LIUC Papers n. 86, maggio 2001 - Piccola e media impresa, 6

La creazione di valore nel distretto tessile pratese: primi risultati di una ricerca.

Francesco Giunta, Massimiliano Bonacchi, Giovanna Savaglio

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Sommario

La gran parte degli studi e delle verifiche in tema di creazione di valore, sino ad oggi condotti, hanno riguardato le imprese di grandi dimensioni. Quelle più piccole non sono state adeguatamente considerate, ritenendole, forse, ancora impreparate ad accogliere il verbo del valore. Partendo da queste considerazioni, si è, allora, pensato di vedere quale fosse la "situazione del valore" nelle piccole e medie imprese pratesi. L'obiettivo dell'indagine è stato duplice: a) cercare di verificare se e in che misura tali imprese creano realmente valore per i portatori di capitale di rischio; b) individuare i principali fattori che sono alla base della creazione di valore. Le indicazioni che emergono dalla ricerca ci sembrano, di grande interesse sia in termini operativi, nel breve termine, sia strategici, nel lungo termine. In questo senso, è opportuno sottolineare tre possibili ricadute operative del lavoro condotto: 1) la metrica del valore, grazie anche all'accento posto sui driver di valore, potrebbe aiutare gli imprenditori a comprendere meglio i fattori che condizionano l'economia delle loro imprese e, dunque, le leve gestionali sulle quali concentrare l'attenzione dei processi di pianificazione e controllo; 2) i risultati dell'indagine possono offrire, ad ogni impresa del campione, dei valori di riferimento (benchmark) rispetto ai quali traguardare le proprie scelte di gestione; 3) i dati ottenuti, infine, possono rappresentare un mezzo di comunicazione. E', importante, infatti, non solo saper creare valore ma anche saperlo comunicare. Questa ricerca potrebbe essere, infine un primo passo perché la logica della creazione del valore penetri nella cultura imprenditoriale delle PMI. Ciò è auspicabile in quanto se ciò accadrà ne beneficeranno non solo gli azionisti, ma tutti gli stakeholder coinvolti nel circolo virtuoso innescato dal nuovo orientamento strategico di fondo volto alla creazione di valore.

Abstract

The majority of the available studies on the value creation issue are dedicated to the firms quoted on the stock exchange. Small and medium-sized enterprises (SMEs) have not been considered, because they are thought to be unprepared for any contribution to the value based approach. With this premise in mind, we decided to use the industrial district of Prato to try to understand the companies "who's who" in Prato's best and worst creators of wealth. The aim of the study was twofold: a) to verify if and to what degree the district companies create shareholder value; b) to identify the main factors which drive the creation of value. The results are indeed of great interest. To this note we would like to call your attention to the potential short-term practical implications and long-term strategic consequences. Three potentially practical implications could be: 1) the value metrics, due to the identification of value drivers, could help the entrepreneurs to better understand the cause and effect factors leading the future of the company; 2) the results of the study could provide the textile companies of the district with a benchmark to compare to their own performance; 3) the better knowledge on value metrics could increase the transparency of financial information. In fact, on one hand, it is important to create value and, on the other hand, it is also vital to communicate how and why we are doing so. With reference to the strategic consequences this research might be a first step in introducing the value creation theory as a tool to improve the managerial culture of the SMEs. Not only would shareholders benefit directly but also all stakeholders involved in the positive cycle deriving from the value creation theory would profit.

 
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