LIUC Papers n. 186, febbraio 2006 - Economia e istituzioni, 18

L’Utopia del federalismo: quale fiscalità per le regioni italiane?

Francesco Boccia, Fabio Castaniere, Nerea Filippelli

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Sommario

Il confronto sul tema del federalismo sembra alterato dalla sovrapposizione di due temi apparentemente simili, ma in realtà contrapposti: da un lato, la fisiologica evoluzione della pubblica amministrazione, dall’altro un’artificiosa corsa dell’intera classe politica dietro lo stendardo del federalismo. A prima vista, il progetto federalista sembra cavalcare i principi della sussidiarietà orizzontale e verticale, richiedendo la piena attuazione del federalismo fiscale quale premessa perché le Regioni sostengano con pieni strumenti l’economia locale. Tuttavia, prima ancora di un costo elevato, preoccupa la reale tenuta del modello federale che amplificherebbe il divario socio – economico dei territori del nostro paese. In questo lavoro, sono stati riclassificati 23 anni di bilanci regionali, da cui emerge una netta prevalenza di risorse destinate al Welfare e all’Education, a tutto scapito dello sviluppo economico verso il quale le Regioni sembrano essere più coinvolte e responsabilizzate dal nuovo quadro istituzionale. I già precari equilibri delle Regioni meridionali, ancorchè sostenuti dalla compartecipazione finanziaria dell’Unione Europea attraverso i Fondi strutturali, sarebbero travolti da un ennesimo disegno costituzionale di devoluzione di competenze agli attori territoriali, attualmente all’attenzione dell’Aula del Senato: a quel punto, il federalismo fiscale inciderebbe definitivamente sul funzionamento e non sullo sviluppo delle aree territoriali.

Abstract

The comparison between federalism seems altered by the layering of two apparently similar topics, but in truth opposite: on one side, the physiological evolution of the Public Administration, on the other hand the difficulty of the entire political standard of federalism. At first sight, the federalist project seems to ride the principles of the horizontal and vertical subsidies, requiring the full actuation of fiscal federalism, being that the Italian regions sustain in full the local economies. However, even before considering high costs, worrying is the federal grasp that would amplify the social-economic diversity of the territories of our nation. In this work, there have been 23 years of reclassified regional balance sheets, from which a net prevalence of destined resources to Welfare and Education emerges, without consideration of the economic development towards which the regions would seem to be more involved and made responsible by the new institutional picture. The already precocious balances of the southern regions, even subsidized by the finances of the European Union by means of Structural Funds, would be squashed by a yet another constitutional picture of devolution of responsibilities towards territorialism, at this present time for the attention of the House of Senate: at this point, fiscal federalism would definitively affect the functioning and not the development of territorial areas.

 
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