LIUC Papers n. 240, aprile 2011 - Economia e Impresa, 64

La sfida della rappresentanza: L’ambito specifico di quella industriale.

Michele Tronconi

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Sommario

Lo scopo di questo scritto è determinare in che cosa consista la rappresentanza delle associazioni industriali, definendo il suo ambito specifico e distinto. Ciò, prendendo spunto da una ricostruzione schematica - definita come ‘asse della rappresentanza’ - che collega la concezione privatistica a quella politica. L’analisi prosegue dando risposta ad alcuni quesiti come: che differenza c’è tra un’associazione e un partito politico? Nel rispondere, viene affrontata la disanima del ricorrente concetto di ‘interesse’, per concludere col tema del governo della complessità e, quindi, facendo accenno a come si possa assicurare l’efficienza decisionale nelle scelte collettive. Nel corso del testo, che tocca anche aspetti come la distinzione tra pluralismo e neo-corporativismo, la rappresentanza nel campo degli interessi economici emerge come elemento di bilanciamento democratico e, quindi, come condizione necessaria, anche se non sufficiente, per la difesa delle libertà civili. Questo non esclude l’innesco di possibili paradossi, o altre criticità, come l’eccessivo affollamento d’istanze. Se ne conclude, tuttavia, che la rappresentanza, compresa quella associativa, costituisca, al contempo, il problema e la soluzione.

Abstract

The aim of this paper is to better define the meaning of industrial representation, fixing its distinctive context. To do so reference will be made to a scheme called ‘representation axis’ which connects the private concept to the political one. The analysis proceeds to answer such typical questions as the one regarding the main difference between industrial associations, or trade unions, and political parties. In so doing one will consider the recurring issue about political and private interests, as well as the management of social complexity. In passing one will touch upon the problem concerning efficiency in collective bargaining or political decisions. Pluralism as well as neo-corporatism will be considered as an insufficient but necessary expression of civil society aimed at preserving civil liberties from government power. In the end one concludes that industrial representation, as well as every expression of pluralism, appears to be as much a problem as it is a solution.

 
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