LIUC Papers n. 90, settembre 2001 - Impresa e istituzioni, 17

Le spa miste del comune ed i poteri dell'ente.

Umberto Fantigrossi

Note biografiche dell'autore  Scheda articolo su questa pagina

Simbolo PDF (346 Kb)

Sommario

Lo studio illustra i risultati di una ricerca svolta nell'ambito della Direzione centrale programmazione e controlli del Comune di Milano nel corso dell'anno 2000 con l'obiettivo di acquisire elementi utili di analisi del quadro di riferimento normativo, delle indicazioni giurisprudenziali e della prassi in enti di analoghe dimensioni, relativo ai rapporti tra il Comune e le sue partecipate. In particolare si è inteso focalizzare l'attenzione sulle società la cui missione è rappresentata dalla gestione di servizi pubblici, con riferimento alle quali l'ente assume la duplice veste di titolare del servizio svolto dalla società e di socio. L'analisi si è estesa anche all'esperienza di altri quattro grandi Comuni (Torino, Genova, Bologna e Roma) i quali hanno tutti assunto una veste sostanziale di holding e sono pertanto alla ricerca di strumenti efficienti di controllo delle società partecipate. Queste esperienze dimostrano che la prassi sa coniugare il modello societario con le esigenze di trasparenza e di unitarietà nella gestione dell'ente pubblico, pur nelle divisioni ed incertezze della dottrina e della giurisprudenza che ondeggiano tra soluzioni protese a mantenere inalterato il modello privatistico ed altre che sottolineano la sostanza di soggetto pubblico della società partecipata. Le esperienze esaminate hanno dimostrato che lo strumento societario può essere effettivamente ben utilizzato al fine di connotare l'esercizio di imprese pubbliche con i caratteri di efficienza propri dell'esperienza aziendale privata e che tale indirizzo non contrasta né impedisce la dotazione in capo all'ente di efficaci strumenti di indirizzo e controllo. La ricerca suggerisce peraltro di abbandonare la condizione di sperimentazione e di disomogeneità dell'approccio e di porre in essere regole e procedure specificatamente dedicate alla società mista.

Abstract

This study presents the results of research carried out in 2000 in the management accounting services of the Municipality of Milan with the aim of acquiring useful information for the analysis of the legislative framework and practices in bodies of similar dimensions concerning relations between the Municipality and its subsidiaries. Particular attention was given to the companies whose mission is the management of public services, thus taking on the double role of service provider and member. The analysis was extended to four other large municipalities (Turin, Genoa, Bologna and Rome) all of which act to a large extent as holdings and are therefore looking for efficient tools to control the subsidiaries. These experiences show how practice is able to match the company model with the needs for transparency and unitary management of public bodies, alongside the divisions and uncertainties of doctrine and jurisprudence which waver between solutions that seek to maintain the model based on private enterprise unaltered and those that underline the fact that these are public sector subsidiaries. The experiences examined show that the company tool can indeed be used to give private company efficiency to state sector companies and that this does not contrast with or impede management having efficient tools for planning and control. The research also suggests the approach should no longer be one of experimentation and lack of homogeneity but rather that specific rules and procedures for mixed companies should be developed.

 
| Indice del sito della Biblioteca | Homepage del sito della Biblioteca