LIUC Papers n. 33, settembre 1996 - Economia e Impresa, 8

La dinamica del debito pubblico. Un'analisi del caso italiano, 1980-1996

Angelo Marano

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Sommario

Nell'articolo si analizzano le determinanti del rapporto fra debito pubblico e prodotto interno lordo, si individuano le condizioni necessarie affinché tale rapporto sia sostenibile nel lungo periodo e quelle necessarie affinché si riduca. Si discute quindi la dinamica del debito pubblico italiano negli ultimi quindici anni e si quantificano le manovre di correzione di finanza pubblica che sarebbero state necessarie. Malgrado la presenza di disavanzi primari consistenti, fino al 1985 il debito non costituisce un problema grave, sia per il livello poco elevato di partenza del rapporto debito/PIL, sia perché la dinamica del debito è tenuta sotto controllo dai bassi tassi di interesse. Nel periodo 1986-1991 la crescita del debito diventa preoccupante, poiché i disavanzi primari non vengono più bilanciati da un differenziale positivo fra tassi di crescita e interesse. A partire dal 1992 si ha una ulteriore grossa crescita dei tassi reali di interesse e il calo del tasso di crescita reale; la crescita del debito diventa ancora più sostenuta, ed è riportata sotto controllo nel 1995-1996 mediante il conseguimento di elevatissimi avanzi primari, a rischio però di aggravare la recessione economica.

Abstract

The paper focuses on the determinants of the public debt/GDP ratio and analyses the conditions that guarantee the long run sustainability and the reduction of such ratio. Then discusses the dynamic of the Italian public debt in the last fifteen years and evaluate the size of the correction on the primary deficit needed. In spite of the primary deficits, the dynamic of the debt does not constitute a heavy problem until 1985, due to both the low starting level of the debt/GDP ratio and the low interest rates. During the period 1986-1991 the debt starts rising too much because the primary deficits are not anymore compensate by a positive differential between the rates of growth and interest. From 1992 a new rise in the real interest rates and a decrease in the rate of growth make the debt grow even faster. Its dynamic is brought back under control only thanks to the attainement of very big primary surpluses in 1995 and 1996. This, however, opens the door to the risk that this strategy may worsen the recession.

 
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