LIUC Papers n. 75, giugno 2000 - Economia e Impresa, 24

Import demand with product differentiation: disaggregated estimation of italian sectoral elasticities.

Stefano Chiarlone

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Sommario

Questo lavoro si concentra sulla stima della domanda di importazioni settoriale dell'Italia. L'analisi č stata fatta usando dati altamente disaggregati (5 digit Sitc Rev. 3) e considerando i rapporti bilaterali fra l'Italia e i 15 paesi dell'Unione Europea, il Giappone, gli Stati Uniti e il Canada. Un'evidenza di flussi commerciali a due vie č ormai una regolaritā accettata nelle analisi di economia internazionale reale. Alla luce di questa evidenza abbiamo cercato di includere la differenziazione del prodotto nelle stime della domanda di importazioni. Partendo dai dati disaggregati e bilaterali, abbiamo classificato ogni flusso commerciale come omogeneo, differenziato qualitativamente o differenziato orizzontalmente, usando la metodologia sviluppata da Abd-El-Rahman (1986) e Freudenberg and Müller (1992). Quindi abbiamo incluso questa classificazione nelle stime econometriche. Questo dovrebbe garantire una maggiore precisione delle stime, dividendo i beni omogenei da quelli differenziati. I nostri risultati suggeriscono una reazione dinamica delle importazioni italiane in molti settori, suggerendo la possibilitā di problemi competitivi per le imprese e di un vincolo estero alla crescita nazionale.

Abstract

This paper focuses on the estimation of sectoral import demand for Italy with European Union Countries, Japan, Canada and the United States. A strong evidence of two-way flows and product differentiation is an accepted regularity of the international trade. Given that, we have tried to include considerations of differentiation in the empirical analysis. Starting from the very disaggregated bilateral trade data (5 digit Sitc Rev. 3) we have classified every and each flow as homogeneous, quality differentiated and non-quality differentiated, using the methodologies developed by Abd-El-Rahman (1986) and Freudenberg and Müller (1992). Then we have included this classification in our econometric estimates of the sectoral import demands. That should increase precision of the estimate, because allow to divide homogeneous from not homogeneous goods in the estimation procedures. Our results suggest a dynamic reaction of italian imports in many sectors, pointing to possible competitive problems for the firms and external balance constraint for the country.

 
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