ed inerenti all'altro da sé, che si suppone costituiscano le due motivazioni fondamentali all'interno del sistema individuale di deliberazione razionale. Tale dicotomia renderá possibile dividere le regole di comportamento sociali in tre categorie, a seconda del peso attribuito all'una piuttosto che all'altra motivazione. Il concetto di convenzione in sesnso stretto, che coincide con la spiegazione classica di David Lewis, costituisce il punto di partenza dell'analisi. In questo caso il motivo all'azione inerente al sé sostiene il sistema convergente di mutue aspettative che é alla base di tale regolaritá di comportamento. La categoria successiva, quella di convenzione in senso ampio, e' basata sui primi lavori di Robert Sugden; in questo caso, la motivazione auto-interessata é ancora dominante, ma questa volta la convenzione non é necessariamente mutuamente benefica, cosí riducendosi ad un equilibrio di Nash, o ad una strategia evolutivamente stabile, del gioco. Infine, con l'ultima categoria delle norme sociali viene compiuto un passo decisivo in direzione diversa alle spiegazioni basate sull'auto-interesse. In questo caso, infatti, le norme di comportamento dipendono dal motivo all'azione inerente l'altro da sé, come messo chiaramente in evidenza dal modello di Sugden di aspettative normative. La struttura cognitiva richiesta per generare aspettative che sostengano le norme sociali é quindi esaminata criticamente, e si raggiunge la conclusione che la spiegazione delle norme offerta dall'attuale stato della teoria non é totalmente soddisfacente. In particolare, la nozione di aspettativa empirica, che si contrappone a quella causale, viene ritenuta come quella rilevante affinché si fondi un sistema di aspettative reciproche a sostegno della norma. Tuttavia, questo modello non é di aiuto nello spiegare come una norma possa emergere come equilibrio dell'interazione, quindi facendo apparire la teoria nel suo complesso non immune da rischi di circolaritá. Di conseguenza, viene sostenuta l'importanza di un approccio dinamico, che tenga conto dell'evoluzione delle aspettative, per una spiegazione esauriente del concetto di norma sociale.

Abstract

The aim of the paper is to offer a critical review of some of the most important contributions on the subject of social norms. The analysis will hinge upon a fundamental distinction between self-regarding and other-regarding reasons to action, which are supposed to represent two basic types of motivations making up the individual system of rational deliberation. Such a dichotomy will make it possible to divide the account of rules of behaviour in three categories, depending on the weight accorded to one rather than the other reason to action. The narrower concept is given by what will be called strictly-conceived convention, which coincides with Lewis's classical account of a convention. In this case, it is the self-regarding motive that actually provides an underpinning of such a regularity of behaviour, making it possible to build a system of convergent mutual expectations. The next category, that of broadly-conceived conventions are based on Sugden's earliest works on the subject; in this case, the self-regarding motive is still the crucial one, but conventions are not necessarily mutually beneficial, thus coming down to a standard Nash equilibrium, or evolutionary stable strategy, notion. Finally, with the final category of norms a decisive shift out of the self-interested justification is accomplished. In fact, these regularities are grounded on some forms of other-regarding behaviour, as Sudgen's model of normative expectations sets out clearly. The cognitive structure needed in order to generate such type of expectations leading to norms is then critically examined, reaching the conclusion that the account of norms provided in the received theory does not prove thoroughly satisfactory. Particularly, the notion of "empirical" expectation, as opposed to that of "causal" expectation, is deemed as the relevant one in order to build a system of mutual expectation in the case of norms; however, this concept does not help to explain how a norm comes out as an equilibrium of the social interaction, thus making the whole explanation arguably circular. We finally argue for the importance to ground the concept of norm on the dynamic evolution of expectations.

 
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