LIUC Papers n. 280, gennaio 2015 - Tecnologia, 27

La Spezia: un modello di riferimento per la portualità italiana

Sergio Curi, Fabrizio Dallari

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Sommario

La Spezia nel breve volgere di due decenni è diventato il secondo porto italiano per movimentazione di container (al netto dei porti di transhipment), con indici di produttività di assoluta eccellenza a livello europeo. Uno snodo fondamentale per tutto il Nord Italia, che consente alle merci sia in import sia in export di arrivare in tempi più rapidi e a costi inferiori nei mercati di sbocco rispetto alle rotte che partono dai grandi porti del Nord Europa come Rotterdam, Amburgo, Anversa.

Proprio in ragione del ruolo svolto nell’ambito del sistema economico italiano, e per le dimensioni che ha assunto nei traffici mediterranei, il porto della Spezia è stato collocato dalla Commissione Europea tra gli 82 principali scali marittimi europei (12 in Italia) che costituiscono la rete centrale (core network) continentale tra i paesi dell’Unione Europea.

Questi importanti risultati sono il frutto di un modello organizzativo e gestionale consolidatosi nel tempo grazie al contributo e alla stretta collaborazione dei principali attori presenti nel sistema portuale: Autorità Portuale, Autorità Marittima, Agenzia delle Dogane, i gestori dei Terminal, le case di Spedizione, le Agenzie Marittime, gli Spedizionieri Doganali.

Di fatto La Spezia si configura un sistema basato sulla “comunità d’intenti” tra gli attori presenti, ossia su una stretta collaborazione, tra operatori portuali, dichiaranti doganali e compagnie di navigazione. L’insieme di questi fattori consente al porto di Spezia di rappresentare un modello di riferimento per la portualità italiana anche dal punto di vista della capacità d’innovazione ed efficienza nella gestione della fase doganale, sia in import, sia in export.

In definitiva quello che emerge dallo studio del C-log è un porto “snello” che adotta dei principi organizzativi molto simili a quelli presenti nelle nostre imprese più evolute, che ricorda per certi tratti la formazione e lo sviluppo dei distretti industriali, nei quali il particolare “clima sociale” prodotto dalle connessioni tra le imprese ha portato a una maggiore efficienza.

Abstract

In the short span of two decades La Spezia became the second container handling Italian port (net of transhipment ports), with absolute European excellence productivity indices. Concerning the national context, La Spezia is one of the major Italian container ports playing a fundamental role of gateway port to the rich markets of North Italy, especially Milan and the Milanese Logistics Region.

La Spezia port is also characterized by a high use of rail mode and the availability of an immediate hinterland logistics area.

La Spezia has been included in the TEN-T Core Network as strategic node linked to the Scandinavian - Mediterranean Corridor. This role in the European transport context allows the port to access to funds for infrastructure investments decided by the European Commission.

These important results are fostered by an organizational and management model consolidated over time thanks to the contribution and collaboration of the major players in the port system: Port Authority, Maritime Authority, Customs Agency, Terminal operators, Shipping Agent, Customs Brokers, etc.

The analysis of some significant case histories and interviews with international ""decision makers"" (mentioned in the report) has permitted to read ""La Spezia System "" from the point of view of external stakeholders, such as investors, entrepreneurs, end-users able to understand its strengths and weaknesses.

The research carried out by C-log definitely show why La Spezia might be considered a “lean” container port, where the government and the planning of inbound and outbound flows is so efficient to be compared to a “lean organization”.

 
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